{Speciale Natale}
[Slenderman]
Nel periodo natalizio, tutti sono intenti ad ultimare i preparativi per il grande evento.
Ma per qualcuno, una buia e tetra foresta di betulle rappresenta un'attrazione ancora più intrigante...
quei rami scuri nascondono infatti un segreto che verrà svelato alle spese del povero malcapitato...

[Slender Game]
"Non riusciva a ricordare da quando tempo stesse correndo,
sperdendosi nella fitta vegetazione che non faceva altro che avvilirla.
Non aveva più via di scampo.
...
Ma voleva rivederlo."

" Non si è ancora spostato...Sono passati due minuti, non so se si sia veramente accorto di me..Non capisco dove cazzo guardi dannazione! Devo andare..L'uscita è lì..Non può farmi niente se corro..Devo correre velocemente bella gente, fatemi gli auguri...Questa storia deve finire. "

Respirava lento, sentendo il battito del suo cuore, freddo come il ghiaccio.
La sua pelle ormai non sentiva più alcun tepore esterno, non provava più alcuna emozione.
Tranne una, l'unica emozione che gli solleticava la lunga e deforme spina dorsale
~
Alzò lento una delle sue lunghe braccia, e l'indice e il pollice affondarono in diversi squarci, spezzando e tirando fuori due costole.
Urlò a squarcia gola, piegando all'indietro la testa e stringendo le mani in deboli pugni.
Ecco cosa voleva sentire.. Quel dolce suono che lo mandava in estasi..

Un essere senza volto, creava disagio a chiunque riusciva a vederlo.
Com'era possibile? Forse per la sua altezza, per quei tentacoli lunghi e neri che cacciava da dietro la schiena a suo piacimento per avvinghiarti a sè, per quel rumore fastidioso che si sentiva quando era presente, quando appariva all'improvviso, per poi sparire nel nulla in un battito di ciglia, ma continui a sentire la sua presenza, o forse, quando ti fissava..
Come poteva quel volto fissarti? Quel volto senza occhi. Scavati all'interno, Eppure ti osservava. Forse era quello il problema.
...
Fissandola, in piedi, alla fine del letto, voleva terrorizzarla, voleva farla finire sull'orlo della follia prima di ucciderla.
Lui era fatto così, si divertiva.
Si divertiva nell'uccidere i bambini.
Gli piacevano quegli esserini ancora pieni di purezza e gongolanti nella loro beata ingenuità.
Gli piaceva sentire le le loro acute grida, la loro paura, vedere il terrore scolpito nei loro occhi, come tentavano di opporgli resistenza e sentire la loro morbida e tenera pelle sotto le sue dita, mentre li scorticava, e il loro sangue denso, di colore rosso vivido sulla sua pelle cadaverica.
Ma non ora, non adesso.
Voleva godersela.

C'è una storia attorno questa villa...
Si dice che sia infestata da presenze misteriose. Un essere soprannaturale che rapisce i bambini e uccide senza pietà chiunque provi a sfidarlo.
E' cominciato tutto cinquanta anni fa... Dopo la scomparsa del figlio della famiglia che abitava qui, tutti hanno cominciato ad avere paura, e per un certo periodo i bambini sono rimasti chiusi nelle case per non rischiare la vita... Alcuni sono usciti, però... E non sono mai tornati.
Tu tornerai?

Storia scritta per un moto di ispirazione.
Ma soprattutto, storia scritta perchè Slenderman, almeno una volta, è stato un umano.
[Dal testo]
« Si-signore, perché piangi? » chiese nuovamente quella vocina di una bimba troppo ingenua per capire.
Troppo piccola per comprendere il dolore, troppo stupida per captare il pericolo a cui si era esposta.

Slenderman cercava vendetta.
Vendetta contro loro.
Perché loro erano in possesso di qualcosa che lui non poteva più riavere indietro.
E per questo adorava vederli soffrire, sprofondare nell’oblio mentre una parte del loro animo se ne andava.
E per questo continuava la sua strage, privandoli di quel qualcosa che lui aveva perso da tempo.
Perché solo in quel modo riusciva per qualche secondo a sentirsi vivo.
***
prima Fanfic su Slendy! Siate clementi, vi prego! T-T

[Slender Game]Chi non conosce lo slender man... è meglio che prima si prepari psicologicamente, con questo non si scherza.
Della serie: quando la fantasia riesce (quasi) a spaventarti a morte.
Ps: basato su un esperienza vera.

"Non voglio morire..." dicevo qualche tempo fa, quando mio padre mi raccontò la Storia dello Slenderman. Anche dicendomi che mi sarei spaventata, lui cedette alle mie preghiere.

Racconto scritto in prima persona che prova che lo Spender man a volte puó anche perdere e anche malamente! Dopotutto,tutti una volta nella vita abbiamo voluto batterlo.

Questo capitolo l'ho dedicato alla ragazza che ci rincorre nel capitolo 3 di The Arrival, l'ultimo gioco di slender uscito. Siccome sono convinta che sia una proxy (nella storia viene spiegato cos'è), volevo provare a esprimere tutta la tristezza di questa figura obbligata a servire il suo padrone.

braccare bambini persi nel bosco è il suo passatempo preferito...una flashfic nei panni del nostro Slendy!

il problema non è trovare le 8 pagine...il problema è resistere agli infarti che ti fa prendere!!!...

E se dietro lo Slender si nascondesse...
La storia di un videogame che mette un'ansia pazzesca, solo che dal punto di vista dello slender

Gli alberi sono alti e formano una cupola sul bosco che impedisce di vedere il cielo,
anche se Tracy sa che ormai non c'è più nessuna luce che possa illuminare quel buio.
---One shot tratta da una mia storia cancellata---

Una piccola poesia di una ragazza che corre nel bosco per cercare di sfuggire all'uomo nero, lo Slenderman

Ed ora era lì, affianco a quell’orologio distrutto, che continuava a ticchettare. Quello, era l’unico rumore che non emetteva lo statico. Non lo emetteva, perché forse, quel ticchettio, decideva la sua ora di morte..
Tic, Tic..Tic…Tic…
Il ticchettio cessò, i suoi pugni si sciolsero e la sua mente si contorse. Chinò il capo e si massaggiò la fronte. Di nuovo quel dannato rumore.. Era così forte e intenso..
Delle strisce di sangue, scesero dal suo naso e dai suoi occhi. Tossì, sentendosi il vomito salirgli su per la gola, per poi uscire e finire sul vetro in frantumi.
Era come sputar via l’anima, vomitare lo stomaco e gli organi interni. Si sentiva uno schifo.
Insieme al vetro e al vomito gialligno, si mescolarono alcune gocce di sangue scarlatto.
L’amaro che sentiva in bocca e la puzza del suo vomito, gli fecero ancor di più girare la testa, tanto che cadde all’indietro. Restava seduto, ma sentendo dolore allo stomaco e alla pancia, come se qualcuno al suo interno li stringesse, si stese, con la vista offuscata e quel rumore sempre più forte. Chiuse gli occhi e oltre allo statico..

Sembrava un normale videogioco che una persona qualsiasi ci giocava.
Ma non fu così. O solo a Simone successe una cosa del genere.