Ciao Poison! – posso chiamarti Poison, vero?
Allora, contatto fisico. Se, a proposito del capitolo scorso, ti ho scritto che c’era molto contatto fisico, qui hai oltrepassato le mie più rosee aspettative. E’ ancora un contatto “mascherato”, rinnegato, non pienamente consapevole, ma indubbiamente voluto; di nascosto dalla stessa coscienza dei protagonisti, forse, ma voluto. Potrebbe sembrare arrogante quel “faccio da me” di Draco, e sgarbato, e irrispettoso, eppure di tutto ciò Hermione registra solo la sensazione che le dà il suo tocco sulla pelle. E quella parola che nessuno dei due vuole pronunciare se ne sta lì ad aleggiare tra di loro, bellamente ignorata, ma c’è. Si sente. Draco non è disposto a capitolare così presto. Mi ha colpito quello spingerla sul gradino davanti, quel rimetterla “al suo posto”, cioè più in basso rispetto a lui, quel voler ripristinare per un attimo una gerarchia che sta crollando impietosamente a pezzi- che lui stesso sta facendo a pezzi, ma ancora non lo sa, non razionalmente.
Ah, lo sai che è proprio una bella novità Ronald non innamorato di Hermione, ma di qualcun’altra? Te l’ho già detto che mi piace vederlo con Lavanda. Lavanda avrà tutti i difetti del mondo, ma è perfetta per Ronald. E un’ulteriore prova di quanto, ormai, siano cambiate le circostanze viene proprio dalla scoperta, da parte di Hermione, di non provare alcuna gelosia nei confronti di quello che ormai considera a tutti gli effetti un amico. Perché lei lo sa, si rende conto, che toccare Ron è diverso dal toccare Draco, sa cosa questo significhi.
Mi è sembrata molto legittima la scenata di Ron: tra amici ci si dice tutto- non così tra amanti, ma vabbè. Questa volta è Ron a fare la parte dell’ “escluso”: in genere è Hermione quella che deve far fronte ai due maschietti stupidi quando si coalizzano contro di lei per niente- quanto mi facevano arrabbiare quegli episodi nei libri! Non posso fare a meno di ammirare il carattere accomodante di Hermione, che fa da mediatrice pacifista e cerca di ricomporre ogni screzio tra i due maschi. Questo dimostra non debolezza, ma una maturità di gran lunga maggiore rispetto ai suoi due coetanei. Mi è piaciuto il parallelismo “automatico”, diciamo così, tra il tocco di Ron e quello di Draco, che insorge spontaneamente in Hermione, forse perché un tempo era il rosso la proiezione dei suoi desideri sognanti, mentre oggi… beh, direi che il sogno potrebbe concretizzarsi molto in fretta, uscendo dalle nebbie della fantasia per diventare solida realtà.
Il cambiamento nel rapporto con Ron, quell’abbracciarsi che ora è solo un abbracciarsi da amici, privo di significati reconditi o aspettative taciute, l’ho trovato dolceamaro: non so, l’Hermione innamorata di Ron mi ha ricordato il passato, quando tutti loro erano più bambini e tutto era più facile, quando non c’era una posta così alta in gioco come adesso. Penso che sia il prezzo da pagare per quello che si chiama “crescere”.
Ora mi stai facendo scervellare. Quale sarà il diabolico piano di Silente? Silente è un diavolo di burattinaio con la faccia d’angelo, l’ho sempre pensato. Bugie “bianche”, bugie a fin di bene, ma sempre bugie restano. La forma non modifica la sostanza. Il Preside ha capito ben più di quello che i nostri ragazzi pensino: gli è bastato guardarli negli occhi- e le mani congiunte- per capire il cambiamento avvenuto tra loro e per decidere di riporre tutta la sua speranza in esso. Piton anche l’ha intuito e la cosa lo destabilizza e lo contraria- e non me ne stupisco; Silente non solo ha capito ed accettato, ma ha anche pensato di sfruttare a vantaggio di tutti la nuova complicità tra Draco ed Hermione- mio Dio, a volte penso che Silente sia “luciferino”, pur in tutta la sua angelica bontà, boh. Anche perché la sua gentilezza, la sua pacatezza non danno scelta, lui stesso dice che potrebbe “costringerli” a cooperare se non vogliono farlo spontaneamente. Vedo che ci mescoli una bella dose di inchiostro nero all’anima linda del nostro Preside e non ti nego che mi piace il suo lato manipolatore.
Ah, in questo dialogo fra il terzetto escono sempre più allo scoperto i reali sentimenti di Hermione. Il suo accalorarsi nel difendere Draco ci credo che lascia basiti i sue due migliori amici, che sono all’oscuro di tutti i retroscena! Sai cosa mi è piaciuto tanto? Il fatto che Hermione rimarchi “è uno di noi” e davvero chiunque di loro potrebbe essere al posto di Draco. Perché, davvero, è facile giudicare le persone senza provare nemmeno a mettersi nei loro panni; facile giudicare le scelte senza pensare alle motivazioni dietro. Ron ed Harry non si sono mai trovati nella condizione di dover scegliere veramente tra giusto e sbagliato: loro sono sempre stati dalla parte del bene, pur con qualche scaramuccia non hanno mai avuto dubbi. Draco invece è la quintessenza del dubbio, del dilemma davanti al quale si trova la coscienza umana. Il bivio della scelta. Draco è sotto pressione, viene messo alla prova, è facilissimo per lui sbagliare, perché cammina sul filo di un rasoio e perché nessuno- nessuno- si aspetta qualcosa di buono da lui. Ma è difficile intuire tutto ciò, soprattutto se si è abituati a ragionare per stereotipi, difficile vedere la persona dietro la maschera; la verità dietro i pregiudizi; la fragilità dietro l’arroganza; la paura dietro la violenza. Solo una persona profondamente sensibile ci riuscirebbe ed ecco che spunta Hermione. La sua sensibilità le permette di arrivare più a fondo di chiunque altro, ma la fa anche sentire destabilizzata, vacillante. Perché le fa capire troppo, più di quello che vorrebbe- … Desiderio? Ecco, rimbomba nella sua mente; ancora non l’ha pronunciato ad alta voce, ma quel nome è lì, aspetta solo che gli venga dato corpo.
Contatto fisico numero 2. Scena della biblioteca. Draco che non ci crede che lei lo aiuti solo per senso grifonesco di giustizia, Draco che vuole una risposta sincera- la stessa risposta che ha lui dentro di sé, ma che è troppo orgoglioso, e spaventato, per tirare fuori. Vuole che lo dica lei per prima, è così? Vuole che ceda lei, che lo ammetta lei, perché per lui è troppo vergognoso. Per questo la tartassa, la provoca, la sfida apposta per scucirle dalla bocca le parole agognate.
Quando lo fai scagliare su di lei e lei si rannicchia tutta, mi hai dato una stretta al cuore. Non ce lo vedo Draco a colpire una ragazza e capisco che quella di lei è stata una reazione istintiva, ma ciò che mi ha fatto adorare la scena, sappilo, è stata proprio la reazione di questi alla paura di Hermione. L’ho vista così: lui si è sentito stranito, offeso, dal fatto che Hermione abbia osato temere che alzasse le mani su di lei. Penso che sia qualcosa che vada contro il suo onore, il suo codice di comportamento.
Sì, il motivo che adduce Hermione è quello che ho pensato anch’io. “Perché voglio dimostrarti che hai un’alternativa. Non devi per forza essere quello che gli altri vogliono che tu sia, puoi scegliere da solo.”
E poi: “Avrei potuto nascere dalla parte sbagliata” spiegò, “avrei potuto essere sola ad affrontare una scelta troppo grande"
E infine perché lei ha capito fin da subito che lui non ha amici, che è solo; mentre lei, tutto sommato, ha Ron ed Harry, Draco è solo. E nessuno lo aiuterebbe, se non ci fosse lei.
Ovviamente c’è anche un’altra motivazione, quella più vera, ma i tempi non sono ancora maturi per quella, immagino.
Hermione è spirito di sacrificio: abbraccia il mostro che lui ha dentro- questa è una scena che mi ha colpito tantissimo- accetta Draco con tutto il suo Mr Hyde, con il suo lato più oscuro e tenebroso, ed è pronta a impegnarsi a sconfiggerlo insieme a lui, ad aiutarlo a essere non più quello che gli altri vogliono che sia. Gli offre la chance di poter essere se stesso con lei e lui la ricambia: davanti a lui, anche Hermione Granger può piangere, può essere una ragazza come tutte le altre, versare lacrime ordinarie, concedersi un momento di debolezza che nessun’altro pare disposto a riconoscerle.
E quella rabbia nei gesti di Draco che si placa solo quando la tocca, come se lei e lei sola avesse questo trascendentale potere di domare la belva e portare alla luce la sua parte vera e tenera.
Lui le risponde a tono, tirando in bello uno dei suoi motivi, il “dovere”, lei rimane ferita, esige un minimo di gratitudine, una gratitudine che non le piacerebbe, dice lui (ho continuato a ripetere dentro di me “oh dio oh dio” per tutta la durata del dialogo, te lo confesso… ecco che arriva la tempesta, mi dicevo…).
Ma tu mi spiazzi, o meglio il tuo Draco mi spiazza. Perché, lungi dal borioso viziato studentello tipo uomo-che-non-deve-chiedere-mai cui mi hanno avvezza altre fic, il tuo Draco dimostra una sensibilità e una profondità d’animo, una complessità di pensieri ed emozioni davvero ammirevole. Lui ha capito Hermione molto più di chiunque- mi azzardo a dire anche più di Ron ed Harry, perché ha visto un lato di lei che ai suoi amici, che pure conosce da anni, non ha mai mostrato. Ha capito che lei vuole rispetto. Che lei merita rispetto. E proprio perché la rispetta non supera i suoi limiti.
Ma, a quanto ho intuito dalle tue note- e dalla profezia di Lavanda, non scordiamocelo!- vicino è il tempo in cui ogni difesa cadrà, e in cui sarà difficile stabilire il confine tra giusto e sbagliato, tra lecito e illecito.
Questa è suspense, ragazzi, sarà che sono una persona masochista (XD) ma l’apprezzo molto. Apprezzo il poter seguire l’evoluzione per gradi del rapporto tra questi due. Li stai giocando bene, nessuna mossa sbagliata. Vorrà dire che resterò sulle spine fino al prossimo capitolo- e a quello dopo ancora e ancora, probabilmente…
La pianto qui. Anche stavolta la mia pretesa di concisione fa più buchi di un colabrodo XD
Mi piace questa storia, semplicemente. Bene o male, l’autore traspare sempre tra le righe. L’unico motivo che potrebbe giustificare quell’”anaffettiva”, per quotare le tue stesse parole, è che hai riversato tutto il tuo affetto in questo capitolo. Mi sbilancio un po’: già l’altra volta ti dissi che ogni tua parola è piena di “sentire”, questo la dice lunga su quanto “anaffettiva” tu possa realmente essere… ;) Alla prossima!
(Recensione modificata il 24/01/2013 - 09:25 pm) |