Recensioni per
Sotto il cielo del Nord
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 238 recensioni.
Positive : 238
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/03/23, ore 11:48

Ciao Star_Rover. Che emozione leggere di Yrjö e Kaija. Purtroppo si sono dovuti lasciare subito ma Kaija raggiunge il ragazzo. Tutto intenso nella loro unione di anime e corpo ma poi devono davvero lasciarsi. Emblematico il pianto della ragazza e spero che per loro possa esserci un futuro insieme. Ho letto con interesse quanto scritto di Bernhard nei confronti di Jari. Terribile il finale con quanto accaduto a Poika. Stai ben descrivendo i sentimenti dei personaggi in questo clima purtroppo di violenza. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 21/03/2023 - 11:52 am)

Recensore Master
20/03/23, ore 15:09

Ciao carissima^^
leggere i tuoi romanzi significa imparare cose che non si trovano praticamente in nessun libro di Storia. Pensa che per quanto sapessi della svastica blu come simbolo dell'aviazione finlandese, non conoscevo tutta la vicenda di von Rosen! Quindi grazie per avermela insegnata.
Come sempre, assieme a queste mirabili perle di Storia ci accompagnano anche i tuoi personaggi, che portano avanti le loro vicende in modo realistico e con dei bellissimi approfondimenti psicologici.
La vicenda del ragazzino, alla fine, è quella che maggiormente esemplifica il ruolo della Finlandia in tutto ciò: una giovane nazione fiduciosa ed entusiasta, che però alla fine paga il prezzo più alto.
Come sempre bravissima, a presto!

Recensore Master
18/03/23, ore 13:06

Ciao Star! Mi dispiace essere sparita per mesi, ma tra un impegno e un altro sono entrata davvero poco sul sito. Non ho mai smesso di pensare alla tua storia, giuro!
E, di fatto, eccomi qui!

In questo capitolo torniamo in Finlandia, dove ritroviamo un paese diviso, come succede sempre in questi casi, e lo si evince chiaramente dalla chiacchierata tra Maria e suo fratello.

Per un attimo ho davvero temuto per Verner e Jussi, poi andando avanti con la lettura ho cominciato a temere per il giovane Hjalmar, temo possa mettersi in una bruttissima situazione...

Complimenti ancora e a presto (spero non mesi)
Nina^^

Recensore Master
14/03/23, ore 05:58

Buongiorno
In entrambi gli schieramenti regna per ora l'incertezza e in tanti muoiono.
Questa guerriglia genera insicurezze e paure costanti, la parte finale ci ricorda che non bisogna mai prendere le cose con leggerezza, in certe situazioni.
Anche l'amore non si arresta.
La guerra forse non durerà a lungo, ma i segni lasciati saranno eterni.

Recensore Master
12/03/23, ore 23:55

Eccomi di nuovo!

Posso essere emozionata per questo capitolo?
Per puro caso arrivo puntuale e trovo uno degli incontri da me più attesi. **

Ho adorato tutto, ho atteso trepidante insieme a Yrjö, affinché il treno raggiungesse quanto prima la fermata. Ho adorato l'amore ostentano come se conoscessero i loro volti da tanto tempo quando insieme hanno sempre e "solo" conosciuto la parte più importante di loro stessi attraverso le lettere, la loro anima. Ho adorato l'amore trattenuto, quello che non mi aspettavo trattenesse proprio Kaija tra i due, eppure anche quella titubanza quando lui esce dalla casa della ragazza è stata così giusta e naturale per un primo incontro. Ho adorato il loro primo leggerissimo bacio, così desiderato, ma anche per i più così innaturale per un primissimo incontro di due quasi "sconosciuti". Ho adorato il "ti amo" di Yrjö, ho adorato fosse lei a incentivarlo a ricordare l'amore che lui le ha sempre espresso nelle loro lettere. Ho adorato fosse Yrjö la prima volta di Kaija, come se il loro fosse un amore maturato nel tempo che ha trovato l'apice in questo loro primo incontro, è stato un frangente dolcissimo, spezza il cuore il pianto struggente di questa ragazza alla partenza dell'amato.
C'è una parte, però, che ho adorato più delle altre: il momento in cui i loro occhi si sfiorano per la prima volta, il momento in cui lei apre la porta, lo riconosce e Yrjö le dice di aver mantenuto la sua promessa, come se quella loro prima conversazione dal vivo fosse una prosecuzione della loro corrispondenza. Quel flash mi ha emozionata proprio tanto tanto.
Hanno finalmente potuto confidarsi, raccontarsi, parlare di loro guardandosi negli occhi, ma nessuno dei due si sorprende della loro sintonia, l'avevano già compresa e maturata durante la loro corrispondenza.
La sincerità del loro amore è indiscussa: Yrjö corre da lei a suo rischio e pericolo appena intravede la possibilità di incontrarla e Kaija non può lasciarlo andare prima di aver consolidato il loro rapporto, prima di aver messo in chiaro cosa desidera da lui e scorgere in quella notte di passione il loro futuro insieme. C'è il rischio che non si rivedano più e non è il caso di vivere con i rimpianti.

Trovo come sempre interessante il rapporto che delinei tra Winkler e Jari. In questo capitolo approfondisci i tormenti dell'ufficiale, egli riflette sul rapporto ambiguo che lo lega al sottoposto, si trovano in bilico tra l'amore e l'amicizia, in effetti la condivisione di valori, il supporto e la complicità possono diventare le fondamenta per entrambi i tipi di relazione.
Winkler si mostra sempre estremamente lucido e razionale, non perde mai il controllo di sé, anche quando in gioco ci sono i sentimenti per le persone o anche per la sua patria. È un uomo estremamente misurato, questa propensione caratteriale lo rende un perfetto ufficiale e il candidato ideale per portare a compimento con successo le missioni delicate che gli sono state affidate.
Attraverso gli occhi di Winkler scopriamo che dal punto di vista militare sono arrivati importanti rinforzi che possono solo portare a notevoli progressi sul campo di battaglia; ancora una volta i fatti reali incontrano il tuo romanzo.

Tutti i personaggi che presenti sono estremamente interessanti. L'esperienza che sta vivendo Evert capitolo dopo capitolo sta catturando sempre più il mio interesse. Negli ultimi capitoli, inoltre, attraverso questo personaggio hai colto l'occasione per marcare ancora di più la linea che divide i Bianchi dai Rossi, i loro diversi fronti di guerra, ciò che li accomunano e ciò che li distingue. Lauri e Evert incarnano quegli ideali e purtroppo per loro essere cognati complica la situazione della povera Marja che si trova al centro di due fuochi, anche se sembra che la sua scelta sia ormai stata presa. Evert non sembra condannare la sorella, anch'egli si trova combattuto tra l'amore fraterno e l'astio nei confronti di Lauri, ma anche sentimenti puri e sinceri sembrano prevalere sull'odio, è disposto ad accettare la relazione di Marja con Lauri pur di saperla felice con l'uomo che ama.
Evert tocca con mano le conseguenze di questa guerra civile attraverso gli occhi della morte ed è ancora più commovente che la morte sia toccata ad un ragazzino, forse cresciuto troppo in fretta proprio a causa di questa guerra così brutale.

È stato un capitolo estremamente emozionante, mi hai trascinata in un vortice di emozioni piacevoli come l'amore e di emozioni sofferte che si provano su un campo di battaglia. Ora che sono in pari non mi resta che attende con ansia gli sviluppi. ❤️❤❤

Ci risentiamo tra pochissimo, ho proseguito anche la lettura su Patrick O'Donnell!
Un abbraccio grande,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
12/03/23, ore 23:46

Eccomi anche qui!

Ogni passo di Verner è guidato dai dubbi, da uno scontro tra ciò che in cuor suo sente che è giusto per ottenere un futuro migliore e la sua coscienza da giovane a cui è stata insegnata la gentilezza nei confronti del prossimo. Per queste ragioni è sempre presente il suo rifiuto verso la violenza con la quale è costretto a derubare la popolazione per poter sopravvivere, pur non smettendo di credere negli ideali per cui sta combattendo.
Si delinea sempre più una situazione tragica segnata da sentenze di morte per tradimento tra le fila di entrambe le schiere nemiche; la guerra divampa su ogni fronte e coinvolge la popolazione indifesa che non può fare altro che subire l'onda di eventi che sta devastando il paese.
L'inverno rallenta l'avanzare delle schiere nemiche, ma non la scia di sangue che lasciano dietro di loro e per la quale Verner prova sempre molto disappunto. Non deve essere facile trovarsi nei panni di questo giovane che da un giorno all'altro è dovuto scendere a compromessi con la sua coscienza, compiere azioni disdicevoli per raggiungere un obiettivo in cui crede, sopravvivere sulla pelle della popolazione; non riesce a considerarsi come qualcuno che le persone sono in dovere di aiutare chiedendo loro un così alto sacrificio in nome della Causa. Oltre a dover risolvere i suoi tormenti interiori, vive nella costante angoscia per le sorti del fratellino, non sa come preservare la sua vita, eppure si sente l'unico vero responsabile se dovesse capitargli qualcosa di grave, teme di non essere stato un buon esempio per lui; è orgoglioso della sua determinazione e del suo coraggio, ma non può fare a meno di proteggerlo prendendo sulle sue spalle alcune delle responsabilità destinate al fratellino, non temendo di sfidare le decisioni dei suoi superiori.

Nelle scene che narri, nei quadri che dipingi traspare un forte clima di tensione che esprime molto bene il periodo che stanno vivendo i personaggi, i sentimenti di incertezza e di paura, gli eventi che li accomunano.

Te l'ho ripetuto decina di volte, ma le donne che descrivi - che siano protagoniste o comparse - sono sempre una garanzia. Le donne che combattono accanto ai rivoltosi incarnano dignità e valore; è significativo il fatto che questa donna in cui Verner si imbatte sul suo cammino indossi abiti da uomo, sottolinea il suo ruolo tra le schiere di tanti uomini che non è solo quello di supportare e prendersi cura, ma anche e soprattutto quello di combattere con le armi senza rimorso né pietà contro coloro che le hanno provocato così tanta sofferenza in passato. Mi è piaciuto molto il fatto che Verner riconosca in questa donna un compagno che combatte ad armi pari.
Questi giovani - sia Verner sia la giovane combattente - che si ribellano non hanno alle spalle un passato semplice, ma un passato carico di perdite significative, serbano nel cuore un dolore che sanno di poter scontare solo inseguendo un desiderio di vendetta e di giustizia. I due condividono la necessità di agire per far fronte alle ingiustizie personali ma anche delle popolazioni che subiscono, di cui loro sono i rappresentanti.

Anche la situazione di Lauri e della sua famiglia è molto delicata. La guerra ha portato disillusione nell'anima di Lauri, la morte e la sofferenza che ha visto sul campo di battaglia non possono non lasciare segni benché abbia espresso più volte la sua propensione alle armi. Per queste ragioni la moglie non riesce più a intravedere nei suoi occhi l'amore puro che lei è certa provi ancora per lei; nonostante tutto, nonostante senta in lui il peso della guerra nel modo in cui le dona amore, si mostra comprensiva, sa che da qualche parte esiste ancora l'uomo di cui si è innamorata, l'uomo che le ha giurato amore eterno.

È stato emozionante anche per me il ritorno di Jari nei luoghi che lo hanno visto crescere; vederlo abbracciare la sua famiglia sano e salvo infonde sollievo. So che è solo una parentesi, eppure il breve frangente dona sensazioni liete. I pensieri del ragazzo, però, non sono altrettanto gioiosi, ha premura di non sconvolgere i suoi cari in quelle immagini di morte non lo abbandoneranno più.
Eppure non può esserci pace per Jari finché la guerra non volgerà al termine, ha voglia di tornare accanto ai suoi compagni a combattere in prima linea, gli anni al fronte, gli orrori vissuti non hanno fatto passare la voglia di contribuire alla Causa per la sua patria.
La conversazione tra padre e figlio è stata all'insegna della comprensione e del supporto, dopotutto risentono entrambi di ciò che sta accadendo nel paese e i tempi stanno drasticamente cambiando; non può evitare di essere orgoglioso, in fondo suo figlio è diventato un uomo e sta contribuendo a scrivere quella parte di Storia.
Mi è piaciuto molto l'atteggiamento protettivo da parte della sorella, è quasi materna e in assenza della madre commuove che sia proprio lei ad intravedere nel fratello il ragazzino che ha salutato prima che Jari partisse per il fronte. Il rapporto unito tra fratelli riporta per un istante il tempo indietro a prima della guerra, anche se tutto è ormai cambiato.

È stato piacevole e commovente quell'ultimo pensiero di Jari rivolto a Verner, al loro passato e all'incerto destino del giovane amore. ❤️❤❤

Ci risentiamo tra pochissimo!
Un abbraccio grande,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
12/03/23, ore 23:34
Cap. 21:

Ciao, mia carissima Star^^

Riemergo dal silenzio, ma stavolta ho già pronte quattro recensioni da inviarti. Come di consueto, ti domando scusa per l'incostanza e per il fiume di parole che ti invio periodicamente. ❤

Mi è sempre piaciuto tantissimo il modo in cui affronti l'introspezione nei tuoi racconti, senza troppi giri di parole vai diretta al centro dei sentimenti profondamente umani che provano i tuoi personaggi. In questo tuo toccante modo di narrare ho sempre visto un tentativo (riuscito!) di accostare le parole alle condizioni spesso precarie in cui vivono a causa di guerre e conflitti di varia natura. Sei concreta, ancorata alle realtà, anche i sogni e i desideri gettato sempre uno sguardo al "qui ed ora"; il tuo stile così diretto, sia quando si tratti di sentimenti gradevoli sia quando si tratti di sentimenti meno piacevoli, aiuta tantissimo a immedesimarsi in coloro che vivono i momenti che racconti, spesso ho la percezione di essere al loro fianco, di vedere la scena attraverso i loro occhi o di riuscire a immedesimarsi con le loro emozioni. Ti ho scritto talmente tante cose da quando leggo le tue storie che non ricordo di aver mai approfondito questo aspetto o se l'ho già fatto non ricordo di essermi soffermata su questi elementi, ci tenevo però a ribadirlo o a dirtelo.

Tornando a Verner e a ciò che ho appena scritto, sei riuscita a creare una sintonia tra la solitudine del giovane e il lettore; è facile cogliere la determinazione con la quale Verner considera la resa un tradimento nei confronti della sua famiglia, dal momento che partecipare all'insurrezione migliorerebbe le condizioni di vita dei suoi cari e in mancanza di un capo famiglia le responsabilità pesano tutte le sue spalle, per cui sembra piuttosto convinto sul da farsi. Dall'altro lato della medaglia però, è pur sempre un giovane appena entrato in un ambiente di insorti che sostiene una causa che va oltre la sua cerchia di parentela, perciò non può fare a meno di avvertire il peso del vuoto lasciato da Aleks, l'uomo che fin dall'inizio di questa sua esperienza ha rappresentato una guida per lui. Esiste però un fatto a cui Verner può aggrapparsi e che tu hai saputo esprimere molto bene, chiunque incontri sulla sua strada lascia un segno nell'anima del giovane e imprime un'impronta nel desiderio di lotta; si convince così sempre più grazie a ciò che prova e alle motivazioni espresse dagli altri che combattere con la violenza è l'unico modo per ottenere un futuro migliore.

Il confronto tra Verner e la madre è molto toccante dal punto vista sentimentale, ma è anche utile per avere l'ennesima prova del ruolo indispensabile che Verner ha assunto nei riguardi dei suoi cari.
Da una parte c'è una madre affezionata in ansia per l'incolumità del figlio, in preda alla disperazione di subire nuove gravi perdite e per questa ragione si affida al figlio maggiore. È questo il frangente in cui si scorge più chiaramente il ruolo di guida che ha assunto Verner in famiglia dopo la morte del padre e dello zio, la madre confida a lui le preoccupazioni sulle sorti del figlio minore, come se fosse appunto il suo unico punto di riferimento; non viene così difficile credere che Verner, sentendosi investito di questo ruolo, arrivi a compiere qualunque azione pur di preservare il benessere e l'incolumità della sua famiglia.
Nonostante ciò, Irina non appare affatto come una donna debole, anzi fa valere il suo ruolo di madre quando cerca di far comprendere a Verner che ha qualche anno più di lui e ha avuto modo di conoscere il vero volto della guerra; la morte del marito la fa arrivare presto a terribili conclusioni, la frustrazione dell'impotenza è comprensibile, conoscere l'epilogo a cui stanno andando inesorabilmente incontro i suoi figli la devasta, poiché l'esperienza del marito le ha insegnato ad aspettarsi l'epilogo più doloroso per la sua famiglia.
Verner è costretto ad ammettere la sua inadeguatezza di fronte alle richieste della madre; è il primo a combattere per la Causa, è il primo a crederci a tal punto da rischiare la vita in suo nome, non può essere per il fratello l'esempio che chiede la madre. Inoltre le promesse del fratellino non sono molto rassicuranti, è molto difficile che Hjalmar riuscirà ad essere prudente e allo stesso tempo portare con le sue azioni un vantaggio rilevante alla Causa. A Verner non resta che riporre fiducia nei compagni, i suoi stessi compagni a cui ha giurato lealtà, che lottano in nome della medesima Causa.

Ogni volta che Verner e Jari pensano all'altro subentrano sentimenti contrastanti, specie in questo momento in cui la prospettiva di rivedersi è alta; Verner non sa come affrontare un loro eventuale incontro, dopo che il tempo e gli eventi, anche personali, li hanno portati ad essere così distanti. Allo stesso modo Jari non riesce a vivere serenamente la prospettiva di rivedere Verner, pensa ad un loro potenziale scontro, considerando il modo in cui si sono salutati l'ultima volta.

Un animo puro come quello di Yrjo non può che rimanere segnato dall'impotenza che ha provato nella lotta contro l'epidemia di tubercolosi; questo evidenzia quanto fossero pesanti da sopportare i limiti di un medico soprattutto in quegli anni quando la scienza non era così avanzata. Un medico che svolgeva il suo lavoro con vocazione e dedizione non poteva che avvertire questo fallimento al pari di un macigno sul cuore.
Come ti ho scritto tempo fa, la guerra è un ottimo quanto doloroso campo di esperienza per Yrjo e a tal proposito mi hanno colpita molto queste parole del superiore del ragazzo sulla paura di fallire: «Hai dimostrato di essere un ottimo medico. Quando tornerai in Finlandia i tuoi connazionali potrebbero aver ancora bisogno del tuo aiuto. La paura di fallire non può fermarti dalla volontà di fare del bene». Sono certa che questa dimostrazione di stima e questo incoraggiamento a non lasciarsi abbattere dall'esperienza vissuta lo aiuteranno a tornare a vivere, saranno l'incentivo per superare la paura di non riuscire ad aprire il cuore all'amore dopo ciò che ha vissuto in guerra.

Il rapporto tra Jari e Winkler resta molto complicato, benché tra loro l'attrazione non manchi. Anche se, lo ammetto, sogno dal reclutamento di Jari una rappacificazione con Verner. Nonostante i miei desideri, apprezzo davvero tanto il rapporto che hai creato tra i due compagni d'armi, non è scontato e mi appassiona molto questa parte del racconto.

Ci lasci sempre con l'ansia dell'avanzamento delle operazioni militari attraverso le voci, le azioni e le sensazioni dei protagonisti che combattono sul campo. Chissà se vedremo la fine di questa carneficina e un periodo di pace per coloro che lottano così strenuamente per la giustizia. ❤️❤

A prestissimo, ti invio le recensioni tutte insieme.
Un abbraccio grande,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
12/03/23, ore 12:27

Carissima,
anche in questo capitolo ho avuto il piacere di imparare qualcosa sulla storia finlandese. Il nord Europa si studia poco in generale, approfondire è sempre interessante.
Inutile scrivere che la mia parte preferita è stata quella in cui finalmente Yrjö incontra dal vivo la donna che ama. Anche Kaija si lascia andare ai sentimenti, ma tra loro è quella meno inibita, forse più decisa perché non ha combattuto al fronte e quello è il suo modo per lottare per chi ama davvero. E' stato triste vedere i due giovani costretti a separarsi, ma la guerra non ha mai pietà. Spero solo che Yrjö torni vivo per rendere felice l'amata.
Anche l'ultima scena è agghiacciante: una premessa violenta e ingiusta verso nuovi scontri, nuove battaglie, nuovo sangue.
Complimenti per questo passo tanto emozionante sotto molteplici punti di vista. Alla prossima! ^^

Recensore Master
10/03/23, ore 16:46

Ciao Star_Rover. Emblematico il titolo del capitolo con le parole rosso e bianco. Ho letto con interesse quanto scritto riguardo Verner e mi ha colpita Leena con il velo di dolore e sofferenza che avvolge il suo personaggio. Anche Marja soffre per le conseguenze della guerra riguardo il suo Lauri anche é davvero difficile che quest'ultimo possa tornare come prima. La guerra ha cambiato il mondo esteriore e interiore delle persone. Anche Jari ha le sue inquietudini, purtroppo il ritorno non libera l'anima dai tormenti. Spero che Jari e Verner possano incontrarsi anche se molte cose sono cambiate, loro sono cambiati. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 10/03/2023 - 04:49 pm)

Recensore Master
07/03/23, ore 08:41

Ciao^^
eh no, purtroppo non è facile per nessuno tornare a casa dopo una guerra.
Tutti i valori sono cambiati, costringendo chiunque a una rivalutazione globale di quella che era la vita precedente.
In più, qui abbiamo anche una situazione di instabilità e violenza, fazioni che si scontrano, rivoluzionari e soldati che hanno il compito di fermarli, il tutto nel ghiaccio e nella neve, in condizioni spesso proibitive.
I dialoghi dei tuoi personaggi con le figure di riferimento sono molto diversi da quelli dei primi capitoli, segno che le esperienze vissute li hanno cambiati profondamente.
Come sempre bravissima, a presto!

Recensore Master
04/03/23, ore 14:21

Carissima,
anche la povera Marja si accorge del cambiamento del marito: è come se fossero passati secoli e non anni, pare che si guardino da due sponde opposte di un fiume in piena. E' impossibile tornare a casa con lo stesso animo dopo la guerra e purtroppo non è ancora finita.
Jari ha un confronto difficile con il padre. Da una parte il dottore lo riconosce come adulto, concedendogli la facoltà di scelta che prima restava dubbiosa, dall'altra il giovane lo ascolta e si sorprende. A me pare che restino dei sospesi tra i due uomini, che forse non saranno mai risolti.
Verner incontra invece chi mostra sulla pelle cicatrici ancora più profonde, il dolore delle quali è ancora vivo e crudo. Ciascuno ha le proprie, ma ci sono persone con cui gli eventi se la sono presa in particolar modo.
Chissà se i due giovani protagonisti sono destinati a guarire l'uno le ferite dell'altro.
Attendo con trepidazione gli sviluppi. Un bacio! ^^

Recensore Master
03/03/23, ore 06:03

Buongiorno
Be'insomma si sa che la violenza genera solo violenza... La fine del... Traditore, diciamo così, ci ricorda non solo la spietatezza ma anche il menefreghismo e l'egoismo di alcuni,che sono alla base di guerre e conflitti .
Per il resto, molta riflessione. Il periodo è incerto e le famiglie dovrebbero cercare di restare unite e al sicuro. Ognuno è libero comunque di seguire il suo destino.

Recensore Master
21/02/23, ore 09:12
Cap. 21:

Ciao Star_Rover. Mi ha colpita la madre di Verner che si é chiesta se sia colpa sua riguardo quello che abbiano deciso di fare i figli. Ho letto con interesse il dialogare tra Yrjö e il dottor Lange. Il primo nonostante sia stato tutto doloroso é potuto maturare e questo é soltanto l'inizio. Spero poi che possa vivere il sentimento per quella ragazza. Ho riflettuto riguardo quanto scritto nel finale che nessuno era davvero convinto di quella guerra ma che non c'era altra possibilità. Le strade di Jari e Verner si uniranno di nuovo? Hai ben descritto i diversi personaggi in questo contesto di guerra dove é inevitabile cambiare dopo quanto di terribile visto e vissuto. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 21/02/2023 - 09:15 am)

Recensore Master
20/02/23, ore 00:57

Eccomi anche qui.♡

Dal primo momento in cui hai svelato il passato di Aleks, il personaggio mi è entrato nel cuore. In ogni capitolo hai delineato molto bene le sue motivazioni, ciò che lo spinge ad agire, ma anche quanto l'amore per i suoi cari insinui dubbi nel suo cuore per quanto riguarda le sue scelte in nome della patria.
Questa storia è ambientata in diversi luoghi non solo sul campo di battaglia, gli scontri avvengono su più fronti e in più modalità. Nei tuoi scritti continuo a non vedere nemici, ogni personaggio agisce in nome di un ideale in cui crede e per cui darebbe la vita; sono ripetitiva lo so, ma non posso non sottolineare in ogni occasione la profondità con cui esprimi l'anima di ogni tuo personaggio. Tratti i personaggi in modo tale che il lettore rimanga sempre super partes rispetto alle vicende politiche e storiche, ma estremamente coinvolto nelle questioni private e affine ad ogni ideologia che muove i passi dei personaggi, poco importa che siano idee simili o contrastanti, si ha il sentore che siano tutte valide nel cuore e nella mente di coloro che credono in esse.
Con Aleks hai delineato la figura di un padre di famiglia a tutti gli effetti; i difetti per cui lui si sente tanto in colpa nei confronti della moglie e del figlio sono causati da questo periodo così complesso e delicato. In lui non vedo un uomo irresponsabile, è estremamente consapevole dei rischi che corre una famiglia al suo fianco, sa che un figlio soffrirebbe, per questo non lo ha cercato intenzionalmente. Per quanto abbia accanto una moglie comprensiva e rispettosa delle scelte compiute per il loro bene e per il bene della patria, soffre al pensiero di non poter recuperare il tempo ormai perso accanto ai suoi cari e le attenzioni che ha fatto mancare loro; a questo punto può solo sperare di preservare la loro incolumità. Attraverso il ricordo di Aleks comprendiamo quanto il loro amore sia puro e fondato sulla fiducia; un amore così non può che provocare mancanza per la lontananza e timore che la sua famiglia soffra.

Capisco Verner e quella sensazione di spaesamento che lo assale perdendo Aleks, è stato anche per merito suo se il ragazzo ha abbracciato la causa; allo stesso tempo però Verner comprende le motivazioni di Verner, comprende i sentimenti che lo spingono ad affrontare il suo destino accanto a coloro che ama. Sono certa che Verner non sia rimasto così sorpreso dalla fuga silenziosa di Aleks, immaginava che quel giorno sarebbe arrivato.
Dalla lettera di Aleks ma anche dalle emozioni del soldati fedeli all'impero si comprende che qualcosa sta cambiando e in via definitiva; questi cambiamenti non possono che travolgere tutti, per quanto essi siano in parte prevedibili nessuno potrà essere del tutto pronto a ciò che accadrà.
La questione politica viene affrontata sempre in modo egregio attraverso le vicende che coinvolgono il giovane Hjalmar. Il ragazzo, per quanto sembri ai margini e che agisca in gran segreto, è pienamente coinvolto nella vicenda e la segue da molto vicino.

Faccio solo una piccola parentesi sullo spazio che hai riservato agli animali in questo capitolo, ma in generale nella storia. È tenerissima la scena con la lupacchiotta ed è assolutamente credibile da leggere lo stretto legame che si crea tra questi animali e i loro padroni, con chi si prende cura di loro, nei bisogni primari ma anche nell'anima.

Sai bene che sono dalla parte di Yrjö, eppure sei riuscita ancora una volta a farmi emozionare per un evento che non credevo possibile avrei apprezzato. L'addio tra Kris e Kaija è stato dolce e struggente; benché ammetta a se stessa di non ricambiare lo stesso sentimento del ragazzo non può che dispiacersi e desiderare il suo ritorno. Kaija non nega affatto le qualità di Kris e ho trovato significative le sue riflessioni sulla guerra, quasi paragonata ad un'onda che spazza via ogni buona prospettiva che la circonda. Povera ragazza, come si fa a non comprenderla, prima il fratello e ora l'amico, sente svanire ogni sua certezza.
In tutto ciò mi auguro che il messaggio del mio medico preferito giunga presto dal fronte o in alternativa direttamente lui.

Il dialogo tra il padre di Jari e Karl infonde tantissima ansia. Il loro affannarsi a cercare un riparo fa presagire tempi bui segnati dalle rivolte che non daranno scampo a nessuno.
In tutta questa ansia, ho apprezzato molto l'amicizia e l'aiuto reciproco tra i due, ora capisco perché Jari e Verner sono così legati, i loro mondi seppur lontani hanno sempre avuto un punto di contatto fin dal passato.

Domani recupero l'ultima recensione, nel frattempo ti ringrazio per emozionarmi sempre con le tue bellissime storie. ♡♡♡

A prestissimo!
Un abbraccio grande
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
19/02/23, ore 13:55
Cap. 19:

Ciao, mia carissima Star^^

Ogni volta che resto indietro cerco di recuperare tutto insieme per non farti attendere oltre, anche stavolta sarà così, perdonami sempre per l'ondata di parole che riceverai oggi. ♡

L'immagine iniziale con cui hai introdotto il capitolo mi è piaciuta davvero tanto, è ricca di malinconia descritta con la tua solita delicatezza, nonostante il clima sia ancora bellicoso. Hai accostato elementi naturali e elementi umani; ritorna spesso il tema della solitudine nei tuoi scritti, i drammi che vivono i tuoi personaggi richiedono attimi di riflessione profonda, momenti di raccoglimento in cui l'unica compagnia è la natura, la quale riflette quella stessa solitudine. In questo clima così solitario non può che subentrare la nostalgia di casa.
Ho letto questo capitolo respirando l'incertezza dei personaggi. È davvero interessante il rapporto che hai delineato tra Jari e il suo comandante, si trova a metà tra i gradi che ricoprono all'interno dell'esercito e questo sentimento continuamente frenato; è come se in qualche modo Winkler senta la necessità di risolvere i suoi tormenti personali prima di legarsi sentimentalmente a qualcuno. Questo indugiare, soprattutto da parte di Winkler, rende meno dolce il loro ritrovarsi dopo aver temuto così a lungo di non rivedersi più. La guerra è l'emblema della fragilità della vita e quindi dell'incertezza - Ungaretti ce lo insegna -, il periodo che stanno attraversando è cruciale e complicato per il conflitto, per cui Winkler deve scegliere di sacrificare i propri sentimenti personali; è stato affidato a lui un compito importante, un compito che mette in discussione sia patria sia origini, la sua mente è concentrata su questi suoi dilemmi esistenziali. È significativo trovarsi per Winkler in questa terra neutrale, fino a questo momento è stato abile a trovare un equilibrio tra le terre a cui si sente più legato, Germania e Finlandia; il fatto che siano alleate in questa guerra lo ha agevolato, eppure ora con il nuovo incaricato che gli è stato affidato teme di tradire il suo amor di patria.
La simbologia che hai scelto per questo capitolo è molto profonda, è legata allo stesso mare con cui hai aperto questa parte della storia, all'immagine di una natura pacifica che è diametralmente opposta alla crudeltà dell'uomo in guerra. La sabbia della spiaggia e il sale del mare sono simbolo di una purezza legata a tempi vissuti in pace, lontani da ogni questione bellicosa; sono ricordi verso cui si prova grande nostalgia, pur non perdendo mai il desiderio di raggiungere i propri obiettivi per il bene della patria. Ma per Winkler la sabbia è anche simbolo degli sforzi che sta compiendo, egli si dice disposto a perdere una parte di sé pur di far trionfare il suo paese.
Il ruolo di Jari per Bernhard è delicato, egli non può rivelare i suoi movimenti al sottoposto, la sua missione richiede massima segretezza, ma allo stesso desidera che Jari ricopra il ruolo di sottotenente, diventi un suo braccio destro, resti al suo fianco.

Yrjö preserva sempre un posticino speciale nel mio cuore, forse perché è un personaggio che vede oltre la mera fisicità. Lui è un medico determinato a salvare vite umane, ogni volta che lui agisce tocca l'anima del lettore perché la sua stessa anima resta tormentata dalla carneficina a cui assiste ogni giorno al fronte. Sono convinta che si sia innamorato dell'anima di Kaija e solo poi della sua immagine, negli occhi della ragazza e nelle lettere da lei ricevute ha trovato un po' di lei, ciò che lo ha colpito a tal punto da non riuscire a separarsi dal suo ritratto.
Per Yrjö avere accanto un amico impulsivo come Lauri è d'aiuto, gli offre la spinta per non perdere quelle occasioni che la vita gli offre. Per fortuna scrive a quella ragazza, per giunta una lettera dolcissima che è espressione dell'animo puro di questo giovane.
Apro una piccola parentesi solo per dire che non invidio affatto la moglie di Lauri. È senza ombra di dubbio un uomo di valore, affezionato al suo paese e disposto anche a dare la vita pur di ottenere la libertà della sua patria, ma tutta questo istinto belligerante farà morire di crepacuore i suoi cari, mi auguro abbia sempre fortuna e ne esca sempre incolume.
Ogni volta che leggo tubercolosi tremo un po', non mi è difficile immaginare quanto possa essere catastrofica un'epidemia in questi anni e nelle terribili condizioni in cui si trovano i soldati al fronte. Conosco i tempi dell'incubazione e so di non poter considerare Yrjö salvo dal contagio, sono davvero preoccupata per la sua incolumità, mi rincuora il fatto (mi perdonerai se recupero fatti dei capitoli successivi) che stia per tornare a casa, dove nel caso potrà ricevere maggiori cure.

A prestissimo, do un ordine ai pensieri sui capitoli successivi e ci risentiamo. ♡♡
Un abbraccio grande
Vale (sempre tua affezionata lettrice)