La parte buona di me dice: "che bello, un mago... grande... voglio conoscere tutte le tue magie... posso essere la tua assistente?" |
Molto bello adoro la prima storia. Scrivi proprio bene mi piace lo stile anche se non riesco a definirlo. Vado a leggere il secondo capitolo. Ciao! |
Su questo non so cosa dire, mi hai lasciato un vuoto dentro. Immaginare il dolore di quella ragazza è stato orribile... non ho da aggiungere, quando sono emotivamente coinvolta non ho parole... sei bravissimo/a. |
Questa storia mi ha lasciato un senso di amarezza dentro... non voglio neanche immaginare cosa abbia potuto farle quell'estraneo. Se non son scema io, il tuo racconto ha voluto sottolineare una dura realtà, vero? Mi colpiscono i tuoi dialoghi, mi hai lasciata con il fiato sospeso, ero impaziente di arrivare all'ultima riga (e non è poco, considera che mi succede solo con i migliori racconti) e quando ho letto l'ultimo dialogo son rimasta per un po' a riflettere. Questa storia è solo costruita su dialoghi ma è confezionata bene, ripeto: lascia il lettore con il fiato sospeso. Tu hai un dono: sai scrivere. |
Qui ti dò un consiglio: i medicinali che elenchi sarebbe buono se tu dicessi a cosa servono. Immagino che se lo svelassi, probabilmente potremo capire subito che tipo di disturbo ha l'uomo e tu, forse, vuoi farcelo intendere e svelarlo più in là. Da un lato è buono, dall'altro (mia considerazione personalissima) mi sarebbe piaciuto sapere a che servono quei farmaci (sono curiosissima e mi piacciono i racconti molto dettagliati). Posso immaginarlo dal racconto: probabilmente sono tutti antidepressivi. Mi piace come concludi il racconto con quella serie di "sono libero, vivo, pazzo" e alterni la parola "vivo" a "pazzo" per far intendere quanto sia realmente frenetica l'attività cerebrale del protagonista. Mi piace come descrivi la dottoressa, come affiori la superficialità di quel medico nei confronti di un malato di mente ed è vero: tendono a guardarli come se stessero sempre male come se non potessero mai esprimersi per paura che possano far qualcosa. I malati di mente hanno disturbi e i medicinali inibiscono quei comportamenti, dal tuo racconto s'evince tutta l'impazienza, la fragilità, la pazzia del protagonista. Non è semplice scrivere racconti di carattere psicologico, anche questo mi piace. |
Devo farti i miei complimenti, non è semplice scrivere racconti del genere. Dal punto di vista della sintassi e della grammatica, ci siamo decisamente. Ottimo. Per quel che riguarda il racconto ho immaginato nella mia mente la voce di un ragazzo che raccontava, che stava davvero per buttarsi di sotto. Ho sentito la sua disperazione ma forse non si può neanche definire disperazione; apatia, stanchezza... ecco, forse adesso ci siamo. E' apatia, voglia di farla finita. Mi ha colpito molto come si rivolge al lettore, come se si destasse dalle sue considerazioni personali. Hai saputo trasmettermi le emozioni del protagonista. Ti faccio i miei complimenti, nel modo più assoluto. Recensione decisamente positiva, continua così. Buon lavoro! P.S.: ometto le emoticons nelle recensioni perché mi sembrano più adatte in un linguaggio da sms. |
Santo cielo! Inquietante, piena di significato, bellissima. |
Questa raccolta è meravigliosa! |
meraviglioso. Adoro la ricchezza di termini che hai usato, la lettura scorrevole, e impegnato. ho avuto il fiato in sospeso per tutto il tempo, davvero, non so come hai creato una strana suspence che ho adorato. complimenti davvero. |
Avevo capito che si trattava di un bambino e che c'era di mezzo un affido/adozione, ma inizialmente pensavo che i ruoli fossero capovolti, ovvero che la narratrice fosse la madre biologica e l'altra l'affidataria. Il fatto che tu sia così abile (Cercherò di usare solo aggettivi neutri, da adesso u^u) nel narrare eventi così vicini ad ognuno di noi mi soprende ogni capitolo di più. Questa raccolta è un piccolo capolavoro e non mi risulta difficile capire perché è stata inserita tra le Storie Scelte. |
Ammetto di non aver capito totalmente questo racconto, ma penso sia anche quello il tuo obiettivo. La cosa che più colpisce nei tuoi racconti è la cruda realisticità: chiunque di noi potrebbe capire che tutto ciò potrebbe benissimo succedere o che è già successo almeno una volta quest'oggi. |
Ecco, questa mi ha seriamente sconvolto. La pedofilia è una delle cose che non riesco a capire, accettare... niente di niente. Giuro, io sono aperta a qualsiasi cosa, ma la violenza non la accetto in nessuna maniera, tanto meno sui bambini. Mi fa schifo il pensiero di ciò che fanno, di come adescano bambini innocenti e smaliziati e gli tolgano qualsiasi cosa. 'La morte non sia augura a nessuno', non è per niente vero. Perché se questi soggetti fossero sciolti in qualche gocciolina d'acido a me non dispiacerebbe neanche per niente. |
Cavolo. |
La prima volta che ho letto questa storia sono rimasta interdetta. La seconda pure. La terza ho pensato "Questo è pazzo". La quarta "Questo è un genio". |
Ciao, ho letto tutti i racconti e penso che siano davvero magnifici. Scrivi benissimo, a parte qualche piccolo errore di battitura che si incontra qua e la, ma di cui non ho tenuto conto. Con poche e semplici parole azzeccate e messe nel punto giusto riesci a descrivere in maniera perfetta i tuoi personaggi, le tue similitudini rendono perfettamente l'idea di ciò che vuoi dire. I tuoi personaggi,pur essendo per molti aspetti diversi da me, hanno raccontato parte di me. Mi sono immedesimata tantissimo in loro, è come se tu avessi descritto parti della mia personalità che ho trovato sparsi qua e la tra le righe, l'ultimo racconto poi mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. |