Ehi splendore, eccomi qui!!
Sono davvero mortificata per il ritardo, ma ormai ci sarai abituata... purtroppo però non posso davvero fare altrimenti, e mi scuso anche perché sono molto di fretta... per cui questa recensione farà pena D:
Mi limito a farti come sempre i complimenti per il capitolo e... uhm... la mia parte preferita è stata questa qui: "Dopo la conversazione con Emilie, decisi di salire nelle mie stanze, non mi interessava se le fossi apparso ridicolo, io le avevo semplicemente detto ciò che pensavo, davvero credevo che lei fosse l’unica fonte di respiro nella mia vita.
Salito nelle mie stanze, mi cambiai e mi addormentai. La mattina seguente fui svegliato dall’irruenza del maggiordomo di famiglia che era venuto a svegliarmi per dirmi che Emilie aveva bisogno di parlarmi. Mi cambiai, e scesi per poter parlare con lei.
«Signorino Styles, questa sera dovrete partecipare ad un evento mondano, quindi sarà la prima occasione in cui potrete mettere in pratica i miei insegnamenti. Io ovviamente vi accompagnerò, ma figurerò come vostra balia, spero che non avrete problemi a mettere in pratica i miei insegnamenti.»
«Non preoccupatevi Emilie, riuscirò a mettere in pratica ciò che mi avete insegnato. Però, io non voglio che voi vi presentiate semplicemente come mia balia, io ho bisogno di voi.»
«Ma signorino Styles, è quello che sono, io sono semplicemente la vostra balia, e non preoccupatevi, starò al vostro fianco, però, non potete chiedermi di presentarmi come qualcosa che non sono, perché io non sono una nobile, sono una persona diversa da voi. Detto questo, se sentite la necessità di chiedermi qualcosa sul comportamento che dovrete assumere, non esitate a farlo.»
«Certo, sempre per non far sfigurare la mia famiglia, non vi preoccupate, non farò niente che vi possa mettere nei guai. Ora, con permesso, vorrei salire nelle mie stanze.»
Anche lei aveva cominciato a pensare come i miei genitori, ma infondo aveva ragione, si trovava qui semplicemente per insegnarmi come dovevo comportarmi nella molteplicità di eventi mondani che mi trovavo ad affrontare. Infondo io ero nato nobile quindi da tale mi dovevo comportare, nonostante tutto mi gridasse di scappare, nonostante tutto mi spingesse a lasciarmi questa vita alle spalle, però forse non avevo il coraggio di allontanarmi. Decisi, che avrei cercato di mettere in pratica ogni insegnamento, in modo da dimostrarle di non essere il bambino che credeva che fossi, perché avevo compreso che lo credesse anche lei, quindi uno dei miei obiettivi era farle cambiare idea.
Durante la giornata, non fui molto presente in casa, preferii non scendere dopo la piccola discussione avuta con Emilie, e quando si fece il giusto orario decisi di cominciare a prepararmi. Però, io come le altre persone nobili, avevo un modo particolare di vestirmi, diverso da come si vestivano tutti i ragazzi della mia età, e proprio per questo la cosa di dovermi vestire “meglio” degli altri non mi piaceva, io ero come gli altri, io non mi sentivo un nobile, e non volevo esserlo, ma ad ogni modo ero obbligato a mettere tunica, sotto-tunica, brache, mantello e stivali fatti con materiali pregiati, solo per la classe nobiliare.
Non appena fui pronto scesi in sala, e trovai Emilie con la divisa di una balia, e mi sentii quasi strano, non ero abituata a vederla vestita così formalmente, mi sembrava quasi di non riconoscerla, nonostante fosse la stessa Emilie che “conoscevo” sotto quegli abiti.
«Signorino Styles state molto bene, non mi aspettavo di vedervi in questo modo.» disse arrossendo, mettendosi i capelli dietro l’orecchio.
«Vi ringrazio Emilie, e volevo scusarmi per la discussione di prima, non dovevo trattarvi in quel modo, semplicemente mi è sembrato di parlare con un’altra persona che mi stava giudicando.»
«Scusatemi voi signorino Styles, ma ora è il momento di andare, so che sarete in grado di comportarvi adeguatamente, ma devo dire che io so che vi siete sempre comportato bene, io sento che voi non siete mai uscito fuori dagli schemi, e davvero non comprendo per quale motivo i vostri genitori abbiano deciso di chiamarmi.»
Sorrisi, non mi aspettavo che lei pensasse questo di me, la presi a braccetto, ed uscimmo, accompagnati dall’autista.
La nostra epoca nobiliare era moderna, basata sul mettere in pratica certi atteggiamenti e vestirsi in un determinato modo, per il resto avevo ogni cosa di cui disponevano i cosiddetti ragazzi “normali”.
Arrivati a casa del duca di Normandia, chiesi ai padroni di casa il loro stato di salute, salutai i presenti, e ad ogni signora “anziana” facevo il baciamano, così come mi era stato insegnato da Emilie. Lì al ricevimento incontrai altri quattro ragazzi nobili della mia età, Niall, Liam, Zayn e Louis, li salutai decorosamente e mi sedetti al mio posto, con dietro Emilie.
Sì, lei si trovava dietro di me, perché una balia non poteva sedersi a mangiare insieme a delle persone nobili, non era degna di queste persone, e non poteva nemmeno paragonarsi a loro. Devo dire che la cosa non mi piaceva, infondo lei era parte della mia vita, e mi era stata più vicina lei in questi pochi giorni che i miei genitori in tutta la mia vita, infondo lei era il mio respiro, lei era la ragione per cui avevo cominciato ad andare avanti, facendo finta di non avere nobili, lei era l’unica persona, non nobile che potessi vedere, e con cui potessi stare in contatto, e l’idea di cambiare, mi piaceva.
Mentre cenavo, poggiai un gomito sulla tavola, ed Emilie si affrettò a dire “signorino Styles, state attento” devo dire che la cosa mi irritò leggermente, ma per il resto della cena riuscii ad andare avanti senza errori. Sì, errori, quasi come se fossi costantemente sotto prova, quasi come se fossi costantemente sotto giudizio, a tal punto da sentirmi io un errore.
Fortunatamente, dopo la cena io e gli altri quattro ragazzi della mia età ci spostammo verso un piccolo tavolo allestito per noi, che eravamo gli unici giovani presenti al ricevimento.
Mentre mi stavo spostano, Emilie cercò di venire con me, ma io la allontanai, e le dissi che non c’era bisogno mi stesse attaccata, sapevo badare a me stesso, e forse era una specie di vendetta per come si era comportata poco tempo prima.
A contatto con i ragazzi mi trovai a mio agio, non mi sembrava di essere un nobile, questa era stata una delle poche volte che senza Emilie mi sentivo un giovane normale, e non una persona nobile. Però, diciamo che dopo qualche ora la situazione si fece incontenibile.
Io ed i ragazzi cominciammo a bere ogni cosa che ci venisse presentata davanti ed Emilie continuava a ripetermi “la prego signorino Styles, non beva” io non le davo ascolto e continuavo a bere ed a scherzare con i ragazzi, poi ad un certo punto persi il controllo.
«Emilie, potete venire qui un momento?»
La vidi avvicinarsi titubante, e la vidi fermarsi di fronte a me, che nel frattempo mi alzai. Mi avvicinai a lei, le accarezzai una guancia, le spostai una ciocca di capelli, e potei percepire lei pronunciare “signorino Styles, che state facendo?” io non le risposi, semplicemente avvicinai le mie labbra alle sue, e la baciai. Dopo poco lei si staccò, comprendendo l’errore che aveva fatto, ed uscì dalla sala, con me che la seguivo.
«Vi prego Emilie, fermatevi, non dovevo fare ciò che ho fatto, scusatemi.»
«Signorino Styles, recuperate le vostre cose, torneremo nella vostra dimora.»
Detto questo, tornai dentro, salutai i ragazzi, ed uscii, per tornare nella mia dimora.
Durante tutto il tragitto nessuno dei due parlò, io ero brillo, ma comunque riuscivo a comprendere di aver sbagliato a comportarmi in quel modo con Emilie."
Okay, no, ho fatto copia/incolla del capitolo lol.
Però anche tu non puoi scrivere non puoi scrivere un capitolo così bello e chiedere quale pezzo preferiamo ahah c;
E nulla, tolgo il disturbo ma tu spicciati ad aggiornare, Eightsvoice Xx. |