Ok, premesso che io amo tutta questa storia che è una delle mie preferite in assoluto, questa è la parte che mi è piaciuta di più:
"Per un momento pensò che Zayn se la fosse bevuta, e invece vide le sue labbra piene articolarsi in un sussurro: - Bugiarda. –
Si chinò su di lei appoggiando la bocca sulla sua. Le labbra di Zayn erano ancora meglio di quello che cercavano di propinarle i ricordi sfocati della festa. Sapevano di tabacco e di miele, ed era un contrasto incredibilmente inebriante, come del resto era tutto in lui. Per quanto lei avrebbe desiderato scansarlo e magari schiaffeggiarlo, le ginocchia le cedettero nel momento esatto in cui la lingua di Zayn si infilò tra le sue labbra ed iniziò a perlustrarle sapientemente la bocca, languidamente, come se fosse una tortura.
Quando il giovane sentì la pressione delle mani di Emma farsi più forte sulle sue spalle, capì che si era abbandonata completamente a lui. Di solito si sarebbe stupito: era raro che una ragazza si abbandonasse completamente, e dopo solo un bacio. Ma anche quello che si stava impadronendo di lui era più forte di quanto avesse immaginato. Spinse la ragazza indietro di qualche passo, finché le spalle di lei incontrarono il muro. Si protrasse in avanti, facendo aderire completamente il suo corpo a quello immobilizzato della ragazza.
Emma sentì il gonfiore dell’eccitazione di lui premerle contro una coscia, e lasciò che le sfuggisse un gemito contro le labbra di Zayn. Con un movimento veloce lui le distanziò le gambe, infilando una gamba tra le coscie di lei, che gemette di nuovo, sentendo il respiro farsi sempre più corto. Le mani candide della giovane sembravano non trovare pace, percorrevano bramose le spalle ampie e contratte di lui, finché non si accorse di volere di più. Sentiva il bisogno di toccare la sua pelle, ne aveva abbastanza di quella maglietta.
Arrivò svelta all’orlo e si infilò velocemente sotto, come se non avesse tempo. Una parte della sua bramosia sembrò placarsi quando le sue dita sfiorarono gli addominali Zayn, per poi scendere, tra i sospiri del ragazzo, fino all’ombelico. Non appena sentì che le mani di Zayn avevano iniziato lo stesso percorso, e che quel tocco caldo stava lentamente salendo lungo i fianchi, capì che la sua brama avrebbe continuato a crescere in maniera inarrestabile.
Non poteva negarlo, lo voleva. Voleva Zayn, e lo voleva subito. Lo voleva come non aveva mai avuto niente e nessuno in vita sua. Aveva bisogno di averlo. Aveva fame di lui. Una fame insaziabile che la stava spogliando di ogni freno inibitore e di ogni contatto con la realtà.
La pressione della gamba di Zayn sulle sue cosce sembrò allentarsi per un istante, ed Emma lo tirò a sé poggiando le mani alla base della schiena, pregandolo di non interrompere quella delizioso se pur effimero contatto.
Zayn riuscì a smettere di baciarla per indirizzarle uno sguardo profondo, in cui la ragazza riuscì a leggere il trionfo negli occhi di lui. Avrebbe voluto maledirsi per aver scoperto le sue carte così presto, per non essersi fatta desiderare un po’ di più, per aver reclamato il contatto con lui come una bambina capricciosa; ma la fame di lui aveva completamente preso il sopravvento. Zayn lo lesse in quegli occhi nocciola traboccanti di emozioni, e nelle mani poggiate sui suoi fianchi, inermi ma terribilmente tese.
Al moro sarebbe piaciuto poter pensare di poterla torturare come spesso faceva con le altre ragazze, di poterla portare a supplicarlo; in altre situazioni sarebbe riuscito a controllarsi, a far fare a chiunque quello che voleva che facesse, prima di prendersi da lei quello che voleva. In quel momento, però, sapeva di non essere abbastanza lucido per poter tentare uno dei suoi soliti giochini. Tra lui ed Emma non c’era mai stato spazio per i giochini, e non ce ne sarebbe stato mai. Riprese violentemente possesso della bocca di lei, devastandola e domandando altrettanta foga da parte della ragazza, che non lo deluse. Inebriato dal sapore fresco di quelle labbra e dall’odore dolce della sua pelle, piegò le ginocchia per arrivare ad afferrarla sotto i glutei. La sentì arrendersi subito alla sua presa ed abbracciargli le braccia intorno al collo mentre la sollevava ed iniziava a salire le scale.
Lei si concentrò sulla pelle ambrata del collo mentre lui saliva i gradini, lasciando piccole macchie lungo la scia dei suoi baci, come a marchiare il territorio. Beandosi dei gemiti sommessi della ragazza, aprì la porta con un calcio e la richiuse allo stesso modo. La distese sul letto seguendola subito dopo, mentre lei lo tirava bramosamente per la maglietta. Con un gesto più audace di quanto Zayn si sarebbe mai aspettato, lei lo spinse a sedersi e gli sistemò le gambe ai lati dei fianchi di lui. Riusciva a sentire l’eccitazione calda di Zayn anche attraverso la stoffa dei pantaloni, che strusciavano delicatamente contro i jeans di lei, regalandole piccoli brividi di piacere. Senza smettere di concedersi all’esplorazione languida della sua lingua, Emma tornò ad infilare entrambe le mani sotto la maglia del moro, godendo del contatto con il suo addome contratto e con i pettorali tonici. Sentiva le mani di lui scendere e salire inesorabilmente lungo la colonna vertebrale, in un gioco più abile di quelli che lei aveva mai sperimentato, e si trovò a dover combattere un briciolo di frustrazione: Zayn passava sopra al gancio del reggiseno senza fermarsi, e la ragazza pensò che avrebbe dovuto pregarlo per farglielo sganciare. Quando finalmente, con un gesto talmente rapido che lasciava intedendere molti altri reggiseni sganciati prima di quello, lui la liberò da quella che ormai era soltanto un’inutile barriera tra la sua pelle e quella di lui, lei trovò l’audacia necessaria per afferrare la maglia ed alzarla. Le labbra morbide del moro le succhiarono avidamente il labbro inferiore prima di staccarsi per farsi scivolare la maglia via dalle braccia. Con un unico gesto la fece cadere ai piedi del letto, occupandosi poi di quella di lei. Ad Emma sembrò che ci mettesse un’eternità, a sfilarle quell’odioso indumento. Senza esitare, lei fece scivolare via le spalline del reggiseno, reclamando il contatto diretto con la pelle calda di Zayn.
Lui le posò le mani sulla schiena attirandola a sé per poter finalmente assaporare quei seni su cui aveva fantasticato mille volte, sempre racchiusi nella prigione della camicia dell’uniforme. La ragazza non riuscì a trattenere un gemito più forte degli altri quando sentì le labbra di Zayn chiudersi sul suo capezzolo e le sue dita iniziare una lenta ed agonizzante tortura dell’altro. Si strinse a lui premendolo contro il suo petto, tanto che il ragazzo sentì le unghie di lei conficcarsi nella schiena e nelle spalle.
Decise di rendere giustizia anche alla pelle candida del collo e delle spalle, iniziando a depositare languidi baci sulla base del collo e sulla nuca. La testa di lei si piegò instintivamente in avanti, per permetteregli di raggiungere quei punti sensibili vicino all’attaccatura dei capelli. Lo strinse più forte, iniziando a ripagarlo con la stessa moneta. Le labbra di Emma cominciarono a muoversi lente sulla gola di Zayn, e scesero senza fretta fino al pettorale contratto. Il moro sentiva i lunghi capelli della giovane solleticargli l’addome e il torace regalandogli dei piccoli brividi che non riuscì a soffocare.
Il volto della ragazza risalì fino alla mascella e poi all’orecchio, quando un piccolo morso sul capezzolo la fece gemere di piacere. Il suono di quel gemito inaspettato riuscì a risvegliare ogni istinto del suo essere. Con un gesto fulmineo lui le afferrò possessivamente i glutei, attirandola delicatamente verso la sua erezione, ancora contenuta dai pantaloni. Emma credeva di essere sul punto di piangere dalla frustrazione e dal piacere che si irradiava dal punto in cui l’eccitazione di lui l’aveva sfiorata. Notando la nota lamentosa nell’ultimo gemito della giovane, Zayn la sollevò leggermente per poi la fece sdraiare sul piumone candido e si distese su di lei, puntellando sulle mani per non pesarle.
In un barlume di lucidità, decise di concederle un momento di tregua, concentrandosi soltanto su una lenta e morbida esplorazione della sua bocca. L’ardore con cui la lingua di Emma cercava la sua e la foga delle sue mani sulla schiena tesa di lui gli suggerirono che un momento di tregua era l’ultima cosa che la ragazza desiderasse. Ritrasse gentilmente la lingua dalle sue labbra e si distese accanto a lei accarezzandole delicatamente la pelle chiara e morbida del fianco, risalendo fino ad accogliere la rotondità del suo seno nella mano. Emma intrecciò le dita nei capelli di lui, scossa da spasmi di piacere che la sua lingua gli stava regalando. Fu lei, con un gesto inaspettatamente audace, a poggiare la mano sulla sua ed a guidarlo lentamente verso il bottone dei jeans. Zayn interruppe la tortura al suo seno per guardarla. Lo sguardo che lei ricambiò era profuso di sicurezza e di tacite richieste. La vide mordersi il labbro mentre, senza distogliere gli occhi dal suo volto, le sbottonava i jeans e abbassava la zip.
La mano di Zayn scese delicatamente sotto l’orlo degli slip neri, incontrando la morbida peluria del suo centro. La vide inarcare la schiena e buttare la testa all’indietro mentre scendeva delicato ma inesorabile verso il punto più sensibile. Un barlume di coscienza suggerì ad Emma che il tocco sapiente di Zayn era il frutto di molte altre ragazze toccate prima di lei, ma delle ondate violente di piacere scacciarono il pensiero non appena le dita abili di lui arrivarono ad esplorarla più in profondità. Emma inconsciamente alzò i fianchi, insaziabile, mentre le dita stringevano il piumone candido sotto di loro. Con un’altra ragazza, Zayn avrebbe aspettato, l’avrebbe portata al limite della frustrazione, prima di sfilarle anche gli ultimi indumenti, ma neanche lui poteva aspettare, e poi avrebbe potuto giurare che Emma fosse già al limite della frustrazione, e molto vicina a perdersi nel piacere.
La ragazza sentì le dita di Zayn infilarsi tra la pelle dei suoi fianchi ed i jeans, per iniziare a sfilarglieli gentilmente verso il basso. Non appera fu libera da quell’ultima costrizione, trovò la mano calda di lui e lo attirò accanto a sé guardandolo dritto negli occhi con una spregiudicatezza che non avrebbe mai pensato di avere, ma che le si addiceva. Mentre con una mano lo guidava di nuovo verso il basso, con l’altra seguì lo stesso percorso sulla pelle ambrata di lui, facendo scivolare le dita lentamente su ogni muscolo fino ad inciampare nel bottone dei jeans. Non lo fece attendere quanto lui aveva fatto con lei, aprì la chiusura senza esitazioni ed infilò una mano dentro l’orlo dei suoi boxer, sicura.
Vide gli occhi di Zayn chiudersi mentre avvolgeva la sua erezione con la mano, e scoprì che non c’era afrodisiaco più potente del piacere dipinto sul volto perfetto di lui. Tutti i dubbi la attanagliarono nel primo momento in cui lo toccò sembrarono dissolversi nella sua mente, scacciati dalla consapevolezza di avere un nuovo potere su di lui, come lui lo aveva su di lei. Fu Zayn stesso a liberarsi dei jeans, lasciandoli cadere dal letto, rimanendo nudo di fronte a lei, che lo assaggiò con lo sguardo. In fondo, pensò, aveva sempre immaginato quel corpo, e lo aveva sempre immaginato esattamente com’era: perfetto. Ad ogni movimento lento della mano di Emma corrispondeva un affondo più profondo delle dita di Zayn che la lasciava senza fiato e sempre più vicina a lasciarsi sopraffare dal piacere. Chiuse gli occhi e strinse il piumone con la mano libera, ormai certa che Zayn l’avrebbe lasciata andare senza di lui e pronta ad abbandonarsi a quella che sapeva essere l’emozione più intensa della sua vita, quando inaspettatamente il moro rallentò il ritmo, lasciandola sull’orlo del baratro, in bilico.
Lo sentì stendersi su di lei, sempre attento a non pesarle, e seppe che il momento era arrivato. Del terrore e dell’ansia che si era aspettata di provare di non c’era traccia, era rimasta solo una richiesta consapevole: voleva Zayn, lo voleva subito, e lo voleva tutto.
Il ragazzo le ravviò i capelli dietro l’orecchio, accarezzandole la guancia. Emma si costrinse a guardarlo negli occhi, aspettandosi di trovarvi un’espressione di trionfo e di compiacimento. In fondo, aveva vinto lui: era riuscito a piegarla al suo volere, anzi, a farle pregare di essere piegata. Quello che vide, invece, fu un’espressione seria ed un velo di preoccupazione che gli offuscava lo sguardo limpido.
- Sei sicura? – mormorò.
Emma chiuse gli occhi, mordendosi il labbro. – Sì. – annuì.
- Guardami. – ordinò Zayn.
La ragazza dovette costringersi di nuovo a perdersi in quel color cioccolato che una volta le era sembrato vuoto, ed ora invece assomigliava all’oro liquido. Sostenendo il suo sguardo si rese conto di essere davvero sicura, come probabilmente non lo sarebbe più stata in vita sua.
- Sono sicura. – mormorò convinta.
Zayn si avvicinò lentamente al suo viso e la vide sporgersi per ricevere un bacio, che per la prima volta le negò, poggiando invece la fronte sulla sua e rimanendo con gli occhi fissi dentro quelli di lei. Non appena sentì il suo desiderio sfiorarla, Emma portò istintivamente le mani sulla fine della schiena di lui, forse pensando di potergli suggerire, senza il bisogno di parole, quando sarebbe stata pronta. Il respiro della ragazza si fece più pesante mentre le sue mani spingevano leggermente sulla schiena di lui, e lui contro la barriera della purezza della ragazza. Zayn continuò cauto finché non sentì quel sottile strato di pelle cedere contro la sua insistenza.
Vide una lacrima silenziosa scivolare dall’occhio di Emma e catturò le sue labbra in un bacio leggero prima che lei potesse manifestare il suo dolore con un gemito. Zayn le diede qualche momento per abituarsi alla presenza di lui nel suo corpo, ondeggiando delicatamente il bacino con movimenti circolari. Quando la ragazza sentì il piacere farsi di nuovo largo dentro di lei e il dolore scivolare velocemente via dalla sua memoria, attirò Zayn a lei spingendo con le mani sulla schiena, costringendolo ad entrare più in profondita. Dalle sue labbra aperte contro quelle di Zayn uscì un gemito talmente intenso che quasi se ne vergognò, portandosi una mano sulle labbra. Zayn le prese la mano riportandola sulla sua schiena ed iniziando a muoversi lento e sapiente dentro di lei. Sentiva il corpo minuto della ragazza tremare sotto le sue spinte, e la osservò mordersi le labbra per tentare di soffocare i gemiti ormai inarrestabili. Si chinò sull’orecchio di Emma in modo che sentisse il che il suo respiro era in perfetta sincronia con quello di lei, e che non era l’unica a provare un piacere sconfinato, mai provato prima.
- Voglio sentirti. –
Emma accolse quel sussurro, così basso da essere quasi un sospiro, lasciandosi andare completamente. Allacciò instintivamente le gambe intorno alla vita di Zayn richiedendo un ritmo più veloce, più intenso. Lui comprese subito il bisogno della ragazza, iniziando a muoversi più veloce e più forte mentre i loro respiri ed i loro gemiti si mischiavano in un vortice di sensazioni. Zayn vide le labbra di Emma aprirsi in un ultimo gemito muto, e sentì il corpo della ragazza scosso dai tremiti sotto di lei. Alla visione dell’espressione estatica di quel viso di solito così composto, una sensazione di calore lo travolse e fu pervaso da un’ondata di piacere puro, che non aveva mai sperimentato.
Lei aprì gli occhi in tempo per vedere Zayn seguirla al culmine, la sua mascella era contratta nello sforzo finale. Alzò una mano per sfiorargli delicatamente il viso, che un tempo le era sembrato una maschera inespressiva, ed ora era incredibilmente trasparente e bello.
Lui si abbandonò contro la sua mano, appoggiando la testa sul suo seno e facendosi accarezzare finché i loro respiri tornarono regolari."
sei una scrittrice meravigliosa, un bacio <3 |