Recensioni per
La scelta
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 263 recensioni.
Positive : 263
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/01/19, ore 15:45
Cap. 8:

No ok questa è l'ultima recensione che ti lascio per ora, lo giuro. Quanti ne ho letti? Quindici? Potrei andare avanti fino a stasera e non stancarmi mai, dico davvero. Non trovo mai una cosa fuori posto, sia nello stile che nei contenuti. E ora mi hai ovviamente fatto voglia di continuare a leggere e non credo che sarò in grado di staccarmi veramente dallo schermo e da questa storia. Maledetto te, sei troppo bravo.

Recensore Veterano
26/01/19, ore 15:35
Cap. 7:

Parliamoci chiaro: non puoi fare queste cose. Io sono qua che leggo in ansia per sapere come andrà a finire tra Iasay e Ehrenold e tu mi fai un capitolo su queste pappette molli. Che poi per la prima volta qualcuno di loro mi sembra meno inetto degli altri, ma alla fine sempre di un vile tramare alle spalle si tratta. Mannaggia a te, mi tocca leggere un altro capitolo.

Recensore Veterano
26/01/19, ore 15:27
Cap. 6:

Ok, sarà come dici tu, la compostezza di Kjarr paragonata all'incapacità di questi esalta entrambe le cose, ma io non li sopporto più. Non riesco a non leggerci un paragone col mondo reale, attuale, in cui anche noi riceviamo una mano e chiediamo il braccio e mi dà fastidio, mi do fastidio da sola. Adesso non mi resta che correre al prossimo capitolo, di nuovo, per vedere se questo essere insignificante ha davvero il coraggio di provare a uccidere l'unica persona che alla fine ha il potere per proteggerlo lì dentro.

Recensore Veterano
26/01/19, ore 15:17
Cap. 5:

Niente, come non detto, sono ancora qui. So che devo staccarmi ma non voglio, sto leggendo alla velocità della luce perché voglio sapere tutto. Adoro l'idea di un Ehrenold un po' più debole di come me lo aspettassi e devo assolutamente sapere cosa l'ha reso così. Quindi, anche se so che dovrei avere una dignità e fermarmi e fare il mio dovere prima di qualsiasi altra cosa, al contrario di un soldato di Kjarr me ne frego e corro al prossimo capitolo.

Recensore Veterano
26/01/19, ore 15:06
Cap. 4:

Mi piace che piano piano sto imparando tutti i loro usi e costumi, che effettivamente nell'altra storia non erano così chiari. Mi dispiace un po' per la famiglia di Iasay, che non può rivedere il piccoletto, ma alla fine li stai dipingendo dal punto di vista dei soldati e, come già detto, questo li fa apparire degli stupidi e smidollati. Sono curiosissima, vorrei non dovermi mai staccare dalla storia perché mi sta prendendo in maniera assurda. Allo stesso tempo non voglio finirla in una giornata perché poi non mi resterebbe quasi niente.
Adoro comunque, ottimo lavoro davvero.

Recensore Veterano
26/01/19, ore 15:04
Cap. 3:

AH! L'avevo capito subito che era una fregatura quella del nascondiglio! Povero Iasay, che si lascia abbindolare così. Però sono curiosa di sapere cos'è successo poi, dopo quel "fai il bravo e non ti farò male". Non intendo tutte le volte dopo ma precisamente nei momenti dopo. Iasay si è fidato? Oppure non ha avuto scelta?

Recensore Veterano
26/01/19, ore 15:02
Cap. 2:

Ho letto tre capitoli tutti d'un fiato e non mi sono lasciata nemmeno il tempo per recensirli da quanto ero presa, quindi lo faccio adesso.
Mi piace questo punto di vista secondo il quale l'omosessualità non è naturale, nel senso che non vedo l'ora di vedere come elaborerai e smonterai il concetto, qualcosa mi dice che Iasay cambierà idea prima o poi. Devo ammettere che non lo sto apprezzando molto come personaggio, perché lo vedo con gli occhi di un soldato di Kjarr e quindi mi sembra debole e insignificante ma chissà, magari cambierò idea.

Recensore Veterano
26/01/19, ore 14:09
Cap. 1:

Rieccomi qua e fuck yes, che ritorno di fiamma. Non vedo l'ora di continuare, mi stai facendo rinunciare a Netflix pur di leggerti e questa è una cosa molto grave (ma buona). Non perdo altro tempo per dirti cose tipo "è stupenda" e corro al prossimo capitolo.
Un pochino ti odio perché mi stai facendo amare questo mondo un po' troppo.

Nuovo recensore
07/08/18, ore 19:22
Cap. 18:

Ciao,ho scoperto le  tue storie non da molto e ne ho letto ancora poche. Quelle che ho letto mi sono piaciute molto, scusa se fino ad ora non ho recensito nulla. Questa piu' di tutte,  ben scritta e ben strutturata, molto avvincente e con i colpi di scena nei punti giusti. Mi e' piaciuto anche il fatto che tu abbia cambiato anche il modo di guardare il comportamento dei soldati di Kyarr e del loro generale di pari passo al modo di guardarli di Iasay. La trama non e' originalissima, ma non mi lamento perche' e' un genere che a me piace molto.  Non vedo l'ora di leggere le altre tue storie, continua cosi' che vai forte

Recensore Junior
17/03/18, ore 13:10
Cap. 18:

Ma... Ma no... Non ci credo che questo è lo stesso Ehrenold dell'altra storia... I suoi soldati non rubano nemmeno una pagnotta, e lui fa rapire un ragazzino per abusarne? Va bene che ha perso il suo amato, ma scendere così in basso?
Mi ha lasciata perplessa anche il cambiamento di idee del ragazzo: fino al giorno prima gli faceva totalmente schifo trovarsi fra le lenzuola del sovrintendente (o almeno questo pare) e poi all'improvviso, "solo" perché stava per essere assassinato, lo trova repentinamente così desiderabile?
Questo non vuole assolutamente essere una detrazione alla storia, che ha una trama avvincente, una scrittura efficace, dinamiche interessanti (ma i complimenti li ho già sviolinati in giro per le altre recensioni, e restano tutti validissimi)... Mi hanno solo spiazzata un po' questi due dettagli.
E al di là di questo, mi piacerebbe leggere ancora di Ehrenold, magari da giovane, o con il ragazzo cui aveva fatto da mentore... O anche di Rowen, perché no... In ogni caso, in conclusione: molto molto bella anche questa storia.

Recensore Master
09/02/18, ore 22:20
Cap. 1:

Ciao^^
non ti sorprendere se mi ritrovi qui. Ti sto rileggendo, Sento il bisogno di ritornare su questa storia, ogni tanto, per farmi coraggio. Un abbraccio. 

Recensore Master
30/12/17, ore 09:37
Cap. 18:

Ciao, Old. 
Tu ormai già sai quanto ho amato questa storia, i suoi personaggi, gli ideali profondi e veri di cui Kjarr è portatrice e che progressivamente si rivelano, nel corso della vicenda. Sono qui semplicemente per ringraziarti di averla scritta.
Per avere narrato un percorso di crescita che parte dall'angoscia e dall'umiliazione, dalla sensazione di ritrovarsi senza via di scampo nè via d'uscita, e termina con una dignità ritrovata, con quella libertà interiore che ti porta veramente a comprendere che tutto il mondo è dinanzi a te, nell'attesa di essere conquistato o anche solo scoperto: grazie per avere creato il personaggio di Iasay. 
Grazie perchè nell'esistenza di tutti tocca prima o poi fare i conti con una grossa perdita, e pur se sotto molteplici aspetti, si tratta sempre della perdita dell'amore, della perdita di qualcuno che ami - amico o genitore, oppure compagno di vita e di imprese: a questa perdita si reagisce secondo quello che ci è stato insegnato, secondo il nostro carattere più o memo introverso, e spesso chi meno manifesta i propri sentimenti li vive più intensamente. Riuscire a rimanere a testa alta in una grande solitudine, quando puoi contare solo su te stesso, è forse la più grande prova di coraggio. Per questo, grazie per avere creato il personaggio di Ehrenold. 
Poi ci sono sempre gli amici disposti a dirti con coraggio le cose come stanno, e a proteggerti da ulteriori ferite pur restando dietro alle quinte. Per amore di questa fedeltà, ti ringrazio per avere creato il personaggio di Rowen.
Grazie per avere creato Kjarr, favoloso luogo dell'immaginario dove regnano valori come severità e disciplina, rigore e verità, e soprattutto dove si riconosce il giusto valore al merito: e dove nessuno spazio è lasciato all'espediente, all'adulazione, all'arte del massimo risultato con il minimo sforzo, alla rivendicazione lagnosa che nella realtà di tutti i giorni costituiscono l'arte dei furbi. 
Poichè infine le storie nascono dal nostro cuore e dicono molto di noi, di come siamo e di quello che amiamo, grazie a te per apprezzare valori forti come il coraggio, la fedeltà, la sincerità e il rigore. E anche per l'insicurezza che spesso mi capita di pecepire dalle tue parole, e che da un lato ti rende umano, dall'altro ti fa modesto: virtù, questa, sovrana su tutte. 
Buon anno, nella gioia di avere incontrato te e i tuoi scritti. 
(Recensione modificata il 30/12/2017 - 10:01 am)

Recensore Master
27/12/17, ore 19:08
Cap. 15:

Mi fermo qui un istante solo per sottolineare queste parole: " se vuoi una cosa, devi combattere per averla". Sono parole di grande valore, perchè molto spesso si è portati a pensare che se realizzare un sogno richiede una lotta accesa e tanta fatica, e tanto sacrificio, allora quel sogno non è per noi. Spesso realizzare un sogno richiede anche saper rinunciare a qualcos'altro - ma la cosa curiosa, e che ho notato spesso, è che in molti casi questo "altro" da lasciare sono trucioli di nessun valore, cose per cui non vale assolutamente la pena - potranno avere valore per altri, ma non più per noi - e soprattutto, insieme ai trucioli, ci sono anche molte paure. Direi anzi che sono soprattutto le paure a trattenere chi si trova sulla soglia di un sogno. A quel punto si tratta di decidere a quale voce interna dare retta: nel caso di Iasay, ora non c'è più dubbio. E' chiaro che la vita di prima, con le sue modalità e addirittura con i volti che gli erano stati familiari, non risponde più ai suoi più intimi e profondi desideri. Quello che può sembrare desiderabile per molti (e anche a molti tra noi lettori), come una vita benvoluta e agiata, la protezione dei genitori e la compagnia della moglie (chissà perchè mi viene da pensare, in questo caso, a una moglie scelta dalla famiglia), non appaiono più desiderabili, perchè la luce del desiderio brilla altrove. Spesso capita, nella vita, che i nostri processi di crescita sortiscano degli esiti inaspetti, inimmaginabili all'inizio: nonostante le premesse di un certo tipo, si arriva a volte a scegliere l'opposto, e non per puro spirito infantile di contaddizione o per plagio, ma in quanto ciò che si sceglie corrisponde maggiormente alla nostra identità più profonda. In questo caso, come in innumerevoli casi, assistiamo a un processo di crescita innescato dall'incontro di Iasay con una nuova realtà che via via si dimostra maggiormente corrispondente a ciò che Iasay sente di essere. L'amore in questo ha certo una sua parte, ma quando si compie una "scelta" si sceglie se stessi, sempre.  

Dedica miusicale: "Je m'en ira" di dark sanctuary, https://www.youtube.com/watch?v=dOfNmgjF53s
(Recensione modificata il 27/12/2017 - 08:21 pm)

Recensore Master
26/12/17, ore 04:00
Cap. 11:

Rieccomi☆☆
C'è una storia d'amore feroce in questa vicenda, anzi ce ne sono due: quella tra Ehrenold e Iasay sta per nascere, quella tra Ehrenold e Siward è finita tragicamente. La perdita della persona amata - o perché si allontana, o perché muore - è uno degli eventi più terribili che possano capitare a un essere umano. Non so se è peggio o alla pari con l'essere respinti. In ogni caso, si tratta di un dolore lancinante. Da perdere la ragione, eccome. La realtà dell'essere umano è fatta anche di questi dolori - mi viene da dire soprattutto; e intanto qualcosa si muove nell'anima di Iasay verso colui che inizialmente gli era apparso come "un lembo di orrido buio" (meravigliosa e originale questa visione). È proprio così che, spesso, nasce l'amore: prima ancora che il diretto interessato possa rendersene conto, a volte proprio come una fitta, un palpito. In modo misterioso, e spesso inaspettato, a volte addirittura contrario alla propria volontà. Quanto è bella questa storia. Forse la tua più bella di sempre.

Recensore Master
26/12/17, ore 03:37
Cap. 13:

Ciao ^^, ♡
ormai ti sarò venuto a noia, ma non posso farci niente. Torno di nuovo a dire, perché non posso farne a meno, le cose che già sai: che questa storia è nel mio cuore (prende tutto il posto, atri e ventricolo pieni pieni); che me la stampero', per tenerla sempre con me e rileggerla quando serve: è una pera di carattere, una lezione di vita e le solite infinite cose che già sai. Grazie per averla scritta. Il compito delle opere d'arte è di rendere migliori il mondo e le persone: questa tua opera svolge in pieno la sua funzione, lo scopo per cui è nata ed è arrivata, tra gli altri, fino a me. Penso che la dimostrazione d'amore più grande che si possa fare sia rinunciare al proprio amore per il bene dell'altro. Credo che sia la lacerazione più grande, e riuscire ad affrontarla senza battere ciglio - o meglio, facendo di tutto per non battere ciglio - rende pienamente ragione della grandezza di un uomo. Meravigliose e struggenti le scene d'amore, tra le più belle -o forse, le più belle in assoluto - che tu abbia scritto. Un'unica perplessità, che preferirei, se possibile, non condividere qui (non preoccuparti : è solo una curiosità )