Una volta qualcuno le disse:“Anche il deserto ha bisogno d’acqua.”
Inizia così la storia che vede protagonisti Temari e Shikamaru, ormai consapevoli del loro sentimento reciproco... ma qualcosa cambia quando Shikamaru decide di interrompere il loro scambio di lettere, svanendo nell'ombra.
Ambientato subito dopo "The Last", Temari intraprenderà una missione per conto di suo fratello Gaara: una spedizione nel Villaggio dell'Erba che cambierà drasticamente il suo futuro e quello dell'uomo da lei amato.

Nel Paese del Fuoco infuria una guerra che dura ormai da molti anni. Un intero clan, la famiglia Hyuga, è stato sterminato e da allora alcune delle famiglie più nobili hanno deciso di ribellarsi al re.
In questo periodo di terrore e povertà due ragazzi si incontrano: lei si finge cieca per sopravvivere, lui è un soldato appena tornato da fronte.
Ma cosa nascondono entrambi? E perchè il loro cammino sembra inesorabilmente intrecciato?
Non vi resta che leggere!

Questa storia parte dalla fine della Quarta Guerra Ninja nel finale alternativo che avrei visto per personaggi come Hinata, Sasuke e il resto.
Per molte cose mi appoggerò al canon, niente forzature qui. I personaggi non verranno snaturati, gli darò profondità.
La storia è psicologica e cruda, per una lettura adulta, realistica.
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Sasuke e Hinata non potrebbero essere più distanti, Sasuke quando la intravedeva nei vicoli del villaggio la ignorava.
Erano andati in Accademia insieme, ma lui non riusciva nemmeno a ricordare il nome dell'ereditiera del clan Hyuuga.
Lo irritava quella donna fantasma che frequentava sempre i suoi posti preferiti, analizzandolo ogni volta che lo guardava.
Il suo sguardo era diverso da quello che gli rivolgevano le oche del paese, i suoi occhi erano d'acciaio screziati di viola.
Era diventata afona, asociale, ma inaspettatamente s'era avvicinata a lui, facendogli sentire una voce che non tirava fuori con nessuno da anni.
Quando pensava di essere l'unico a sentirla parlare gli veniva davvero da ridere.
Solo qualche tempo dopo Sasuke Uchiha si sarebbe reso conto di essere diventato l'espiazione di Hinata Hyuuga.

C'è un filo rosso indissolubilmente legato al mignolo sinistro di ciascuno di noi.
Un filo lungo, invisibile, indistruttibile, che trascende il tempo e lo spazio.
Un filo che unisce due anime destinate l'una all'altra, qualsiasi cosa accada.
Impossibile disfarsene.
Sequel di 'Redenzione'

Hinata Hyuga poteva essere definita in molti modi, ma non era certo una stupida.
“Come posso rendermi utile, padre?” domandò allora con voce decisa.
Un pesante silenzio piombò nella stanza. Era così opprimente che iniziarono a fischiarle le orecchie.
“Sposerai Sasuke Uchiha”
Post-Guerra.

Iruka stringe gli occhi e incrocia le braccia.
"Dimmi perché sono qui."
"Hai bisogno di soldi", dice Kakashi, forte e crudele. "E ho bisogno di uno sugar baby."

Un libro da millecinquecento ryo e una pietra dai poteri mistici. Una giovane donna pronta a tutto, pur di sentirsi degna dell'uomo che ha sempre amato. Ambientato subito dopo "The Last", i giovani sposini Uzumaki dovranno attraversare diversi ostacoli quotidiani, scoprendo così insieme e poco alla volta cosa significa davvero la parola "amare".
«Lo senti? Senti quanto mi piaci?»
Lì, su quel materasso, con il cuore in gola e le mani tremanti, Hinata sentì il calore del suo corpo crescere a dismisura, offuscandole ancora di più i sensi e portandola un poco indietro nel tempo, al loro primo bacio e a tutte le vicende che avevano portato i due a quella nuova, intensa situazione.

[Traduzione]
Shikamaru e Temari hanno un passato in comune. Un passato lontano a cui Temari non pensa più da tempo, non dopo esserselo lasciato alle spalle. Vicende che Shikamaru ha sepolto nei meandri più bui della sua memoria e a cui non permetterà per nulla al mondo di tornare a galla.
Ma a volte il caso si mette di traverso nella vita come un tronco su una strada.
***
Non sa perché ha aspettato che la porta si chiudesse. Quel secondo di esitazione è stato un errore. Controllare una cosa del genere non è di nessuna utilità, ma, pensa, ha fatto tutta la differenza.
Forse, se lo avesse visto per prima e non avesse incrociato il suo sguardo nel voltarsi, forse, non si sarebbe sentita spaesata. Vedere qualcuno e vedere qualcuno che ti guarda sono due cose molto diverse e Temari incolpa la seconda se ha perso il contatto con la realtà, se i suoi polmoni si sono svuotati e si è sentita strozzare dallo stomaco non appena lo ha visto.
Shikamaru Nara ricambia il suo sguardo.

«Da bambini ci chiamavamo per nome» commentò semplicemente lei. «Ricordi, Sasuke?»
«Da bambina balbettavi» replicò lui, ma la sua espressione si addolcì. «Ne è passato di tempo, Hinata».
Minilong natalizia. Non scrivevo di Sasuke e Hinata da una vita, ma mi mancavano da morire. Spero di essere riuscita a tenerli IC, tenendo conto che è un AU (e quindi Sasuke non ha subito il trauma di avere la famiglia sterminata dal fratello, per dirne una). Buona lettura!
Questa storia partecipa alla “Infinity Prompt Challenge” indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP.

Una lettera inaspettata viene recapitata al Kage del Villaggio della Foglia. Naruto non poteva credere ai suoi occhi.
Riuscirà a riconquistare la fiducia di sua moglie, o il rapporto sarà spezzato per sempre?
"Era un giorno soleggiato di primavera inoltrata. Una mattina tranquilla, come tante. E Naruto provò per la prima volta dopo tanto tempo la sensazione peggiore che un uomo possa provare...
Un rabbioso, gelido e profondo senso di solitudine".

“Dimmi dove ti trovi” la incitò nuovamente.
Rey lo fissò con tutto il disprezzo di cui era capace. Assunse un’espressione determinata e tornò a sollevare il braccio, richiamando un oggetto davanti a sé. Forse la spada laser?
Il suo corpo venne travolto, sollevato e gettato a terra da qualcosa che lui non vide. La sentì urlare per il dolore, un suono che scese fin nei crepacci più profondi del suo animo oscuro e lì si depositò sotto forma di un incubo nuovo di zecca.
Il collegamento s’interruppe e lui rimase a fissare il pavimento di freddo metallo, teso come una corda di violino. Sudava freddo.

La prima cosa che pensò, quando lo vide, fu che la notte doveva essersi originata dalle sue iridi, più cupe e intense di qualunque altro nero avesse mai ritrovato in natura. La seconda che l’espressione severa e implacabile del suo volto, tipica di chi è abituato al comando, sopperiva alla scarsa imponenza di un guerriero alto forse un paio di centimetri più di lei. La terza, tanto nitida e improvvisa da sopraffare per un istante il terrore da cui era avvolta, fu che il saiyan che aveva di fronte era incredibilmente bello.
“Complimenti, Bulma.” si disse ironicamente “Invece di fuggire a gambe levate, o almeno provarci, resta a fare apprezzamenti sul tuo futuro assassino.”
Ha avuto un attimo per decidere: un battito di ciglia per comportarsi come l’eroina della situazione o ritirarsi in seconda linea, limitandosi ad assistere impotente alla lotta. Per una volta ha scelto la prima opzione, e forse quell’atto di eroismo sarà la sua condanna.

-Papà! Papà! Non lasciarmi qui, ti prego!-
-V-voglio solo la mia mamma…”
-Io voglio solo vivere. E per riuscirci... DEVO senza di te. Come ho fatto per troppi, lunghissimi anni.-
Salve! Ricordate questa piccola storiella? Ebbene... riavventuratevi con me nella vita di Hinata, ragazzina di sedici anni che cambierà vita grazie alla famiglia Namikaze/Uzumaki!
[Completamente revisionata e con dovute modifiche, mi scuso del disagio. E grazie a chiunque la seguisse, per la pazienza mantenuta in questi anni...]
Buona lettura!

“Perché lo fai?”, ma avvertendo gli occhi di lei scrutarlo con aria interrogativa, scostò lo sguardo. “No, non dirlo. Non voglio sapere.”
Non era che non voleva sapere, era che non avrebbe dovuto sapere.
Se avesse saputo qualcosa in più su di lei e avesse ascoltato la sua storia, avrebbe cominciato a vederla in maniera diversa. Non sarebbe più stata la prostituta che ripagava un debito col sesso. Sarebbe invece stata una ragazza con la quale faceva sesso e che con quello condivideva con lui una parte di se stessa. E sarebbero diventati qualcosa di più rispetto ciò che già erano.
“Perché?” pensò lei, mentre lui si abbassava appena. Gli prese il viso tra le mani e lo costrinse a guardarla. I suoi occhi parlarono per lei mentre catturavano quelli di lui. Tu sai perché, dicevano, ma Sasuke non lo vide. I suoi occhi erano sulle labbra di Hinata. E lui lì la baciò.
{ SasuHina }

Parte Seconda, capitolo sette:
«E tu che ci fai qui?» domanda Shikamaru, sorpreso.
Il servo accenna un sorriso. «Ho sentito dei rumori mentre controllavo la tenuta e mi sono incuriosito. Tu non dovevi rimanere illeso?» aggiunge, dando un’occhiata a Naruto.
Il duca grugnisce. «Avevo proprio voglia di farmi trapassare la spalla da un proiettile, così sono uscito e mi sono fatto sparare dal primo pazzo che passava. Mi annoiavo.»
Parte Terza, capitolo tre:
«Trovo ammirevole la velocità con cui vi muovete malgrado le vesti che indossate, Lady Hanabi, ma gradirei poter concludere la nostra conversazione da fermi.»
[Avviso: questa storia sta subendo ancora qualche modifica ed è perennemente in fase di revisione, per dirla tutta. Mi scuso per gli errori che troverete durante la lettura] [Avviso 2: nel prologo ho inserito un altro avviso in merito]