Accostarono le manine all’uscio, ma una serie infinita di lamenti atroci riempì il silenzio della casa.
«Ahahah…» la risata di Alfred venne fuori meno squillante del solito.
«Francis gli sta raccontando quella storia…»
Baci Belarus.

“Aveva combattuto e aveva perso, era diventato un fazzoletto di terra sgualcito da calpestare a piacimento, un ammasso di vitigni e paesi in cui la gente riversava solo lacrime, una vergogna per l’intera Europa. La Francia non esisteva più, adesso era giunto il momento della “Francia libera” o così almeno avevano insistito a chiamarlo, eppure la libertà che tanto era amata dal suo popolo da essersi meritata persino l’incipit del loro motto, era quanto di più lontano potesse apparire ai suoi occhi.”
{Vagamente Franada; Lieve FrUk}
[Prima classificata al contest “Il lato oscuro delle fanfiction” indetto da Starhunter sul forum di EFP]
[Quarta classificata al contest "E fece... il gran rifiuto" indetto da Darllenwr sul forum di EFP]

Durante la sua breve vita, Feliciano era sempre stato uno di quei pochi uomini seriamente convinti della fallacità delle apparenze. Molte volte aveva sentito persone dargli dello stupido solo perché, a differenza del resto del mondo, tentava di vedere il lato positivo in ogni cosa, si angosciava per il più piccolo problema e credeva con cieca fiducia nella bontà della gente. Eppure Feliciano non si era mai fatto ingannare da tutto quel parlare o dalle voci di corridoio.
[Partecipante alla "AU Challenge" indetta da ArabellaStark sul forum di EFP].
{PruIta}.

«Angleterre… lo sai che quello non è tuo figlio, vero?» azzardò, con una risatina isterica.
«Shut up french frog! È come se lo fosse! E ora fila in bagno e vai a fare il tuo lavoro, non ti ho tenuto in casa mia per fare da soprammobile! Go, go, go!»
{Lieve FrUk in onore del Royal Baby!}
[To Stuart, because he's my dirty british chenille]

The man who walked around the world, più comunemente noto come Johnnie Walker, adorabile gentleman scozzese che un lontano giorno della metà dell’Ottocento aveva deciso di produrre whisky. Si era rimboccato le maniche, come si addice a ogni buon inglese e aveva messo su un’azienda di famiglia, che lentamente, dopo la sua morte, era divenuta famosa in tutta la Scozia, in tutta l’Inghilterra e da qualche tempo aveva deciso di varcare l’Oceano grazie all’idea bislacca di un vecchio Sir. Era stato così, che dopo una nausea durata tre giorni, un tanfo di lercio intollerabile e ore di treno fumante, Arthur Kirkland si era ritrovato lì, in piedi davanti a quell’edificio per metà crollato, fra le strade affollate di una Chicago degli anni 20, al numero 3030 di Shackleton River. Cosa lo avesse spinto poi a tollerare le smancerie di un francese, la risata sguaiata di un prussiano, i sorrisi perenni di uno spagnolo e quella marmaglia di criminali e ballerine che gironzolava per quella città di scimmie americane, non lo aveva ancora capito.
{FrUk-Spamano-GerIta- altre coppie da stabilire}[Primi capitoli in via di revisione].
Belarus.

#cap02.
«Uno per la Regina!»
« …»
«E uno per me!»
«Igirisu-san voi siete ubriaco!»
«Not! What’s it to you? Nothing! You don’t give a rat’s ass about me stupid frog!»
«… credo sia meglio chiamare Furansu-san… »
[Prima classificata al contest “Il Consiglio spudoratamente ignorato” indetto da HopeGiugy sul forum di EFP]
{Ovviamente FrUk, perché il fandom ne ha bisogno, il mondo ne ha bisogno}.
Belarus.

« Prima che un simpatico insulto venga fuori dalla tua adorabile bocca, ho una confessione da fare! »
Arthur gli concesse un rantolo annoiato, le braccia ancora avvolte dal giaccone rosso si strinsero al petto.
« … sarebbe?! » lo incitò, più per abitudine che per vera curiosità.
« Sappi che questa è una di quelle volte in cui ho l’inspiegabile desiderio di strapparti i vestiti di dosso e non perché sono orribilmente brutti! » piegò il capo sulla spalla con aria falsamente innocente.
L’improvviso irrigidirsi dei muscoli dell’inglese gli fece sfuggire un sorriso impudico, che si smorzò di poco quando quello gli piantò uno stivale sul petto schiacciandolo contro la colonna polverosa con irritazione.
« Sappi che questa è una di quelle volte in cui ho lo spiegabilissimo desiderio di tapparti quella bocca da rana giubilante che ti ritrovi! »
[Terza classificata al contest "I Magnifici sette larger edition" indetto da Falsa Dea molto adorata sul forum di EFP]
{FrUk everywhere, oui}.

« Vi guarderò dalla piazza Monsieur, oh pardon! Re mio e di Navarra per volontà de Dieu. »
« Non, Monsieur Francis… Imperatore dei francesi per volontà del popolo! Rien de plus. »
{Quarta classificata al contest " ΑΩ -from alfa to omega " indetto da betacchi sul forum di EFP}
Belarus.

« Allô? » domandò garbatamente la cornetta.
« Francis! Disturbo? » gongolò mentre Gilbird svolazzava sopra la sua testa.
« Oui! » cinguettò lezioso.
« Maledetto depravato levati da sopra di me! »
Pour Hope *-*
{PruIta-GerIta-Spamano-FrUk}.

#01. « Ora sai… ora capisci perché devi vivere. L’Inverno sta arrivando. »
#02. « … di questi tempi gli uomini onesti si sciolgono come ghiaccio al sole. »
#03. Poggiata alla prua della Freccia del mare, si sentì incredibilmente triste.
#04. La strada era buia, il mondo attorno a loro era buio.
Sesta classificata al contest " La lunghezza non importa, è come si usa l'importante " indetto da PrincesMonica sul forum di EFP

« Oui, mi slancia non trovi?! »
« Ti dona in effetti! »
Sperando piaccia.
Baci Belarus

« Noi non siamo nemici, vero?! » lo sentì borbottare contro la propria pelle.
{Seconda classificata al contest "La speranza vive in una creativa realtà" indetto da HopeGiugy sul forum di EFP}.
{GerIta-accenno FrUk}.
Belarus

«Era come se quello stupido vinofilo gli stesse dando mentalmente dell’idiota, rigirando con irritante lentezza una ciliegia tra i polpastrelli.»
[Terza classificata e vincitrice del premio Boreale al "Worldwide contest" indetto da Yuki_ sul forum di EFP e giudicato da sulfuslove]
[Terza classificata al contest " La bellezza delle Edite" indetto da Noal sul forum di EFP].
{FrUk parce que oui}.
Baci Belarus

#01: " Gli vennero quasi le lacrime agli occhi mentre cercava di rialzarsi dal pavimento del corridoio per la diciottesima volta in quella giornata. Avrebbe dovuto cambiare le scarpe, appena comprate, con un altro paio. Pensare che Romario si era grattato la testa con compassione quando lui gli aveva esposto i suoi dubbi riguardo la discutibile fattura delle scarpe, quella era solo l’ennesima prova. "
[ Giusto perchè Dino è il mio fratellone. ]
Sperando di aver scritto qualcosa di decente.
Baci Belarus

« Padre, voi non capite? Io ho il pieno controllo di tutto! » Cesare Borgia - Assassin's Creed Brotherhood
Prima classificata al contest " Nulla è reale, tutto è lecito " indetto da Jayu sul forum di EFP.