Recensioni per
Plaisir d'Amour
di Francine

Questa storia ha ottenuto 48 recensioni.
Positive : 48
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/02/24, ore 11:06
Cap. 5:

Ciao, dopo un sacco di tempo torno in questi lidi e mi rimmergo nelle strade di Parigi per vedere cosa sta combinando Rodrigo.
Questo capitolo è occupato in buona parte dalla discussione tra Milo e Rodrigo, che ho apprezzato tantissimo. I dialoghi, come sempre, mi sono piaciuti molto. Sono realistici, fluidi, “normali” ovvero non forzati come spesso si legge in giro, e lasciano trasparire il diverso carattere e soprattutto lo stato d’animo dei due personaggi. Milo ha una faccia tosta fenomenale ( lo adoro! XD ), ma ho la sensazione che si stia preoccupando anche della situazione sentimentale di Rodrigo, almeno ho inteso così il fatto di fargli notare le tempistiche del suo soggiorno a Parigi e le conseguenti domande sul fatto che abbia incontrato Aiolia.
Avere i due amici che hanno iscritto l’uno il locale dell’altro sta creando un po’ di imbarazzo, ma Milo sembra avere pronta una soluzione per aggirare il problema, in fondo devono giudicare un dolce, non il locale in sé quindi anche un posto meno bello del loro potrebbe offrire una soluzione. Povero Rodrigo, che si sente così preso in mezzo, d’altra parte come dargli torto, sarà anche lì solo per scrivere gli articoli per la guida, ma ora sa delle informazioni che gli secca tacere a Marco e Yngve. Mi sento un po’ in colpa verso Rodrigo perché trovo tutta questa situazione molto divertente! :D
A presto!!

Recensore Master
05/12/23, ore 19:32
Cap. 4:

Ciao, rieccomi. Lasciami dire che Yngve e Marco (colgo adesso che sono un nome scandinavo e uno italiano, chissà con che volti me li potrò immaginare…! XD) mi hanno divertito tantissimo; hanno una grandissima complicità, ho adorato il modo in cui si pongono, poi basta un gesto, un’occhiata per capirsi al volo.
Si vede che tra loro c’è una vera amicizia; si parlano, si punzecchiano ma quando è il momento e Rodrigo inizia a raccontare cosa è successo tempo prima gli altri due ragazzi lo ascoltano mettendo da parte tutto il resto, e lo stesso Rodrigo con loro si apre del tutto raccontando ciò che ha provato. Questa è la vera amicizia, che mantiene forti i legami anche se non ci si vede per un lungo tempo.
Ottima l’opera di convincimento di Marco che convince Rodrigo a citarli nella guida, il suo ragionamento non fa una piega, o forse è così bravo che ha convinto anche me. ;)
Alla prossima!
 
Victoria

Recensore Veterano
16/11/23, ore 21:40
Cap. 10:

Attendo questo capitolo dalla scorsa estate, anche da prima dell'estate credo, attendo che il nostro Tiennot faccia un passo nella direzione giusta da quando li hai lasciati lì, in sospeso davanti all'ingresso del ristorante.
Questo capitolo, come tutti i precedenti, come tutto ciò che scrivi, rende così vive le immagini che sembra di essere lì, a spiare questa conversazione, a tifare per Tiennot, che dia una possibilità alla felicità di scaldargli il cuore, addolcire un poco il suo caratteraccio.
L'invito ad assaggiare una dolce novità sembra proprio un passo nella giusta direzione.
Resterò qui, in attesa di leggere al volo il prossimo capitolo... Magari vicino alle lucine di Natale. A presto!

Recensore Master
16/11/23, ore 16:32
Cap. 10:

Io ogni volta che torno tra le tue pagine sorrido; è una reazione spontanea, naturale e immediata - un qualcosa che mi addolcisce la giornata anche se è stata pesante come l'ultima settimana. 
La tua capacità di raccontare la normalità senza farla apparire né noiosa, né pedissequa, è il punto cardine di tutta la tua narrativa - c'è una naturalezza nelle tue scene, una disinvoltura che è come se stessi dipingendo davanti a me i personaggi. 
Non cerchi di cattura a tutti i costi il lettore con aggettivi o frasi ridondanti; lo fai semplicemente mettendo nero su bianco la quotidianità dei sentimenti e delle azioni - la loro visceralità, la loro forza, il loro essere sia tristi che felici a volte in un unico momento. 

Io sull'Hemingway in salsa aioli ho sorriso come una scema, sappilo: sono anche questi particolari a rendere efficace e incisiva una narrazione, perché le persone questo pensano - così è la nostra vita e quando viene portata sulla carta è istintivo comprenderla e calarsi in essa. 

Che dire, qui è venuto freschino, ce lo facciamo un tè con qualche pasticcino in attesa del dolce di Tiennot? ❤️


Recensore Veterano
09/11/23, ore 15:27
Cap. 9:

Non ci posso credere, sono in pari.
SONO.IN.PARI.
Grande festa alla Corte di Francia eccetera.

Ma siamo seri, che qui c'è un capitolo dai risvolti impressionanti!
Hai ingranato il turbo, se così si può dire.

Intanto, vedi che il buon Tiennot ha adottato la tecnica da me ventilata, lasciando sua sorella nel pantano dove si era andata a cacciare! Mica per cattiveria, eh, è che solo così si imparano le conseguenze delle nostre azioni. E Coco ne ha bisogno. Oh, se ne ha bisogno di impararle! - spoiler di fine capitolo: no, non ce la può fare.
Sarò perfida, ma ho sghignazzato ad immaginarmela che sì, la teoria la sa tutta, e forte di questo si impossessa del laboratorio del fratello che 'che cosa ci vorà mai?', solo per scoprire che nozioni è pratica sono sepratae da un abisso di fallimenti.

Il vero cuore del capitolo comunque è la stesa di Maman Louise: incantevole.
Pragmatica e volitiva, nient'affatto quello che ti aspetteresti da una lettura di Tarocchi che prevede, nell'immaginario comune -ma anche nella pratica comune, a dire il vero- una certa ritualità ben distillata.
Maman Louise però, in perfetta linea col carattere scoppittante di cui ha fatto sfoggio fino ad ora, se ne frega della ritualistica ed alla constatazione di: 'non ci credo neanche io', parla con le carte come fossero vecchie amiche senza più segreti da nascondere - l'immaginario comune vorrebbe anche E'tienne come un testardo che non si piega ai fuori menu, eppure ecco le cre^pes souzette.
Vero, le frasi sono molto neutrali, andrebbero bene per tutti, per qualsiasi occasione...eppure no.
E sotto sotto, lo sa anche Rodrigo che quelle combinazioni parlano a lui e lui solo.
Solo che, come tutti gli scettici, ha quest'attitdine buffa nei confronti dei linguaggi esoterici: quando sono troppo criptici li declassano ad ermetismo fine a se stesso che non vuole dire nulla, quando sono troppo lineari e dicono tutto apertamente li circoscrivono ad espressioni standarizzate.

Poi spiace dirlo, ma tocca dare ragione al guru di tumblr a questo giro, nonostante il discorsetto con tanto di pausa drammatica (che mi ha fatta capottare) sancisca ai miei occhi la sua definitiva condanna. Personalmente, con un atteggiamento poco poco dittatoriale, vieterei foto e selfie ad ogni ora ed in ogni luogo.
E' una questione di privacy, non tanto perché magari vengo immortalata nel mezzo di uno starnuto con una faccia che pare un Picasso da un aspirante influencer (nemmeno più fotografo), ma perché è una questione di educazione, di rispetto.
La privacy non la si cita solo perché si ha qualche cosa da nascondere, ma perché è l'unico termine socialmente accettabile che ci hanno lasciato per esercitare un minimo di diritto all'essere senza apparire, senza essere merce per tutto il dissennato voyeursismo che dilaga.
Non lo fanno gli Dei di guardarci ventiquattrore su ventiquattro, che, giustamente, han di meglio da fare, non ho capito perché dovrebbero permettersi di farlo quattro stronzi col complesso della divinità che si inventano fotocamenre sempre più definite e app dove sbattere ogni angolo nudo del mondo in bella mostra. Alla fine è quasi pornografia geografica, oltre che umana.
Ecco, Aiolia, fammi posto sullo scranno dei lamentevoli tuttologi, và!

Fossi stata in Rodrigo, avrei piantato un casino che Maman Louise levate, ma Rodrigo ormai è soggiohgato dal fascino del Verse-Eau, e non è solo sui binari del treno d'una cotta coi controfiocchi, ma ci si è proprio legato come nei cartoni di 'Willy il Coyote', con l'aiuto di Coco nei panni di Beep-Beep.
E spero lei sappai correre veloce quanto il roadrunner, perché Tiennot non lo ferma nemmeno un'incudine in fronte a questo giro.
Un appuntamento al buio per suo fratello? Se è in cerca di scariche di adrenalina potrebbe benissimo dedicarsi ad altro, come il bunjee-jumping o roba simile, non c'è bisogno che scocci il suo consanguineo e l'Hemingway dei poveri, che ne ha già abbastanza di grane sul groppone.
Ragazzina, tzé!

Capitolo bello denso di citazioni, e tu sai sapientemente giostrarti tra strizzate d'occhio a temi comuni con cui tutti, volenti o nolenti, siamo entrati in contatto, e rimandi a temi un po' più ricercati.
Sei un'ottima padrona di casa, non fai sentire a disagio i tuoi ospiti-lettori che, come la sottoscritta, sono capre di sgarbica denominazione in fatto di cultura pop, e riesci anzi anche a farli ghignare.
Grazie, ed un applauso.

Ora, tolte di mezzo le chiacchiere ilari: non aggiorni da qualche mese mi pare, dunque spero con tutto il cuore che tu non sia rimasta vittima del deragliamento che paventavi - anche se qua ragazzi, è il mondo inetro a deraglaire.
Mi auguro che tu, tutti quelli che ami, stiate al meglio e che quest'assenza sia sintomo del fatto che, magari, hai di megloio da fare che intrattenerci.
Ti mando un forte abbraccio non richiesto.

Recensore Veterano
09/11/23, ore 11:08
Cap. 8:

Oooh, ed ecco che tutti i nodi magistralmente creati nel corso degli scorsi sette capitoli, vengono al pettine!
Fa piacere vedere tutti quanti riuniti nello stesso acquario, tutti quanti piú maman. E maman Louise - ed il fantasma di Rémy che, mi pare di capire, fosse un tipetto bello pepato! Peccato non poterlo conoscere.

L'indole Shakiana dello stare sempre nella terza via me la sono già messa sotto i piedi al capitolo tre, giusto? Ed allora, non paga dei giudizi aspersi fino ad ora, rilancio, e mi schiero ufficialmente dalla parte di Tiennot!
E contro Coco. Ecco.
Io la pianterei nel mezzo del casino e tanti saluti, ma sono anche affetta da una mollezza di carattere che mi farebbe annegare nel compatimento per quella povera disgraziata. Mollezza di cui però Tiennot mi pare sprovvisto, il che rende l'avvenire decisamente interessante!

Ma spendiamo due parole proprio su Tiennot: mi piace troppo la sua indole, è integro.
Basta a se stesso, nel vero senso dell'espressione.
Mi pare uno di quelli che hanno avuto la (s)fortuna di nascere su quella sottile linea, sottile ma ben definita, tra il tramonto di un mondo e l'alba di un'altro, e che come molti abbia deciso di non varcarlo quel confine -no grazie, non compro niente.
Per decisione propria, certo, che dalla 'Bhagavadgītā' ad 'Harry Potter' il mantra è sempre quello: è una questione di scelta (che poi la scelta sia, alla radice, un'illusione è un altro discorso. È l'atteggiamento che conta). Per fede nella propria visione, ma forse anche perché...geneticamente non predisposto alla nuova realtà. Al contrario della sorella che, invece, mi pare ben corazzata per districarsi nella giungla del Mondo Nuovo e progressista, checché 'progresso' voglia poi dire nella mente disumana di chi alleste la società.
Tiennot ha il fascino delle creature antiche, l'alterigia degli spettri impolverati che affollano le stanze chiuse di dimore abbandonate, spoglie ormai di tutte quelle consuetudini che fan sempre piú fatica a trovarsi uno spazio in un tempo in cui grazia, bellezza e cura vanno sono messe all'angolo da un' iper produttività che nessuno a chiesto, o sono ad appannaggio di chi possa permetterselo a suon di monete; il Verse-Eau non è solo 'un'isola anni '90', è un'isola punto.
Per quelli come Papa Nouriet ed il suo Salsiccia, per Maman Louise, per Rodrigo che è un vecchio nell'Anima (e lo dico con tutto l'amore possibile, da vecchia nell'anima pure io); tutte persone che forse hanno capito che quando la forza centrifuga si fa prepotente e minaccia di strapparti tutto in un vortice di insensatezze, o ti ritiri sparendo dalla circolazione o bisogna rivolgere gli occhi al centro immobile del ciclone, ed 'accontentarsi' di quell'essenziale che resta inamovibile, ma da cui ti distraggono col frastuono.

A Tiennot non servono Milo Papadoupulos, le sue stories su instagram o il suo concorso. Non vuole pubblicità e quasi nemmeno clienti, se questi si rivelano essere un'orda di schizmazzanti zombies affetti da ADHD, ammalIati dall'ultima novità.
Atteggiamento suicida? Può darsi, perché purtroppo i 'vecchi tempi' non possono tornare, e quindi bisogna trovare un modo per trasfusionarli in quelli vigenti. Di modo che non muoiano.
Tiennot mi pare però uno da principi prima della sopravvivenza - 'frangar, non flectar', hai presente?- ma sua sorella, al contrario...
Forse, per molesta che sia, si rivelerà utile, a modo suo.

Oh, magari ho mistificato il nostro rigidissimo pasticcere, ma per ora le impressioni sono queste :')

Perdona gli sproloqui, cercerò di stringere in futuro.
Al prossimo capitolo! Baci!



P.s. Salsiccia <3
(Recensione modificata il 09/11/2023 - 11:11 am)

Recensore Veterano
09/11/23, ore 00:26
Cap. 7:

Altro capitolo agrodolce.
Altro capitolo in cui ci fai capire che cosa significhi dover fare i conti con un passato che definire scomodo è un atto di pietà.

Cominci cosí, su note leggere e scanzonate: bistrot e café, possibilità di futuri luminosi - cicogne, bambini- il sorriso di Adriano, che non si vede ma si legge -quanto gli vogliamo bene!- la calda coperta aromatica delle napitelle di nonna Agatina...
E poi, strisciando arriva ed assale il lettore come Rodrigo, che battibeccando con la sua coscienza (Aiolos non ce la fa, non ce la fa proprio ad essere piú di una voce immateriale!) parrebbe pronto a rompere il sigillo apposto sul Quartier Latin, il freddo nelle ossa.
Nelle viscere. Nei pensieri.
Basta il presentimento di un abbaino lontano...

Fino a che non si trova la formula per trasmutare il passato in esperienza conoscitiva, non c'è da sperare che il passato non ci perseguiti, anche se se ne sta sonnolento come un gatto sui tetti di Parigi, o aggrappato ai muri di un quartiere come un manifesto sbiadito.

Terribile. Terribile e calpestante la scena che hai descritto con Aiolia - lo stronzo, permettimi questa trivialità, persino negli ultimi giorni ha continuato a raccontar favole, a prodogare carezze...io spero che quelli di sotto abbiano un girone tutto speciale per quelli come lui.
C'è del dolo, dai. C'è della voglia di essere il Sole al centro della galassia, e di vedersi ballare intorno tutti i pianeti.

Proseguo!

P.s.
Sbaglio o c'è già una certa intimità platonica col bel pasticciere enigmatico? Tiennot, Tiennot...non dico Rodrigo sia già sotto il treno, ma penso sia almeno sui binari!

Recensore Veterano
08/11/23, ore 23:10
Cap. 6:

"È meglio fare male il proprio Dharma piuttosto che fare bene il Dharma di qualcun' altro".
Shaka lo avrebbe detto con piú precisione ed eleganza, ma tant'è, questa è la versione del nepalesissimo Garuda, mettiamola cosí.
Ebbene sí Rodrigo, non sei Aiolia e tentare di agire come Aiolia non può portarti che grattacapi, che, difatti, si stanno già palesando.
Il nostro Hemingway dei poveri è impegnato in un dialogo sempre piú isterico con se steaso, segno inequivocabile che non stia agendo conformamente alla propria integrità.
Senza contare gli episodi di dossociazione di cui Coco è testimone!

Ora.
Io posso capire che Marco ed Yngve siano suoi smici, che siano due professionisti e che, sicuramente, siano dei draghi in cucina...ma la parità??? Che paraculo, Ruy!!! XD
Mi rifiuto di credere che non ci sia un pizzico di zenzero, un mirtillo o un savoiardo che possa fare la differenza - il mio campanilismo schifoso vorrebbe dire che tra la cucina italiana e quella svedese non c'è storia, ma appunto, è schifoso!
Per carità, lo hanno tirato in mezzo a questa situazione controviglia e con l'inganno, ma come dice sempre una mia zia, Capricorno pure lei: visto che ormai ci sei, tanto vale fare le cose al loro meglio!
Scelga dunque un vincitore!
Ma ecco che il Plaisir d'Amour pare venirgli in aiuto.
Pare, che prima dovrebbe palesarsi sul menu.

Sono ben contenta di ritrovare Tiennot -un po' meno sua sorella- ma mi sarei aspettata di tutto meno che di vederlo interpretare la parte de 'l'uomo di casa'.
Un poco avventato, forse, ma dal mio punto di vista apprezzabile - sí, sono bigotta e retrograda.
Sulle prime mi avevi quasi portata a pensare, come Tiennot, che in effetti Coco potesse colpire il nostro bel tenebroso, o, in alternatova, che la coppia inperante sarebbe stata la leggendaria Camilo, ed invece...vuoi vedere che...?

Nulla da dire, la faccenda comincia ad infittirsi ed io ho un angolo della bocca che non la pianta di sorridere.

Proseguo!

Recensore Veterano
08/11/23, ore 22:05
Cap. 5:

Io ho due problemi - si fa per dire, fossero questi i problemi ci metterei la firma.
Il primo è che il Milo tombeur de femmes, il Milo faccia di bronzo nonostante sia un Santo d'Oro, il Milo dalla lingua che taglia e cuce, il Milo mancato Beehive, dalla giacca di pelle ed i capelli da rocker anni '80, quello dal sorriso malandrino, quello che incarna tutta la sensualità scorpionica come se lo Scorpione non fosse tanto altro-soprattutto altro...non lo sopporto.
Subisce la sorte che chez moi subiscono i 'cocchi delle fangirl' (non sto insinuando tu sia una fangirl), vedi Kanon, a modo suo Saga, il Rhada esclusivamente canvassiano...
Ed il secondo problema è che autrici come te, dannatamente brave come te, me lo hanno reso essenziale.
Non conosco, ora, piú nessun altro Milo all'infuori di questo, e lo detesto adorandolo.

Il preambolo mi serviva un po' per dare sfogo alla mia logorrea, ma anche perché è quel Milo - il faccia di bronzo con la lingua che taglia e cuce eccetera eccetera...- che ho ritrovato in questo capitolo: la faina dalla leggiadra mente strategica che non guarda in faccia nessuno, che omette, che usa ciascuna parola con una minuzia che non t'aspetteresti ("il TUO tempo è prezioso", ma sentilo!), che ha già provveduto a fare e disfare le regole del gioco e riesce, se sia serio o se menta questo devo ancora deciderlo, a salvarsi le terga ed a occuparsi della terapia d'urto del suo amico tutto in una botta sola!
Quello di questo capitolo è il Milo che non avevi preso sul serio, specie quando si era presentato camuffato con una mise al limite del daltonismo, e che invece ti arriva alle spalle solo perché era talmemte tanti passi avanti a te che ha fatto il giro (che poi, quel travestimento per girare in incignito...uno lo crederebbe semplicemente idiota, invece io ci vedo solamente una punta di genuina volatilità mentale, il resto, secondo me, è rischio cercato, voluto. Gli piace azzardare, al nostro!).
Ci vuole uno cosí per fare comicamente da contrappunto a Rodrigo, che invece è la serietà in persona, di quella che si merita una nemesi incalcolabile e gli scuota un po' le fondamenta di ogni certezza!

Insomma, Ruy non può tirarsi indietro, è bello impastoiato in questa faccenda e dovrà portarla a termine che gli piaccia o meno...perché sei zeri per cavarti d'impaccio dove li trovi?

Volo al prossimo capitolo!

P.s.
Una penale a sei zeri. Sei veramente un poco di buono, eh.

P.p.s.
Ma quanto sono teneri e molesti Marco ed Yngve?

Recensore Veterano
08/11/23, ore 15:58
Cap. 4:

Devo dire una cosa che, generalmente, detesto dire: Marco ed Yngve sembrano una vecchia coppia sposata, la loro dinamica è adorabile!

Mi piacciono l'emotività sotterranea di Yngve e l'occhio attento e la cura di Marco.
Sai, a volte ci si dimentica che su, nel freddo nord, esistono correnti carsiche di acque scottanti, e che nel ribollente sud le cime degli appennini s'incanutiscono di neve, quindi io apprezzo questo 'ribaltamento' di stereotipi; Yngve sotto sotto è una furia, se fosse meno elegante, meno capace di 'destreggiarsi benissimo nella difficile arte del savoir faire et savoir vivre', renderebbe onore alle sue origini barbariche, me lo sento.
Marco invece se ne sta spaparanzato dietro alla sua facciata così alla mano solo per rivelare poi l'alterigia morbida e serena dei popoli latini, dimostrando egregianente che la 'Terra di Mezzo' ha tutti i diritti di detenere il titolo di 'culla della civiltà', almeno per quanto riguarda l'Europa.

E' molto interessante il differente tipo di finezza che hai dato a ciascuno di loro.
Così com'è interessante la consuetudine che orchestra il loro interagire, una consiuetudine che Rodrgio coglie -riconosce- immediatamente e di cui dimostra di aver in qualche modo fatto parte prima...prima di Aiolia, prima di vedere il suo cuore usato come zerbino.

In questo capitolo ci offri Amicizia, con tanto di lettera maiuscola.
Perché gli amici sono quelle anime affini che, come le Costellazioni, possono sparire dai radar per una stagione, ma comuque poi tornano lì, punti fissi del tuo firmamento per mostrati una strada che avevi perduto.
E' comprensibile che Yngve e Marco si siano 'tenuti in disparte', non ci si può fermare ogni volta che qualcuno devia dalla strada per il fitto del bosco, è anche una questione di rispetto, ed ognuno ha il suo sentiero da battere con tuttte le difficoltà che esso comporta...credo non serva rincorrere i dispersi, ma che basti essere pronti a tendere loro la mano quando abbiano voglia di riemergere dalle fronde ed i tronchi ed i rovi.
E questo hanno fatto i nostri due affaccendati uomini d'affari. Bravi loro, e brava tu per come hai reso questo capiolo.

"più terrificante del battere e levare del santoku sul tagliere di legno d’ulivo, perché quest’ultimo era un suono velato da una latente minaccia che tutti e tre sapevano non si sarebbe mai verificata: era uno dei tanti modi di Yngve per attirare l’attenzione su di sé." - ho riso più del dovuto.
E' encomiabile come tu riesca rendere verosimile e per nulla svilente la vena da prima donna di Yngve - o meglio, di 'phro, quella vena che il fandom gli ha irreparabilmente appioppato da quando lo ha visto brandire una Rosa (senza considerare che le Rose non sono fiori con cui scherzare, tanto più se sono tossiche, sanguisucghe o giavellotti di grazia sopraffina).

E poi dovrei citare tutta l'opera di persuasione di Marco -uno come lui dovrebbe fare il negoziatore, altro che!- ma non avrebbe senso.
E' incontrastabile, è sottile, è sagace...semplicemente magnetico, nel suo completo Dolce e Gabbana blu. E pure con i mocassini!

Adesso vado a sbafarmi il capitolo seguente!
Un abbraccio

Recensore Veterano
08/11/23, ore 14:15
Cap. 3:

Al principio del capitolo ero quasi intenzionata a simpatizzare con Aiolia; Rodrigo mi fa tanto pensare a quelle persone che incontro -incontravo- ogni giorno che si sentono emancipate dall'infantilismo delle superstizioni, e guardano con una certa, malcelata pietà tutti i poveri irrazionali che ancora credono in fenomeni pregni di misticismo come i presentimenti o le intuizioni; mi ricorda tutti quelli che, forti di una rigida razionalità, parlano di caso e statistiche come unici architetti della vita umana; tutti quelli che, alla fine, finiscono per interrogarsi sullo stesso Destino e sulle stesse Leggi Superiori di cui sproloquiano tutti i mentecatti che guardano con scetticismo, solo che si sentono avanzati perché lo fanno usando termini scientificamente approvati.
Tutta questa invettiva per dire che, sulle prime, Aiolia mi pareva più radicato nella realtà di Rodrigo, sebbene dimostri di essere con la testa nei cirri in vetta al mondo, ma poi...c'è qualche cosa che me lo fa collocare nella risma dei guru New-Age da Tumblr. Quelli che parlano di presentimenti ed intuizioni, gli piace vivere la vita un gradino al di sopra della gretta materialità delle cose, ma poi si rivelano essere solo bambini viziati che usano i presentimenti e le intuizioni per ingioiellare i loro soliloqui, e risplendere sulla scena (Mamma mia, come sono giudicante in questa recensione! Le tue storie hanno il potere di far scendere dai cirri anche me, che a volte divento un po' troppo Shakiana, con tutto il corollario di vanità e spocchia e superbia XD).
Perché Aiolia è viziato. Si pone come uomo di alti pensieri, sottili concetti, e poi contravviene alla più fondamentale di tutte le regole di chiunque cerchi di stare almeno un gradino al di sopra della materialità dell'esistenza, e lo fa, se posso citarti, con la grazia di una ballerina che attraversi il palco: belle le parole, ma sono le azioni a dimostrare chi sei.
E non starò quindi a dilungarmi sul cattivo gusto di mollare lo storico moroso proprio il giorno di San Valentino (che per me non fa molta differenza, ma nell'immaginario comune...), ma soprattutto non mi dilungherò sulla sua battuta d'uscita: "Non posso lasciarla sola" eccetera eccetera.
La grettezza.
L'egoismo.

Stai zitto e prendi la porta, no? Cosa vai cercando, simpatia nell'uomo che hai appena trucidato, figuratamente parlando? Un po' di senso di responsabilità, su!

Tratteggi mirabilmente il dolore di Rodrigo, un dolore che anche chi non è mai stato mollato dal fedifrago di turno può riconoscere, perché è il dolore dell'abbandono, una piaga che tutta l'umanità si porta in animo per il solo motivo di essere stata mollata qui, sulla Terra.
E' incredibile come con una prosa scevra di virtuosismi o mirabolanti metafore (non lo dico con intento dispregiativo) tu riesca a mostrare una sofferenza smarginata raccimolata nella vita di tutti i giorni.
E' la Maison de Dieu che viene giù e tu non sai perché, puoi solo sperare che sia perché Dieu abbia per te un altro progetto, voglia farti crescere, ma quando la mazza del tormento picchia sul cuore cominci ad avere dei dubbi.
Tutta una vita di codici criptati insieme, di abitudini, modi di fare che si impara a sopportare ed amare, crolla e resti con niente intorno. Sei solo, l'unico rimasto sotto alle macerie che l'altro se n'è andato e ti chiedi come sia possibile la sua leggerezza dopo che i mattoni, il sudore per tirare su la torre ce li abbia messi pure lui.
Non lo saprai mai come sia possibile, e sei da solo sotto alle macerie, ed allora che fai? Non resta che morire, ma no, non si muore per 'così poco'; non resta che andare avanti, salire in alto, ma in alto dove, se poi la torre deve cadere di nuovo?

Tutto per dire che sebbene con poche parole, poche immagini, Rodrigo e tutto il suo vissuto arrivano.

Bravissima.
Al prossimo capitolo!

P.s.
Il tuo Marco...il. tuo. Marco.
E ho detto tutto.

p.p.s.
Ma io ho ripsosto alle risposte delle altre recensioni?
Va bé, in caso ti troverai messaggi doppi e ti farai, spero, quattro risate.
(Recensione modificata il 08/11/2023 - 02:17 pm)

Recensore Master
26/10/23, ore 22:52
Cap. 3:

Come capisco i “presentimenti” di Aiolia, ci sono dei giorni in cui in effetti anche nel suono della sveglia c’è qualcosa di strano e l’istinto è quello di ricacciarsi sotto le coperte. E io che sono (quasi) sempre ligia al dovere invece mi alzo lo stesso. E poi me ne pento… XD Ma qui mi pare che il nostro leoncino sia proprio un caso cronico, che affibbia al fato la colpa di qualsiasi situazione data dalla sua disorganizzazione personale.
 
La scena di Rodrigo che entra nel locale e vede il suo amico mi ha fatto ridere tantissimo, non solo per la cosa in sé ma soprattutto per come l’hai descritta. Sei davvero bravissima.
E qui capiamo che Milo sapeva che li avrebbe incontrati e si era calcolato tutto per bene… posso capire benissimo gli istinti omicidi del povero ragazzo!
In realtà da questa situazione si legge molto bene quanto sia stata dura per Rodrigo la separazione da Aiolia, e la grande sofferenza a causa della quale si è chiuso in sé stesso allontanandosi anche dagli amici.
 
Insomma, mi sa quei presentimenti inziali, avevano il loro perché. In ogni caso ha fatto già conoscenza con i due fratelli, anche se Étienne si è mostrato un po’ scorbutico, ma dai, l’intervento con l’idraulico liquido forse lo ha messo più di cattivo umore del solito. XD Per fortuna che la sorella lo mette un po’ più a suo agio, tanto che lui ordina una bella colazione. Speriamo che il resto della giornata sia un po’ più tranquillo!
Ciao e alla prossima!

Victoria

Recensore Master
12/10/23, ore 15:04
Cap. 2:

Rieccomi! Sono tornata a leggere il secondo capitolo di questa storia che è stato una piacevole sorpresa.
Rodrigo! Che già dal nome mi porta in mente un certo capricorno… ma oltre a questo è un bel personaggio che mi piace. Cuore infranto da uno stron*issimo Aiolia (Aiolia… sì, ci sta, solo lui poteva riscoprirsi etero dopo essere stato convinto del contrario per anni! :D), ho adorato da subito il suo modo di fare.
Bello il rapporto che hanno lui e Milo, si vede che si conoscono da tempo e il modo in cui li fai interagire tra loro è molto spontaneo e naturale.
Mi è piaciuto come hai presentato Milo che inizialmente sembra un ragazzo superficiale e scanzonato, complice l’abbigliamento un po’ casual un po’ da clochard e quell’atteggiamento aperto che lo porta a flirtare con tutte le ragazze che vede; ma subito si rivela un personaggio molto più profondo e sfaccettato che nasconde nel cuore una grande sofferenza.
Le vicende porteranno Rodrigo a Parigi, città che per lui è piena di ricordi, e tutto fa pensare che sarà lui ad incontrare Camus per primo. Per lui non sarà facile affrontare di nuovo quella città… mi auguro che almeno l’editore che ha trovato Shaina sia valido. XD A proposito, Shaina sembra essere proprio un bel tipetto!
La storia si fa molto interessante!! 😊
A presto!!!

Recensore Master
24/09/23, ore 21:59
Cap. 1:

Ciao! Sono capitata qui per caso e scorrendo le tue ff sono rimasta colpita da questa che con il suo titolo francese mi ha ispirato. Ho iniziato a leggere le prime righe per curiosità e non mi sono staccata fino alla fine del capitolo, per cui direi che mi ha preso per bene, e ho pensato di lasciarti due righe per dirti che questo inizio mi è proprio piaciuto un sacco.
 
Già l’inizio è molto divertente, sembra di vederli Coco ed Étienne battibeccare di continuo, anzi, Coco battibeccare da sola mentre il fratello le risponde a monosillabi. XD
D’altra parte, la ragazza avrà anche un carattere cocciuto ma non mi sento di darle torto, ogni locale ha bisogno di promozione e di stare al passo con i tempi ed Étienne sembra proprio restio a tutto questo, niente novità, niente social. Il fatto che si rifiuti anche di discuterne e reagisca sempre in maniera burbera mi ricorda un certo Aquario. :D
Il famosissimo chef Milo Papadopoulos, con “il sorriso malandrino e l’aspetto da rockstar” pare molto interessante! Coco non può non vedere il concorso da lui indetto come un modo per riscattarsi e uscire dall’ombra del fratello. E io non posso che comprendere il suo entusiasmo; per come si stanno mettendo le cose, sarebbe la spinta di cui il loro locale ha bisogno, perché non tentare?
Maman Louise la incoraggi, ma sembra prendere alla leggera l’iscrizione alla gara, pensando che le probabilità di essere selezionati sarà bassissima, senza preoccuparsi dello scompiglio che porterebbe la cosa. In effetti, se Étienne scoprisse questa cosa, non credo sarebbe troppo contento! :D
Ho trovato questo capitolo iniziale molto scorrevole e divertente, i personaggi sono tutti ben delineati e ben caratterizzati e la storia sta subito prendendo una piega interessante. Sono curiosa di vedere come andrà avanti.
Complimenti e a presto!

 

Recensore Master
06/06/23, ore 12:54
Cap. 9:

Le condizioni mentali del povero Rodrigo stanno toccando livelli davvero preoccupanti. Il grillo parlante Aiolos, aka la voce del buon senso, si sta prendendo più spazio, fino quasi a diventare un personaggio a sé stante, per la mia gioia personale! Cioè, questi siparietti mentali sono meravigliosi. E se nel capitolo precedente, Aiolos s'è preso il “fottiti”, da un risentito Rodrigo, ora si prende la sua rivincita, perculando il padrone della mente con estremo garbo, ma non per questo con meno soddisfazione.
Non mi dispiace affatto, almeno fino a questo momento, la naturalezza con la quale la ragazza è passata da un rapporto cameriera-cliente a un rapporto simil amicale, tipico delle adolescenti. Quasi mi verrebbe da dire, in un moto più spregiudicato, da “adolescente modaiola”: un po' come i personaggi di Gokinjo Monogatari. All'allusione, buttata lì con nonchalance, ma che pare abbia colpito nel segno come una sciabolata proprio sulla milza, quasi ho sudato freddo per il povero Rodrigo. Accerchiato e sotto assedio. Azzarderei l'ipotesi che prima o poi uscirà pazzo da questa trasferta parigina.
Però... però... mi sono persa qualcosa? Quando è stato detto che la piccola Coco ha iniziato a dilettarsi in cucina con il dolce forno? Perché questa mi giunge nuova. Va bene che non si può raccontare ogni momento delle giornate di Rodrigo, ma devo ammettere che di primo acchito questa notizia mi ha stranita un poco. A mente fredda penso che sia stata gestita abbastanza bene, ma se invece questo passaggio fosse avvenuto a cavallo tra due capitoli?
Comunque, pare siano ormai giorni che il nostro Hemingway dei poveri frequenti il locale, eppure non è che possa permettersi di bivaccare a lungo a Parigi, anche perché se non mi sbaglio, il tutto dovrebbe terminare per San Valentino, o forse poco prima, no? Del resto, la spinta iniziale della storia è il concorso per il dolce di San Valentino. Vabbé, due settimane... sì, ma... frequentare sempre lo stesso locale pare proprio uno smaccato favoritismo!
E allora... ben ti sta! caro Rodrigo, a tradimento ti è arrivata la pugnalata dritta al cuore, sotto forma di appuntamento al buio, il tutto organizzato da quella peperina di Coco.
Ora, cosa farà lui davanti al pasticcere? Scapperà? Resisterà? Farà la terza figura di m... in pochi giorni?
Ecco, se non dovesse riuscire a completare la sua “missione” per conto di Milo, potrebbe sempre scrivere per la versione maschile de “il diario di una schiappa... in amore”.

Visto che alla fine ce l'ho fatta? È bastato qualche giorno di riposo forzato e ora le cose vanno meglio!