[a Madda, con tanto tanto amore]
"Qualche volta, però, riesco a fissare i contorni delle impronte prima che l’acqua le porti via. Quando afferro uno scampolo di memoria, lo chiudo in un cassetto per custodirlo. Ho paura di trovarlo vuoto quando lo riaprirò. È per questo che scrivo: perché così, anche se dovesse sparire, il contenuto non andrebbe perduto.
Non voglio dimenticare.
Non voglio dimenticarlo."
[pre slash] [post TWS; contiene riferimenti alla prima scena post credits di CW]

Decine di occhi lo fissano, lo circondano e lo desiderano con ferocia. Occhi animali che, nel buio della struttura, sembrano strappati ai lupi insieme al DNA che hanno impiantato loro nel corpo. Giocano a fare Dio lì dentro e quello che è peggio è che, dopo la Seconda Guerra, il mondo gliene è pure grato. Perfino i Beta, che forti della loro numerosità si sono sempre opposti, hanno ceduto davanti ai discorsi altisonanti di Alexander Pierce e hanno firmato il Trattato di Libero Impianto: gli Alfa, ridotti quasi all'estinzione a causa della guerra, ormai, vengono creati in provetta nei laboratori dell'HYDRA. Creati e migliorati...
{ stucky - omega!verse }
[ Prima classificata al contest "A/B/O - Omega!verse dynamics" indetto sul forum di EFP ]

Il sangue scorre, la neve cade, un treno fischia e nulla tornerà indietro.
Nessuno tornerà indietro per Bucky...

Lo guardava e provava emozioni che sapeva di aver già avuto nel cuore. Qualcosa di profondo, anche un po’ spaventoso, che era certo di aver provato per lui. Un sentimento che era frustrazione e vergogna, ma anche gioia e orgoglio. Tutto nascosto sotto gli sguardi e i sorrisi che quei due giovani soldati si scambiavano su una pellicola vecchia di settant’anni.

(...) Vecchie con facce da radice, bambini consumati – target, li chiamano e sono pezzi di carne morta perché tu li osservi, mai ricambiato.
Sei la Morte d’Inverno e ti basta un colpo.
Uno solo.
Pum.
Sale la polvere (...)

Solleva il braccio e sfiora il volto di Alessandro con il dorso della mano, con quella delicatezza scevra di sottintesi che sa di poter usare solo nei suoi confronti; entrambi gli occhi sono azzurri, adesso, e fissi su di lui con una dolcezza dolorosa, quasi opprimente. Oh, rimembra quel colore brillare nelle notti di luna piena, quando il riverbero argenteo delle stelle copriva di diamanti le sterminate praterie della Macedonia, e di come sembrasse bastargli soltanto quello, di come loro due bastassero a riempire il mondo. Quando i sogni di gloria erano ancora soltanto sogni, e non c’erano corti fiabesche e terre straniere attorno a loro e sotto i loro piedi.
Ora tutto è cambiato, ma quegli occhi sono rimasti gli stessi.
Ciò che li lega non muterà mai.
[ Alessandro/Efestione, perché su questo pair non si scriverà mai abbastanza ]