Una sera al pub, due sguardi che si incrociano, scuse e promesse.

«Tu non capisci» esplose Draco «È solo colpa sua! Sua, se mio padre è ad Azkaban. Sua, se la mia famiglia è distrutta. Sua, se niente sarà più come prima!»
Il moro storse le labbra e replicò: «No, Draco. È solo merito suo. Merito. E se proseguirai nel tuo stupido intento, distruggerai entrambi».

Ginny lasciò cadere il discorso, perdendosi ancora alla vista dei capelli di Hermione. Quest’ultima, che aveva all’inizio minimizzato il tutto con uno sbuffo scocciato, si sentì preda di quelle parole prima ancora che il suo cervello avesse realizzato l’enormità di quanto gli era appena stato detto.
Colore?
Le mani di Hermione scattarono sui propri capelli. Una ciocca blu elettrico penzolò di fronte alla sua vista orripilata; in pochi istanti fu in grado di collegare tutto quanto.
Malfoy.
Il ricatto.
Le lettere di Viktor.
Finta fidanzata.
Sentendosi mancare, Hermione si lasciò ricadere con un tonfo sul cuscino.
Non era stato un incubo. Era tutto vero.
Così maledettamente vero.
« E’ finita. » Mormorò tragicamente al soffitto. « La mia vita è finita ».

Come sarebbe svegliarsi e scoprire di non avere alcun ricordo dell’ultimo anno passato? Hermione Granger non riesce a capacitarsene. Tutto le sembra così irreale, così assurdo. Ma cosa ci può essere di peggio che venire a sapere di essere sposata, senza nemmeno ricordare il nome o il volto del proprio marito? Un’amnesia richiede calma e molta pazienza. Ma quando il marito in questione si chiama Draco Lucius Malfoy, le cose non sono mai semplici come si vorrebbe che fossero…

Se avessero chiesto ad Hermione Granger se sette anni di guai le fossero bastati, avrebbe di certo riposto ‘ Si e grazie tante’. Peccato che i problemi invece sembravano ostinati a seguirla. Il suo ultimo anno ad Hogwarts non poteva di certo trascorrere tranquillo. La nuova Caposcuola di Grifondoro si ritroverà catapultata in una scuola molto differente da quella che ricordava, dove i vecchi antagonismi sembrano magicamente dimenticati. Tra amori, mostri fantasma, tradimenti, pettegolezzi ed esami riuscirà la Salvatrice del Mondo Magico a risolvere il mistero che avvolge la scuola? Perché nessuno oltre a lei, sospetta il pericolo di una Guerra che, nonostante tutto, non è ancora finita.

Seguito della one-shot “ Venga tu dal cielo o dall’inferno cosa importa?”. Draco Malfoy è scampato al Bacio dei Dissennatori grazie ad Hermione ma quello che è successo dopo la sua fuga è ancora tutto un mistero. Hermione è andata avanti con la sua vita e Draco pure. Cosa li porterà ad incontrarsi di nuovo dopo tre anni? E cosa c’entra un locale babbano all’ultimo grido nel centro di Londra? Tra ispezioni a sorpresa, ritorni in società e qualche grande sporco segreto, cosa accadrà?

Ecco cosa ti tocca, pensò, quando perdi una scommessa con te stesso.
Quasi le scommesse con se stessi non fossero le uniche in cui era norma barare.
Perché avrebbe dovuto saperlo anche Potter, si disse lui, mentre il freddo gli correva sulla pelle e una singola goccia di pioggia gli baciava la spalla nuda.
Se ti ostini a vincere verrai ricordato solo per la dannata, unica volta in cui perdi.

Venivano dai due più lontani estremi della vita, questo è stupefacente, da pensare che non si sarebbero mai sfiorati, se non attraversando da capo a piedi l'universo; e invece nemmeno si erano dovuti cercare, questo è incredibile.
La guerra è finita, Voldemort è stato sconfitto, e la vita sta lentamente tornando alla normale quotidianità. Harry, Ron ed Hermione, diventati "Auror ad honorem", si impegnano per eliminare anche le ultime tracce di resistenza da parte dei Mangiamorte ancora rimasti in libertà, pur non condividendo le azioni del Ministero della Magia, tanto da andare contro il Ministro Scrimgeour e a favore di un loro ben noto nemico. Quando Hermione Granger decide di aiutare Draco Malfoy a cancellare la sua infamante accusa, non sa ancora a cosa andrà incontro: cambiamenti radicali, sentimenti irraccontabili, una nuova vita.
«Devi solo…»
«Non dirmi cosa devo fare, Granger»
«Ma se non riesci…»
«Ci riesco benissimo, sei tu che mi deconcentri con il tuo puzzo da Mezzosangue»
Hermione sbuffò. Era inutile, non sarebbero mai riusciti ad andare d’accordo.

Si stava stancando di lei.
Questa era la paura che attanagliava Hermione, mentre si lavava di dosso la spossatezza della giornata di lezioni per prepararsi al suo incontro con Draco. [...]
Si stava stancando di lui.
Questa era la paura – no, il dubbio – che attanagliava Draco, mentre si dirigeva al suo appuntamento con la Mezzosangue. Oh, e va bene, la paura, una fottuta ed insopportabile paura. E non gli piaceva avere paura.

Dalla storia: - Dev'esserci una scappatoia - una piccola speranza nasceva dentro di lei. - Capisco che dal basso del tuo schifosissimo sangue babbano tu non conosca l'antichità delle leggi magiche ma le abbia solo ingoiate a memoria, ma ti credevo più intelligente - la speranza morì, freddata dal gelo della voce del suo interlocutore. Vide Draco Malfoy concedersi un ghigno. - Dì, mezzosangue... vuoi sposarmi? - Sì, era l'unica risposta possibile.
* * *
Il PREQUEL di una storia che attualmente è in fase di stesione.
Hope you enjoy, Athanasia.

"Il suo primo pensiero fu che le sue mani erano molto calde. Lei le aveva fredde, per questo evitava di toccarlo sulla pelle nuda, soffermandosi sugli indumenti che l’avrebbero protetto dal gelo.
Una piccola parte della sua mente vibrò allarmata: doveva fermarsi, non stava facendo la cosa giusta ed era ancora in tempo per evitare l’irreparabile. Eppure, con i ricordi vividi di una dodicenne innamorata, decise di mettere a tacere quei pensieri troppo razionali e godersi la sua serata."

Una sete incessante, infinite domande e nessuna risposta. I dubbi, lo smarrimento, il desiderio di ritrovare la via.
La gola riarsa, la sete che solo una persona può sopire.
Dalle parole della poesia di Pablo Neruda nasce questa breve one shot.
"-Sei un Malfoy. Un purosangue.
-Il mio sangue è puro, ma il resto... Il mio nome è un torbido seme che solo lei può far attecchire. Io sono una ragnatela di domande, lei è un fascio di voci luminose che mi rispondono. Ho bisogno di lei, madre.
-E lei lo sa?
Draco scuote la testa, poggiando il capo sulle gambe di Narcissa –Come posso dirglielo? Come posso farle comprendere che lei è la luce nel buio della mia vita?
-Chiedilo a lei. Avrà la risposta.

Era da maggio che non succedeva nulla di simile, ma c’era da dire che nel periodo precedente agli esami estivi la gente era giustamente troppo stressata per concentrarsi su quei passatempi, soprattutto dalle parti della presidenza e del Gryffindor, non si capiva se per via delle prove o della consueta sortita del Signore Oscuro impegnato da anni nel vano tentativo di affiggere lo scalpo di Potter in bacheca insieme ai risultati degli esami di fine trimestre. In ogni caso valeva sempre il Primo Postulato di Zabini: se dai abbastanza corda ai Gryffindor, finiscono sempre per impiccarsi con le loro mani.

Dire che il rapporto tra il Furetto e la Mezzosangue si era mantenuto combattivo sarebbe a dir poco un'imprecisione. Non riuscivano a sopportare niente l'uno dell'altra. Ormai si schiantavano perfino nei corridoi della scuola, con la più insignificante delle scuse. Anche senza.

Ultimo anno di scuola per Harry, Ron ed Hermione. Anno in cui uno strano sortilegio sembra aver preso di mira Hogwarts, circondando il castello. Ultime possibilità anche per gli Slytherin, e i macchiavellici piani di Draco Malfoy, volti ad attirare l'attenzione di una sola ed unica persona.