A Sugawara il Sex on the Beach era sempre piaciuto. Era un cocktail semplice, succo d'arancia, liquore alla pesca, succo di mirtillo e vodka. Mescolare il fuoco di un superalcolico potente come la vodka alla freschezza e leggerezza della frutta lo rendeva un drink facile da buttare giù. Inoffensivo all'apparenza. Come lui. [...]

Nel regno del sultano Rin esiste un rito particolare per scacciare gli influssi negativi del Ghibli, il vento del deserto.
Una straniera in visita al regno apprenderà i segreti dei caratteristici hammam del regno, luoghi tradizionali di relax dove è possibile ristabilire l'equilibrio dei chakra attraverso il contatto dei corpi.
(Makoto x OC)
(Arabianverse)
(Anche se, come al solito, non riesco ad usare uno stile diverso dal serioso, si tratta di una storia leggera. Per favore, non prendetela sul serio ^^)
"Storia partecipante alla Real Life Challenge indetta da ilminipony sul forum di Efp"

Wakatoshi era quel genere di persona che esitava ad introdurre novità nella propria vita. Di conseguenza, Satori era sicuro al cento per cento che Wakatoshi comprasse ancora la stessa marca di dentifricio con cui si era da sempre lavato i denti. Difatti quel bacio aveva lo stesso sapore del loro primo bacio.

Tendou era felicemente sorpreso del fatto di non essere morto soffocato nel sonno. Difatti, era contento che fossero ancora tutti e quattro vivi. Tutti e quattro. Quattro.

Due uomini, un libro, una decisione da prendere.

Voleva urlare.
Tutto quello che poteva pensare mentre quell'uomo sulla trentina lo penetrava senza aspettare neppure un secondo era che voleva urlare a pieni polmoni, fino a non avere più aria, soffocare.
Per il dolore che questa improvvisa entrata gli aveva provocato nell'antro, nel ventre e nel petto.
Per il semplice pensiero che non era lui che voleva che avesse il permesso di poterlo possedere,
di essere il più vicino a diventare per davvero parte di lui
Non era lui che amava.
-No... basta ! Ti prego... n-no !- balbettó, sottovoce, in un sibilo soffocato che andava a scatti, mentre tremava come una foglia sotto quelle mani che ad ogni tocco sembravano lasciare dei solchi di sporcizia.
Niente, non c'era nulla che potesse fare, non pregare, non chiedere perfavore, nemmeno implorare, mettendosi in ginocchio.

“Non ci pensare nemmeno!” lo indicò il più piccolo “E poi già indossare questa gonna è stato un inferno! Figurati tutto il resto” rabbrividì pensando ai vestiti che gli erano stati messi a forza durante la missione sull’isola.
“Neh, Nagisa-kun” il rosso si avvicinò posizionandosi dietro di lui gettando le buste a terra, una mano ad allentare il nodo della cravatta, l’altra sul fianco “Se è questo il problema, posso aiutarti io a vestirti” sussurrò all’orecchio.

"Man mano che passavano i giorni infatti, avvertii anche dei cambiamenti nel suo comportamento e fu lì che iniziai a preoccuparmi. Mangiava molto meno, dopo gli allenamenti prendeva sempre la strada più lunga per tornare a casa nonostante fosse esausto e aveva iniziato a perdersi nei suoi pensieri. Così mi decisi a parlargli, gli chiesi cosa avesse, ma in tutta risposta lui mi disse testuali parole -Takao, dovresti concentrarti sulla partita di dopodomani invece di pensare a queste fesserie.-. Il bue che da del cornuto all'asino, insomma. -E poi non so di cosa stai parlando.- aggiunse come per metter fine al discorso. Tali parole pronunciate con quel tono duro e freddo avrebbero allontanato chiunque, ma non me ovviamente."

Questa storia è una reader-insert cioè una storia dove il protagonista sei tu. Questa è una raccolta di scenari su come si comporterebbero i personaggi di Kuroko no basket in varie situazioni, per esempio: se ti baciassero, se si scambiassero personalità, se giocassero un gioco per computer ecc.
Ci tengo a precisare che la storia non è mia ma una semplice traduzione :)
Enjoy~

Oikawa spende più del dovuto.

Dapprima aveva riso quando sua sorella Bianca, nel momento in cui aveva annunciato di voler abbandonare l’umida Venezia per andare a studiare giornalismo a Roma, aveva enunciato la suddetta frase. Quando l’aveva ripetuta mentre suo padre, con tono funereo, aveva deciso che sì, sarebbe potuto andare a studiare nella capitale a patto che trovasse degli inquilini con cui dividere l’affitto, aveva cominciato a tentennare.
Nel momento in cui aveva incontrato i due ragazzi che avevano risposto all'annuncio e Bianca si era avvicinata al suo orecchio come un fantasma per sussurrargli un divertito e malefico: “se qualcosa può andar male, lo farà”, era decisamente rabbrividito, ma aveva deciso di non lasciarsi sconvolgere.
A distanza di un anno, Nico aveva avuto modo di provare che quella massima descriveva in modo fin troppo preciso la sua vita universitaria e, soprattutto, quella casalinga.

Una ragazza venuta in Giappone dall'Italia e un Aomine come lo conosciamo tutti. Una scuola super prestigiosa Giapponese e ragazzi con caratteristiche comuni. Sogni strani e verità imbarazzanti. Litigi e quasi sbaciucchiamenti. Amore e odio. Cosa si sarà inventata la scrittrice e cosa vuol dire amore e odio? Leggete il testo e lo scoprirete.

Da sempre si dice che il tre sia il numero perfetto perché simbolo della cosmicità: cielo, terra, uomo.
Ed è proprio lì, nello spazio che si crea tra cielo e terra, sotto il sole rovente di una landa desolata dove tutto è polvere e sabbia e l'aria è torrida, che le vite di Brian, Justin e Brandon si intrecciano per volere di un destino beffardo.
Un destino che ha mescolato le carte a proprio piacimento e a loro non resta altro che giocare.
Giocare come solo loro tre, insieme, potrebbero mai fare.
Perché in tre il cosmo è più vicino.
Perché in tre si raggiunge la perfezione.
[Questa storia ha partecipato al Contest "3 - Il numero perfetto" sul forum di EFP indetto da Nuel2 classificandosi al Primo Posto (ex aequo)].

{ • SLASH | Glorfindel | dark!Legolas | abusi sessuali | prigionia }
'' Sauron aveva vinto, la Compagnia era stata distrutta, e lui ne era l'unico superstite. Non per volere dei Valar o semplice fortuna.
Ma per volere di colui che un tempo era il Principe di Bosco Atro ''
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La scatolina è proprio sotto la pila dei condom, nemmeno troppo nascosta, altrimenti il ragazzo non la noterebbe neanche. Sembra nuova, non c'è sopra neppure un solo granello di polvere.
Drew se la ritrova tra le mani prima ancora di averci riflettuto.
Non può non aprirla, è troppo curioso.
Il contenuto è l'ultima cosa che si sarebbe mai aspettato. Quella sì che è proprio bella: una fede nuziale.