Non voleva dargliela vinta. Malfoy continuava a guardarla come si fa con un dolce, l'aveva definita preda poichè era lui il cacciatore. Ma il biondo non aveva idea di che pasta fosse Hermione. I corpi si intersecavano perfettamente come se si completassero, l'uno con l'altra. Hermione lo guardò provocandoli una scia irrefrenabile di brividi, la voleva.
-Vuoi giocare Malfoy?- domandò sorridendo placidamente -giochiamo, allora.-

Colin mi guarda dall'alto con compassione e un sopracciglio alzato.Ma c'è qualcos'altro nel suo sguardo.
-Stai attenta a dove metti i piedi..o rischi di investire qualcuno-dice con un'odioso ghigno stampato in faccia.Mi prende in giro?
No.È troppo adesso.
-Stai attento TU a dove metti i piedi-sbotto come una furia,col cuore a mille.
Gli altri adesso fanno finta di non vedere questa scena penosa.E menomale.
Lui mi fa un sorrisino adorabile manco gli avessi fatto un complimento.
-Hey calmati,scherzavo-
Mi allunga la sua mano scura che si intreccia con la mia color latte e mi alzo in piedi,tanto in fretta che mi gira la testa.Ma ho paura che non sia solo per questo.

-Non è il posto che fa per te- disse una voce alle sue spalle. Si voltò sorpresa verso l’uomo che le aveva servito da bere, il cui nome le sembrava di aver capito fosse Jet.
-E chi lo dice?- chiese Emma, inarcando un sopracciglio.
-Ti do un consiglio Emma. Finisci la tua birra e vattene da qui.- disse Jet, appoggiandosi al ripiano del lavandino alle sue spalle.
Era a braccia conserte e la fissava intensamente, come a volerle leggere dentro.
-Ho bisogno di un lavoro. Non è facile trovarne uno di questi giorni.- disse Emma, sorpresa che lui avesse sentito la sua conversazione con Kian e l’avesse chiamata per nome.
-Chi è Karen?- chiese lui, dopo un po’.
Emma prese un sorso di birra, sperando che scacciasse il nodo in gola che le si era formato. -Era la mia migliore amica. Lavorava qui. È stata assassinata due anni fa, ma non hanno trovato il colpevole.- rispose Emma, incapace di mascherare la rabbia.

Quattordici anni dopo la fine della Seconda Guerra Magica.
Draco, padre single, ha mandato il figlio Scorpius a Hogwarts. Il ragazzo, come ogni Malfoy che si rispetti, è stato smistato a Serpeverde e sta frequentando il suo secondo anno.
Hermione è anche lei una madre single, ma ha deciso di trasferirsi a Parigi e tagliare i ponti con tutti. Ha mandato il figlio Altair a Beauxbatons, soprattutto per proteggerlo dal suo più grande segreto. Ma cosa succederebbe se il destino, un destino chiamato Silente, avesse deciso diversamente?
Dal primo capitolo
Altair si avvicinò pensando ingenuamente di poter fare amicizia anche con quel ragazzo che tanto gli somigliava. Ma quando fu vicino lo sguardo del Serpeverde, così freddo e duro, lo fece desistere dall'aprire bocca. Ci pensò quindi il giovane Malfoy a rompere il ghiaccio: «Che hai da fissare tu?»
Altair fortemente a disagio rispose quasi balbettando:
«Beh ti fissavo stupito, non hai notato quanto ci rassomigliamo?»
Scorpius con un ghigno stampato in faccia si avvicinò e ruotando il viso del ragazzo disse:
«Vediamo, mettiti di profilo...
Te lo dico io a chi assomigli, quell'espressione così intelligente...
Sei proprio uguale a un troll di montagna!».
Spero di avervi incuriosito...

Charlotte lavora da quasi un'anno all'interno della Brown Corporation. Grazie ad Albert, il suo diretto superiore, parteciperà a un progetto che si rivelerà un grande fallimento ed è lì che s'incontra e scontra con il presidente della azienda: Mark Thompson Brown. La storia ambientata nel mondo della finanza, si svolgerà tra New York e Milano, spero che mi seguiate ed apprezzerei sapere cosa ne pensate. Ho previsto trenta capitoli ed aggiornerò ogni giorno con regolarità. Vi aspetto miki.
***Dal terzo capitolo***
Charlotte camminò lentamente lungo l’ampio ufficio, la grande scrivania in legno scuro si trovava al centro della stanza, ma Mark Thompson Brown non era seduto lì. Lui era in piedi, davanti all’ampia vetrata che dava sul Central Park, le sue spalle ampie e forti, le sue gambe lunghe, il suo fondo schiena tornito lasciavano senza fiato e pregò che non si girasse, perché era certa, che le sue guance, l’avrebbero tradita. Era bellissimo e solo in quell'istante si rese conto di questo, fino ad allora non aveva sprecato nemmeno un minuto a contemplare la sua bellezza.
***

Giulia è una ragazza di ventiquattro anni come tante: grintosa, romantica e sognatrice che nella sua Roma conduce una vita semplice e tranquilla dividendosi tra università, caffè con le amiche e la lettura, sua grande passione. Andrè è il figlio ventottenne di un imprenditore francese dedito al lusso e all'arroganza, che al sesso sfrenato e al divertimento non sa dire no, vivendo solo di vizi ed eccessi. Due mondi diversi a confronto che verranno messi in discussione vicendevolmente. Venirsi incontro non sembra possibile...eppure per i due protagonisti sarà difficile stare lontani.

Lei : una ragazza timida e con un sogno : cantare con la band che più ama ....
Lui : il frontman di una band di successo ,è amato e acclamato eppure custodisce un grande peso nel cuore...
Un gioco del destino riuscirà a farli incontrare .. Cosa succederà ? E se non dovesse andare come previsto ? Una storia ricca di sorprese, colpi di scena, litigi , divertimento e tanto ... Tanto Amore... Riusciranno Sara ed Alessio a coronare i loro sogni ? Leggete per scoprirlo...

"Cosa volevo ottenere? Me l'ero chiesto spesso, ma la verità era che non volevo altro che guardarlo, come una cosa bella da cui non riesci a distogliere l'attenzione. Prima evitavo accuratamente di osservarlo quando ero con Harry e Ron, adesso, seppur con riguardo, lo facevo in ogni momento che mi era possibile. Mi piaceva? Non lo sapevo nemmeno io. Ero al sesto anno inoltrato e molte cose che erano accadute nel passato mi dissuadevano sicuramente dall'interessarmi a lui in quel senso. Eppure i miei occhi sfuggivano ai ragionamenti e ai pensieri, continuando a seguirlo."

[“Hey, datti una calmata? Cosa ti prende? Charlotte ti ha mandato di nuovo in bianco?” Quella mattina David era davvero insopportabile, e sospettavo che la colpa fosse della sua adorabile ragazza.
“No, scusa. E’ solo che sono agitato. Ho appena scoperto che il nostro docente di Marketing sarà un impiegato di mio padre. A quanto pare gestisce l’intero reparto di Marketing nella sua azienda, secondo papà e uno molto inquadrato ed eccessivamente severo nel suo lavoro. Però, dai discorsi che ha fatto, mi è parso di capire che abbia anche un’altra faccia più libertina.”
Eravamo giunti, intanto di fronte all’aula. La porta era già chiusa. Magnifico.
Appoggiando la mano alla maniglia della porta gli sussurrai: “Cos’è un cinquantenne in andropausa che gira in decappottabile con giubbotto di pelle e occhiali da sole?”
“No sono un trentenne a cui non piace essere preso peril culo da una sua studentessa.” Mi congelai, un bastoncino Findus. Mi voltai lentamente per incrociare due occhi grigi che mi scrutavano furiosi.]
Storia nata da un sacco di musica e dall'attesa di cominciare davvero l'università qui a Londra. Sono imprevedibile e non so ancora quale sarà il finale. Misteeeeero!

Giulia era bella, bellissima. Aveva 19 anni e una vita da fare invidia a chiunque. Ma tutto ciò che aveva non le interessava, l'unica cosa che avrebbe voluto veramente era liberarsi di quel peso che portava dentro di se da tre anni ormai.
E Chiqui, argentino di nascita finito in Italia per lavoro. 1.85m di bontà e bellezza. Forse lui non lo sapeva, ma presto verrà considerato come una manna dal cielo, un vero e proprio angelo pronto a dare la vita per salvare l'anima di una ragazza ormai rimasta macchiata per troppo tempo.

Hermione, ormai al quinto anno, non sa più in cosa credere. Ora che Voldemort è tornato, teme per Harry, Ron e il resto della scuola, e questa paura si sta impossessando di lei, impedendole di vivere appieno I suoi quindici anni.
E se poi una persona insapettata si ricordasse di una promessa fattale tanti anni prima? E se questa persona, con il suo fascino e la sua immancabile arroganza, riuscisse a ritrovare l'Hermione spensierata di una volta?