Recensioni per
Sotto il cielo del Nord
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 238 recensioni.
Positive : 238
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/11/22, ore 15:05

Carissima,
tutto il capitolo è pervaso dalle prime scintille della rivolta. Sono inneschi di piccolo calibro, ma pare che siano destinati a deflagrazione in grande stile.
Verner è impegnato a riflettere sulle proprie azioni: dell'omicidio al suo rapporto con l'amato lontano, al senso ultimo della loro separazione.
Gira rigira, finisce da Aleks. L'uomo costituisce inconsapevolmente il suo (nuovo) punto fermo e forse è un bene che il giovane si sia rifugiato lì in un momento di tensione personale e crisi interiore. La chiusura lascia intendere il recupero del sentiero intrapreso.
Ciò che mi ha colpito di più di questo capitolo è il coinvolgimento più o meno diretto dei ragazzini: Hjalmar si ritrova a fare da staffetta per caso e la scelta di continuare non è certo dovuta alle monete. Evert sa già annusare l'aria ed esprimere opinioni di un certo livello nonostante la giovane età.
Sono curiosa di scoprire il destino dei tuoi personaggi.
Al prossimo aggiornamento! Un bacio! ^^

Recensore Master
14/11/22, ore 12:08
Cap. 17:

Ciao Star!
Ho letto questo capitolo a sprazzi, perciò se ti trovi troppe visite alla storia è colpa mia :D

Per fortuna Jari sta bene e come lui anche Winkler.
Dopo alcuni capitoli più movimentati, fatti di guerre e bombardamenti, questo è stato molto introspettivo, sotto diversi aspetti e personaggi.

E' normale, credo, che la prima persona a cui Jari pensa sia Verner. Per me, rimane il suo grande - e unico - amore. Sono state le situazioni ad allontanarli, senza la guerra in corso non penso neanche che Jari si potesse innamorare di un altro. Anche in questo caso, il legame tra lui e il tedesco è dettato dalla situazione. Sicuramente c'era attrazione fin dall'inizio tra i due, ma se non fossero partiti insieme per la guerra, se non si fossero ritrovati entrambi sul campo di battaglia... ecco, secondo me la cosa sarebbe finita lì e Jari avrebbe continuato a vedere Verner e ad amarlo...

Lo stesso penso di Winkler. Anche il suo forte attaccamento a Jari penso sia dovuto al momento. Ci sono situazioni che ingrandiscono tutto: emozioni, sentimenti. Creano legami stretti ma - forse - effimeri...
Staremo a vedere ;)

Lauri, invece, sembra l'unico che adori la guerra prima dei suoi ideali. Ha ragione il suo amico Yrjo quando si chiede se, anche quando tutto sarà finito, sarà capace di tornare alla vita pacifica di prima. Alcune persone hanno un animo costantemente in fiamme, in cerca di emozioni forti, perciò chissà se davvero riuscirà, un giorno, a stare senza guerra...

Complimenti come sempre, spero di leggere presto il seguito,
Nina^^

Recensore Master
29/10/22, ore 19:54
Cap. 17:

Ciao, mia carissima Star^^

Perdonami davvero per questo immenso ritardo, è un periodo che mi toglie tutto, anche il respiro. Recupero entrambi gli aggiornamenti e cerco di tornare il prima possibile sulla storia che sto recuperando. 🤍

Se ripenso al momento in cui si trova questa storia, a quanti passi dividono Jari e Verner nello spazio e nelle scelte, il ricordo che narri all'inizio del capitolo diventa ancora più significativo e commuove pensare che questo idillio tra loro rischi di essere irrimediabilmente compromesso. Leggere questi momenti con la consapevolezza del futuro che li attende non è per nulla semplice emotivamente, eppure sono certa che quella promessa ora come allora non abbia perso senso e loro sapranno onorarla scendendo a patti con la dolorosa separazione che hanno vissuto.
Questo continuo gioco tra amicizia e amore quando parli di loro è bellissimo, rende il loro rapporto ancora più solido e lascia intravede una luce per nulla flebile su una loro possibile riconciliazione. Stavolta non mi sbilancio su ciò che potrebbero avere ancora in comune dopo le loro scelte, ribadisco le ipotesi a cui ho pensato nei capitoli precedenti e attendo l'evoluzione della trama.
Al risveglio di Jari scorgiamo che il cuore è ancora molto diviso tra il ricordo di Verner e il pensiero del comandante, anche se sembra prevalere l'inconscio insieme a ciò che è stato nel passato. Verner occupa un posto nel cuore di Jari che è insostituibile e penso che nessuno dei due potrà più vivere un rapporto d'amore tanto speciale come quello che sopravvive tra loro; è significativo che la figura di Verner ancora da lontano non perda valore e che Jari nutra la speranza che Verner lo ami ancora nonostante tutto. È un rapporto che non può essere spezzato dalla presenza del comandante, perché, secondo me, viaggiano su binari differenti; questo comandante ricopre un ruolo importantissimo nell'esperienza bellica di Jari, c'è fiducia e complicità su ogni piano, ma resta il fatto che i sentimenti di Jari per questi due giovani siano nati e cresciuti in contesti diversi, per cui arriveranno a ricoprire funzioni diverse nella sua vita (mi auguro davvero sia così, crei rapporti così belli nelle tue storie che sarebbe un peccato non coltivarli tutti).

Anche i pensieri di Bernhard sono rivolti a Jari. Il comandante dimostra di essere un uomo sincero che prova sentimenti sinceri, non abusa del carisma che ha sul sottoposto; la loro attrazione non è stata mediata dalla guerra, dalla situazione estrema che stanno vivendo, è sorta fuori dal campo di battaglia, si fonda su ideali, reciproci pensieri, obiettivi comuni, riflettuti, non meri atti di violenza per annientano un nemico, ma azioni di patriottismo.
Bernhard è un uomo razionale, cede ai sentimenti quanto basta per scorgere che ha un cuore in grado di amare, ma anche in grado di prendersi cura di coloro che ama; vorrebbe preservare la vita di Jari, si sente responsabile per le sue sorti, ma anche in questo caso dubita di non essere un buon comandante (un aspetto su cui la presenza di Jari tenta sempre di confortarlo), sente di non dare lo stesso valore alla vita dei suoi soldati. Sa che la vita di tutti i sottoposti è ugualmente importante, come la causa per cui lottano e che vede viva negli occhi di Jari; vuole proteggerlo, ma anche affiancarlo nella formazione di militare, in fondo è stato lui ad averlo avvicinato alla causa.
Devo ammettere che mi preoccupa un po' la convocazione di Bernhard a Berlino.

Anche tra il dottor Lange e Yrjö si è creato un ottimo rapporto, costruito partendo dalla fiducia riposta nella morale dell'altro e dagli insegnamenti che lo studente sta acquisendo in un contesto così duro, forse il più traumatico dal punto di vista umano, ma anche il migliore campo di apprendimento; non è solo un buon campo di apprendimento per le sue capacità, egli riesce immergendosi in una esperienza cruenta a testare i propri nervi.
Ho sempre sostenuto quanto la posizione di Yrjö in questa storia sia stupenda; togliendo nulla ai protagonisti, stare nel ruolo in cui si trova lui deve essere difficilissimo, sognare la vittoria pur sentendo il desiderio di curare il nemico -un altro essere umano come lui e i suoi alleati, fatto di gioie e dolori- è uno stato che potrebbe provocare una crisi a qualunque altra persona, invece Yrjö ha trovato in questa soluzione proprio se stesso, anzi partecipare alla guerra in questo ruolo gli permette di onorare i propri ideali.

Arriviamo al punto del capitolo che mi ha provocato un sorriso e tanta gioia per la piega che ha preso la trama per Yrjö e Kaija **. Avverto tantissimo potenziale in questo scambio epistolare; la sola esistenza della ragazza, che vive fuori dall'atrocità della guerra, diventa un punto di riferimento per il giovane e l'assenza di questo scambio di lettere minaccia di lasciare un vuoto nel cuore di Yrjö.
Quindi stai cercando di farmi amare ancora di più Yrjö? Sei sulla strada giusta, questo rapporto tra loro mi ha sciolta come neve al sole. Già di norma adoro le relazioni che valorizzi, ma qui hai dato il meglio di te.
Lauri è forse colui che vive con maggiore impulso il suo destino; ha un obiettivo il cui raggiungimento prevede un conflitto e lui non sembra affatto a disagio tra le armi e i corpi dei nemici, anzi ciò accende la sua indole. In questo capitolo ci ricordi che Lauri non perde affatto di vista gli affetti che ha lasciato a casa, per la moglie e il loro futuro ha un occhio di riguardo; ho sempre più la percezione che il pensiero dei genitori lo abbia reso tenace e capace di prendere in mano la sua vita, imboccare una strada diversa dalle aspettative sociali e considerando la società in cui vivono trovo sia solo un bene. Do ragione a Lauri, quando suggerisce all'amico di scongiurare i rimpianti in guerra.

È un ritardo enorme e ti chiedo davvero scusa, è frutto del periodo particolare che sto vivendo che mi costringe ad essere molto lenta su tutto. A presto sul secondo capitolo de Il rivale! 🤍🤍

Un abbraccio grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
19/10/22, ore 15:36
Cap. 17:

Ciao carissima^^
per quanto sia in corso una guerra terribile, sembra che i nostri personaggi soffrano maggiormente per le ferite dell'anima che per quelle della carne.
Jari si trova in una situazione difficile: è ancora legato a Verner, ma allo stesso tempo prova per Bernhard sentimenti molto forti. È vero che con Verner si erano allontanati, ma giustamente gli ritorna in mente l'ultima frase del compagno: io sarò sempre al tuo fianco.
Yrjö deve venire a capo con la sua missione di medico, che nel contesto della guerra sembra una misera goccia nel mare, incapace di incidere significativamente sulle migliaia di morti e feriti, e sull'enorme quantità di sofferenza che vede coistantemente. È il dialogo con il collega, più anziano ed esperto, a restituirgli la consapevolezza dell'utilità del suo compito.
Insomma, come sempre la guerra è fuori, ma è anche dentro, e tu riesci sempre a renderla molto bene, mostrandoci ogni sfumatura dell'animo dei tuoi personaggi.
Complimenti e a presto!^^

Recensore Master
17/10/22, ore 16:23
Cap. 17:

Ciao Star_Rover. Per quanto mi riguarda non devi scusarti. Suggestiva la prima parte del capitolo con alla fine quel bacio. Poi abbiamo il risveglio di Jari. Per fortuna c'é Yrjö al suo fianco e sto leggendo con interesse riguardo questo personaggi. Ho immaginato lo stato d'animo di Jari in questo contesto che vorrebbe sapere delle altre persone peró adesso la cosa piú importante é che possa stare meglio. Non posso che concordare con il dottor Lange riguardo il dire a Yrjö di diventare un buon medico e e trovare la pace insieme ai connazionali. Chissà se Jari potrà tornare in contatto con Verner. Apprezzo come stia caratterizzando i diversi personaggi. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 17/10/2022 - 04:27 pm)

Recensore Master
17/10/22, ore 13:49
Cap. 17:

Carissima,
bentornata! ^^
Il risveglio di Jari dimostra una dicotomia interiore molto marcata. Il passato che contiene Verner e allevia dolori o angosce contro il presente, privo dell'amante e colmo di domande.
Abbandonare la via vecchia per la nuova si rivela più complicato del previsto sia dal punto di vista sentimentale sia da quello pratico. La guerra lo lascia privo di forze, ferito, fragile psicologicamente. L'entusiasmo che scaturisce dagli ideali nazionalisti non basta, è giovane, il confronto con se stesso è il nemico più infido.
Questo pare non valere per Lauri, che va per punti fondamentali: guerra, matrimonio, figli e ancora guerra. Mi chiedo se la sua sia una reazione infantile a qualcosa di molto traumatico o una vendetta contro una famiglia molto rigida.
Yrjö si innamora per corrispondenza ed è bello vedere come mantenga la propria umanità: per ora è l'unico a tenere fede al proprio giuramento, cura tutti indipendentemente dal colore della divisa e si preoccupa per ogni vita che passa sotti i suoi ferri. Il suo mentore ha ragione: sarà un ottimo medico, sempre che la furia bellica e la stupidità altrui lo risparmino.
Con le ultime righe mi hai incuriosita parecchio. ^^
A presto dunque e complimenti per l'analisi interiore dei personaggi. :)

Recensore Master
16/10/22, ore 18:32
Cap. 17:

Buona sera,
Innanzitutto forse mi sarei aspettato personaggi più stressati, sbagliando, i tuoi personaggi infatti sono davvero brave persone e mi piace ancora una volta questo aspetto. L'esaltazione o comunque la presenza di un cattivo può essere accattivante, tuttavia una trama del genere permette di concentrarsi maggiormente su tutti i personaggi che tessono la trama .
Il dottor Lange come personaggio, per esempio, mi piace molto. Mi è piaciuto quando ha redarguito il più giovane ricordandogli comunque che lui lo riprende con fare paterno, al fine di aiutarlo. Con molta dolcezza anche in una condizione molto ostile e stancante.
Jari si è risvegliato e il ricordo dei tempi passati è opprimente. Questi ricordi lo faranno impazzire oppure saranno un'ancora di salvezza? Vedremo con il tempo.
Buona serata ☺️

Recensore Master
16/10/22, ore 12:01
Cap. 16:

Buongiorno cara Star!

Sebbene non riesca più a leggere la tua storia con cadenza regolare come prima, sappi che non me ne sono affatto dimenticata. Tra l'altro, il sito è spesso off line, no so se è capitato anche a te...

Ma veniamo al capitolo che ho appena letto.
Silenzio è proprio il titolo esatto. Si apre infatti con un funerale e si conclude con un omicidio.
Verner è il protagonista assoluto di questo momento, ormai ha fatto le sue scelte ed è più che mai convinto a portarle a termine.

Ho trovato molto toccanti i pensieri del padre di Jari, un uomo che solo ora di accorge di aver sbagliato nei confronti del figlio, nonostante i suoi atteggiamenti fossero dettati da buoni propositi, ora chiede che abbiano un'altra possibilità...

Complimenti ancora e buona domenica,
Nina^^

Recensore Master
28/09/22, ore 14:33

Carissima, ecco che torno a leggere la tua splendida storia e... NON PUOI FARLO!
No, Jari no, ti prego!
Cioè, quando è arrivato Yrio e l'ha visto, mi si sono inumiditi gli occhi, giuro!
Ma andiamo con ordine...

La prima parte del capitolo scorre abbastanza tranquillamente, troviamo il dottor Yrio a "spasso" fra i feriti, Lauri che si sta calando sempre più nella parte del soldato, sebbene alcuni dei suoi compagni sembrano aver inteso meglio di lui il misero destino che unisce tutti in guerra... non ci sono vincitori nè vinti...

Poi arriva Jari, che finalmente (?) riesce a baciare il suo bel comandante tedesco, prima dell'attacco nemico.
Dunque, un po' mi è dispiaciuto che Jari baciasse un altro, inevitabilmente ho pensato a Verner e ho provato un moto di pena per lui, ma capisco anche il momento: ci sono situazioni (come può essere una guerra) che amplificano i sentimenti e le emozioni. Ecco, penso che Jari si trovi in una situazione simile...

Poi, all'improvviso, lo scenario cambia, diventa preoccupante e Jari rimane ferito. Sebbene abbia perso molto sangue, Yrio suppone che non tutto è perduto poiché la ferita non è infetta.
E io mi fido di lui.

Eppure, eppure... la scena finale, del medico che guarda la foto della sorella di Jari, mi ha fatto sussultare... sarebbe davvero una bella cosa leggere di loro due insieme **

Ora scappo al lavoro, buon pomeriggio,
Nina^^

Recensore Master
21/09/22, ore 12:25
Cap. 14:

Eccomi ancora qui!

Questo capitolo è meno ansiogeno del precedente... qui, in Finlandia, o per lo meno al villaggio, la situazione è ancora di stallo, ma non per molto mi sembra di capire dalle battute finali.

Nella prima parte incontriamo la giovane Kaija, perennemente in pena per il fratello, ma è anche una buona scusa per conoscere meglio il personaggio del padre. Scopriamo qualcosa in più sul suo passato, e soprattutto il sentimento che prova nei confronti del figlio. Fredrik è orgoglioso di Jari, delle sue scelte. Scelte difficili che lui non ebbe il coraggio di fare anni addietro, ma in fondo aveva una famiglia a cui badare, quindi nulla gli può essere rimproverato...
Kaija, tra l'altro, comincia a pensare seriamente a sposarsi... ma sarà capace di scendere a compromessi?!

Verner, invece, è ormai deciso a mettersi in gioco e la prima occasione non tarda ad arrivare: dovrà uccidere una spia. Non ci viene rivelato il nome di quest'ultima, mi chiedo allora se sia un personaggio che già conosciamo oppure no... Lo scopriremo solo "leggendo", giusto?!

Era da un po' che volevo anche scriverti una cosina che ho notato in tutti questi capitoli: sei rimasta imparziale su entrambi i fronti. Leggendo la tua storia, non ho mai percepito un parteggiamento per l'uno o l'altro personaggio (Jari e Verner) che poi impersonano i due schieramenti ideologici. Non è facile, io nei miei scritti lascio sempre qualche traccia di ciò che penso riguardo a determinati argomenti, quindi bravissima!

Alla prossima,
Nina^^

Recensore Master
21/09/22, ore 12:02

Ciao Star!
Sono sparita per qualche giorno (diciamo settimane...), onestamente il ritorno al lavoro è stato più impegnativo di quanto mi aspettassi...

Ma non ho mai smesso di pensare alla tua storia, avevo solo bisogno di tempo per sedermi a leggerla e recensirla :)

Dunque... ero rimasta alla noia che stava prendendo questi giovani finlandesi impegnati al fronte e mi ritrovo immersa nel primo, vero scontro a fuoco.

Faccio un passo indietro, alle prime battute del capitolo, in cui i tre amici ancora lamentano il fatto di sentirsi inutili per la Causa. Quando si pensa alla guerra, di solito immaginiamo campi aperti e violenza inaudita (che poi arriva, ahimè!). Ma spesso la guerra è attesa, trincee, fango e sporcizia di vario genere. Una guerra di logorante, insomma.
All'improvviso però tutto cambia, basta un attimo, una bomba, colpi di mitragliatrici più vicini e lo scenario muta inesorabilmente.

I tre amici si sono ritrovati a modo loro a conoscere in prima persona la battaglia: Lauri sparando a un nemico per la prima volta, rendendosi conto probabilmente che hanno forma umana anche loro; Yrjö segue ciecamente la sua devozione e torna sul campo per assicurarsi che non siano tutti morti; Jari... beh, Jari comprende definitivamente il sentimento che prova per Bernhard e - a quanto pare - il tedesco lo ricambia.

C'è una frase che mi ha colpito particolarmente in questo capitolo, te la riporto: "Quella sera in prima linea giunse solo un messaggio che invitava i soldati a compiere il loro dovere e a servire la Patria con orgoglio e determinazione. Parole che non servirono a rassicurare gli animi di chi quel giorno aveva assistito alla morte dei propri compagni, scampando per miracolo al loro stesso destino."
Qualunque sia il motivo che spinge a combattere, anche il più nobile, di fronte alla devastazione della guerra, tutto si rimpicciolisce e anche l'ideologia più forte, la Causa maggiore, traballa...

Complimenti ancora Star, passo al capitolo successivo,
Nina^^

P. S. Ho notato che hai iniziato una nuova storia... non riesco a starti dietro :D

Recensore Master
16/09/22, ore 10:55
Cap. 16:

Ciao carissima,
Verner imbocca una strada senza ritorno. Accoglie l'eredità morale lasciatagli dal padre e nonostante la sua famiglia disapprovi, sceglie di agire in favore delle sue idee, anche se questo gli richiede di compiere azioni dalle quali non c'è ritorno.
Del resto ci sta, è giovane e idealista. Persone più mature non sono più in grado di capire certi slanci ideali, come ci mostra il padre di Jari, un altro che ha dato tutto se stesso alla causa. Si rammarica per non aver protetto i figli nel modo giusto, senza rendersi conto che a un certo punto i figli crescono, diventano autonomi e poi se ne vanno per i fatti loro. Magari sbagliando, e pagando poi per i moro errori, ma questa è la natura delle cose.
Come sempre bellisma la tua ricostruzione storica, così come le ambientazioni: sembrava veramente di sentire la neve sotto i pieri o il chiasso della taverna.
A presto!

Recensore Master
13/09/22, ore 10:38
Cap. 16:

Ciao Star_Rover. Mi é dispiaciuto per Hjalmar e ho letto con interesse il suo dialogare. Verner va incontro a quello che sente sia il suo destino dove é suggestivo il rumore degli zoccoli sulla neve fresca. Verner quello che sente sia giusto dove torna la neve con l'espressione significativa "la neve si macchió di sangue." Emblematica la parola silenzio nel finale. Tutto quanto accaduto sta indurendo il cuore di Verner. Cosa succederà tra lui e Jari e come sta quest'ultimo? Quello che purtroppo circonda il tutto é l'orrore della guerra che stai ben rappresentando con il sentire dei diversi peronaggi. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 13/09/2022 - 10:41 am)

Recensore Master
13/09/22, ore 02:23
Cap. 16:

Ciao, mia carissima Star^^

Stavolta sono soddisfatta per essere stata abbastanza puntuale. 🤍

L’incipit di questo capitolo trasuda di tristezza ad ogni parola, il contesto e il giorno non potrebbero infondere altre sensazioni, eppure in questo preciso momento da te descritto spicca soprattutto l’immagine di questo ragazzino (ti sei premurata di sottolineare la sua giovanissima età) che in poco tempo, suo malgrado, è stato costretto a crescere e a diventare un sostegno morale e fisico per i suoi cari, affiancando il fratello maggiore. La consapevolezza e la rassegnazione di Hjalmar sono straordinarie quanto verosimili; è giovanissimo, ma più volte è stato costretto a scontrarsi con i mali della vita, tant’è che arriva a considerare la morte come un sollievo alla sofferenza fisica patita e trovo sia un atteggiamento molto maturo da parte sua.
Razionalmente mi viene da pensare quanto la vita di Verner e Hjalmar sia davvero molto sfortunata, il destino non ha mai in serbo per loro una mezza gioia, solo sventure. Ho l’impressione che in tutta questa sfortuna il passato dei due fratelli defunti nasconda un racconto affascinante intriso di contrasti, ma alla base vi è un amore fraterno sincero che ha portato alla cura di una vedova smarrita e di due orfani indifesi.
Nel breve scambio di battute tra Verner e Hjalmar si nota bene la differenza tra i due giovani fratelli; Hjalmar stesso ammette quanto Verner abbia ereditato i tratti fisici e caratteriali del padre. Entrambi dimostrano di essere due rocce, partire o restare sono ambedue posizioni delicate; mi è piaciuta molto la loro complicità, la loro comprensione reciproca: Hjalmar desiderava conoscere la verità sulla morte del padre e Verner non ha esitato ad accontentarlo; d’altra parte Hjalmar sa che non può nulla contro la decisione del fratello di partire da solo, ricorda molto poco del padre, ma la fedeltà ai propri ideali e la determinazione con cui gli ha perseguiti sono rimaste ben impresse nei pensieri dei suoi cari.
Ho apprezzato fin dal principio di questa storia la figura di Karl, avere la possibilità di leggere la sua prospettiva sulla situazione è sempre molto interessante. La sua comparsa all'interno del capitolo mi offre l’occasione per una riflessione. Un altro aspetto che denota la profondità e la verosimiglianza dei tuoi scritti è l’abilità con cui ci mostri le differenti prospettive dovute alle età dei personaggi. Da studi passati e letture ho sempre trovato affascinante il confronto tra la mentalità dei giovani e quella degli adulti; credo sia un’impresa molto difficile mettere in luce analogie e differenze tra questi due “mondi”, soprattutto in epoche passate e complesse dal punto di vista sociale. Sono sempre del parere che questa operazione ti riesca molto bene; Karl non è solo un uomo razionale (sono sempre dell’opinione che alle sue spalle ci sia un passato sofferto), è un uomo che comprende ciò che attraversa la mente di Verner, lo condivide quasi, ma prevale in lui quel senso di prudenza come se al termine della strada scorgesse già quel punto di non ritorno incontro al quale vede avviarsi Verner; cosa ancora peggiore, sa di non avere alcun potere di fermarlo.
I pensieri che attraversano la mente di Verner prima di affrontare la sua missione sono quelli di un giovane combattivo. È emblematico che i suoi pensieri siano rivolti proprio a Jari, trovo le loro posizioni sempre molto interessanti, hanno punti in comune e punti di contrasto, lottano per una stessa causa, ma per raggiungere i loro obiettivi percorrono strade lontane; qualcosa mi dice che presto o tardi le loro strade si intrecceranno, in fondo entrambi stanno portato avanti una guerra, che sia combattuta per mezzo di atti terroristici o al fronte, e la guerra ha sempre gli stessi contorni ovunque. La guerra compromette anche in egual misura l’anima di chi uccide uomini che vengono definiti nemici, il luogo in cui si combatte conta poco.

Non resto più stupita dalla delicatezza con cui mostri l’altro lato della barricata; è un’immagine intima e profonda quella che ci proponi sempre. Rappresenti gli ideali russi attraverso lo sguardo di un tenente, un veterano che porta ai sottoposti la sua esperienza, ma anche la sofferenza che ha subìto; hai interpretato le sue sensazioni di militare d’onore e di uomo che ricerca calore e pace. Questa è senza alcun dubbio la più grande ricchezza delle tue storie: le inimicizie possono rimanere tra i personaggi (in fondo è la realtà), ma nella mente del lettore lasci una riflessione che va oltre il mero conflitto ed è esattamente ciò che avvicina a noi tutti contesti e epoche così lontane.

Sei riuscita a farmi piangere con il paragrafo dedicato ai pensieri del dottor Koskinen. È stata molto toccante la preoccupazione della sorella di Jari, ma il rammarico del padre spezza davvero il cuore. Sono sempre più convinta che in realtà sia stato un ottimo padre, forse solo troppo austero nei confronti del figlio; non viene insegnato a essere genitori (specifico che non sono ancora madre, quindi potrei dire qualche sproposito, posso solo prendere spunto dalla mia esperienza personale), esattamente come non viene scelta la personalità dei figli e penso possa succedere di non trovare la giusta sintonia con loro. Nelle difficoltà di quest’uomo noto grande sofferenza e volontà di tener fede ad una promessa rivolta non solo alla moglie defunta, ma a tutta la sua famiglia; penso che errare sia umano, ma soprattutto sbagliare nella convinzione di fare del bene sia ancora più giustificabile: desiderava tracciare una strada sicura a Jari, è normale che il ragazzo si sia sentito oppresso ed ora la sua ribellione sta mettendo a serio rischio il loro rapporto, oltre la sua vita. È tragico, ma penso sia una situazione fatta di cause e conseguenze che rientrano nella norma; l’ultimatum davanti al quale la vita ha posto il dottore è esattamente ciò di cui hanno bisogno padre e figlio per ritrovarsi.

Questo racconto sta entrando nel vivo, temo per le sorti dei due protagonisti, entrambi sono compromessi: chi dal punto di vista fisico e chi dal punto di vista morale. Mi fido di te e soprattutto nel fatto che ci farai soffrire, ma ci regalerai anche un finale all’insegna della tranquillità. 🤍🤍

A presto!
Un abbraccio grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
12/09/22, ore 04:40
Cap. 16:

Buongiorno
Per fortuna esistono tanti tipi di silenzio... Anche se sono praticamente tutti poco gradevoli...
Comunque davvero, il racconto corale ha davvero presso piede e il mosaico di punti di vista aiuta a vedere i fatti narrati in tanti modi diversi.