Sembrava un uomo, eppure non era di carne e d’ossa. Le membra imbrattate di sangue scintillavano, e solo dopo qualche secondo lei intuì che fossero fatte di metallo; non aveva però indosso una corazza, poiché la latta lo ricopriva dalla testa ai piedi. Un berretto a forma di imbuto rovesciato gli proiettava un’ombra sul viso. Poi alzò il capo, e Dorothy si sentì trafitta dai pozzi neri che aveva al posto degli occhi.
Pozzi vuoti, terribilmente vuoti, anche più dei suoi.
L’uomo fatto di latta rimase immobile per qualche istante, e alla luce del sole filtrata dai rami spiccarono sul suo viso delle scie bagnate: lacrime?
[ dal capitolo 5 ]
Scordatevi tutto quello che sapete su questa storia.
Il Paese di Oz non è quel regno fatato in cui anche le cose brutte non fanno mai troppo male. Le Streghe Cattive non si limitano ad incutere un po’ di timore. Il Mago non è il ciarlatano dall’animo buono che ricordate. Il Leone Codardo non è quel povero animale ridicolizzato che si limita a tremare di paura. Il Boscaiolo di Latta non usa la sua accetta arrugginita di lacrime per spaccare legna. Lo Spaventapasseri non è un amabile mucchio di paglia gentile e benevolo persino con i corvi. E in tutto questo, Dorothy Gale, adolescente introversa legata ad un dramma che l’ha sconvolta nel profondo, non ha la minima intenzione di tornare nel Kansas.

A Feel Good Inc
[Double drabble Dorothy/Spaventapasseri] Si era sempre chiesto come fosse fatto il suo cuore – perché gli mancava il cervello, ma il cuore ce l'aveva, sotto strati di paglia secca e vestiti dismessi.

Allo Spaventapasseri, Dorothy piaceva molto. Gli piaceva il suo odore: era un odore diverso da quello del contadino che lo aveva creato; lei non sapeva di orti e di fatica, ma di fiori e di spazi aperti, un po’ come lui. Gli piaceva il fatto che non si spazientisse mai quando lui cadeva lungo disteso perché la sua men che scarsa intelligenza gli impediva di saltare le buche tra i mattoni gialli – ma che anzi lo aiutasse ogni volta a rialzarsi, disponibile e gentile; e gli piaceva il fatto che, quando lo toccava, le sue mani erano consistenti, non fragili come le sue, e calde e morbide – così diverse dai suoi guanti di stoffa grezza. Soprattutto gli piaceva il suo sorriso, che lo convinceva che forse anche lui piaceva un pochino a lei, anche se non era intelligente, anche se non aveva un cervello, e anche se senza di lei non sarebbe mai stato in grado di scendere dal palo e di mettersi in cammino per andare ad ovviare a quella mancanza chiedendo aiuto al Mago di Oz.

« Che cosa farai, quando avrai un cervello? »

Dorothy ritorna a Oz. Un nuovo nemico minaccia la meravigliosa città di smeraldo e toccherà a lei sconfiggere la nuova minaccia, in compagnia di nuovi amici e un compagno speciale.

Un anno, duecentotré giorni e quattro ore.
Il vento ad Oz soffia sempre uguale, il sole tramonta e sorge dove tramontava e sorgeva prima, i corvi si avventano sui campi di grano vigilati da semplici fantocci senza cervello.
[Dorothy/Spaventapasseri per Moglia ♥]

L’Uomo di latta non lo capisce. Lo Spaventapasseri è come lui: non è umano. Non respira, non si ammala, non mangia, non beve, non dorme. Non ha un cuore. È solo un involucro. [...]
Perché lo Spaventapasseri non sente il bisogno di un cuore?

{ Storia vincitrice del contest Il Mago di Oz in cosplay indetto da Graphictoons per la rivista Gira Gira }
Non sembrava pericolosa né strana, e per un attimo Dorothy si chiese perché mai la Strega possedesse un oggetto tanto ordinario. Poi, all’improvviso, la sfera si animò: nelle sue profondità si agitò un vortice di immagini, e mentre Totò guaiva e si accostava alle sue ginocchia, Dorothy ricordò con un brivido di eccitazione le sfere di cristallo in cui si diceva che i grandi maghi leggessero il futuro.

Il cuore di Hunk batté più veloce sotto la sua guancia. Lei chiuse gli occhi e inspirò profondamente.
Nessun posto è bello come casa mia.
{ Hunk/Dorothy/Spaventapasseri ~ post-film }

[Dorothy/Spaventapasseri] [Movieverse]
Forse sta per morire, anche se non ne è proprio sicuro perché, insomma, sarebbe la prima volta, non è mai morto, non può sapere cosa si prova.

Un pettirosso fa il suo nido nella schiena del Boscaiolo di Latta e lui lo lascia restare

«Non esagerare, Dorothy. Non tutti i giorni. Le lettere non avrebbero neppure il tempo di arrivare.»
Lei non ricambiò il sorriso. Proprio non ce la faceva. «Due o tre volte alla settimana andrebbe bene?»
{Hunk/Dorothy ♥ accenni Spaventapasseri/Dorothy ♥ post-film}

« Dimmi, Testa di Zucca; perché chiami Dorothy ‘mamma’? »
Jack avrebbe voluto pensarci su, ma la sua zucca era davvero vuota-vuota.
{ Movieverse: Return to Oz, film del 1985 - Jack/Dorothy & Tiktok/Dorothy; featuring Billina }

Ti sorprende constatare che le favole finiscono?
{ Spaventapasseri x Dorothy; post-ending }

Era un po’ come... Un po’ come affondare le mani nella paglia. Sì, ecco, proprio così. Un sentore profumato, primaverile e vagamente appuntito. Va bene, magari esistevano immagini più poetiche per descriverlo; però Hunk non era un genio – si accontentava delle cose semplici, lui.
{ Hunk x Dorothy; pre-movie }

« Sognare deve essere una strana cosa, se la si può fare solo mentre si dorme… »

[AU!Dorothy/Spaventapasseri]
warning: malattia.
Dorothy fissa l'armadio e pensa di buttare qualche vestito dentro una valigia e andarsene, così, come se niente fosse.
Lui è fuori, probabilmente a crogiolarsi nel sole di maggio, in mezzo al campo di grano adiacente alla loro casa, e lei è sola nella sua stanza.

Sette brevi momenti per una ragazzina che voleva solo tornare a casa. O forse no.
D: Don’t have to close your eyes ; ti guardo sognare.
O: Only one who blows your mind ; ti guardo come al solito.
R: Ready to love somebody ; lo zio Henry dice...
O: Only half without you ; devi smetterla di andartene.
T: Teach me how to dance ; si chiamano lucciole.
H: How could I know what you meant? ; non sei felice che io sia qui?
Y: You think I look the best when my hair is a mess ; un giorno o l’altro...
{ Spaventapasseri x Dorothy }

È stato in un pomeriggio d’estate, uguale a tantissimi altri, che si è fermata per la prima volta da quelle parti e si è accorta dei corvi.

«Però sei freddo» disse, quasi accusandolo d’averle detto una bugia.
{Boscaiolo di Latta/Dorothy ♥}