Recensioni per
WONDERWALL
di kamony
Il gap comunicativo ci mette del bello e del buono, tra i nostri beniamini, per rendere le cose ben più difficoltose. |
Amare è vivere, del resto. |
Ma che testone! Non è vietato tornare sulle proprie decisioni, ogni tanto! E che sarebbe successo mai, se fosse rimasto? Scherzi a parte, questo riavvicinamento è bellissimo, finalmente riescono a dirsi ciò che provano e ciò che sentono nel loro cuore. Non è facile per nessuno dei due, soprattutto per Harlock, ma alla fine è evidente che tra loro non c'è bisogno di tante parole. Joy è cosciente che Harlock è un uomo impegnativo, nel bene e nel male. Un puro. Estraneo a ogni compromesso. Sembra che non si accorga di nulla, ma in realtà capisce tutto anche troppo bene, come quando la spiazza dicendole che ha colto benissimo che lei vuole tornare nel suo tempo, anche se non l'ha mai espresso esplicitamente. Molto commovente è anche il dialogo tra Joy e Yama... sono terrorizzata da tutto questo feeling tra loro due e tra Yama e Harlock, oltre alla somiglianza fisica! Magari ne viene fuori una cosa bella, ma io sono agitata lo stesso! |
Un bel capitolo denso. I pensieri e le paure di questi due sono perfettamente speculari: ognuno vuole il bene dell'altro, anche se sa che quasi per certo non coinciderà con il proprio e questo significa che sono proprio cotti, nessuno dei due vuole essere un limite per l'altro, sono coscienti che la loro storia non ha futuro, per i motivi che sono stati ben spiegati e non sto a ripetere... quindi la domanda è se vale la pena - come suggerisce la saggia Masu - vivere qualcosa di bello finché c'è, oppure rinunciare in partenza, nella (vana) speranza di soffrire di meno. Bel dilemma! Personalmente (con il senno di poi) preferisco la prima soluzione: tanto soffrirai come un cane lo stesso, quindi meglio almeno non avere rimpianti! Bisogna capirli, comunque, qualunque scelta compiranno, uno dei due dovrà fare delle rinunce pesanti: il problema non è se andranno d'accordo o meno, questi vengono proprio da due mondi distanti anni luce! (nel vero senso della parola) Harlock può pensare di tornare a stare sulla Terra, in un'altra epoca, senza l'Arcadia, senza la sua ciurma, senza la sua vita libera ed errabonda? E Joy può credere di riuscire a vivere nello spazio, con tutto quello che ne consegue? Speravo tanto in un lieto fine, ma non ne sono più così sicura... Comincio a fare scorta di fazzoletti, per ogni evenienza... |
Questo capitolo, in cui in effetti non succede niente, è fondamentale per capire tutta l'architettura della storia. Perché Harlock è un ideale, un punto di riferimento, un Capitano, e non solo per l’Arcadia, quanto per chiunque ne condividesse convinzioni e ne sposasse la causa. Eccolo l'enorme problema. Come fai ad avere una relazione sensata con un ideale? Questa diventa necessariamente clandestina, relegata nei ritagli di tempo, comunque basata sulla lontananza. Una famiglia in senso stretto sull'Arcadia non te la puoi fare. Se vuoi una cosa del genere allora scendi. Ma può Harlock scendere dall'Arcadia? E può quest'uomo, finora chiuso nella sua corazza di silenzio per difendere non solo se stesso, ma tutti quelli che si affidano a lui, aprirsi a qualcosa che lo rende necessariamente vulnerabile? Può permettersi una scelta del genere, in un certo senso (mi sembra di essere anche io nella sua testa) egoistica? E qui interviene Masu, adorabile come sempre: "credo che se per una volta, nella tua vita, hai uno spicchio di felicità a portata di mano, sia molto sciocco lasciarselo sfuggire tra le dita. Tanto, sai bene che non durerà comunque". Precisa, lapidaria e letale! Quel "tanto sai bene che non durerà comunque" è come una pugnalata che ti prende proprio dove fa più male, ma proprio per questo l'invito al "carpe diem" diventa ancora più pressante. Mi sembra di vederli, Harlock e Joy, che girano per la nave come se fossero fantasmi senza pace, si spiano di lontano e poi si incrociano senza il coraggio di guardarsi negli occhi. "Avere il coraggio di amare, o avere il coraggio di fuggire?". Naturalmente tra le due cose è meglio avere il coraggio di amare... tanto il conto alla fine ti si presenta comunque! Grazie per questa bellissima occasione di riflessione. |
Una cena a due sull'Arcadia... con il Capitano di mezzo! Come poteva passare inosservata e non diventare oggetto di pettegolezzi sfrenati? La curiosità di Yattaran si scatena (mi sono divertita un mondo a leggere il siparietto con Harlock!), Kei, da buona amica, cerca di convincere Joy a essere un po' più femminile e seduttiva per questa occasione (ma ignora che non è esattamente un primo appuntamento...)... dinamiche molto realistiche, che rendono tutti i personaggi più umani e vicini a noi... quasi dei vecchi amici! |
Adoro la fantastica, tenera, irritante Joy! Certo che due teste di legno come la sua e quella di Harlock non potevano che cozzare con fragore. In questo capitolo i nodi vengono al pettine. Yama tira fuori il suo magone, Harlock vorrebbe una Joy che lo accettasse in tutto senza fare domande (tipo Mime?), ma lei è esattamente l'opposto, di domande ne fa e vuole anche delle risposte. Risposte che lui per il momento non è disposto a darle. Inoltre, giustamente, con un attacco imminente della Gaia Fleet Harlock non può permettersi di avere la testa altrove, che è esattamente il nocciolo della questione! Però non è neanche disposto a liquidare tutto come un'avventura di qualche giorno, quindi la faccenda si complica sempre di più sono proprio curiosa di vedere come li farai uscire da questo ginepraio! "Era certa che avrebbe avuto esattamente quel tipo di reazione" eh, già. Ormai il suo pollo Joy lo conosce abbastanza bene, anche se non sa niente del suo passato! Sono anche molto curiosa di capire dove vuoi andare a parare con la somiglianza fra Harlock e Yama perché se lo sottolinei sicuramente non è un caso. Nel film era spiegata dal finale visto che Yama sembra diventare il "nuovo" Harlock ... vediamo cosa imbastisci tu... Attendo i nuovi capitoli e complimenti a Mamie per il menù che ha impreziosito la narrazione della fatidica cena! |
Aveva ragione Flaubert. |
Bella tosta la ragazza! Beh, si era già capito da tempo, ma dare il benservito ad Harlock in quel modo richiede una bella dose di coraggio e di forza d'animo. Ma secondo me ha fatto bene. Se sei innamorata/o, non puoi accontentarti di condividere, come hai scritto tu, la camera da letto, ma vuoi anche tutto il resto: anima, cuore e mente. Cose che al momento lui non sembra pronto a voler "mollare", non per cattiveria, probabilmente, o perché non tenga a Joy, ma proprio per incapacità: del resto si capisce che non ci è abituato. Bisogna dargli tempo temo. La questione della somiglianza tra Harlock e Yama ricordo che mi aveva parecchio intrigata, soprattutto quando mostrano Harlock giovane, tanto che avevo addirittura pensato che, in qualche modo, passato e presente si fossero incrociati e che loro fossero in realtà la stessa persona. Poi nel film questo fatto non aveva avuto seguito, ma nella tua storia invece temo che lo avrà e sono curiosa di scoprirlo. Per il resto (e mi ripeterò), il capitolo è accattivante, scorrevole e ben calibrato tra azione e introspezione. Come sempre ti rinnovo il mio apprezzamento per questa storia. |
Apprezzo molto la tua capacità di mutar registro narrativo nell’ambito del singolo capitolo. |
Ok... dunque... sto adorando questa storia. Ecco, sì, l'ho scritto finalmente. |
Ciao, non sai quanto mi piace questa fase fra di loro! E' bello vederli interagire e cominciare a conoscersi. Ho adorato la scena in cui Yattaran cerca di carpire informazioni e viene giustamente mandato a quel paese da un capitano che ogni tanto vorrebbe farsi i c***i suoi (è il caso di dirlo) senza che tutta la ciurma debba commentare o, peggio, fare scommesse! |
Adoro questi spaccati di vita quotidiana sull'Arcadia. Come quando la famosa cena diventa il principale argomento di conversazione della ciurma... del resto, tutti gli ambienti di lavoro sono pettegoli, figurarsi un microcosmo come l'Arcadia! E' anche molto divertente la scena tra Harlock e Yattaran, che dà la misura della loro confidenza e dell'amicizia che li lega, nonostante i ruoli diversi. Carino anche il battibecco tra ragazze, quando Kei cerca di convincere Joy a farsi bella... ma quello ha già capitolato e Joy ha bisogno di sentirsi a suo agio! |
The "day" after... ma quanto sono teneri questi due? |
Sei tornata sul tema del perdono e l'hai fatto stavolta coinvolgendo l'altro personaggio marchiato da questa sorta di "peccato originale" che ne condiziona tutte le scelte, privandolo di fatto della libertà. Harlock sembra che rivolga quel discorso anche a se stesso, oltre che a Yama: finalmente l'ha capita anche lui, grazie a un'altra persona, che l'ha accolto così com'è. E infatti sottolinea come Nami l'abbia già perdonato, e questo è il punto di partenza fondamentale per una rinascita. Bello, davvero! |