Recensioni per
Sotto il cielo del Nord
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 238 recensioni.
Positive : 238
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/09/22, ore 12:26
Cap. 16:

Carissima,
ci sono silenzi che pesano da anni, silenzi solidi come mura, silenzi protettivi e caldi come braccia materne, silenzi timidi e innamorati. Una sola parola esprime ogni sfaccettatura delle emozioni umane e, come i personaggi di questo capitolo, sono modi per affrontare ostacoli e cambiamenti.
Il silenzio interrotto dallo sparo per Verner è una discriminante: non può tornare indietro e la morte dello zio rende solide le sue idee e le sue decisioni. Il fratello minore è un bel carattere, non le manda a dire e si rivela molto maturo per la sua giovane età. Porta un peso in maniera differente, un po' come Kaija, che trova conforto nelle parole scritte di un amico, àncora d'inchiostro contro il silenzio del fratello.
Non si parla di Jari, suppongo che le sue condizioni siano critiche. Sapere che qualcuno gli è accanto è una nota di speranza.
Come sempre, rendi i paesaggi interiori in modo molto chiaro, con tutte la tonalità e le fragilità dei tuoi protagonisti.
Alla prossima allora! ^^

Recensore Master
04/09/22, ore 16:05

Ciao, mia carissima Star^^

Ti chiedo scusa per il ritardo, stavolta è stata colpa di qualche problema familiare, ma immergermi in questa lettura mi aiuta a tenere la mente occupata. 🤍

Per Yrjö questa guerra non rappresenta una gavetta solo dal punto di vista scientifico, essa è innanzitutto un continuo scontrarsi con limiti che nemmeno il sapere più profondo può sopperire. Spero che questo giovane possa sopravvivere alla guerra, perché se potrà raccontarla sono certa che affronterà il suo mestiere con maggiore consapevolezza sulla carneficina a cui sta assistendo e sulla professione che sogna di svolgere.
La notizia del giovane che è riuscito a salvare ha portato una luce nei pensieri bui, gli ha offerto la motivazione per non abbattersi di fronte alle sconfitte; si è prefisso obiettivi da raggiungere, ha capito che la sua presenza al fronte può fare la differenza per qualcuno e ora è più che mai determinato a svolgere il suo ruolo nel massimo delle sue forze.
Yrjö mi piace tanto, perché in lui non prevale mai la mente o il cuore, essi lo spingono in egual misura nei pensieri e nelle azioni che compie.

Vivere la guerra dà modo anche a coloro che la combattono in prima linea di apprezzare le gioie dell’essere sopravvissuti. Il campo di battaglia, seppur in modo cruento e disumano, mostra molto bene la caducità della vita; come ci insegna Ungaretti, i soldati - ma più in generale gli uomini - sono fragili fogli d’autunno prossime ad una rovinosa caduta.
Penso che le parole di Harjula diano voce alla coscienza di qualsiasi soldato (a patto che egli sia un uomo giusto, perché hai già avuto premura di mostrarci nelle tue storie uomini malvagi che imbracciano un fucile sul campo di battaglia); che i soldati siano consapevoli o meno di ciò, la guerra è un contesto creato dall’uomo nel quale vigono spietate leggi di sopravvivenza e di morte. I soldati entrano in questo gioco al massacro senza riconoscere più il bene dal male; in una simile condizione estrema per l’essere umano, la sola scelta giusta sembra quella di preservare la propria vita dal fuoco nemico.
Lauri è giovane e animato da forti propositi di libertà; non dico sia normale, ma è quantomeno comprensibile provare un astio così grande nei confronti di un popolo occupante. Il fatto che poi i nemici siano posti nelle medesime condizioni e quindi possano anche essere considerati innocenti, in qualità di esseri umani sacrificabili dai potenti, mi riporta al discorso che ho fatto sopra.

Continuo a ribadire quanto le tue storie siano intrise di umanità; coloro che combattono provano umani sentimenti, che siano odio verso il nemico o affetto verso il compagno. Non sono del parere che Jari sia caduto accidentalmente sulle labbra di Bernhard solo per assecondare il superiore, credo che tra loro si sia creata una comfort zone che supera anche gli obiettivi che gli hanno spinti al fronte: si supportano in quella esperienza, fanno in modo che l’altro non soffra di solitudine e non si abbandoni allo sconforto. Bernhard è animato anche da sentimenti personali, ma continuo a sostenere che sia un ottimo comandante nei riguardi dei suoi sottoposti, di chiunque si tratti.
La confusione di Jari è comprensibile, è partito avendo nel cuore Verner e continua ad amarlo; non penso che i sentimenti per Verner spariscano, come ammette Jari stesso tra le braccia di Bernhard sente conforto e comprensione. Non so se la loro attrazione possa sfociare in una relazione, sono comunque convinta che i sentimenti che Jari ha lasciato a casa non lo abbandoneranno.

Sei sempre bravissima a infondere l’irrequietezza che vivono i soldati al fronte, oscillano di continuo tra sofferenza fisica e mentale: fame e disillusione sono alimentate dalle rigide condizioni e dagli obiettivi difficili da raggiungere; la malinconia in questi giovani è più che comprensibile, ma dimostrano anche una buona dose di determinazione che esclude la resa.
Le emozioni di Jari sono molto intense, teme per la situazione compromettente in cui si trovano; lui sembra pronto ad affrontare il suo destino, un po’ meno a veder cadere i compagni con cui condivide da mesi un’esperienza così incisiva, specie quelli a cui si è affezionato di più.

La parte finale del capitolo dedicata alle emozioni e ai sentimenti di Yrjö mi è entrata nel cuore; non mi vergogno di dirti che anche i miei occhi sono diventati lucidi e un nodo si è formato anche nella mia gola.
Interpreti meravigliosamente ogni singolo personaggio (ormai penso tu conosca il mio sincero apprezzamento verso i tuoi scritti), ma con Yrjö credo tu sia riuscita a superarti. L’amicizia, il senso del dovere e l’umanità (anche con tutti i suoi limiti) che animano questo personaggio mi ha lasciata senza fiato; Yrjö è così intimamente vicino a tutta la bellezza e agli orrori di cui la vita è costellata da avere quasi la percezione che possa uscire dalle tue righe e prendere vita.
Spero con il cuore che Jari si riprenda, nelle tue parole si avverte tanta speranza a cui potersi aggrappare.

Ti ringrazio per le emozioni che mi hai infuso con questo capitolo, non so spiegarti quanto in questi giorni ne avessi bisogno per tornare a respirare. 🤍🤍

A presto!
Un abbraccio grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
04/09/22, ore 13:14
Cap. 12:

Ciao Star!

Ho pensato di approfittare di questo tempo libero prima di pranzo per continuare a leggere la tua storia.

Questa volta ritorniamo in Finlandia a scoprire come se la passa Verner. Qui la situazione è ancora relativamente tranquilla, sebbene qualcosa si stia muovendo nell'ombra e il maggiore Smirnov lo ha compreso. Non ha tutti i torti quando constata che l'Impero ha questioni più importanti di cui occuparsi invece di correre dietro a un unico uomo. In fondo Aleks è un uomo solo, un fuggitivo certo, ma mi chiedo perché sia così importante per i russi prenderlo. E' davvero un ricercato qualunque?

In ogni caso Aleks non se la sta passando proprio bene, per fortuna che Verner è corso in suo aiuto...
Come mi avevi anticipato scopriamo in questo capitolo alcuni particolari del passato che finora erano rimasti sospesi nell'ombra.
Innanzitutto, veniamo a sapere che il padre di Verner è stato ucciso ingiustamente, solo perché voleva aiutare un suo compatriota. Ma scopriamo anche che era un uomo giusto ed è morto per quello in cui credeva: combattere le ingiustizie. Verner viene finalmente smosso, adesso sa qual è la strada da intraprendere, basta vivere nel limbo nel quale si è cullato finora.

Il passato di Aleks è il passato di tanti altri ribelli: torturato, costretto ai lavori forzati... ciò nonostante i suoi ideali sono rimasti intatti, anzi! Forse tutte quelle sofferenze non hanno fatto altro che renderli più forti dentro di sé, tanto da metterli davanti a tutto. Anche davanti all'amore per la sua famiglia. Coraggioso o incauto, mi chiedo?!

Complimenti ancora, ti auguro una buona domenica,
Nina^^

Recensore Master
03/09/22, ore 20:48
Cap. 11:

Buonasera Star!

E così la guerra per i nostri cari amici ha inizio. Chi in un modo, chi in un altro, comincia a famigliarizzare con questa piaga.
Jari in particolare, che sembrava quello che più smaniava per scendere in campo e lottare, ora forse comincia ad avere qualche ripensamento. Trovarsi faccia a faccia con quei tre cadaveri lo ha scosso molto, ha realizzato che la morte non guarda in faccia nessuno, che uno di quei corpi ormai senza vita sarebbe potuto essere tranquillamente lui. E' triste, fa paura, è spaventoso, tanto che si mette a correre, senza curarsi di essere visto.

Non ti nascondo che ho temuto il peggio per lui: ho pensato che quei tre militari fossero russi in agguato e che quindi potesse essere fatto prigioniero. In un certo senso gli è andata bene.
Vorrei spendere ancora qualche parola su Jari: come temevo, inizia a provare qualcosa per Winkler...

Mentre Yrjo fa la conoscenza dei suoi colleghi che giustamente lo preparano a ciò che incontrerà sul campo di battaglia, Lauri scrive a sua moglie. Lo scambio fra i due è molto tenero, ma purtroppo anche lui riceve un piccolo assaggio di ciò che dovrà affrontare prima o poi...

La storia entra nel vivo dell'azione, e io davvero temo per la vita di ognuno di loro...
Complimenti, come sempre,
Nina^^

Recensore Master
02/09/22, ore 12:57

Ciao Star!

Ho notato che questi ultimi capitoli sono più lunghi dei precedenti: mi piace! :D

Allora, finalmente torniamo a leggere di Verner, era da un po' che non ci parlavi di lui. Il ragazzo continua a spaccarsi la schiena, letteralmente, sul lavoro e, a quanto pare, quando non lo fa per costruire la ferrovia, si distrae spaccando legna. Forse proprio per tenere lontano il pensiero da Jari e da quello che potrebbe succedergli...

Inoltre, scopriamo qualcosa in più in questo capitolo.
Innanzitutto, i russi sono sulle tracce di Aleks e il fatto che Verner non l'abbia denunciato mi è piaciuto molto. Ha così dimostrato tutta la sua lealtà e il fatto che non sia un vigliacco, perché non lo reputo tale. Anche restare e ammazzarsi di lavoro per proteggere la propria famiglia è un atto di coraggio e questo punto di vista lo rende molto simile al padre di Jari, no? Quest'ultimo decise di non prendere parte alla guerra civile per proteggere sua moglie e i suoi bambini, per qualcuno potrebbe essere stata codardia, ma ne siamo proprio sicuri?
A volte ci vuole più coraggio per restare che per andarsene...

Decisamente l'opposto di quello che ha fatto Aleks, il quale è scappato dalla Russia pur sacrificando i propri affetti, sebbene lì lo avrebbero già ammazzato...
A tal proposito, è curioso sapere che il padre di Verner sia stato ucciso dai russi e lui adesso ne protegge uno... questa è un'altra storia che probabilmente approfondirai più avanti, poiché in effetti non sappiamo nulla di lui...

Un altro problema che presto Verner sembra sarà costretto ad affrontare è lo sciopero che gli operai della ferrovia vogliono organizzare. Russi, scioperi, guerra civile: la Finlandia non se la passava granché a quei tempi!

Alla fine, leggiamo di Kaija che si reca da Verner a cercare conforto, perché sembra l'unico a provare la sua stessa sofferenza per la mancanza di Jari.
Allora mi chiedo: lei sa della storia clandestina fra loro due? O magari prova qualcosa per l'amico del fratello?

Complimenti ancora Star, anche per i dettagli minuziosi (vedi le sigarette) o alcuni vocaboli del tempo, come gendarmi, ormai desueti nella nostra epoca :)

Nina^^

Recensore Master
02/09/22, ore 09:26

Ciao carissima,
penso sia il riconoscimento più bello, per un medico da campo, ricevere i ringraziamente di qualcuno a cui ha salvato la vita. In questo caso sono indiretti, ma se ne percepisce la sincerità.
Come sempre, fra i tuoi personaggi abbiamo tante sfaccettature: chi, come Yrjö, cerca per quanto può di arginare i danni prodotti dalla guerra e chi invece, come Lauri, ha accettato con più disinvoltura il ruolo del combattente e non si lascia prendere dall'emotività.
Jari accetta la situazione, ormai forse più per coerenza che per intima convinzione, eppure vi è un momento di condivisione profonda con quello che inizialmente fu il suo mentore, ovvero il tenente Winkler.
Il finale del capitolo è drammatico: Jari ferito, Winkler scomparso, forse morto. Come a dire che la guerra non sta tanto a badare a sentimenti e passioni: distrugge e basta.
Un bellissimo capitolo, come sempre. Complimenti e a presto!

Recensore Master
31/08/22, ore 10:36

Ciao Star_Rover. Ho immaginato lo stato d'animo di Yrjö all'inizio del capotolo attraverso le tue parole e sono lieta per la gioia che ha provato dopo l'incontro con il fratello del soldato. Ho pensato a Lauri nel contesto descritto dove mi ha colpita l'espressione riguardo quanto possa essere miserabile la vita di un soldato. Quello che ha attirato piú la mia attenzione in questo capitolo é stato il dialogare tra Jari e Winkler e poi quel bacio. Suggestivo il sognare i laghi ghiacciati e le colline innevate della Finlandia. Ma purtroppo la realtà é ben diversa. Quello che accade a Jari e ai suoi compagni é terribile. Un capitolo duro ma realistico dove descrivi sempre bene il tutto. Spero davvero che Jari possa stare meglio e seguire gli sviluppi a livello emotivo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 31/08/2022 - 10:38 am)

Recensore Master
30/08/22, ore 16:16
Cap. 9:

Buon pomeriggio carissima!

Definirei questo nono capitolo quello della svolta. E' adesso che qualcosa si è davvero spezzato, che possiamo toccare con mano una linea di demarcazione, dividendo un prima e un dopo.

Abbiamo per sempre detto addio agli universitari che abbiamo imparato a conoscere fino a qui, ragazzi qualunque che avevano sogni comuni riguardo al futuro.
Ora, invece, i giovani finlandesi sono sbarcati in una terra straniera e tutt'altro che accogliente. Hanno scoperto che la vita militare può essere davvero tosta, anzi, lo è! Non è fatta di illusioni o di ideologie: qua si suda e si lotta e, temo, scopriranno a loro spese che in guerra vige la legge del più forte.

Penso che in questi ultimi capitoli, sia venuto anche a delinearsi il mio personaggio preferito: Yrjö. Ideologicamente parlando, lo trovo quello più vicino al mio punto di vista riguardo la guerra e tante altre cose. E in un certo senso mi sento sollevata nell'apprendere che sarà sì in prima linea, ma come medico. In questo modo aiuterà i suoi compagni d'arme, ma tenendo fede alla propria morale per cui uccidere è sempre un atto omicida. E' riuscito a trovare una sorta di compromesso con la battaglia...

Mentre Laurie continua a rimuginare sulla sua sposa, Jari mi sembra che non si lasci trasportare troppo dalla malinconia. Certo, la sera è sempre più facile caderne vittima e lasciare che i pensieri corrano a Verner, ma mi da l'impressione di essere diventato davvero molto devoto alla causa tanto che il suo primo pensiero è quello di scendere in campo aperto. Si preoccupa giustamente che i tedeschi li tradiscono o li trattino come militari di seconda mano. Io spero davvero che i pezzi rossi del Reich non li stiano prendendo in giro abusando di loro e della loro ingenuità in fatto di guerra.

In fondo, passare dai tedeschi ai russi è come passare dalla padella alla brace (quanto ti mancavano i miei proverbi, eh?!) :D

Complimenti di nuovo, non mi stancherò mai di dirtelo.
Nina^^

Recensore Master
30/08/22, ore 11:35

Carissima,
Yrjö riceve la migliore ricompensa per chi salva una vita con disinteresse e il grazie del soldato riesce a scaldarlo per un istante. Purtroppo sul finale il pizzico di positività è spazzato via dalla visione di Jari ferito e non c'è tempo neppure per addolorarsi.
Spero che quello per la sorella dell'amico sia un colpo di fulmine per visione indiretta: da come hai caratterizzato i due personaggi, li vedrei molto bene insieme per ideali e per indole.
Parlando di sentimenti, chi sa di vivere con la spada di Damocle sulla testa non ha tempo di interrogarsi sul come e sul perché. Così Winkler, che si dichiara a Jari e poi parte per un'azione suicida. E' stato uno scorcio di breve durata, spero che il tedesco sia salvo, ma ora anche il più giovane è messo male. Una stasi davvero drammatica.
Un bacio e alla prossima! ^^

Recensore Master
30/08/22, ore 10:01

Buongiorno
Ormai favole e speranze riposte nella guerra stanno svanendo, tra feriti , sofferenza, cuori spezzati.
La guerra è una macchina di morte.
Bellissima la dedizione del nostro giovane ed inesauribile medico.
Per il resto, non ci rimane altro che sperare !

Recensore Master
29/08/22, ore 18:42
Cap. 8:

"ormai qualcosa tra loro si era rotto per sempre." piango.
Ma come? No, dai...

In questi ultimi due capitoli, non ti nascondo che ho iniziato a pensare: chissà chi di loro morirà in battaglia...

Quello che mi auguro, è che almeno alla fine della storia, Jari e Verner possano vivere il loro amore in pace...

Alla fine anche Yrjö ha ceduto e per amor della Patria ha deciso di tradire in un certo senso, le sue idee morali e di arruolarsi. Certo, che ci vuole coraggio a partire volontario molto giovane, beata incoscienza.
Credo che molto dipenda da cosa si rischia di perdere. Forse, per chi ha una famiglia è più difficile perché più doloroso separarsi da una moglie e da eventuali figli...
Ce lo dimostra Laurie, il quale non riesce a smettere di pensare di voler un futuro con Marja...

Infine, ritroviamo Jari e Verner, e il loro ultimo incontro purtroppo sa proprio di addio... spero solo che non si ritroveranno a combattere in due battaglioni differenti...

A presto cara Star,
Nina^^
(Recensione modificata il 30/08/2022 - 03:09 pm)

Recensore Master
27/08/22, ore 14:11

Ed eccomi qui!
Dunque... questo capitolo è incentrato quasi esclusivamente su Jari e credo che per la prima volta ho visto un vero cambiamento nella sua indole pacifica. Sì, perché come ti ho già scritto, ho sempre considerato Jari più riflessivo rispetto a Verner, eppure qualcosa in lui sta mutando. Lo dimostrano due eventi: primo, il fatto che stia pensando seriamente di arruolarsi nell'esercito tedesco; due, la lettera che gli arriva alla fine. Quando ha chiesto di poter anticipare le vacanze di Natale non aveva ancora conosciuti Bernhard, ora invece è combattuto. Prima di tutto questo, avrebbe fatto salti di gioia al pensiero di poter rivedere Verner, adesso invece è titubante. È contento, è ovvio, ma sa che così facendo dovrà stare lontano dall'università e da eventuali novità...
Eppure, alla fine, ci dice che lui la sua decisione l'ha già presa..

Molto bello il dialogo tra Jari e Yrjö. Fa riflettere tanto, entrambi desiderano la stessa cosa (una Finlandia libera dal dominio russo), ma la loro idea di raggiungimento dello scopo è totalmente diversa. Personalmente starei dalla parte di Yrjö, ma ho letto troppi libri di storia per sapere che purtroppo certi traguardi non si raggiungono con le belle parole...

In un capitolo incentrati su Jari, abbiamo anche un piccolo scorcio su Verner. Karl continua a fargli pressione e a ricordargli qual è il sul vero scopo di vita: aiutate la famiglia. Verner, giustamente, pensa che la rivoluzione sia fondamentale anche per i propri cari, ma se gli dovesse capitare qualcosa, chi si occuperebbe poi di loro?!

La tua storia si fa sempre più interessante e finora non riesco a immaginare come potrà evolversi...
A presto,
Nina^^

Recensore Master
26/08/22, ore 23:17
Cap. 14:

Ciao, mia carissima Star^^

Ti chiedo scusa anche stavolta se giungo da te con un tempismo pessimo. 🤍

Sono sempre più felice del taglio che sta prendendo la trama di questa storia; mi hai anticipato più volte che le imprese militari non sarebbero state il punto focale e che ti saresti soffermata su altre tematiche, apprezzo davvero molto il modo in cui le stai gestendo.
Possiamo immaginare l’angoscia di un famigliare che ha dovuto lasciare andare un proprio caro verso il fronte, ma credo che in questo caso per Kaija il tormento sia maggiore: Jari non è stato costretto ad arruolarsi, ha scelto di sua sponte cosa fosse giusto fare per tener fede ai propri ideali. Penso sia sintomo di grande affetto il dolore che prova la ragazza, la tormenta rendersi conto di non averlo potuto salvare e di aver scelto invece di assecondare la sua decisione.
Non è così comune poter scorgere la vita che continua a scorrere mentre i soldati sono impegnati al fronte. Kaija ha raggiunto un’età delicata per l’epoca, le pressioni della società si fanno sentire, oltre a quelle più naturali di un pretendente che sembra provare sentimenti nei suoi riguardi che non lo lasciano affatto indifferente. Nella mente e nel cuore non sembra esserci spazio per questo genere di questioni, il suo unico desiderio al momento è quello di vedere tornare a casa il fratello sano e salvo; la perdita della madre deve aver accentuato molto il loro legame, tanto da renderlo quasi indispensabile per sopravvivere.
Spendo anche due parole su Kris. Ci lasci intendere che è un amico di vecchia data, un ragazzo che lei conosce da tempo, verso il quale però non riesce a provare sentimenti diversi dall’amicizia, o magari davvero è un momento delicato della sua vita e non riesce a pensare ad altro che non sia il futuro di Jari. Kris, effettivamente, viene salutato ancora una volta con freddezza e lasciato solo ad affrontare l’amarezza di non riuscire a fare breccia nel cuore di lei; per inciso, Kaija sembra avere l’atteggiamento tipico di colei che non ha alcuna intenzione di illuderlo e ferire i suoi sentimenti assecondandolo.
Infonde tantissima malinconia il racconto del passato della famiglia di Jari, è molto triste pensare che una famiglia così unita sia stata distrutta da un destino crudele. Sono molto contenta che tu abbia deciso di raccontarci qualcosa di più su questo dottore che ha sofferto così tanto; se in altre occasioni ci hai dato la possibilità di conoscerlo attraverso gli occhi del figlio, ora lo conosciamo attraverso la prospettiva del padre che è stato e, ad essere onesta, non vedo errori nel suo passato solo un’immensa solitudine e tanta sofferenza. Sono comprensibili i sensi di colpa che lo attanagliano da anni, deve essere stato l’evento più terribile dover lasciare andare per sempre la donna che ama e stavolta l’eventualità più dolorosa non è stata vederla tra per le braccia di un altro uomo; nella sua posizione di medico non riuscire a salvare proprio lei lo ha segnato profondamente e il continuare a ripetersi che non avrebbe potuto fare di più denota quanta forza abbia cercato di riscoprire per i suoi figli, davanti ai quali continua a sentirsi in difetto. Nel suo cuore, inoltre, dilagano rimorsi strettamente legati alla posizione che Jari ha deciso di ricoprire in quella guerra; è come se il padre del giovane studente trovasse nel figlio un modo per riscattare l’incapacità di agire che lo ha frenato in passato, dando la precedenza al benessere della sua famiglia. Non vedo in questo quadro un personaggio negativo, come vuole dipingerlo Jari, hanno semplicemente prospettive diverse da padre e da figlio. Anche per quanto riguarda il futuro di Kaija, forse la giovane età della ragazza non le consente di scorgerlo del tutto, ma le preoccupazioni del padre sono quelle di un uomo che desidera lasciare la figlia in buone mani, quando anche lui non potrà più occuparsi di lei.

La posizione che sta assumendo Verner in questo quadro sociale e politico è molto interessante. Al momento lo vediamo agire dietro le quinte, non è direttamente implicato, anche se verrebbe punito in egual misura.
La tenacia di Aleks mi sorprende sempre, ma ciò che davvero entra nel cuore è la ragione che spinge questi giovani ad agire, Verner compreso. Il fatto di avere una famiglia a cui essere legati, sognare per coloro che amano un futuro migliore, offrire giustizia alla memoria dei cari perduti sono nobili valori e per rendere ad essi onore serve molto coraggio.
Sono certa che Verner saprà agire nel migliore dei modi, il fatto che non condivida i metodi violenti è molto significativo; nel tentativo di ottenere giustizia sono sicura che non rischierà di perdere se stesso, anche se in Finlandia stanno combattendo una guerra interna sono certa che Verner saprà distinguersi.

Ogni capitolo di questa storia aggiunge un approfondimento interessante, anche se non manca mai di aggiungere tantissima angoscia su ciò che verrà. 🤍🤍

A presto!
Un abbraccio grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
25/08/22, ore 11:40
Cap. 14:

Ciao^^
i compromessi non piacciono a nessuno, ma arriva una fase della vita in cui bisogna accettarli.
Una ragazza deve accettare di sposarsi, anche se non è pronta a farlo, come un giovane rivoluzionario sceglie di unirsi alle fila dei comunisti, anche se non ne condivide a pieno il programma politico e un altro accetta di abbandonare la famiglia e il figlio piccolo, per combattere a favore della causa.
Jussi, poi, si trova di fronte a una scelta decisamente difficile: servire la causa e diventare un assassino o rititarsi e fare la figura del codardo?
Tutti questi giovani protagonisti sono di colpo usciti dall'età della giovinezza, invecchiando di colpo di molti anni, nel momento in cui le responsabilità crollano loro addosso.
Come sempre bravissima, a presto!

Recensore Master
23/08/22, ore 22:24
Cap. 14:

Carissima,
perdona il colossale ritardo, sono in mezzo agli scatoloni di un trasloco che è solo al principio! O_o
Kaija è sotto pressione per l'assenza del fratello e rischia di prendere delle decisioni poco accorte per proteggere la famiglia e il padre. I consiglio del dottore è pratico, ma escludere i sentimenti da un matrimonio è pericoloso. D'altronde lui ha amato con passione Helena, spero voglia rispettare i sentimenti della figlia. Kris sembra una brava persona, ma mi ha dato una sensazione un po' ambigua quando ha avvicinato la ragazza fuori dalla chiesa.
Verner aiuta Aleks e si confronta con lui sempre più spesso: forse riesce a dialogare con il russo molto più di quanto non facesse con Jari e il dibattito ricco di ricordi porta entrambi a una svolta.
Il giovane riceve un incarico tutt'altro che leggero. Quando si parla di uccidere, per quanto sia una giusta causa, la coscienza dovrebbe far sentire la sua voce. Non a caso l'ombra della parola "assassino" si proietta sul ragazzo con estrema decisione.
Ora attendo gli sviluppi sui molteplici scenari che hai aperto. ^^
Un bacio e alla prossima!