Ciao Sally,
con i miei tempi arrivo pure io.
Ho appena terminato la lettura della storia dopo averla accantonata mesi fa quando ho avvertito una frattura troppo importante tra la mia Weltanschauung (passami il termine, sono in una fase Schneider-centrica e sto rispolverando i ricordi del liceo!) e quella del protagonista maschile. Ho avuto bisogno di staccare perché sapevo che non sarei riuscita ad apprezzarla come avrebbe meritato e ho preferito lasciarmi l’opportunità di godermela rileggendola dall’inizio secondo i miei ritmi una volta conclusa la pubblicazione.
Ti scrivo quindi una recensione cumulativa, lunga e articolata, e spero esaustiva e comprensibile.
Dunque, comincerei dicendoti che ho trovato la coppia Naoko – Misaki interessante e con un ottimo potenziale, immaginando lei come un giovane peperino e lui nella versione Principe Azzurro che piace tanto, e già avevo espresso questa opinione dopo aver letto Io non ho paura e la one-shot ambientata a Torino dedicata a questa coppia.
Il personaggio di Naoko è adorabile, l’hai tratteggiata benissimo. Spumeggiante e fresca, bellissima e inconsapevole, impulsiva e estroversa. Riesce ad ammaliare il lettore ed è impossibile non fare il tifo per lei. Mi è piaciuto molto il rapporto con Kojiro fratello maggiore e quasi padre, così come con gli altri fratelli, e anche con Ken. Voto 10.
Su Misaki invece ho parecchie riserve - e ti scrivo un pippone per spiegare il mio punto di vista, perdonami. Ci tengo a esprimermi, prendilo come uno scambio di idee, ciascuno ha le sue-. Sebbene verso la fine con quel dialogo con Kojiro si sia riscattato, fino a quel momento mi ha delusa. L’ho trovato poco consistente all’inizio, quei suoi pensieri del secondo capitolo non li ho capiti nemmeno rileggendo le righe in questione, se il contenuto è “mi sento avvilito perché a trentun anni non ho accanto l’amore vero a differenza dei miei più cari amici” (come se tutto il resto non contasse abbastanza e un essere umano per essere “un adulto con un minimo di intelligenza emotiva e maturità” dovesse desiderare il Vero Amore. No, non sono per niente d’accordo, nella vita esistono tante altre cose che per fortuna non dipendono dall’esistenza di un +1 romantico ma che si possono raggiungere da soli o in compagnia di amici e dare veramente senso all’esistenza… È la mia personalissima opinione, che immagino tu non condivida, ma mi condiziona come una bussola) allora a mio modo di vedere è un uomo fragile e con qualche problema di autostima. Che ci può stare, eh! Però, ecco, allora non diventa il personaggio maschile verso cui provo trasporto ma qualcos’altro. Non so, forse hai calcato così tanto su questo lato “rosa” (inteso come di caratteristica spesso affiancata ai personaggi femminili stereotipati di alcuni romanzi chick-lit) per avvalorare le sue titubanze nel farsi avanti con Naoko e dare la direzione che hai scelto di dare alla trama… Comunque sia, la mia opinione venticinque capitoli dopo si è spostata di poco. L’ho trovato a tratti irritante (ogni volta che la chiamava “piccola Hyuga” mi ha fatta innervosire, ma se le cerca? Manco fosse uno sugar daddy) soprattutto perché incapace di mantenere fede ai suoi buoni propositi, tante chiacchiere molto razionali e corrette blabla Naoko sei giovane, devi terminare gli studi, sei la sorella di Hyuga, non posso pretendere che tu sacrifichi la tua vita per me ok giustissimo ma poi nella realtà le ronza sempre intorno (vedi che è fragile?). Vuoi per caso (al Prisma, sul volo), vuoi per volontà (allo Spleen, sul volo dopo che le si piazza accanto, e poi l’occasione a Parigi, la delusione dell’assenza a Barcellona eccetera). Ci gioca, ci flirta, la sbaciucchia con delicatezza, e poi fa retromarcia e si fa docce gelate. La tormenta. Non la lascia andare, fa il contrario di quel che dice. Quando va a prenderla all’aeroporto CdG ammicca, occhiolino, mano posata sulla parte bassa della schiena, la tocca. Insomma, a me fa quasi arrabbiare, altro che batticuore. Ha dodici anni in più, che si prendesse le sue responsabilità di uomo adulto. L’ho trovato addirittura viscido in alcuni punti, mentre racconta la frottola dell’essere amici, che poi è una paraculata enorme per starle vicino. Non si è amici quando c’è una simile attrazione fisica. E a trentadue anni lo si sa, Misaki sapeva di mentire a sé stesso e a lei. E non è in grado fare quel gesto davvero rispettoso e romantico di voltarle le spalle davvero e soffrire (lì mi sarei strappata i capelli e consumato kleenex). Perché ok, dovevano mettersi insieme, ma costruito così me l’hai reso antipatico. Voto 4.5, il mezzo punto se lo guadagna con la chiacchierata con Kojiro e durante la partita.
Passo quindi a lui, Kojiro (ma perché abbreviato Koj? Come si legge, Koi? Kogi?), il personaggio che emerge qui ha un potenziale pazzesco. Molto umano, con le sue ombre e le sue asperità, molto credibile. Tutta un’altra storia, ed è nelle tue mani, potrebbe essere un capolavoro. Vedi tu... Voto 10.
La coppia Sanae-Tsubasa non la si può che amare. Meno tridimensionale di Kojiro, ma sono riusciti. Voto 8.
Ad Azumi non do voti, era la cattiva, la lasciamo lì dove sta, sullo sfondo.
Yayoi. Ahia. Sarà che la vediamo con il filtro di Naoko che la idolatra e di Sanae che praticamente idem, ma pure lei mi diventa poco simpatica. Bellissima, elegantissima, in carrierissima, madre esemplare, ex fidanzata esemplare, compagna esemplare, io tutta questa perfezione non la reggo. Voto 5, alzo per le cose innegabilmente intelligenti che dice. Avesse almeno avuto la diastasi addominale o avesse sclerato male qualche volta sarebbe stata un’altra musica.
Altri punti sparsi di carattere generale che riflettono le mie personalissime opinioni:
- Non mi fanno impazzire gli stravolgimenti dei personaggi ma se fatti con criterio, perché no? Però un avvertimento OOC secondo me ci vorrebbe: hai eliminato parenti, dilatato a 3x se non addirittura 4x la differenza di età tra Naoko e Kojiro che è il punto centrale della trama. Fatto prendere quattro giornate di squalifica a Le Blanc, ma scherzi? È fantascienza, Pierre è sinonimo di fairplay!
- Sei bravissima nelle descrizioni, anche se io sono una bestia e non amo leggerle.
- In alcuni punti ho trovato forse un po’ troppi fronzoli e patemi per il mio gusto personale.
- Il tuo Genzo qui fa sempre la figura del figaccione, lo ammetto, si sente quanto lo ami.
- Ci sei andata pesante con le farfalle (e le uova).
- Io trovo che nella scrittura alterni momenti estremamente lucidi e brillanti ad altri in cui indugi davvero tanto nel raccontare le emozioni e i pensieri. Personalmente adoro i primi, i secondi un po’ meno. Forse è il tuo stile, ma se invece fosse una cosa che ti costruisci per far comprendere meglio i personaggi mi sento di dirti che non serve, li si capisce lo stesso. Anzi, forse li si capisce meglio leggendo quello che fanno e dicono invece di quello che pensano, senza che tu debba imboccare chi legge (parere mio).
Nel complesso mi sento di affermare che è innegabile il valore di quello che hai pubblicato. Sai immaginare storie e le sai raccontare, sai creare personaggi interessanti ai quali ci si affeziona e sai farlo con una scrittura piacevole e curata. Nonostante il mio profondo scollamento personale con il protagonista maschile ho letto tutti i capitoli con piacere e sono contenta di aver dato a questa storia un’altra opportunità.
Spero vivamente che non ti fermerai qui. Qualche seme l’hai lanciato, e voglio sperare che porterà a un nuovo lavoro. Scrivo nell’interesse mio e di questa sezione del sito, c’è bisogno di storie come le tue. Vai avanti. |