Recensioni per
Miserere
di SabrinaSala

Questa storia ha ottenuto 204 recensioni.
Positive : 205
Neutre o critiche: -1 (guarda)


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Recensore Master
23/05/16, ore 22:12
Cap. 24:

Winkel è un uomo morto e ancora crede di tenere le fila del teatrino delle marionette.
Maddalena è morta, Ludwig, Johannes e Justus cercano giustizia. E penso proprio che alla fine il vescovo pagherà. Quello che non so è chi uscirà vivo da questa storia.
Ormai dici che siamo alla conclusione. Beh, approfitto per farti ancora i miei complimenti per come hai costruito e portato avanti questa storia e chissà che non ti venga in mente di tornare ne!lo storico... Non conosco abbastanza bene Lady Oscar per apprezzarti anche come autrice di ff
Intanto mi consolo sapendo che ci sono ancora due capito!i di Miserere....
Ciao
K

Recensore Master
07/05/16, ore 02:44
Cap. 23:

Cara Sabrina,non offenderti se sono arrivata cosi tardi questa volta!! ma come gia'ti ho detto in separata sede i motivi del mio ritardo sono dovuti a plausibili contrattempi.
O debbo presentarti una giustificazione online?:-)
Per quanto riguarda questo straordinario capitolo SAPPI che io gia'all'inizio,quando era giunto l'aggiornamento,avevo scritto una lunghissima recensione ma ahime'dopo che e'andata perduta ho perso l'ispirazione......poi leggendo certi sublimi contenuti di recensioni cosi' ispirate,ho perso ogni tipo di slancio,un po'mi conosci e sai,facilmente mi demoralizzo(!)
Questa notte non riuscivo a prendere sonno e mi si e'accesa come una lampadina…….ma forse e'solo il delirio del dormiveglia ,io comunque ci provo.
Ludwig il celebre musicista aveva la mamma che si chiamava Magdalena,proprio come la tua Lena,la cui presenza al tuo personaggio non sembra affatto indifferente,anzi,popola i suoi incubi e i suoi ricordi.....assomiglia forse a sua madre?per caso la stessa signora Aiccardo e'madre sia di Lena che di Ludwig anche se di padri diversi?
e ancora:qual e'la mansione che deve sbrigarsi a compiere questo Boemo che qui ha abbandonato le vesti del cattivo per indossare quelle del giustiziere?vuole forse colpire Erasmus?
Elucubrazioni notturne e vaneggiamenti a parte,mi.e'piaciuta immensamente la stesura ricca di pathos e di andrenalina che ci hai proposto in questo capitolo,peccato che Johannes ci fa una misera figura,di fatto viene sconfitto dal suo nemico che lo lascia andare libero.....sapessi quante scene di questo genere ho visto (e stravisto)in Tv!,anche tu immagino;ma non soltanto nelle storie di epica cavalleresca, ma pure nelle fiction e in quelle di cappa e spada.....succede spesso che il sicario/nemico si sacrifica a favore dell'eroe salvandogli la vita anche a costo di pagare a caro prezzo la sua ribellione!a me dispiacerebbe percio'se tu decidessi di far uccidere il Boemo ,anzi lui deve averla vinta e arrivare fino in fondo con la sua vendetta.
Grazie Sabry!! aspetto i prossimi capitoli decisivi!!
(Recensione modificata il 07/05/2016 - 02:50 am)

Recensore Master
02/05/16, ore 14:15
Cap. 23:

Il capitolo dedicato al Boemo dovevo godermelo e finalmente è arrivato il tanto atteso momento. Bello ed inquietante Lui, chiarificatore di tanto, ma non di tutto, lo stesso capitolo.
Al seguito della carovana che scorta la bara e Johannes, prima "di agire" si perde un po' nei suoi pensieri. Chi è la bionda il cui viso si sovrappone a quello di Lena? È qualcuno che ha fatto battere il suo cuore o....semplicemente sua madre? 
Nel momento stesso in cui hai citato che esisteva un motivo personale per il quale il boemo volesse uccidere personalmente il capitano, hai messo in modo tutti gli ingranaggi della mia testolina per capire il perché ma sei stata tu stessa a svelarcelo... È il figlio del Vescovo che si sente usurpato del suo ruolo di prediletto da coloro che erano solo due orfanelli.
Era tutto pronto per l'agguato (complimenti per la tempistica).... Johannes era alla sua mercé, ma qualcosa lo ferma.
Forse il peggior torto che possa fare al padre/ vescovo è proprio quello di lasciare in vita Johannes, di permettere che Lui possa difendersi, rivendicare tutto il rivendicabile, liberare Lena....uccidere lo stesso Vescovo?!?!?!?!?!?
Qual è  l'ultimo incarico che il Boemo sente di dover assolvere?
Inoltre mi è venuta in mente una cosa: se la madre di Maddalena è stata l'amante del Vescovo...Lena potrebbe essere sua figlia....e sorella di Ludwing! 😱
Che intreccio....splendido tutto!
bravissima Sabry... Come sempre I LOVE MISERERE

Recensore Master
01/05/16, ore 09:48
Cap. 23:

Hai creato un bel personaggio interessante con luci ed ombre. Un altro protetto del Vescovo che, come dici tu, gli si ribella.
Per ragioni forse simili a quelle di Johannes, e si rivela più degno di quanto lasciassi intendere all'inizio.
D'altra parte è un caso che tu gli abbia dato il nome di Beethoven?
Aspetto il seguito con ansia.
Pamina

Recensore Master
29/04/16, ore 22:16
Cap. 23:

Capitolo chiave che lascia in realtà molte domande in sospeso, ma che allo stesso tempo inizia a dare conferme e risposte; questo accade con il confronto inatteso tra Johannes e il Boemo, ma anche attraverso quello mancato tra il Vescovo e Lena.
È sicuramente una conferma alle mie supposizioni la scoperta che tra Kostantine e la madre di Lena ci fosse una relazione, pur essendo chiaro da qualche indizio sparso in qua e in là che egli non sia il padre della ragazza. Dal suo breve ma intenso POV emerge così una figura ancora più sordida e cinica di quello che ci potevamo aspettare, ma per certi versi anche "umana": in qualche modo lasci trasparire la passione per questa donna (chissà, forse il nostro prelato potrebbe capire Justus e dargli qualche consiglio!) e una sorta di empatia (di breve durata, vista la sua aridità di sentimenti) nei confronti di Johannes.
A proposito di Johannes, qui finalmente ritorna ma solo come comprimario, oscurato com'è dalla misteriosa e ingombrante figura di Ludwig; un Ludwig di cui ancora ci dici poco e fai intuire ancora meno. C'è una donna nel suo passato, che involontariamente gli ricorda Lena; è forse il figlio bastardo del Vescovo (dubbio amletico: fosse il fratellastro di Lena da parte di madre?), ed è quasi certamente stato lui a uccidere Edelbert. Resta per me incomprensibile, tuttavia, il motivo che lo porta a organizzare l'assalto dei briganti per poter affrontare Johannes, che, giustamente cade dalle nuvole. Possibile che tutto ciò sia dovuto al rancore per essere stato abbandonato a vantaggio di due ignari e innocenti orfani? Onestamente questa figura mi sembra troppo intelligente per avere queste motivazioni...a mio parere hai in serbo ben altri segreti per noi!
Intanto ti faccio i complimenti per la resa credibile di questo scontro maschio, leale, serrato, a tratti stemperato dall'ironia dei nostri, in cui dialogo e azione si fondono perfettamente...e in cui non ho mai avuto l'impressione che il Boemo volesse davvero far del male al suo fratello ''mancato''.
La frase sibillina sui figli ribelli mi inquieta...aspetterò, ma stavolta non credo con tanta pazienza! Un bacio Silvia

Recensore Master
29/04/16, ore 20:36
Cap. 23:

sulle tue capacità di autrice ho già detto tantissimo. Ti stimo per come sai descrivere le emozioni dei personaggi, li fai vivere e uscire dalla pagina tanto da far provare anoi lettori tutto quello che provano loro, che quindi diventano reali.
Il boemo, finalmente hai messo in tavola le sue carte. I tre protagonisti maschi sono figli bastardi, sappiamo di chi, forse anche Lena? Johannes, Justus, Ludwig e Lena sono stati al giocodi Konstantin che li ha usati per le sue mire di potere per tutta la vita. Ludwig deve fare il lavoro sporco dell'assassino per suo padre, come ha dovuto fare da sempre, ma ha una sua coscienza e non accetta di uccidere a sangue freddo suo fratello. Il codice d'onore di Ludwig lo rende un cavaliere anche se il suo ruolo è quello del sicario. Salva Johannes e ora Konstantin deve preoccuparsi dej suoi figli ribelli stanchi di essere usati.
Tutto questo hai scritto in modo impeccabile. Brava, aspetto con ansia la resa dei conti..
K

Recensore Master
27/04/16, ore 21:50
Cap. 23:

"Bohemian rapsody" ti ho accennato in altra sede, dopo aver letto velocemente questo succulento capitolo. Che però ho voluto rileggere accuratamente come merita per vivisezionare meglio questo personaggio che, come sai, mi ha sempre affascinato in modo incredibile, per tutta una serie di motivi.
Che Ludwig non fosse un cattivo tout court l'avevo capito. Nessun calcolo mellifluo e subdolo, nessuna passione insana per il complotto e la macchinazione. La contrapposizione a Erasmus, se vogliamo, come abitante del mondo delle ombre. Uccide per costrizione, s'ammanta di lucido cinismo come il cappuccio che cala sugli occhi per proteggersi dal nulla, perché altro non può o non sa fare. Non per scelta, ma per imposizione del Destino. Ancora una volta crudele, beffardo, che si prende gioco di lui.
In qualche modo una condanna già ordita dalla nascita, la sua. La condanna ad essere dannato, maledetto, già solo per il fatto di essere un figlio illegittimo. Un ripiego, una seconda scelta. Frutto dei ludici momenti d'intimità del Vescovo, immagino. Quindi un "mezzo", uno strumento per il lavoro sporco, per le missioni sotterranee, per ciò che
la luce del sole non contempla.
Per quello, e da lì si scopre tutta la sua rabbia ed il suo cieco furore, c'erano i due orfani Johannes e Justus. Dal passato sconosciuto ( a noi, per ora..c'è sempre un debito da onorare, sin dal prologo..), sono una pagina bianca, puri, limpidi, da istruire al suo volere e da far risultare come i "campioni" su cui fondare tutto il suo potere ed il suo fulgore. La parte pulita del Vescovo Winkel, quella da esporre.
E, dalle battute iniziali, dai ricordi malinconici e bui di due donne le cui sembianze si sovrappongono, vien da pensare che non sia tutto qui. Che la maledizione del boemo sia continuata, non sia riuscita a riscattare la macchia della sua nascita. Che abbia amato profondamente una donna, che abbia tentato di avere un futuro felice con questa, che abbia tentato di avere una famiglia. E che il Destino si sia accanito ancora su di lui, portandogli via tutto: la sua donna, suo figlio, l'Avvenire.
Dunque, senza più nulla, nulla da perdere, che fare? Sopravvivere, amaramente, ai margini, nell'ombra. Come sicario, come un simulacro d'uomo che tenta di dimenticare la sua anima, la parte più vera di sé, quello che può rischiare anche di renderlo debole. In realtà senza riuscirci mai del tutto, mai davvero...ed i suoi comportamenti, quella pietà umana che affiora di volta in volta, lo dimostrano, annunciano la vittoria della Coscienza.
Non posso non spendere due parole, ora, per il duello tra le due fiere. Troppo intenso, vibrante, si vede che lo stavi vedendo a tua volta. Incalzante nel ritmo, serrato nella concitazione, tirato e crudo nell'esplosione dei sentimenti, di entrambi...Il Leone ed il Lupo, a confronto diretto: spettacolare!! Perfettamente in equilibrio, anche nella lotta accesa, il moro ed il biondo, la luce e l'ombra...le due facce della stessa medaglia.
Adesso attendiamo che Johannes vada a riprendersi ciò che è suo, l'unico vero diritto che sa di avere, che non dipende dalla volontà di nessuno, se non dalla propria. Ed anche qui, tutti i sottintesi sulle frequentazioni del nostro caro Vescovo, fanno pensare che ci sia sotto molto, molto altro ( anche riguardo la morte del padre di Lena...perché no?)....
Mi sa che è uno dei capitoli in cui hai dato una gran prova di te e delle tue apprezzabilissime doti, posso dirtelo ancora?
Ps:...e visto che la tracimazione ormai è a livelli parossistici, aggiungo una cosina, che non c'entra molto...nel bosco, quando Ludwig fa scattare l'imboscata, se non fosse per il segnale convenuto, mi pareva quasi d'udire la voce di Luca Ward recitare "Al mio segnale, scatenate l'inferno!"....aaaah, il "Boemo"...
Ti lascio davvero...e ti aspetto, fremente...
Un bacione.
Tamara Alessandra.

Recensore Master
20/04/16, ore 20:41
Cap. 22:

Cara Sabrina,eccomi arrivo anche io,appena in tempo prima dell'uscita della nuova puntata.....mmm che emozione!!ma sai che sei cosi tanto coinvolgente che io le scene non solo le immagino,proprio le vedo,come fossero proiettate da una sala cinematografica? Ebbene lo so,ho scritto l'ennesima banalita' gia'vista e sentita tantissime volte ma ti dico,un conto e'confrontarsi con Oscar,Andre'e i personaggi del fandom ben noti a tutti,un altro paio di maniche e' il rapportarsi con personaggi frutto tua fervida immaginazione e farceli "gustare"come li vedi tu,sei insuperabile!
Ci chiedi di fare delle ipotesi ma e'dura,non sono una detective purtroppo e non voglio rifarmi alle opinioni altrui.Ormai manca poco alla fine eppure grazie all'impostazione snella ,sciolta ed efficace dei tuoi contenuti,il romanzetto non e'stato affatto pesante,certo i misteri ci sono stati e alcuni,i piu'importanti non sono stati ancora svelati,ma e'giusto cosi',perche' tutto e'condito con gli ingredienti migliori e continua ad avere il delizioso aroma dell'inizio,anzi,un crescendo di grande aspettativa vi domina,in attesa del tocco finale. Chissa'se davvero Justus come dicono alcuni,possiede una chiave segreta per dare una svolta agli eventi? Eppoi io non avrei mai pensato che il vescovo potesse dimostrarsi cosi'malvagio anche verso la sua protetta,non credevo fosse capace di relegarla a lungo in una prigionia cosi'malsana e indegna di lei,soltanto per aver osato disobbedire e rispondergli come meritava,fra l'altro.

Curiosita':lo sai che mentre leggevo,pensando a Justus e Johannes,tutto il tempo ricordavo "La donna del mio amico dei Pooh?"una vecchia canzone ma dal sapore delle cose eterne,come appunto l'amore conflittuale di due amici per la stessa donna. Attendo con impazienza il prossimo capitolo!!!!! CIAO
(Recensione modificata il 20/04/2016 - 08:49 pm)
(Recensione modificata il 22/04/2016 - 01:26 pm)

Recensore Master
18/04/16, ore 13:13
Cap. 22:

Eccomi finalmente! Titolo interessante che in effetti suggerisce come tu prenda in esame le ''brame'' dei diversi personaggi, che si agitano in questa storia sempre più avvincente.
Nel primo paragrafo abbiamo le brame di Justus, quel desiderio colpevole e irrefrenabile che cerca di contrastare con l'autoflagellazione; ma come tu chiarisci, Justus non è così sciocco da ritenersi impuro per desiderare una donna, ma quella donna: la donna del suo migliore amico, capace a differenza di altre di farlo cedere alla passione dei sensi.
Di contro Lena, che qui troviamo fragile e febbricitante, invoca solo il silenzio dell'anima: in lei prevale ora la stanchezza e non riesce, anzi non vuole più cercare di capire cosa le si muova intorno, per quale motivo Justus sembri sempre più sfuggente. L'istinto femminile le suggerisce la risposta, ma gli ultimi avvenimenti le impediscono di valutare con razionalità. Meglio non pensare, si dice...in questo momento non ne ha la forza. < br/> Nel terzo paragrafo ecco invece il Vescovo ed Erasmus... ma paradossalmente non sono le brame del vescovo in evidenza ma quelle più nascoste di Erasmus, che forse in questo momento di alterne fortune per gli antichi protetti desidererebbe ottenere qualcosa di più. E prima di tutto vorrebbe forse capire il ruolo del Boemo (e non è il solo!!) A questo punto sono curiosissima di scoprire se ci dirai altro. Comunque bel capitolo, avvincente, intenso e scorrevole come sempre. La figura di Justus è sempre più complessa e intrigante...almeno per me che amo i personaggi maschili tormentati😉! Un bacio Silvia

Recensore Master
17/04/16, ore 22:24
Cap. 22:

Non credo che Johannes e Justus siano molto abituati a salutarsi dandosi allegramente una fraterna pacca sulla spalla...però in effetti educazione condivisa ( presso i monaci) e pesanti influenze del periodo storico non avrebbero potuto agire altrimenti sui loro comportamenti, ne abbiamo già convenuto in merito a Johannes. E con Justus ci sono due aggravanti: Uomo di Chiesa votato a Dio e soprattutto uomo di indubbia lealtà, che non tradirebbe mai il valore di un'amicizia, tanto più se l'amico in questione è stato più simile ad una vera famiglia.
Nell'autoflagellazione, quindi, un altro tentativo di domare il lato più nascosto di sé stesso, quella brama che intitola il capitolo e che fagocita i sensi ed assieme a quelli pure la ragione, sovrastata dal puro istinto.
Hai disseminato qua e là degli indizi, dici? Ebbene, sai di non poter fare affidamento sulle mie capacità investigative. Però due cosette le ho notate...1) Justus si reca sempre più spesso a far visita a Lena, ma accorcia progressivamente il tempo di permanenza, come mai? Può aver a che fare con quell'intruglio a base di qualche ingrediente ben nascosto che prepara di volta in volta e le fa bere? Intruglio che, tra l'altro, rimira pensoso. E quei colpi di tosse accesi e violenti di lei ne saranno in qualche modo collegati o dipenderanno esclusivamente dalle precarie condizioni che si possono vivere in una cella umida posta nelle segrete di un edificio medievale?
2) La "santa alleanza" tra Erasmus e Ludwig cosa porta e che cosa nasconde? Dal momento, poi, che sappiamo quanto il boemo disprezzi il segretario particolare del Vescovo... anche se, a dire il vero, Erasmus è un personaggio talmente infimo nei suoi subdoli atteggiamenti da non risultare certo positivo per nessuno, nel dispiegarsi del racconto. Nemmeno lo stesso perfido Vescovo riesce a stimarlo, il che è tutto dire.
Risulta sempre più un male necessario, una specie di medicina oscena al sapore che si è costretti a sorbire per avere un risultato, poi...
Di più non ti saprei dire. Ma la curiosità oramai è tanta. E voglio comunque pensare che Justus , se sta tentando la strada di uno pseudo avvelenamento, lo stia facendo a fin di bene, per trovare una scappatoia nella disperata situazione in cui versano Johannes e Lena.
Ora vado...ed attendo il prossimo snodo, che credo essere cruciale, in questo tuo spettacolare lavoro.
Un bacione.
Tamara Alessandra.

Recensore Master
16/04/16, ore 20:51
Cap. 22:

Non ti biasimo credo anzi che all'epoca la flagellazione fosse molto comune.
Povero Justus che incontra in malo modo la passione e le sue conseguenze. E povera Lena, circondata da uomini che pur amando o desiderando, alla fine la trattano da oggetto, in quel che modo. Persino Justus, nella sua gentilezza,non pare trattarla sempre come persona autonoma e pensante.
Winkel ed il suo segretario mi convincono poco, nel loro modo di fare. Altro bolle in pentola.
Sono curiosa di sapere cosa accadrà.
Ti aspetto e ti abbraccio.

Recensore Master
16/04/16, ore 14:17
Cap. 22:

Cara Sabrina, in questo momento avrei davvero bisogno di conoscere il tuo segreto per rendere una storia sempre più avvincente 😬, perché, secondo me, Tu lo conosci perfettamente.
Capitolo intensissimo ma dal retro gusto amaro. Ormai i sentimenti di Justus per Lena sono chiari a tutte noi e servirà a poco auto-flagellarsi (così come è stato per Johannes) perché ormai quel confine sottile con la razionalità è stato superato.
Seppur per poco, seppur per un semplice abbraccio, ha tenuto stretto  quel corpo che tanto brama, ne ha sentito il calore e la consistenza, il profumo e le morbide forme. Volerla è la sua colpa. Volerla come un uomo innamorato può desiderare una donna. Non più solo desiderio difficile da gestire ma una vera e propria tentazione. Forte. Dolorosa. Inequivocabile. 
È una triste constatazione sapere che, nonostante l'abito indossato, potrebbe anche desiderare le donne, altre donne, ma non Lei. 
Lei che appartiene ad un altro, a suo "fratello". 
Eppure, nonostante ciò, ha sperato che per un attimo Johannes sparisse dalle loro menti, che per un attimo, in quell'abbraccio, ci fossero solo Loro.
Ma, di tutto questo, cosa ha capito Lena?
La mia sensazione è che non voglia andare "oltre", non voglia sapere. Intuisce ma decide di ignorare. Non credo che Lei sia interessata a Justus però mi chiedo se darai loro l'opportunità di chiarirsi.
Certo che il vescovo, Erasmus e il boemo sono proprio un bel trio. Sono curiosissima di conoscere di che natura sia il loro legame.
Ma veniamo a noi Sabry.
Tu pubblichi ed io leggo subito....e leggendo leggendo...fra Justus che prepara un intruglio e Lena che lo beve e poi tanto bene non sta, scivolando in un sonno profondo, mi è subito (come sai) balenato qualcosa per la testa: ROMEO E GIULIETTA.
Con la paura di scrivere castroneria, sono andata anche a cercare informazioni precise sul web e si, ricordavo bene: fu Frate Lorenzo, esperto di erbe medicamentose e confessore di giulietta,  a preparare la pozione per quest'ultima affinché sembrasse morta....quindi....😁....cosa ha preparato Justus? Lena ne è a conoscenza?
Una cosa è certa: Justus  darebbe la vita per vedere felice Lena.
Mi sono fatta un' ideuzza sul prosieguo ma per ora taccio. Ho già detto tanto mettendo in evidenza questa assonanza. Brancolo nel buio, invece, sulla sorte di Johannes. Chi lo aiuterà? Come riuscirà a sovvertire quello che sembra un destino ormai segnato?
Sempre eccezionale, sempre I LOVE MISERERE
Un bacione

Recensore Master
14/04/16, ore 15:21
Cap. 22:

Justus: innamorato della donna di suo fratello, bel casino....autoflagellazione
Lena: in preda alla febbre, chiusa n prigione senza sapere nulla del suo destino....paura
Johannes:accusato di omicidio e probabilmente condannato a morte....
Konstantin: alla ricerca di denaro e potere non ancora ottenuti
Erasmus: cerca vendetta contro chi non l'ha goluto, ma alla fine non ottiene nulla di quello che cerca
Ludwig: odia Konstantin, il quale lo usa lo stesso. Il suo scopo è distruggere il vescovo e non so se lui l'ha capito.
Beh, quante ne ho indovinate? Il più nebuloso resta per me Ludwig...
Ciao
K

Recensore Master
12/04/16, ore 00:57
Cap. 21:

Ne parlavamo,  no?!?!? Tutti i nodi vengono al pettine. 
Prima o poi, le situazioni poche chiare, vengono illuminate dalla luce accecante della verità e non si può più fingere o tacere. 
Justus è l'ansia fatta persona. 
Ansia che traspare da ogni suo gesto, dai suoi passi e dal suo sguardo, tanto che credo che Heinrich abbia  capito e che quel tono brusco nell'invitarlo ad entrare  in cella sia stato un richiamo a ricomporre velocemente i suoi pensieri e a darsi un contegno.
Davvero degna di nota , perché ne mette in risalto la tua bravura, la descrizione che ne segue: i gesti involontariamente sensuali di lei, lo stupore e il fascino subito da Justus.
Lui, ripresosi, cerca di rassicurarla anche sulle intenzioni del vescovo. 
Lena, logicamente, non può e non vuole credere più a nessuno. Le parole del Vescovo sono state abbastanza dure da renderla disillusa.
Io credo che la ragazza, all'inizio non abbia compreso il vero significato di frasi come "Non fatemi questo"  o " Non posso fare a meno di pensare a voi". Ma stretta in quell'abbraccio così forte e struggente, davvero non ha intuito niente? Neanche un piccolo sospetto? 
Adesso,è proprio chiaro, semmai fossero rimasti ancora  dubbi, che il sentimento che il chierico  prova è possente e fragile allo stesso tempo, è inferno e paradiso insieme.
È amore.
La luce lo sta illuminando...allo sciogliersi di quest'abbraccio, cosa accadrà?
Sempre bravissima Sabry, sempre I LOVE MISERERE.

Recensore Master
11/04/16, ore 13:44
Cap. 21:

Più che Incanto (titolo comunque azzeccato visto lo sguardo di Justus, rapito dal sensuale movimento della mano di Lena), si potrebbe ribattezzare il capitolo come ''Giù la maschera'': nella fragilità legata al disastro che si è abbattuto su Lena e Johannes e che cala un'ombra sinistra sul loro protettore, di fronte a una donna bellissima, tornata nella prigionia fiera e combattiva come l'aveva conosciuta, cade definitivamente la maschera dal volto di fratello Justus, rivelando implacabile la colpa di un amore impossibile e peccaminoso.

Ci trascini pertanto nel suo tormento pur non chiarendolo del tutto ma solo facendoci intuire l'inferno che ha ormai nel cuore...è l'uomo innamorato e non l'amico, non il confidente, non il frate quello che ammette platealmente di essere lì solo per se stesso, quello che confessa di non poter fare a meno di pensare a lei. Ma non capisce Lena in un momento così delicato, non si volta per incontrare davvero i suoi occhi...chissà che quel dolcissimo e istintivo abbraccio da dietro, con cui concludi il capitolo e probabilmente anche la loro conversazione, non la porti finalmente a farsi qualche domanda...

Sempre bello, sempre avvincente, sempre ben scritto. Due ultime osservazioni: non mi è sfuggita la citazione della spanna e mi ha strappato un sorriso... e soprattutto mi ha dato da pensare quell'accenno alla madre di Lena, che evidentemente doveva essere un tipo "allegro", anche con lo stesso Vescovo. Mi sta sorgendo un dubbio amletico, ma per il momento non parlo... aspetto che sia tu a tirare le fila di questo intricato ordito (anche perché a cucire io sono negata!).

Un bacio Sabri

Silvia
(Recensione modificata il 11/04/2016 - 01:48 pm)