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Autore: sayuri_88    26/08/2011    6 recensioni
Edward si è appena trasferito in una nuova città e durante una fuga si scontra con due occhi marroni come il cioccolato e....LEGGETE^^
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Ecco il terzo capitolo. E' venuto così di getto, spero vi piaccia^^Ringrazio le sei persone che hanno recensito lo scorso capitolo e tutti quelli che hanno aggiunto la storia tra le preferite, seguite e ricordate. GRAZIE 1000!
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…: Cosa sai di una certa Isabella? :…










Piove.
Il ticchettio insistente della pioggia mi ha rapito dallo stato onirico in cui ero, anche questa mattina. A fatica apro gli occhi e guardo la sveglia. Sono le sette.
Di fianco a me Emmet dorme tranquillo, lo sguardo sereno, di chi è ancora nel mondo dei sogni, le mani sotto il cuscino, il mio cuscino. Ora capisco il mal di collo.
Dalla camera di Alice provengono diversi rumori, un’anta che si apre, una porta che si chiude, lo scroscio dell’acqua. Nonostante la scuola inizia tra un’ora lei è già sveglia un’ora prima perché si deve preparare e per apparire decentemente c’è bisogno di tempo. A detta sua, perché io in un quarto d’ora sono pulito e profumato ed il risultato non è male.
Il ticchettio della pioggia, prima lento e cadenzato, diventa più insistente e fastidioso.
Sbuffo e mi giro dalla parte opposta, rannicchiandomi completamente sotto le coperte. Non mi si fraintenda, mi piace Forks, così immersa nella natura, l’aria pulita ma c’è tanta, troppa pioggia. In tutti i giorni che siamo venuti qua per vedere il procedere dei lavori e da quando ci siamo trasferiti, ormai da una settimana, non ho mai visto un raggio di sole. Nemmeno per sbaglio! Sembra non esistere, coperto da uno spesso strato di nuvole grigie.
A un certo punto parte una musica da pianoforte, lenta e dolce. Claire de Lune.
Scosto le coperte e mi alzo cercando di non svegliare Emmet. Dopo una doccia calda e rilassante e una colazione abbondate, “dei campioni” come la chiama Emmet, sono pronto a iniziare una nuova giornata.
 
- ALICE! MUOVITI! - o almeno lo sarei se mia sorella si decidesse ad arrivare. Sono seduto in macchina, nella mia Volvo C30, il motore già acceso ad aspettare che la signorina finisca di prepararsi. Non riesco a capire come faccia a fare tardi nonostante si alzi mezz’ora prima di me. Volevo arrivare presto con la speranza di vedere Isabella ma se mia sorella tarda ancora non la potrò vedere.
Dopo dieci minuti che l’aspetto finalmente mi raggiunge e tranquillamente entra in macchina allacciandosi la cintura.

 


- Cavolo Alice ma ti alzi all’alba come fai a fare sempre tardi? Arriveremo in ritardo - protesto ingranando la prima e sgommando verso la scuola. Mancano cinque minuti alle otto, cinque minuti dal suono della campanella.
- Rilassati Edward! Arriveremo in tempo, come sempre - risponde per nulla preoccupata - dobbiamo essere in classe per le otto e dieci - certo ma noi ci impieghiamo quasi dieci minuti per arrivare e questo perché supero leggermente i limiti di velocità. Per fortuna non mi hanno mai fermato.
Il suono di una sirena mi fa imprecare con poca grazia. Quando si dice “le ultime parole famose”. Infastidito, arrabbiato e scocciato accosto la macchina sul ciglio della strada. Alice ride divertita ma si zittisce appena la fulmino con lo sguardo.
- Patente e libretto - un uomo in divisa mi affianca e con gesti rapidi gli porgo quello che chiede.

 


E’ un uomo non molto vecchio, deve avere l’età di mio padre. Sul petto una spilla e sotto il cognome, Swan. E’ lo sceriffo.
- Dove correvi così veloce ragazzo? - mi chiede con tono severo mentre controlla la mia patente.
- A scuola. Mia sorella ha fatto tardi e siamo in ritardo per la prima ora - lo sceriffo mi guarda di sottecchi, cercando di capire se è vero quello che ho detto. Alice gli fa vedere le borse e sfoggia un sorriso di scuse.
- Ha ragione mio fratello. E’ colpa mia sono sempre in ritardo e lui è così fissato col non saltare neanche un’ora di scuola - voce dispiaciuta e occhi da Bambi che ha appena visto sua madre morire. Una grandissima attrice.
Lo sceriffo scuote la testa e mi restituisce tutto con un sorriso.
- Per questa volta passi. Tuo fratello ha ragione, la scuola è importante - commenta rivolgendosi ad Alice, ma subito torna serio e mi guarda severo. - ma è pericolo guidare con questa pioggia a velocità sostenuta quindi la prossima volta non sarò così indulgente -
- Grazie sceriffo. Lo prometto rispetterò i limiti - e si allontana per tornare alla macchina e lo sento borbottare: “Tutto l’opposto di…” ma è già alla macchina e la pioggia copre le ultime parole. Felice di essermela scampata, riparto.
- Visto che l’abbiamo scampata? - mi dice sorniona Alice quando siamo in strada.
- Piantala, se tu non avessi fatto tardi io non avrei dovuto correre e non ci avrebbe fermato nessuno - asserisco usando un tono duro. Lei sbuffa e osserva il paesaggio sfrecciare dal finestrino senza più proferire parola.
 
Arriviamo alla Forks High School che sono le otto e un quarto. Alice sfreccia nell’istituto dopo avermi lasciato un veloce bacio sulla guancia e augurato una buona giornata.
Mi guardo in giro alla ricerca di una decappottabile rossa e la vedo, poche macchine più avanti. Almeno lei c’è, forse ho una speranza di trovarla per i corridoi.
 
La mattinata, passa tranquilla, tra una lezione e l’altra. Avendo seguito i corsi avanzati a Chicago sono molto più avanti di loro e durante le lezioni, ho riempito il quaderno di scarabocchi e qualche frase isolata, qua e la, giusto per non farmi beccare con le mani in mano.
Finalmente sono arrivato all’ultima ora, prima del pranzo, e passo il tempo a guardare i miei compagni, pochi stanno effettivamente seguendo la lezione, molti ascoltano della musica con il loro IPod, altri copiano dei compiti, forse per la lezione successiva, e delle ragazze si stanno rifacendo le unghie. Devo dire che il professore sa come catturare l’attenzione dei suoi studenti.
- Ben - mormoro cercando di non farmi sentire dal professore. Ben Cheney un ragazzo simpatico e riservato, dai tratti asiatici.


Non è mai stato oppressivo, a differenza di Mike che da quando sono arrivato non mi molla neanche un secondo. Il primo giorno mi è stato molto utile per ambientarmi e trovare le aule.
Lui alza la testa e mi guarda interrogativo.
- Cosa sai di una certa Isabella? - continuo bisbigliando.
- Dovrai essere un po' più preciso - e che gli dico? Il nome è l’unica cosa che so.
- È minuta, capelli e occhi castani, con un bel caratterino,… - Ben aggrotta la fronte cercando di mettere a fuoco la persona che gli sto descrivendo, ad un certo punto spalanca gli occhi.
- Stai parlando della Swan? - dice con un tono troppo alto che attira l’attenzione del professore.
- Signor Cheney? Ha qualcosa da dire? - Ben arrossisce dalla testa ai piedi, in pieno imbarazzo e china la testa sotto il peso delle risatine dei nostri compagni e lo sguardo contrariato del professore.
- Colpa mia professore. Gli ho chiesto un chiarimento e mi ha aiutato - intervengo per difenderlo. Se è in quel pasticcio, è colpa mia.
- Signor Cullen la prossima volta chieda a me. Non disturbi un suo compagno - asserisce con tono severo per poi tornare a darci le spalle e continuare a scrivere sulla lavagna. Ben mi sorride grato, scrollo le spalle e torniamo a “seguire la lezione”.  
 
E così si chiama Swan di cognome. Swan, Swan, ...Perché mi è familiare?
Dopo un quarto d’ora finalmente la campanella suona e mentre esco, vengo affiancato da Ben.
- Ma perché mi chiedevi della Swan prima? -
- Ci ho parlato ieri… - lo sguardo di Ben si fa scettico - … perché mi guardi così? - chiedo incuriosito dalla reazione. Che ha fatto questa ragazza?
Ben si gratta la testa e fa una smorfia strana.
- Beh è strano - sbotta alzando le mani a mezz’aria - non è una che parla molto con la gente - un ghigno divertito si forma sulle mie labbra. Chissà perché me lo immaginavo…
In corridoio trovo Jasper ad aspettarmi, è poggiato contro un armadietto e appena mi vede mi raggiunge.

 


- Allora com’è andata la mattinata? La mia è stata molto tranquilla - Jasper mi osserva con un sorriso di scherno sulle labbra. Ben ride della mia faccia lugubre. Alla prima ora ho dovuto avere a che fare con Lauren che si è impossessata del banco vicino al mio. Alla seconda ora e quella dopo ho dovuto avere a che fare con Mike ed Eric che vogliono fare amicizia con me a tutti i costi allo scopo di farsi notare.
- Sei divertente Jasper, davvero divertente -
- Edward! - sbianco. Posso essere paragonato a un vampiro tanto sono cadaverico.  
Jasper scoppia a ridere, non riuscendo più a trattenere le risa, lo stesso Ben. Che Begli amici che ho.
Jessica si sta dirigendo verso di noi e i tentativi di fuga sono inutili, visto che in poco tempo me la ritrovo davanti. Non posso fare finta di non averla vista.
Felice che non sono scappato, fa per aprire bocca e parlare, ma l’arrivo di una quarta persona la blocca sul nascere.
- Stanley! Ti ho trovata finalmente. C’è Mike che ti cerca dice che è davvero importante - la voce di Alice fa capolino dalle mie spalle. Va verso Jazz che la accoglie tra le sue braccia lasciandole un leggero bacio sul capo.
- Beh prima parlo con Edward - nel pronunciare il mio nome ammicca vistosamente verso il sottoscritto. Inizio a sudare freddo, mi sembra di essere in quei film dell’orrore dove il protagonista, ignaro, sta per essere ucciso da mostro.
- Ha detto che è importante. Riguarda domani sera - interviene Alice, le strizza un occhio e Jessica sembra trasformarsi in un semaforo rosso.
- O…Okay allora vado subito - e ci sorpassa. Non posso credere di essermela scampata.
- Lo sai che ti voglio un mondo di bene sorellina? -
- Certo, certo ma ricorda che mi devi un favore - e ti pareva se non lo faceva per un suo tornaconto. Ma non importa, conta solo che l’abbia scampata.
 
Insieme ci dirigiamo verso la mensa, ormai gremita di studenti. Cerco Isabella ma non la trovo, è persa in mezzo a tutti quegli studenti scapestrati.
Amareggiato faccio la fila, non prendo nulla da mangiare, lo stomaco sembra essere chiuso.
- Ed, prendi solo una soda? - mi chiede stupita Alice, conoscendo quanto può essere profondo il mio stomaco durante il pranzo, la colazione, la merenda, la cena, lo spuntino di mezzanotte.
- Sì, non ho fame - mormoro pagando la mia bibita. Ben ci saluta e si allontana per sedersi al fianco di Angela Webber, la sua ragazza.
Io, Alice e Jasper, ci sediamo in un tavolo vicino alle finestre e mangiamo, parlando del più e del meno. Con lo sguardo percorro più e più volte la mensa ma lei non c’è. Eppure la macchina è nel parcheggio.
- Sai oggi ho conosciuto Isabella - annuncia tranquillamente Alice mentre addenta alcune foglie di insalata e io per poco non mi strozzo con un sorso di soda.
- Dove? Quando? - chiedo di getto.
- A letteratura. Non è che ci abbia parlato molto, il professore insisteva che seguissi la lezione -.
- Isabella? Ti riferisci alla Swan? - interviene Jasper. Lo guardo con gli occhi spalancati.
- La conosci? -.
- Sì, abbiamo avuto molti corsi in comune l’anno scorso e lavoravamo insieme durante i progetti. Nessuno voleva stare con lei - rivela con tono dispiaciuto nell’ultima parte.
- Perché? - chiedo stranito. Ha un bel caratterino ma arrivare al punto di isolarla mi sembra troppo.
- Beh circolano tante voci. Stupidaggini a cui non bisogna dare peso. Ma la maggior parte dei ragazzi e ragazze sono idioti da queste parti -.
- A me sembra simpatica. Dovevate vedere come ha sistemato la Stanley alla seconda ora - dice sghignazzando, poi il volto si adombra - Alla fine della lezione volevo avvicinarla ma è sgusciata via - mugugna triste - ma domani mi rifarò - promette ritrovando il sorriso.
 
Jasper e Alice iniziano a parlare della loro uscita serale ed io mi posso perdere nei miei pensieri, la cui unica protagonista è Isabella. Perché tutti la isolano? E il suo atteggiamento scostante?
Il suono della campanella mi coglie impreparato. Scatto come una molla, facendo sghignazzare mia sorelle e Jasper. Li accompagno a svuotare i vassoi e proprio mentre ci stiamo incamminando verso l’uscita della mensa scorgo il corpo minuto della mia fissa superare dei ragazzi e uscire. Isabella era in mensa. Come cavolo è possibile? Ho guardato ogni singolo studente che entrava o che era già seduto!
Inizio a pensare che quella ragazza abbia strani poteri.
- Adesso abbiamo biologia insieme, vero Ed? - mi chiede Alice dopo aver salutato Jasper che deve corre in palestra.
- Sì. Ho sentito dire che il professor Banner sia uno simpatico - dico ricordando i commenti di alcuni ragazzi.
Quando entriamo, la classe è ancora deserta, sono pochi gli studenti che per spirito d’interesse si sono affrettati ad arrivare il classe. Io e Alice ci accomodiamo nella seconda fila, sul tavolo vicino alla finestra. Almeno avrò una distrazione se dovessi annoiarmi troppo.
Piano, piano la classe si riempie. L’unico posto libero è quello a due banchi di distanza dal mio, dove è seduto un ragazzo mingherlino e brufoloso, che porta un paio di occhiali rotondi e spessi, alla Harry Potter per intenderci. La testa china dentro il libro di chimica, ignorava tutto il resto.
Osservo gli studenti entrare uno a uno, chi ridendo, chi con la faccia da funerale, chi annoiato. Ognuno pensa ai fatti suoi. Poi, arriva il professore, un uomo dai tratti ispanici, capelli e occhi neri. Sta per entrare quando si blocca. Volge lo sguardo a qualcosa nel corridoio.
- Signorina Swan si brighi la campanella è già suonata - scatto sull’attenti. Isabella farà lezione con me?
Inizio a raccogliere le cose di Alice, sotto il suo sguardo stralunato.
- Hey! Edward che diamine stai facendo? - e intanto cerca di trattenere il suo quaderno che avevo già afferrato.
- Ti devi spostare -
- Perché? - protesta senza capire la mia smania di cacciarla dal banco. C’è solo un altro posto libero e deve essere occupato prima che Isabella entri.
- Fallo e basta. Non fai questo piacere al tuo fratello preferito?solo per questa volta - Alice assottiglia lo sguardo fa per rispondermi ma una voce attira la sua attenzione. Isabella è sulla porta a parlare con il professore. Sbuffa e finalmente prende le sue cose e si alza.
- Mi devi un altro favore Edward - e si sposta vicino al ragazzo brufoloso che per la prima volta alza lo sguardo verso il suo nuovo compagno. La guarda come se fosse una Dea scesa in terra.
Felice della riuscita del mio piano, sistemo i libri per permettere alla mia compagna di banco di avere tutto lo spazio che le serve.

 


Isabella si ferma alla ricerca di un posto vuoto, quando arriva a me, alzo una mano per salutarla. Lei non risponde ma s’incammina nella mia direzione. Lascia cadere la tracolla per terra e poggia con poca grazia il quaderno e il libro sul tavolo.
- Ciao Isabella - la accolgo con un sorriso smagliante.
I capelli castani, ricadono sulla spalle incorniciando il suo viso a cuore. Gli occhi grandi e marroni sembrano scintillare quando incontrano la mia figura, ma subito li scosta e non posso accertarmi che sia vero. Le labbra, sono un po' troppo piene per i suoi lineamenti ma quella lieve asimmetria, tra il labbro superiore e inferiore, le rende bellissime.
Lei mi guarda con la coda dell’occhio, come se non si aspettasse quella mia reazione. Rimane per qualche secondo in silenzio e inizio a pensare che m’ignorerà quando finalmente mi risponde.
- Ciao Edward di Chicago -.
Non aggiunge altro, la lezione inizia, ma ho due ore di tempo per scoprire qualcosa su di lei.




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 Bene, abbiamo conosciuto un certo Sceriffo, poi Ben, si è accennato ad alcuni personaggi e in fine Edward scopre che Isabella fa Swan di cognome. Chissà perchè gli è familiare il cognome...^^
Spero che vi sia piaciuto e che mi lasciate qualche commento da leggere, mi piace tantissimo sentire i vostri pareri sulle storie.




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La donna giusta - Ultimo capitolo
Ancora prima di formulare un pensiero, il mio corpo scatta e il cervello da ordine ai piedi di muoversi e con l'ombrello copro la sua esile figura. Il suo profumo mi colpisce come un pugno in faccia, mi beo di quel momento.
Il mio corpo freme di desiderio, ne vuole di più, sempre di più, desidera un contatto più profondo, desidera prenderla e portarla in un posto solo per noi, dove lei é solo mia, dove io sono solo suo, dove lei suona solo per me.
- bisogno di aiuto signorina? - dico con voce resa roca dal turbinio di emozioni che sono in atto dentro di me.
Passione. Desiderio. Bramosia. Dolcezza. Tenerezza. Senso di protezione. Possesso. Devozione.
I suoi occhi, blu come un cielo d'estate, incatenano i miei e non posso impedire alla mia mente di ritornare al primo giorno che la vidi.
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E se qualcosa non va come la Meyer ha deciso? E se Edward, dopo aver salvato Bella e dopo averla convinta a cenare alla "Bella Italia" incontrasse qualcuno che cambia le carte in tavola?
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    Buttare via tutto, e di nuovo ricominciare Ultimo capitolo
lei era il bersaglio degli scherzi di lui, lei una bimba timida e ciocciottella che vedeva in lui il suo peggiore incubo. Che succede se lei se ne va, per tornare solo otto anni dopo? è tutto come prima o per una qualche ragione nascerà qualcosa di bello?
Dal capitolo:
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Si schiarisce la gola - Ian…Knight?- a quanto pare le hanno già parlato di me. Sorrido strafottente.
-il solo ed unico- sbianca completamente.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Romantico ] [ Capitoli: 11 ]   
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    In barca a vela controvento 
- ONE SHOT DELL'ESTATE -
Un viaggio in solitaria che porterà una ragazza alla scoperta di un mondo che neanche immaginava. Quello che pensava fosse solo una favola per bambini è in realtà un mondo nascosto, ai più. Un'avventura che la porterà a conoscere qualcuno che le mostrerà questo misterioso nuovo mondo.
Dalla storia:
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    La promessa di una bestia 
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    Shade-Tolerant 
CONCORSO ONE SHOT DELL'ESTATE
Ho pensato a come deve essere passare le vacanze estive per una persona che non può, per cause di forza maggiore, passare una giornata sotto il sole come fanno tutti ed è uscito questo...spero vi piaccia^^
Dal capitolo:
Sognavo che un giorno avrei potuto correre sotto il sole, andare alla spiaggia a nuotare e poi asciugarmi sulla sabbia, pranzare in un parco mentre i raggi del sole sfioravano la mia pelle come delle carezze. Un sole che mi era amico insomma. Ma la realtà era ben diversa.
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[ Pubblicata: 25/07/11 ] [ Aggiornata: 25/07/11 ] [ Note: One-shot ] [ Completa ]
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    La mia piccola fifona 
- Oddio!oddio! Edward ho paura - mormorai avvinghiandomi al braccio del mio ragazzo.
Mi aveva convinto a entrare in quell’edificio che sembrava aver scritto a caratteri cubitali “abbandonate ogni speranza voi che entrate” ma che il mio adorato ragazzo, a quanto pare, non aveva visto. Dovrò suggerirgli una visita dall’oculista mi appuntai mentalmente una volta che saremmo usciti da quell’inferno.
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[ Pubblicata: 02/07/11 ] [ Aggiornata: 02/07/11 ] [ Note: One-shot ] [ Completa ]
[ Categoria: Libri > Twilight ] [ Contesto: Nessun libro/film ] [ Leggi le 3 recensioni ]

    Beastly - Ultimo capitolo
Ispirato alla Bella e la Bestia.... Isabel sta per partire per l'università dove farà nuove conoscenze, nuove amicizie e qualcosa di più.... ma non tutto è come sembra.
Dal capitolo:
Isabel s’imbarcò sull’aereo con sentimenti contrastanti. 
Gioia, per l’inizio di una nuova esperienza. Tristezza, per dover salutare suo padre e i luoghi dove era cresciuta e che l’avevano fatta sentire al sicuro. Timore, perché aveva come il presentimento che qualcosa sarebbe successo e che questo le avrebbe sconvolto l’esistenza, in bene o in male ancora non lo sapeva.
AGGIUNTO EXTRA
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Mistero, Romantico ] [ Capitoli: 4 ]   
[ Pubblicata: 05/06/11 ] [ Aggiornata: 08/06/11 ] [ Note: Nessuna ] [ Completa ]
[ Categoria: Storie originali > Soprannaturale ] [ Leggi le 3 recensioni ]

    Red Fairytale - Ultimo capitolo
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In un girono di fine giugno correva nei campi col suo fratellone, quando….
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Verde ] [ Genere: Generale ] [ Capitoli: 3 ] [ Personaggi: Bella/Edward, Un po' tutti ] 
[ Pubblicata: 30/04/11 ] [ Aggiornata: 03/05/11 ] [ Note: Nessuna ] [ Completa ]
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    Chi l'ha vista? 
“Ennesima tragedia! " così ha esordito questa mattina Emilio Fede al TG4.
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[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Verde ] [ Genere: Demenziale ] [ Capitoli: 1 ]   
[ Pubblicata: 24/04/11 ] [ Aggiornata: 24/04/11 ] [ Note: One-shot ] [ Completa ]
[ Categoria: Storie originali > Comico ] [ Leggi le 4 recensioni ]

    La ragazza che viaggia nel tempo - Ultimo capitolo
Non ha mai rischiato tanto, ma è la prima volta che si trova in una situazione simile e ha come il presentimento che qualcosa debba accadere e così rimane a guardare.
Sa chi è quella ragazza, poco più grande di lei, vestita secondo la moda della metà dell’ottocento, oh si…lo sapeva bene.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Azione ] [ Capitoli: 4 ]   
[ Pubblicata: 28/03/11 ] [ Aggiornata: 16/04/11 ] [ Note: Nessuna ] [ In corso ]
[ Categoria: Storie originali > Fantasy ] [ Leggi le 1 recensioni ]
   
 
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