Recensioni per
Plaisir d'Amour
di Francine

Questa storia ha ottenuto 48 recensioni.
Positive : 48
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
31/05/23, ore 21:59
Cap. 9:

Ciao!

Questa, tra le tue bellissime e piacevolissime storie, non è la prima che leggo e ognuna di queste (ogni capitolo, in realtà) meriterebbe lunghe e dettagliate recensioni per quanto sono ricche di immagini, di particolari, di emozioni...

Solitamente non amo le storie in cui i Saints vengono estrapolati dal contesto canonico e calati nelle situazioni più disparate, ma questo tuo racconto, così spassoso, talvolta davvero comico, è così piacevole e i personaggi, le situazioni, le loro reazioni, sono così realistiche da farmi desiderare che sia pubblicato presto il capitolo successivo.

Lo pubblicherai presto, vero?

Tiennot - Etienne! - è certamente il mio preferito tra i gold Saints e, in questa veste nuova, diversa, è assolutamente adorabile. Non si snatura rispetto al Saint di Aquarius, freddo, controllato, in apparenza, impassibile, duro, eppure.... Eppure cadrà.

Adoro anche questa versione di Shura che si trova ad essere reso in mezzo a tanti piccpli egranfi scherzi della vita e deve destreggiarsi in pieghe diverse che lo ganno portato a trovarsi in una situazione inaspettata che, in fondo, potrebbe rivelarsi una delle poche cose piacevoli dell'incarico ricevuto da Milo.

Forse Coco intende farsi perdonare... O forse vuol mettere a dura prova la pazienza di Tiennot.

A presto!

Recensore Master
31/05/23, ore 11:27
Cap. 9:

Perché la gente dovesse sfoggiare uno sguardo intenso, qualunque fosse il momento della giornata e qualsiasi cosa reclamizzasse – dai fazzoletti al sapone da barba, allo shampoo per i pidocchi, alle camicie in popeline –, era e sarebbe rimasto un mistero.

Qui hai praticamente dato voce al mio pensiero: vedere pubblicità in cui i protagonisti hanno sguardi intensi anche mentre puliscono la tavoletta del water mi uccide - un po' dal ridere, un po' dal nervoso. XD

Coco bellissima e molestissima - sul finale mi ha ammazzato, ti giuro: questa storia e ogni suo capitolo sono un sorbetto fresco nel mezzo di una giornata calda - mi rallegrano, ma soprattutto sono così fluidi, eleganti e realistici nella loro naturalezza che mi strappano sempre un sorriso. 

Ci lasci un con cliffhanger - l'appuntamento! - ma ne vale più che la pena. 

Gelato? Caffè freddo? Qui è scoppiato il caldo. 
💖💖💖

 

Recensore Master
22/05/23, ore 23:04
Cap. 8:

«Dateci le brioche, allora», suggerì qualcuno.

Ecco, arrivata qui ho riso! E per non perdermi le sensazioni che mi ha dato la battuta alla Maria Antonietta, ho smesso un attimo la lettura per scrivere questi due appunti. Certo, ho scritto anche altre elucubrazioni, ma poi ho deciso di tagliarle perché tanto erano il frutto del volo pindarico di una mente un po' troppo affaticata di questi ultimi giorni.
Azz... siamo andate a riesumare addirittura gli Europe! Cos'è, nostalgia di The final contdown oppure ti è tornata in mente la romanticissima Carrie, mentre scrivevi il capitolo? No, forse ancora una volta viaggio troppo con la fantasia e il significato è molto più terra-terra. Sta di fatto che almeno per questa volta eravamo sulla stessa lunghezza d'onda! Perché io me lo sono sempre immaginato Milo come possibile controparte animata del bel Joey, proprio per quel viso da ragazzino. E Kanon... beh, lui è perfetto come Bon Jovi, ma questo è un altro discorso.
Che meravigliosa commistione di mezze citazioni e rielaborazioni! Si va da Dickens a Emily Brontë, senza dimenticare in nostro ormai affezionato Hemingway dei poveri, che in questa occasione però sembra più un Ataru Moroboshi appena scappato dalle grinfie di Lamù.
Un po' mi sta facendo provare nostalgia degli anni d'oro di EFP, almeno quelli che ho vissuto io. Non so se ti può far piacere, ma questo capitolo mi ha fatto venire in mente le atmosfere e il linguaggio delle storie di Hoel. Certo, con molte meno interferenze di lingue straniere nel testo, ma la salacità dello stile, la sottile comicità di fondo e le situazioni spinte talvolta all'eccesso, per sottolineare comportamenti sopra le righe, sono molto simili. E questo fa tanto bene al cuore!

Beh, che dire... questo capitolo è stato come farsi un'overdose di ricostuenti. Riesci a giostrarti molto bene nello stile brillante, con dialoghi narrativamente molto azzeccati per il genere che stai affrontando e quindi ti faccio tanto di cappello!

Recensore Master
20/05/23, ore 16:30
Cap. 8:

Meraviglioso. Meraviglioso. 
Io assolutamente come Tiennot, già stressato e pronto a strozzare la sorella molto lentamente - tutto in questo capitolo è una scena perfettamente dipinta. 
Mi piace anche l'imbarazzo di Rodrigo e l'aver capito che la situazione non sarà proprio delle più facili - sono tutte reazioni molto plausibili e molto realistiche: bellissimo, come sempre. 

Ci facciamo un caffè caldo? Qui la situazione non è delle migliori, ecco. 



 

Recensore Master
07/05/23, ore 15:34
Cap. 7:

Ok, dimmi la verità! Quante volte ti è capitato di usare il verbo “esperire”?
Ho dovuto cercarlo in lungo e in largo per trovare il significato, per quanto comunque fosse intuibile...
E la stessa cosa si potrebbe dire per “addivenire”, di certo ancora di più facile intuizione e forse un pelino più in uso rispetto a “esperire”. Soprattutto nella sua versione romanesca che quelli della nostra generazione l'avranno di certo sentito citare almeno una volta nella vita, in famiglia.
Per quanto apprezzi queste piccole gemme di ricercatezza, personalmente io avrei scelto il più “banale” quanto immediato “sperimentato”, per il primo caso. Oh, sia chiaro, non è affatto una critica! È solo che di primo acchito mi ha dato l'impressione di un errore. Ecco, però questo termine lo avrei invece trovato più convincente nelle righe della “recensione” scritta da Rodrigo.
“A Milo piaceva cogliere le persone con le braghe calate”... la cosa pare un poco imbarazzante anche solo pensata da Rodrigo. Per quanto il significato in questo caso sia del tutto innocente (ma sarà davvero così?), va da sé che la mente del lettore invece si infila in tutt'altro significato. E con questo ho detto tutto!
Altro colpo vincente, quel “Aiolos, fottiti!” Se avessi potuto, avrei limitato la recensione alle sole citazioni, ma tant'è, la mia puntigliosità (aka “criticosità”) non mi permette di essere tanto spiccia.
Rodrigo inizia ad avere un problema: farsi così tante pippe mentali non fa bene. No, non fa affatto bene.
Scialla, amigo... se ogni volta che passeggi per strada a Parigi ti vengono le paturnie perché quel particolare pezzetto di asfalto lo hai calpestato assieme al tuo perduto amore, non andrai più da nessuna parte! Dovresti considerare la possibilità di passare dall'altra parte della Forza e vivere quei ricordi non con stagnante nostalgia come fatto finora, ma con odio e disprezzo! Non sarebbe una cattiva idea anche formulare qualche maledizione colorita. Hai abbastanza fantasia da farne di veramente deliziose!
Capitolo divertente, brillante, che spesso ti fa venire il sorrisino per le grane che deve affrontare il protagonista. E poi, il grillo parlante Aiolos ha dato quel tocco in più, questa volta. Ma era già comparso in precedenza?
Cazzarola, che brutto quando si dimenticano persino le cose divertenti!
(Recensione modificata il 07/05/2023 - 06:30 pm)

Recensore Master
03/05/23, ore 23:02
Cap. 7:

Bellissimo. Bellissimo. Io non so cos'altro dire. Se potessi manderei la mia foto con gli occhi sgranati e l'espressione sognante (innamorata) perché è così che mi sento ogni volta che leggo un nuovo capitolo. 
C'è un tono così leggero e allo stesso tempo realistico, ben strutturato - vivo. 
Vivo è la definizione che più si adatta a questo capitolo (ma anche a tutti quelli venuti prima di lui). 

C'è un amore passato che ha lasciato le sue impronte, le quali non se ne vanno, sia che piova, sia che passi il tempo e provi a cancellarle con il suo naturale scorrere. 
Ci sono momenti come questo - Pausa. Suspense. Cliffhanger. - così ben calibrati e inseriti nella storia che ti strappano un sorriso. E c'è l'assoluta naturalezza con la quale si parla di ristoranti, café e pasticcerie senza risultare né noiosi, né didascalici. 

Meraviglioso. 

Un caffè bollente ci sta tutto: qui siamo in emergenza esondazione, per cui mai momento fu migliore. 

Recensore Master
08/04/23, ore 20:46
Cap. 6:

Ebbene, contrariamente a quello che avevo detto nel pomeriggio, sono riuscita a trovare il mood per poter leggere il capitolo e meno male! Perché mi ha fatto divertire e dimenticare le fatiche titaniche del lavorone di ieri.
La parte migliore sono stati i pensieri di Rodrigo, che qui si è distaccato (rinnegato, direi quasi) dalla sua natura più composta, per interpretare il ruolo dell'ombroso involontariamente comico. Una disputa tra due versioni opposte che convivono nella stessa persona.
Le sue considerazioni al mattino, sono state eccezionali, per non parlare delle reminiscenze della serata appena trascorsa. Non conoscevo questa ricetta di zia Agatina e, ahimé, non avrò occasione di provarla, perché il mio rimedio salvavita io l'ho trovato nella tisana allo zenzero e limone. Per quanto mi faccia schifo, riesco a digerire anche i bisonti con tutte le corna!
Gira che ti rigira, Rodrigo si è ritrovato al terzo locale che dovrebbe valutare. Ma davvero un bistrot parigino servirebbe i croissant ripieni della nostra italianissima nutella? Bah!
Comunque, la simpatica prezzemolina si infiltra tra i pensieri del nostro eroe (dove peraltro ha dato ancora una volta il meglio di sé) come un diavoletto e spunta un'ordinazione di tutto rispetto.
E poi, arriva il secondo panic moment del nostro eroe con l'arrivo di Tiennot. Tralasciando la descrizione/radiografia filtrata con il gaydar, perché Rodrigo entra quasi in panico vicino a lui? Possibile che sia solo per la ,figuraccia fatta nel bagno?
Comunque, da lettrice, mi è parsa esagerata la reazione del nostro pasticciere, nei confronti dell'Hemingway dei poveri, perché non ci ho visto nulla che facesse pensare che Rodrigo stesse broccolando con la ragazzina.

Complimenti per questo capitolo molto divertente, a tratti un poco controverso, che mi ha tenuta legata alla lettura fino alla fine.

Recensore Master
07/04/23, ore 17:04
Cap. 6:

Bellissimo!

I capitoli di questa storia scorrono lisci che è una meraviglia: leggerli è un piacere - ripeto, le scene si dipanano e si mostrando davanti ai miei occhi e sono tutte equilibrate: non scivolano nell'eccessivo e si mantengono sul filo del realismo.
Quando ascolto i personaggi parlare è come se fossi lì e sono dialoghi spontanei, naturali - soprattutto quelli che compiono tra sé e sé: pensieri quotidiani per ognuno di noi.

Mi piace moltissimo questa storia: sono curiosa di sapere come andrà avanti!

Qui c'è un gran sole, ma un freddo che pela: tè caldo?

Recensore Master
23/03/23, ore 23:40
Cap. 5:

Bellissimo. Bellissimo. 
Io amo - visceralmente, unicamente, con tutte le mie forze - i tuoi dialoghi. Sono così realistici, così palpabili che io non posso che omaggiarli e invidiarli (in senso buono) perché è come entrare nella pagina ed essere accanto ai personaggi, viverli. 
Questo capitolo l'ho letto con una scioltezza e un piacere immenso, soprattutto in un periodo un po' affannato: grazie di cuore. 

Ci facciamo un tè? Ho preso dei biscotti nuovi in pasticcieria - perché ogni tanto il dolce ci vuole. 💖

Recensore Master
17/03/23, ore 11:15
Cap. 5:

Divertente, brillante e spigliato come gli altri capitoli. Come una ventata di aria fresca e corroborante. La faccia tosta di Milo ben si adatta a lui e l'ombrosità di Shura/Rodrigo lo rende a tratti davvero adorabile.
Nonostante i battibecchi, nonostante l'arguzia e la strategia di Milo, si percepisce sempre di più l'amicizia quasi ancestrale che hai creato tra tutti i personaggi, persino tra Milo e Rodrigo, che il più delle volte potrebbe sembrare che si detestino cordialmente, almeno dalla parte di quest'ultimo.
Il capitolo non ha portato avanti la trama, ma ha fornito al lettore un altro pezzetto sui retroscena e sulle intenzioni di Milo. Che oltre al lavoro per il concorso, e incidentalmente anche dare una mano a far sbocciare la carriera di scrittore di Rodrigo, ci sia dietro anche una sorta di terapia d'urto per farlo guarire dalla batosta sentimentale?
Così parrebbe proprio dalle ultime righe.
C'è una piccola cosa che mi ha lasciata perplessa. Nel pezzo durante la telefonata: […] siccome il tuo tempo è prezioso, e non è giusto sprecarlo in ciance, […]. Ecco, qui, non dovrebbe essere il tempo di Milo a essere prezioso? Visto che finora ha disposto di Rodrigo come più gli piaceva per i suoi fini, non vedo perché debba prendere in considerazione il valore del tempo di un altro.
A meno che non abbia inteso male io, nonostante quel passaggio lo abbia riletto più volte, ma in questo caso non ce lo vedo proprio Milo fare l'altruista genuino.
Bada, non è una critica, o un voler sottolineare un errore, ché la tua capacità di tenere sotto controllo trama e storia è ben nota; ma è solo una domanda per poter comprendere meglio le dinamiche e la situazione.
Attendo il prossimo!

Recensore Master
08/03/23, ore 21:56
Cap. 4:

Che dire, ogni volta che torno a leggerti è un piacere per l'anima. 
Nelle tue parole trovo sempre una caratterizzazione umana, quotidiana; i personaggi sono reali, tangibili e, soprattutto, scorrono via sotto gli occhi come se stessi assistendo alla scena. 
Non so se riesco a comunicare bene il mio senso di pace e il sorriso che mi strappano le tue storie - se riesco a dargli una forma concreta, ma spero di sì: che sia una grande tragedia o una commedia, le tue storie hanno il grandissimo pregio di avere più strati di lettura e comunicazione. 
I personaggi non sono mai monotematici, ma riescono a esprimersi in una plurità di sensazione ed emozioni - lo fanno attraverso i dialoghi, i gesti, la prossemica con quale attraversano la scena. 

Io li vedo quando si scambiano quei mezzi sorrisi e quelle occhiate divertite o beffarde; li vedo come se fossero davanti a me e questo è ciò che mi riporta a casa ogni volta. 

Che dici, ci facciamo un tè? 

Recensore Master
08/03/23, ore 14:42
Cap. 4:

Mi fa piacere che anche tu stia tornano più attiva in questi lidi. La tua scrittura brillante non ha perso smalto nonostante siano passati quasi due anni dall'ultimo capitolo di questa storia. (magari poi hai di riserva ancora quattro o cinque capitoli) Mi è piaciuto particolarmente come hai caratterazzato i personaggi e anche come non hai dimenticato di strizzare l'occhio ai cliché che li accompagnano. Donano loro un senso di familiarità che rassicura il lettore e lo fa divertire.
Bello il rapporto tra Marco/DeathMask e Yngve/Aphrodite (certo, potevi dargli un nome più umano! mi si incarta tutta la bocca quando lo pronuncio e mi sa che manco lo dico bene): poche parole e tanta intesa; e anche Shura/Rodrigo è ben fatto. Non pensavo, ma qui si presta molto bene al tono sopra le righe di questa storia.
E Milo, beh, lui è sempre lui! Lo troviamo spesso con questa caratterizzazione alla "faccia da sberle" che amiamo tanto e che ormai se non fosse così, non sarebbe Milo!
Hai detto che ti stavi cimentando in una sorta di Harmony, per ora io trovo che sia più vicino alle commedie brillanti alla Hugh Grant e un po' anche alla Cary Grant; divertente e sbarazzina.

Complimenti e aspetto di leggere il prossimo capitolo.

Recensore Veterano
08/06/21, ore 23:24
Cap. 2:

Non so per quale ragione, ma la Francia - e Parigi- si prestano meravigliosamente come scena per gli AU.

Rodrigo.
Altro fiero e regale rappresentante del Segno di cui è custode in Saint Seiya; è proprio un Capricorno, non c'è che dire. E l'ho amato, con quella punta di insofferenza con cui amo i Capricorni appunto. Perché è rigido, ogni cosa che dice è tanto, fastidiosamente incontestabile, ed ha un dono della sintesi, sai, esprimersi efficacemente in poche parole, che la sottoscritta gli invidia immmensamente. L'ho amato perché ha suscitato il mio nervo empatico; lo so, non si giudica, perché nessuno può sapere i perchè ed i percome degli altri, quindi senza giudicare e con il beneficio di tutti i dubbi dirò solo che, a mio personale parere, nella mia ottica soggettiva...Aiolia è stato un filino inappropriato. Ecco.
E la cosa che più mi rattrista è che, pe qualche bizzarra ragione, la cosa gli calza a pennello. La sua uscita di scena, in quel modo -concedimelo- fintamente contrito, proprio in un giorno a caso, che pure io che di queste date non mi interesso gran mi sento imbarazzata per lui ed il suo tempismo...
Mentre Shoko, vorrei dire qualche cosa ma non la conosco a sufficienza per provare qualche cosa in più di un vago, generico dispiacere nel'apprendere della sua tragicissima dipartita.
Però tutto questo mi fa scattare un dubbio: non è che invece della storica, inossidabile, inflazionatissima Milo/Camus, qui a restare soto il treno dai capelli rossi e del calor pari allo zero assoluto sarà Shura? Che Milo finisca per essere solo un sensale, in questa circostanza?

Per altro, Milo...la leggerezza di un Anima quasi spezzata.
Ho apprezzato moltissimo come, sapientemete, tu ce lo abbia propinato come uno sciroccato di prima riga per poi far una fugace breccia nella facciata pittoresca, per mostrarci quanto sia semplice sentenziare, e quanto infinitamente sfaccettate siano le persone - i personaggi.

Comunque, rinnovo i complimenti.
Capitolo vividissimo, con quel tocco agrodolce d cui io necessito per appassionarmi ad una vicenda.

Alla prossima

Recensore Veterano
08/06/21, ore 19:38
Cap. 1:

Se sei impazzita tu perché proponi una nuova storia nonostante tutte quelle già sul tavolo, io ti seguo a ruota, che nonostante tutte quelle già sul tavolo e di cui ho già cominciato a favorire, mi imbarco anche in questa con la speranza, ma non la promessa (che davvero, mi conosco, non avrebbe senso promettere una cosa simile, e non credo nemmeno all'autore delle stoerie interessi un tale voto) di essere costante nella lettura.
Ad attirarmi è stato il francese nel titolo, che, prima ancora di leggere i persoaggi su cui si incentra la vicenda, mi ha parlato di un certo Acquario. E poi il 'senza troppe pretese'.
Ci sono storie dalla personaità più seria a cui dedicare la propria attenzione nella 'risma' partorità da un'atutrice ('Frattaglie', ad esempio? 'Giorni di Luglio'? Così, la butto lì...) ma è un po' come quando ci si incapponisce a leggere l'aulico passato russo a cui si è avvezzi ed affezionati, ed invece qualche cosa dentro di noi, in maniera piuttosto ribelle oserei aggiungere, ci dice: 'non oggi, per una volta opta per qualche cosa di più contemporaneo e leggero'. E che vuoi fare, litigare con quel qualche cosa, col risultato di non leggere niente e fissare la parete sperando che qualche cosa succeda?
E poi c'è un altro fattore che guida le sclete, il tempo che passa. Il tempo che passa, ed un autore che conosci e ti piace che pubblica qualche cosa di nuovo, e ti chiedi improvvisamente dove sia -interiormente parlando- quella persona, adesso, e scopri di aver voglia di 'ritrovare' quella persona, nonostante le sue creazioni siano sempre state lì e nessuno, tranne un senso di abiura generale nei confronti della creatività e del suo canale sciritto, ti abbiano mai impedito di leggerle.
Insomma, tutte queste ciance solo per dire che sono molto felice di rivederti qui intorno. Il fandom di EFP non è lo stesso senza di te.

Siamo solo al capitolo uno ed io già mi schiero: Etienne (perdona la mancanza d'accento acuto, ma io ed il computer nuovo dobbiamo ancora fare amicizia) tutta la vita.
E sì, riconosco che per come stiano mandano le cose oggi i vari burattinai ed orchestranti della società smartizzata, possa essere complicato ragionare come lui, controproducente, sarebbe più preciso dire, però io sono e sarò sempre dalla parte di chi cerca di mantenere in vita l'eco degli antichi fasti, quando la reputazione te la conquistavi sul campo senza l'aiuto o la preponderanza di tutta la geoplotica virtuale.
E poi, io adoro come dipingi questo ragazzo, gli dai proprio il tocco nascosto dell'Acquario! Molti si concentrano solo sulla comunicazione e sul fatto che 'è il segno dell'Amicizia', in relatà egli guarda in faccia il Leone, e il carattere lapidario, la sicurezza e l'autorità di cui tu infondi Etienne -Camus- è perfettamente ritratto.
E sempre indice della tua incredibile bravura nel caratterizzare i personaggi (sembra scontato, quando uno scrive, che debba saper caratterizzare i persoanaggi, ma non è detto che debba essere il punto forte di tutti, quindi in questo caso cito la cosa come valore aggiunto) è il fatto che sua sorella, invece, mi faccia venire l'orticaria. Veramente, faccio fatica a leggerne, il che è ottimo!
E so -intuisco- che così sarà anche per Milo Vattelapesca, che mi sa proprio di essere un gran, bel volpone...un volpone che, SICURAMENTE, metterà gli occhi sul Plaisir d'Amour, o almeno sul suo creatore.
Me ne aspetto di interessanti, grazie anche all'intervento dell'agente del Fato, che nessuno poteva essere, anche da un punto di vista estetico, se non Maman Louise ; la cosa positiva delle storie un po' più all'acqua di Rose (che poi, mai capito perché si dica così: l'Acqua di Rose è una cosa seria) è che possono farti piegare in un due dalle risate mentre ti alzano la glicemia, perché non hanno appunto pretese di essere -troppo- serie.
E perhé penso alle risate?
Go:kotta (dieresi mancante? Io ed il mio computer...) e Susumella, non sto neanche a mettere in dubbio chi siano i pittoreschi proprietari di questi posti dai nomi sublimi! Grazie per averli inseriti!

Al prossimo capitolo! Con grande e vero plaisir!

p.s.
Ho avvertito una traccia di Pennac nell'Aria?

Recensore Master
01/06/21, ore 02:27
Cap. 3:

L'ho già detto che è tutto meraviglioso? Sì? Be', lo ripeto: è tutto meraviglioso
Neanche io vorrei credere nel sesto senso o nei segnali dall'universo - sono una persona che tende a essere molto (forse eccessivamente) organizzata, per cui quando vengo presa alla sprovvista ho quei cinque minuti di riavvio sistema totale - ma purtroppo ci sono. O forse vogliamo vederli noi e alla fine influenziamo gli eventi, non lo so, ma capisco profondamente quel senso di oh cazzo, questo non lo dovevo fare: era meglio se stamattina rimanevo a letto. 
Mi è piaciuto tutto di questo capitolo: è proprio il modo in cui è scritto - le parole, lo stile, la fluidità con la quale mi attraversa e mi lascia qualcosa pur alleggerendomi la giornata. 

Dire che è un po' troppo tardi per un caffè: rimandiamo a una colazione domani? I biscotti li porto io!