Ciao, mia carissima Star^^
Oggi sono riuscita a trovare la pace e non vedevo l'ora di tornare qui. ♡
Apprezzo sempre il modo in cui giostri i personaggi nei loro pensieri e nelle loro azioni. A nessun personaggio che citi nel corso della narrazione manca un approfondimento psicologico e del vissuto personale. In questo capitolo è stato il turno di Bernhard, i tempi erano maturi per rivelarci quanto questo ragazzo sia motivato da sentimenti patriottici molto profondi. L'approfondimento della sua emotività rende l'incipit di questo capitolo molto suggestivo e interessante. Le tue narrazioni sono sempre fortemente intrecciate alla geografia degli Stati in cui le ambienti, su di essa presti costante attenzione, anzi sembra proprio l'origine di tutti i tuoi racconti; ho come l'impressione che questa tua consapevolezza così razionale dei luoghi di cui narri rappresenti il punto focale per rendere così verosimili le tue storie, impianti tutta la tua narrazione sulla base di queste conoscenze. Dal punto di vista storico (fortemente intrecciato all'aspetto geografico, come è logico che sia) insorgono le tue analisi più profonde e sentimentali; il tema della patria ricorre sempre nei tuoi scritti ed è fortemente intrecciato alla personalità dei personaggi, ai rischi che decidono di assumersi con l'obiettivo di difendere i valori patriottici in cui credono, per loro rappresentano una ragione di vita. Nonostante narri di un mondo molto distante da noi, non è difficile avvertire molto intenso il vissuto di ogni personaggio, come se fosse accanto a noi nel tempo e nello spazio, ci consenti di entrare in empatia.
A Bernhard è stato affidato un ruolo importante, ma nonostante da lui dipenda il destino di un angolo di mondo non è emotivamente invincibile, prova un'umana paura, senza tuttavia tradire gli ideali di cui è fermamente convinto.
A Bernhard è rimasto impresso Jari, su di lui ha creato un'opinione interessante; ciò che ha consentito a Jari di distinguersi dagli altri fedeli alla Causa è stato il suo entusiasmo, lo stesso che spaventa Yrjö.
Dalla discussione tra Yrjö e Lauri emerge quanto la missione sia diventata rischiosa e compromettente. La peso della missione per coloro che la devono portare a compimento rischia di diventare una via di non ritorno. La contrapposizione tra i due amici diventa sempre più marcata: Yrjö dimostra di essere più razionale, mentre Lauri si rivela più passionale. È una contrapposizione che ricorre più volte nel corso del capitolo, allontana i personaggi nelle motivazioni che li spingono a lottare, cambiano i mezzi con i quali desiderano raggiungere i loro scopi, ma nonostante queste differenze personali ciò in cui credono non cambia mai. Lauri, come Aleks, è disposto a rischiare per amore, sogna un futuro diverso, più libero per la sua patria e i suoi concittadini; Yrjö, invece, vive la scelta in modo differente, forse più razionale, riesce a pensare con più lucidità alle conseguenze delle sue scelte, non vuole compromettere la sua morale, è molto più pacato, meno impulsivo, un caso raro considerata la sua giovane età. Yrjö non si dimentica però di considerare anche le conseguenze di una sua eventuale non azione, infatti scegliere di non agire nell'immediato equivale ad abbandonare i suoi compagni ad un destino non roseo; questi pensieri mi danno ancora una volta l'impressione che Yrjö sia un amico responsabile, sincero e leale.
Attraverso gli occhi di Karl, un personaggio terzo, ci racconti qualcosa di più sulla vita di Verner, sulla sua famiglia, in particolare sullo zio malato appena accennato nei capitoli precedenti e di cui deve prendersi cura lavorando, un motivo più che valido per sopportare tutte le ingiustizie che sta subendo sul posto di lavoro.
Si nota dal dialogo tra Karl e Elmer quanto sia sincera la loro amicizia, è costellata di gesti sinceri, il fatto che si preoccupi del nipote dell'amico è sicuramente uno di questi. La preoccupazione di zio e amico sembra piuttosto fondata considerando il carattere irruento del padre di Verner che lo ha portato ad una fine tragica.
La parte che riguarda Kaija mi ha commossa. Jari ha vissuto un dolore simile, ma allo stesso tempo diverso rispetto a Verner, dalla morte della madre ha avuto consolazione nella presenza della sorella, ma anche disprezzo da parte del padre. Nella lettera di Jari rivolta alla sorella emerge sincero affetto (in parte si confida con lei sottolineando la fiducia che prova nei suoi confronti e scatenando in lei una certa preoccupazione), la nostalgia verso la patria, il rapporto speciale con Verner anche se non entra nel merito della natura della loro relazione e il rapporto tormentato con il padre.
I tuoi personaggi sono tutti accomunati dal senso di un futuro migliore per la propria patria, Aleks pensa alle ragioni che lo hanno spinto lontano dalla sua patria, infondendo al lettore una grande malinconia. Ci parli di un amore lontano che brama solo il ricongiungimento e gli obiettivi da raggiungere sembrano mirati a quello, oltre a quel senso di libertà per il suo popolo che ha il potere di riportare la pace anche nel suo futuro personale. Tornare a casa vittorioso dalla sua famiglia per lui rappresenta una ragione di vita, rendendolo disposto persino a stringere alleanze rischiose.
Infine, hai sottolineato quanto questi "paladini della libertà" siano profondamente umani e quanto la discussione con Mikhail sulla validità delle loro scelte sia profondamente comprensibile.
Questa storia è appassionante al pari di tutti gli altri racconti che ho letto sul tuo profilo, infonde sempre maggiore curiosità e trepidazione sul destino dei tuoi personaggi.
Inizio inviando questi miei pensieri per non farti attendere troppo, ma spero di farti avere al più presto la mia opinione sull'ultimo capitolo che hai pubblicato. ♡♡
Un abbraccio grande!
-Vale (sempre tua affezionata lettrice) |