[Fanfiction partecipante al contest: il contest fastidioso indetto da Emanuela.Emy79 sul forum di efp]
Selezionò l'email che aveva inviato al marito poche ore fa, che diceva: “torni per cena?”, e la fissò come a sperare che la risposta giungesse. Il suo occhio, però, cadde su una piccola scritta in fondo che diceva visualizzato.
Non seppe cosa pensare. Se Takumi aveva visualizzato il messaggio, perché non le aveva risposto? E lei cosa avrebbe dovuto fare?

Dal testo: Non aveva replicato o cercato scuse, né tentato di giustificarsi in alcun modo, tutto quello che gli aveva detto era vero, e lui non lo aveva negato. L'abbracciò dopo, baciandola prima sulla fronte e poi sulle labbra umettate dal delicato rossetto color pesca che era solita mettere per lui. “Questa storia partecipa alla Soulmate Challenge indetta sul gruppo facebook Il Giardino di Efp”; PROMPT 33: Costretti a essere uno prigioniero dell'altro.

[Seconda classificata al contest sette chackra indetto da laila_dahl sul forum di efp]
Accese la luce, e vide il letto sfatto, Takumi – come al solito – non si era degnato di sistemarlo. Sistemò le lenzuola e i cuscini. In quell'istante l'occhio le cadde sul comodino: c'erano degli orecchini, orecchini che lei non aveva mai visto. Ne prese uno in mano e lo osservò: era un pendente, fatto di pietre preziose di colore azzurro. Lo rigirò e lo rigirò, ma lei non aveva mai visto quel gioiello, quindi non poteva essere suo.

One-Shot. SPOILER.
Nana riflette sulla sua vita, "parlandone" con Ren.
In queste poche righe, ho cercato di riprodurre quello che a mio avviso sarebbe stato il finale perfetto.

[fanfiction partecipante al contest bon appetit - l'amore si serve caldo indetto da Aizuki Yuka sul forum di efp]
In spagnolo, aspettare si dice esperar, perché in fondo aspettare è anche sperare. Ed è questo ciò che io faccio: spero. Ogni anno, spero che tu ci mandi tue notizie.

Davanti alla specchiera del bagno, non sono in grado di guardare la mia immagine riflessa.
Non so se sia per il disgusto che sto provando per me stesso, o perché la mia mente è troppo concentrata su quella striscia di polvere bianca che ho steso sul ripiano del lavandino.
Basterebbe un soffio per disperderla.
Basterebbe buttarla per eliminare le prove.
Ma ci sono cose che non possono essere cancellate, non è così?
Mi sento come un killer che uccide silenziosamente la sua vittima.
Il colmo di questa storia, è che la vittima sono io.

Tuttavia, non riesco ancora a trovare il coraggio di scrivere un punto dopo il tuo nome.

“Hey Ren…Il giorno in cui mi hai detto che saresti andato a disintossicarti è stato come se mi avessero gettato addosso una scarica di pugnali. Tuttavia, non sentivo dolore. L’idea di averti spinto a rovinarti la vita mi impediva di sentire qualunque cosa. E mentre guardavo le tue mani tremare, è in quel momento che ho realizzato di averti privato dell’unica cosa che la vita ti aveva concesso: la tua musica. Sono così egiosta…”

Il giovane e innocente Nobu era fermamente convinto che da qualche parte nel mondo, non sapeva ancora dove, esistesse la donna della sua vita.
Un bel giorno Nobu trovò la donna della sua vita, la sua anima gemella, insomma, quella giusta.
Nana. Hachi.

Nana non era masochista, come diceva lei stessa, era più una sadica.
Aveva un senso distorto della realtà, e amava le cose semplici.
Non cambiava idea molto spesso, e ciò che voleva cercava di ottenerlo,
lottando se necessario.

Shin scopre presto che Reira, dietro l'apparenza, è una donna spezzata, ed è questo, più che la sua bellezza o il suo denaro, a spingerlo a tornare di volta in volta.
Cinque flashfiction Reira/Shin.
Prima classificata al Nana Contest di Dark Aeris.

Quasi sempre inizia a strofinare i palmi l’uno contro l’altro, oppure lo raggiunge sul letto e cerca di sporcarlo di inchiostro a sua volta. E poi ci sono volte in cui Shin le sorride, stringendo la sigaretta tra le labbra.

Ren Honjo durante un concerto in giro per il mondo con i Trapnest, riflette sulla persona più importante della sua vita.