L'amore è davvero più forte di qualsiasi altra cosa? Si può, veramente, superare ogni cosa nell'amore?
Ti parlano delle farfalle nello stomaco, delle guance rosse e dei sorrisi che esplodono all'improvviso senza un apparente motivo, ti parlano delle notti insonni a fissare il soffitto senza smettere di sorridere, di quel sentimento sconosciuto che affiora in te, lo chiamano "speranza", ti parlano di canzoni d’amore urlate dentro; ma per qualche strana ragione si scordano di parlarti del dolore, delle lacrime, si dimenticano di parlarti della voglia di sbattere la testa contro il muro che ti cresce dentro quando niente va come dovrebbe, si dimenticano delle occhiaie e gli occhi rossi, si dimenticano della rabbia e del continuo essere nervosi, si dimenticano di parlarti delle illusioni. Delle delusioni.Si limitano a parlare dell'amore, come se ne sapessero qualcosa, "l'amore non corrisposto" lo mettono tra parentesi perché, si sa, le persone, le cose tra parentesi, tendono a trascurarle, ma questo non era il mio caso. Forse l'amavo così tanto che non riuscivo neanche a vivere. Perchè a me? Cosa avevo fatto di male?

Ohmmioddio.
Cosa sto facendo? Va beh, okay.
Questa è una di quelle cose che avrei voluto fare da un po', e, non so per quale assurdo e stupido motivo, il mio cervello abbia deciso di farlo proprio ora (enfasi su ORA).
Ogni "autore" (se così mi posso definire) ogni tanto sente l'esigenza di buttarsi a capofitto anche in qualcosa di diverso. E beh, questo, è, decisamente, qualcosa di diverso, per me.
Sono solita scrivere FF con una trama per precisa e ben studiata (ahah, non sempre, non sempre), ma ogni tanto mi serve scrivere qualcosa di diverso. Perciò, ogni tanto, spunterà una One-Shot.
NON abbandono True love waits, tranquilli. È solo qualcosa di diverso, per staccare un po'.

“Che cosa mi hai fatto?” Sussurrò piano mentre si avvicinava lento al mio collo. Il suo alito sulla mia pelle mi provocò un brivido dietro la schiena. Ero in estasi.
“Come?” La mia voce sembrava il lamento di un bambino.
“Sei come una calamita per me, sento sempre il bisogno di starti vicino.” Mi guardava immobile.
Quelle parole fecero aumentare così bruscamente il battito del mio cuore che pensai che da un momento all'altro sarebbe uscito fuori dal mio petto.
“Lo so, penserai che sono pazzo! Ci siamo appena conosciuti ma è qualcosa che non riesco a controllare, non so cosa sia.” Era confuso e i suoi occhi adesso guardavano altrove.
“Credo di provare la stessa cosa…” Gli sussurrai pianissimo all’orecchio.
“Mi fa piacere che tu l’abbia detto.” Il suo sorriso mi lasciò senza parole e io non potei fare altro che stare lì impalata a fissarlo.
“Da ora in poi non ti libererai più di me.” Mi accarezzò con le dita calde il viso mentre mi portava dietro l’orecchio una ciocca di capelli.
“Non chiedo altro.”
Di nuovo incominciammo a baciarci, entrambi desiderosi l’una dell’altro.

Kristen ha diciassette anni, l'unica sua amica è una drogata che le presta casa sua per dormire, visto che casa lei, non ne ha. Robert è molto conosciuto in città per gestire gli affari della droga e altra roba sporca che Kristen ha sentito nominare solo di sfuggita, ma quando Scout la costringe ad entrare in casa di Robert per rubare qualcosa si trovano legati da qualcosa che neanche loro riescono a spiegarsi.

Seguito di "Il sorriso del cuore".
Vertigine è la paura di volare non di cadere.
Ho provato questo nello stesso istante in cui la tua mano ha sfiorato la mia in un leggero e candido tocco.
La vita con te è sempre stata una continua salita e discesa verso il mio cuore, non rimpiangerò mai il giorno in cui hai varcato quella porta e mi hai detto: “ Voglio essere il padre dei miei figli”.
Rob, tu piccolo bambino innocente, ora diventi un padre.
Ed io sono qui, al tuo fianco, mentre stringo la tua mano come non mai fatto prima.
Sei pronto a volare insieme a me?

Mi sorrise, felice di vedermi e mi attirò a sé per baciarmi. Una scarica di emozione pura attraversò il mio corpo e non potei fare a meno di domandarmi se ogni nostro bacio, abbraccio o contatto casuale sarebbe stato sempre così emozionante. In cuor mio, pregai affinché fosse così.
‘Sei pronta?’ mi chiese con il suo miglior sorriso sghembo.
‘Pronta.’ Risposi emozionata.
‘Dove mi porti?’ chiesi mentre raggiungevamo la macchina parcheggiata poco più in là, senza riuscire a mascherare la curiosità che mi stava divorando.
‘E’ una sorpresa, Kris. Se ti svelo dove ti sto portando, che razza di sorpresa è?!’ fece apposta per stuzzicarmi.
‘Come vuoi.’ Dissi, fintamente offesa.
Non passarono nemmeno dieci secondi che, proprio come avevo previsto, mi strinse e mi baciò per farsi perdonare.
‘Perdonato?’ mi chiese speranzoso e divertito insieme.

quanto può brillare una persona? talmente tanto da oscurare il proprio passato? una persona può essere talmente ricca da comprare persino l'amore?
lei ha bisogno di soldi.
lui ha i soldi e ha bisogno di una copertura.

Edward e Bella: la coppia perfetta;
Un tradimento;
Lui spia lei, lei ignora lui;
Un incidente;
Un coma;
I ricordi di tutti, tranne che dell’unica persona più importante della vita di lei.
Un viaggio per avere una seconda possibilità;
Un viaggio per dire: Ricordati di me, di noi.
Dal flashback, capitolo 16.
“ Non è vero che odi gli abbracci ” gli disse. “ Odi solo quelli che non sono i miei perché il tuo corpo non si allaccia alla perfezione come fa con il mio. ” Lo guardò negli occhi, sorridendo. 
“ Non sei tu quella convinta che la perfezione non esiste? ”, le chiese cauto lui, con un sorriso che gli incorniciava il viso d’ebano. “ Non sto dicendo che i nostri corpi siano perfetti, dico solo che il mio è difettato nei punti in cui il tuo è perfetto e viceversa, così da poterci incastrare a meraviglia. ” Finì la frase dandogli un bacio sul mento liscio. Allora il ragazzo ci pensò due secondi, ed il suo corpo decise per lui: l’abbracciò più forte, dandogli conferma delle sue parole. ”
La storia non ha niente in comune con il film di Robert :)

«No, hai ragione.» Fa una pausa in un cui aspira un lungo tiro di sigaretta. So che sta per dirmi qualcosa. Ricordo ogni suo modo di fare. «Voglio vederti. Uno di questi giorni. Voglio vederti.»
«No. Siamo sposati.»
«Ti prego, Kris.»
[...]
Robert afferra la mia mano nello stesso istante in cui io faccio la stessa cosa con la sua. Le mie dita, incastrate alle sue.
In un attimo, siamo di nuovo noi.
In un attimo, siamo di nuovo quelli che si perdonano.
In un attimo, questa diventa nuovamente quella storia che non racconti, quella che hai cercato di dimenticare, di seppellire, di lasciarti alle spalle.
In un attimo, questa diventa nuovamente l'altra storia di noi.

“ Fuori di qui o giuro che mi metto a urlare. ” Si volta dall’altro lato e io non posso che accontentarla, forse in questo momento è ciò di cui ha bisogno.
“ Come vuoi. ” Le sfioro i capelli e mi allontano; giunto accanto alla porta mi volto sperando che mi fermi, o al massimo che si volti, invece vedo la sua schiena fare su e giù, scossa da singhiozzi silenziosi, e quella visione mi stringe il cuore in una morsa.
Quando mi chiudo la porta della stanza alle spalle capisco che il velo che è sceso su di noi è diventata una coltre spessa e tenebrosa.

Bella ed Edward si conoscono da quando sono nati ma da 3 anni hanno scoperto di essere innamorati l'uno dell'altra. Edward ha varie fidanzate per cercare di dimenticare la sua migliore amica, Bella, invece, cerca la forza per dire tutto al suo migliore amico. l'occasione arriva grazie a delle vacanze e un viaggio in macchina organizzato da Alice (sorella di Edward, migliore amica di Bella). riusciranno i 2 a dirsi ciò che provano ? lo scoprirete solo leggendo. PS: SIATE GENTILI è LA MIA PRIMA STORIA.

" Rob ... " bloccai la sua mano sulla mia carne, e lo pregai con quel nome spezzato dall'emozione. Volevo che non andasse via, che fosse mio anche se fosse stata l'ultima volta.
" Kris ", aprii gli occhi, trovandomi i suoi occhi puntati sulle mie labbra.
" Ti prego. " Nel nostro rapporto, almeno all'inizio, era lui a pregare me affinché quel contatto durasse di più. A quei tempi c'era Mke, c'era il mio senso di colpa, c'era quel contratto che ci impediva certe cose, e poi c'ero io e la mia paura di quei sentimenti troppo grandi. Ed invece lui, lui mi pregava per un bacio fugace, per far si che il tempo di una carezza si allungasse.
Ora era tutto diverso: com'era successo? Quando?

Questa è la solita storia d'amore.
Questi sono Robert e Kristen.
Questo si chiama colpo di fulmine.
L'amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno di te.
L'amore maturo dice: ho bisogno di te, perché ti amo.
Ma l'amore non è solo per chi si ama.
L'amore è anche per chi nasce.
Perchè il cuore non si divide quando si ama.
Il cuore diventa due volte più grande.
 

Dal primo capitolo:
Lei si tolse gli occhiali, si passò la mano tra i lunghi capelli castani e si sedette, la luce che entrava prepotentemente dalla finestra le illuminò uno sguardo magnetico marrone, profondo caldo, cioccolato fuso. Mi rapì, la fissai, con il rischio di sembrare veramente sfacciato:
< Che altro sai di me, oltre che sono un insopportabile scocciatore, un peso, a volte anche un pazzo e evidente anche dopo una fugace occhiata … un malato … - lo dissi sottovoce.
< Ti osservavo prima, mentre parlavi con Jasper, sotto gli occhiali … - rise – sei molto bello!
< Niente mezzi termini! A dispetto di quest’aspetto così mite!
Devo dire che anche tu non sei male, anche tu mi piaci Bella – risi.

«..Ciao? Ho la macchina qui, se mi aiuti ad alzarti ti porto in ospedale, okay?», muove la testa come per dire no e io metto le mani sui fianchi.
«S-sto ben-bene..», sussurra.
«Non stai bene, aiutami», fa segno di no. Sputa del sangue dalla bocca.
«Ti prego, non fare così. Come ti chiami?»
«Rob-ber-rt»
«Okay Robert, se non mi aiuti potresti morire, okay? Aiutami. Fidati di me», cerco di alzarlo e lui si alza pian piano, metto una mano dietro la sua schiena per sostenerlo e appena riusciamo ad alzarci noto che è almeno venti centimetri più alto di me.
Non so come ma riusciamo ad arrivare alla macchina e dopo aver aperto lo sportello lo faccio entrare e sedere.
«Hai freddo?», sussurra qualcosa ma vedo che gli provoca dolore cercare di parlare.
«Non parlare, okay? Se si sbatti una volta le palpebre, altrimenti due volte»
Le sbatte una volta sola e prendo una coperta dal cofano della macchina.
Entro e mi siedo dal lato del guidatore e cerco di coprirlo al meglio, poi parto verso l'ospedale.
«Pronto? Ho un ragazzo in fin di vita in macchina e sto venendo in ospedale, sono la figlia del