Quando due universi paralleli si toccano sono belve che si dilaniano. Il più forte si nutre del più debole, dissanguandolo e portandolo alla morte.
Nelle strade della megalopoli di Taone Nui, Aronui è famoso perché trova sempre quello per cui viene ingaggiato; siano persone, cose o informazioni, in qualunque modo.
Nessuno sa che è stato nell'altro mondo, nessuno deve sapere che è un esper.

Aprì gli occhi. Intorno a lui c’era solo una landa desolata; un deserto fatto di rocce, cenere e fango. Una luce crepuscolare illuminava parzialmente il paesaggio, rendendolo ancora più tetro. Più avanti, dinanzi a lui, vide alcuni arbusti scheletrici intorno a quella che sembrava una polla d’acqua e decise di avvicinarcisi.
Alla fine ho deciso di ripubblicare questa mia prima storia. Spero che questa seconda stesura contenga meno errori della precedente ^^

[Storia scritta per "(Fantasy e Fantascienza) I figli di Lilith", indetto da Nemainn: Prima classificata]
[...]I palazzi si susseguivano veloci, come fossero solo scie di luce in movimento, tanto era rapida la corsa sensoriale di Shu. L’aveva trovata. Vedeva, sentiva la pista, avvertiva i passi strascicati della creatura muoversi nei vicoli. Sanguinava. Stava marcendo. Grossi pezzi di tessuto cadevano dal suo corpo, mentre avanzava lentamente alla ricerca di... qualcosa. Avvertiva il suo desiderio disperato sulla pelle.[...]

Cacciatori di mostri, una professione, nulla più, anche se per pochi. Solo per coloro che hanno visto il male, che lo hanno sentito sulla pelle, che hanno dovuto aprire gli occhi sulla violenza di un mondo che non è quello che tutti gli altri vedono.
Cain e Ariele sono amanti, amici, cacciatori che inseguono una pericolosa e molto fruttuosa preda, un demone millenario, un Incubo. Si nutre di sogni malevoli, asservisce chi cade nelle sue mani in una spirale da cui è impossibile liberarsi ed ecco perché la sua testa ha un valore così alto.
Ma quel demone ha qualcosa di strano, che i due cacciatori non avevano avevano calcolato o anche solo immaginato, e Ariele aprirà le porte alle disperazione, dando inizio a un nuovo incubo in carne e sangue.

Questa è una storia un po' diversa dal mio solito genere, un esperimento. Mi cimenterò in un classico dello yaoi ^_^
Michael si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato e il suo pessimo carattere certamente non lo aiuta. Infatti, dopo aver subito una serie di maltrattamenti da parte di alcuni poliziotti, li insulta una volta di troppo e finisce nella zona di detenzione provvisoria del distretto. Nelle celle maleodoranti, tra i vari detenuti, riesce a scampare a un stupro grazie ad un misterioso individuo che lo ossessionerà poi per molto tempo...
[Capitoli revisionati da 1 a 4]

Parodia del rapporto che c'è tra il generico studente universitario e il caffè. In verità ho ripreso alcune delle mie esperienze e ho tentato di esasperare la parte comica (anche se per me erano tragedie).
Non essendoci il "tragicomico" ho optato per comico-drammatico XP non ho messo sottogeneri a caso.
Dal testo:
Ti trascini in cucina e la vedi. L'amore della tua vita: la moka. È nel lavandino, la devi lavare, ma non è un problema; l'acqua scorre in fretta e dopo poco l'hai riempita e appoggiata sul fornelletto.

[...]Gaee'Langríth era stata costruita in un crepaccio che sprofondava nel cuore della terra.
I quartieri erano suddivisi in anelli: più si scendeva più ci si avvicinava ai sobborghi e alle miniere, mentre nelle zone più prossime alla superficie si trovavano i palazzi nobiliari e quello dei regnanti. L'anello dei piaceri in cui si erano diretti per cercarlo si trovava più o meno a metà della città.
Mentre l'elevatore proseguiva la sua lenta salita, Larsen osservava gli archi acuti delle finestre e i vetri colorati dei portici da cui filtravano le luci. Lanciò rapidamente un'occhiata verso il basso: il pozzo nero si apriva sotto di loro senza che neppure una piccola luce si riuscisse ad intravedere.[...]
[Storia scritta per il contest Legendary Tales, indetto da Yuko majo. Terza classificata]

"Aveva dissotterrato la bara e l'aveva scoperchiata: la donna – “Jane Audrey, amata moglie e figlia adorata”, da ciò che recitava la lapide – era una bruna dal corpo esile ed emaciato, con le mani intrecciate sul ventre e vestita di bianco. Come sua madre."
[Seconda classificata al contest "Sangue e Pazzia" di Yuko Majo]
[Terza classificata e vincitrice del premio "Bad Obsession" al contest di Aturiel]
[Vincitrice del premio speciale "Brividi" al contest Momenti&Emozioni di DonnieTZ]
[Vincitrice del premio speciale "Melpomene: Miglior storia di genere Introspettivo" al "Contest delle Muse ispiratrici" di ellie158]
[Seconda classificata al "Best Contest" indetto sul gruppo FB "Io scrivo su EFP"]
[Partecipa al contest ”HORROR'S TALE" indetto sul forum di EFP da Hanna McHonnor]
[Storia partecipante al contest 'Phobos & Deimos' di Little_Rock_Angel5 sul forum di EFP]
[Storia partecipante al contest “Cuore d’Ombra” indetto da Laodamia94 sul forum di Efp]

Kathrin è una vampira, ma una vampira piuttosto particolare: sviene alla vista del sangue. Xiuyan, la sua master, cerca in tutti i modi di farla diventare una vera creatura della notte, con scarso successo...

Scegliere, decidere di abbandonare o di rimanere...
L'amore tra fratelli, dicono, sia un legame indissolubile.
In un quartiere degradato, nonostante la legge, e non solo, remi contro di loro, due fratelli lottano per non essere separati, invischiandosi in cose più grandi di loro.
Ma tutto ha un prezzo e, a volte, quel prezzo si paga con due colpi.

Lei sapeva cosa voleva: la sua resa totale, il vederla abbandonarsi a lei in quel modo delizioso.
Lei sapeva che sarebbe riuscita ad averla; lo leggeva nei suoi occhi, lo capiva dal modo in cui li distoglieva ogni volta che si guardavano troppo a lungo, dalla leggera tensione dei suoi muscoli ogni volta che si sfioravano.
Lei fuggiva da quel desiderio, lei correva sempre via, ma stavolta l'aveva catturata e non le avrebbe più permesso di scappare.
Spin-off di una storia in corso di scrittura.

Un microprequel su un personaggio della mia long "La tigre dagli occhi di giada"
12 febbraio 1994, Hong Kong
Il cancello produsse un forte stridio metallico scorrendo sui binari. Sembrava quasi aprirsi al sole dopo molti mesi di pioggia. Jieh alzò gli occhi al cielo, poche nuvole correvano veloci, oscurando per brevi attimi la luce.
«A presto, ragazzino» scherzò la guardia all'uscita del carcere. Il ragazzo si limitò a stringere gli occhi e a varcare la soglia. Si voltò per un attimo, solo per guardare un'ultima volta l'edificio di cemento alle sue spalle, e lesse il cartello appeso alla recinzione esterna: Cape Collinson - istituto di minima sicurezza.

Cominciavo a sentire il suo corpo ovunque.
Infilavo le mutande al mattino, dopo la doccia, e indugiavo sulle ossa del bacino. Lasciavo il tessuto e facevo scendere lentamente le dita intorno alle labbra.
Mi lavavo i denti e passavo un dito bagnato sulle altre labbra, quelle del viso, mordendole appena, non chiudendo la porta a chiave, sperando che entrasse, sperando che non entrasse mai.
Disegnavo con movimenti più lenti, misurati, sotto i suoi occhi. Leggeva un libro sul divano, io le davo la schiena. Bramavo il momento in cui mi sarei girata e l’avrei trovata intenta a leggere la mia storia di carne, invece che parole stampate. Non accadde.
[Questa storia si è classificata terza al contest Shopping di prompt e bonus di AllisonMonster e ha ricevuto il premio Vogue dal giudice Exoticue.]

Salvano più vite dei medici, abbassano il tasso di suicidi del settanta per cento, soccorrono ogni giorno le anime perdute di milioni di adolescenti tradite dalla vita.
E lo fanno con una canzone, un sorriso e un messaggio d'amore.
Questo è l'incredibile potere degli idoli.

Un ragazzo vittima dell'avidità dello zio viene rinchiuso in un manicomio.
Corre l'anno 1890 e la cura della malattia mentale, vera o presunta, è una tortura ai danni di povere vittime, spesso più sane di coloro che dovrebbero... "curarli"
Una storia dalle pennellate crude, a tratti violenta.
Nel 1904 fu creata la prima legge sulla malattia mentale.
Serve per salvaguardare la pubblica decenza, per difendere la morale pubblica da soggetti deviati che,
con il loro comportamento, danno scandalo e che vengono, quindi, ricoverati (carcerati, rinchiusi) in apposite strutture dette manicomi, dove si entra con stupefacente facilità, perdendo tutti i propri diritti civili.
La storia che vi vado ora a narrare racconta di un caso non certo unico e non certo raro,
ma che sicuramente non è finito come molti altri.