Aika Morgan, autore su EFP Fanfiction

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Aika Morgan

Membro dal: 27/04/07
Recensore Master (1138 recensioni)

Ho un'età imprecisata e tanti sogni nel cassetto.

Duemilaquattrocentoventisette fobie e altrettante passioni.

Scrivo originali, spesso angst. Però a volte sono brava (?) a sorprendere con un lieto fine ^^

Non sono molto portata per le fanfiction, ma capita che ne scriva, in base alla passione del momento.

Ho il brutto vizio di aggiornare lentamente, forse troppo, ma non perdete mai la speranza, non lascio le cose a metà, promesso.

Dove trovarmi.

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Perché loro sono insieme.

Andrea e Giorgio si conoscono mentre marciano per andare a fare la guerra e fra loro nasce un'intesa fatta solo di sguardi e sorrisi.
In mezzo a quell'inferno, a loro basta solo dormire l'uno accanto all'altro per sentirsi un po' meno soli.
Perché loro sono insieme.

Quattro ore e trenta minuti.

Il cuore inizia a battergli più forte quando la voce metallica annuncia che il treno sta arrivando. Stringe la presa attorno al mazzo di rose rosse che ha fra le mani e per un attimo, solo per un attimo, si chiede come reagirebbe se qualcosa andasse storto.
Magari lui non è su quel treno, magari quei cinque mesi trascorsi su Internet a chattare fino alle cinque del mattino, a ridere come idioti guardandosi attraverso una webcam, a progettare ogni singolo attimo di quell'incontro sono stati solo un'allucinazione, o uno scherzo, o chissà cos'altro. E lui non verrà.
Quando la folla inizia a scendere dal treno – dannazione, sembra che tutti abbiano scelto quel giorno per viaggiare – Edo inizia a guardarsi intorno con aria sperduta, saltellando sul posto e alzando il collo per riuscire a scorgere Dario in mezzo a tutta quella gente.

Di stanze vuote e muri scrostati

Il giorno del suo nono compleanno, Amelia aveva fatto una scoperta incredibile: quel pezzetto di muro scrostato accanto al suo cuscino - quello che poteva vedere solo quando era coricata perché nascosto in parte dal materasso e dal piumone colorato - non era una scrostatura qualunque.
Quella scrostatura era un disegno: qualcuno - chi?!? - vi aveva impresso la forma del muscoloso, e a dirla tutta un po' sgorbio, braccio di Braccio di Ferro. Amelia ne rimase affascinata e si chiese come fosse possibile fare una cosa del genere su quella parte di muro difficile da raggiungere, ma non riuscì a trovare una risposta.

Linea 439 – Stazione Centrale – Zona industriale (deviazione Bicocca).

Faceva freddo e, attorno a lui, c'era il vuoto.
Erano sei anni che i confini del suo mondo erano delimitati da sbarre e inferriate, sei anni dai giorni tutti uguali, sei anni in più di quando ne aveva venti, sei anni che erano stati la sua pena per rapina reiterata.
Un senso di vertigine lo colse a vedersi in mezzo al nulla, unica figura umana in quel piazzale desolato e silenzioso, delimitato in lontananza dalla tangenziale – e l'unico rumore erano le automobili che sfrecciavano veloci – e circondato da vegetazione incolta, di quella che nessuno si occupava mai di curare.

La ballata dell'amore cieco.

- Ultimo capitolo

Federico ed Alessandro si amano clandestinamente da cinque anni. Nessuno, nella loro cerchia di familiari e amici sospetta nulla, anche perché Alessandro sta per sposarsi. Federico, prima che questo matrimonio metta per sempre la parola fine alla loro storia, gli chiede di passare insieme un ultimo week-end, nella casa di campagna dei genitori di Alessandro. Questi due giorni diventeranno una fuga dalla realtà, un rifugio d'amore ma anche l'occasione per provare a chiarire i loro sentimenti un'ultima dolorosa volta.

Il ragazzo che vendeva amore di fumo.

Nessuno sapeva come si chiamasse, quanti anni avesse, da dove venisse.
Vendeva il suo corpo perché non aveva altro da vendere e in un modo o nell'altro anche lui doveva sopravvivere.
Poi venne il giorno che anche lui d'innamorò di qualcuno.

Fuori piove un mondo freddo.

Stavano aspettando entrambi il treno, il giorno che si conobbero.
Successe lì, per caso, sulla banchina fra il secondo e il terzo binario, mentre una voce metallica annunciava l'ennesimo ritardo, scusandosi per il disagio.
Fabrizio imprecò sottovoce, sfregandosi le mani mezze congelate per il freddo – al solito la mattina, nella fretta di uscire, aveva dimenticato i guanti di lana sulla scrivania – poi alzò lo sguardo e incrociò i suoi occhi.

Di bambini e caramelle mou.

[baby!Haru, baby!Mako]
Mako era il bambino a cui tutti erano davvero affezionati, perché era sempre buono e tranquillo, in grado di sorridere per ogni cosa e di regalare una ventata di buonumore a chiunque gli stesse accanto.
Fra tutti i bimbi solo uno sembrava essere immune al sorriso di Mako: si trattava di Haru, un bimbetto dall'aria perennemente imbronciata, la bocca corrucciata e gli occhi azzurri sempre velati di malinconia.

Fra le tue dita

Di tutte le cose che Nitori amava di Rin ce n'era una che superava tutte le altre, ovvero il modo in cui il ragazzo si addormentava con le dita intrecciate alle sue.

The boy who waits.

Aspettarlo alzato era ormai diventata una consuetudine.
Non lo faceva volontariamente, non i primi tempi almeno.
Nitori ci provava davvero ad andare a dormire senza aspettare che Rin tornasse in camera, ma di solito restava con gli occhi spalancati a fissare il tetto della loro stanza – era quasi una fortuna che avesse scelto il letto di sopra, a guardare un materasso sopra di lui gli sarebbe venuta l'ansia che prima o poi gli cadesse addosso.

Cinque volte che Jim vede Kyle e una volta in cui succede il contrario

La prima volta che Jim vede Kyle sono a scuola, lui sta facendo la fila per il pranzo, invece Kyle sbocconcella un pezzetto del suo panino con una mano mentre scrive freneticamente su un foglio. Sembra non importargli che al suo tavolo non sia seduto nessuno e Jim pensa che sia buffo con quel maglione di mille colori e fantasie e l'aspetto di un ragazzino sperduto.
[teen!Kyle, teen!Jim]

La seconda scelta

Quando sente il bacino di Haruka premere contro il suo e poi le sue braccia sfilargli la maglietta per circondargli la schiena nuda, Makoto per un attimo pensa che dovrebbero smetterla.
Non che non gli piaccia quello che fanno - lo farebbe sempre, ad ogni ora del giorno e della notte, passerebbe la vita col corpo schiacciato fra quello di Haru e il muro.
Forse è Haru che dovrebbe smetterla, perché è sleale andare a letto con lui immaginando come sarebbe farlo con Rin. Makoto lo sa, che Haru non pensa ad altro da quando si sono rivisti. Sa che ha smesso di essere il centro del mondo del suo amico, sa che adesso nei suoi desideri c'è Rin, perché lui è Makoto, ed è bello, è simpatico e insieme stanno bene, ma Rin è qualcosa di più.

While a werewolf sleeps.

Stiles ha appena finito di studiare e si accorge di avere un ospite sul suo letto.
[Sterek] [Dedicata a Robs]

The way you drunk me

Sebastian non regge l'alcool e svela a Santana un segreto di cui lei non dovrebbe essere a conoscenza.
Ma davvero lui è così ubriaco come sembra?
Fanfiction scritta per l'iniziativa 24hoursoffun.

Stelle perdute

- Ultimo capitolo

Michael ama giocare con le stelle: le osserva, traccia i loro contorni e poi aiuta Andy ad orientarsi e a trovare se stesso.
Vivono in un mondo tutto loro, come se appartenessero ad una costellazione fatta di due sole stelle.
E quando all'improvviso una delle due stelle muore, l'altra diventa una stella perduta, che continua a vagare nell'universo alla ricerca di qualche motivo per continuare a splendere.
Questa introduzione ha partecipato e vinto il contest " La trama di una storia." di DearJulietefp

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