Recensioni per
Raccolta di racconti raffazzonati, ruspanti ed accidentalmente riflessivi
di GenGhis

Questa storia ha ottenuto 106 recensioni.
Positive : 98
Neutre o critiche: 8 (guarda)


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Nuovo recensore

Interessante. Indubbiamente originale. Non se ne vedono molte di narrazioni così audaci e immorali. Già, perché parlare di suicidio è sempre immorale; parlarne con un ghigno beffardo quanto sofferente come hai fatto tu lo è ancor di più. Ma ti capisco. Solo un artista è capace di guardare in faccia la morte e di sorridere delle proprie debolezze. Niente male!

Recensore Veterano
03/09/12, ore 19:17

Ciao :)
Nonostante apra poco le pagine delle storie scelte, tenevo d'occhio questa raccolta da un po', colpita già dal titolo... e adesso che ho letto questo tuo ultimo capitolo mi sono decisa a recensire (stupida pigrizia ._.), perché è una cosa semplicemente meravigliosa. Miseriaccia. Sono rimasta... non lo so, incantata? Ipnotizzata? Meravigliata, di nuovo? Dalla prima all'ultima parola! C'è qualcosa in quel che scrivi che è davvero magnetico, non solo piacevole - forse lo stile che io trovo così elegante e fantastico ed equilibrato, o la stessa storia narrata, o quella che definire "fantasia" mi sembrerebbe troppo riduttivo... insomma, tutto insieme! Come dire, questa tua storia mi ha lasciato un sapore dolcissimo, appena un po' struggente, come l' "amore giovanile" di cui scrivi: per una volta, mi sono sentita davvero felice di riconoscermi nel tenero Julian!
Insomma, anche questo mi sembra riduttivo, ma tantissimi complimenti! Pian piano passerò agli altri, spulciando qua e là come se fosse davvero un bel libriccino da portarsi sempre dietro *___*

Recensore Junior
25/08/12, ore 19:30

Questa volta cercherò di articolare qualche parola in più per questa raccolta che, a dirla sinceramente, è stupenda.
I racconti, a livello di trama, non hanno nulla in comune. Eppure non riuscirei a dire quale sia il migliore o anche solo il mio preferito.
Come scegliere tra il libero pazzo di "Sono...?", Angelica, il signor Roosvelt, Odette?
Lo stile che hai è qualcosa di veramente bello. Armonioso.
A volte ho la tentazione di stamparmi i racconti e fare una mini-rilegatura da portare nella borsa per i momenti in cui vorrei leggere e non ho la possibilità, ma temo che violerei in qualche modo i diritti d'autore, ergo mi trattengo xD
Anyway, credo di aver espresso la mia opinione :)

Hasta la vista!

Nuovo recensore
12/04/12, ore 16:37

Ciao! Ho finito di leggere tutti i tuoi racconti solo in questo momento ed ho deciso di "provare" a recensire questo, perchè penso sia quello che mi ha trasmesso più emozioni. Non c'è stato bisogno di inserire grandi scene o personaggi, sono bastati Pilar ed il Grande Lago per creare questo racconto che fa molto riflettere. Dato che è la mia prima recensione su uno de tuoi racconti, anche se sono tremendamente banale (scusa, quando devo scrivere qualcosa ho tanti pensieri che mi frullano in testa, ma non riesco a mettere giù nulla di decente), devo farti i complimenti. Io non sono una gran scrittrice, ma posso considerarmi una buona lettrice che sa apprezzare le cose fatte bene e questi racconti sono maledettamente coinvolgenti. Hai mai letto "Piccoli Equivoci Senza Importanza" di Tabucchi? Io sì, e leggendo i tuoi racconti il suo libro mi è venuto in mente più volte. Se non l'hai letto, ti consiglio vivamente di farlo, il suo libro è un insieme di racconti, tutti slegati gli uni dagli altri e... beh, non dico più nulla. Aspetto i prossimi racconti, buona fortuna!
Ciao,
Shi_Sama.

Nuovo recensore

Molte volte il titolo è importante: trovare una formula vincente aiuta certo a catturare l'attenzione. Tu l'hai trovata. Così come un ape verso il fiore ho cliccato questa storia e ne ho letto il primo corto capitolo. Non sono che poche righe, ma le parole così accostate hanno una forza straordinaria.
Non so capire cosa mi sia piaciuto di preciso: direi l'insieme. Il primo concetto, la decisione del protagonista di morire lo stesso giorno in cui è nato, solo diciannove anni dopo: particolare, buffa, ti fa sorridere quando invece non ci sarebbe motivo di farlo. La povera cagnetta morta sotto alla montagna di roba. La canna al basilico! Il piede nel vaso dei gerani. La penna promozionale.
Dunque l'insieme ma anche i particolari, le immagini che evochi, l'ossimoro tra il carisma del protagonista -di cui dentro di te lamenti la fine- e la tristezza che lo stesso prova e comunica.
Un breve capitolo ma a forte impatto: quasi mi sembrava di essere insieme a lui, pronta a gettarmi giù. Complimenti.

Recensore Veterano
04/02/12, ore 11:38

se ti chiedessere di descrivere le condizioni psico-sentimentali di una nube che copre il cielo di una città eschimese riusciresti ad impersonificarti talmente da farmi credere di essere stata davvero, in una vita precedente o in questa, una nuvola, e tramite le tue parole essa, così insignificante e dimenticata, diventerebbe protagonista di mille emozioni e riflessioni.
c'è sempre del cinico in te, anche, a volte, del tragico, e tutto questo non fa che aumentare il mio interesse.
complimenti,
spero di leggere tuoi nuovi racconti presto

Recensore Veterano
04/02/12, ore 11:20
Cap. 5:

No, cioè, questo è troppo, troppo tenero!
Intendo in senso assolutamente positivo...
Ma chi sei, tu? sei un maniacodepresso, una dolcissima madre, un cadavere vivente, un suicida?
Sei assolutamente super-realistica, davvero...mi sembra di vivere tutto ciò che scrivi.
Ma certe emozioni, come fai a conoscerle se non le hai vissute?
Certe idee, da dove ti saltano in mente?
E poi sembra che metterle giù, scriverle, sia la cosa più facile... Nulla è forzato, non una frase è poco azzeccata:
Tutto è perfetto.
ammirazione e rispetto sempre crescenti

Recensore Veterano
04/02/12, ore 11:10

oh, Dio... doveva esserci qualcosa di stupefacente come finale...
eppure l'ho letta tutta d'un fiato (forse perchè era breve ahah) senza annoiarmi all'inizio...
sì, questa frase va' spiegata: è che io ogni volta nei miei racconti (imparagonabilmente inferiori a questi) mi ritrovo sempre a dover trovare un enigma iniziale che incuriosisca il lettore o ne esce un racconto noioso.
Qui no, qui non serve nessuna macchinazione per intrappolare il lettore, qui, e per qui intendo nei tuoi scritti, lo stile realistico (che mi fa credere tu abbia davvero vissuto ogni storia, per quanto assurda) è accattivante e un racconto tira l'altro.
Profonda ammirazione.

Recensore Veterano
04/02/12, ore 11:02

Oddio povera bambina...è un po' stupida però...cioè, io da piccola non sarei mai andata con un mago.
che poi sembra simpatico, come tipo... non fosse terribilmente inquietante.
Adoro i dialoghi.

Recensore Veterano
04/02/12, ore 10:58
Cap. 2:

che bello... adoro il tuo stile!
E poi anche il sovrapporre le due immagini, il bar e la psicoanalisi... Ma come conosci tutte queste medicine?
la fine è fantastica.
complimenti di nuovo

Recensore Junior
26/01/12, ore 21:58
Cap. 2:

...e non potevo non commentare anche questo. Finzione o realtà? Brutale assassino o malato di mente? Pazzo... o e il mondo ad essere girato alla rovescia? 
"Sono libero. Sono vivo. Sono pazzo."
Brividi. Ho avuto una visione di occhi lucidi e febbricitanti. Folli.

Recensore Master
12/01/12, ore 00:13

Spero che Marylou abbia detto di no.
Mamma mia, non voglio neanche immaginare che cosa può farle se accetta di andare con lui.
Si, tramite questo dialogo si capisce tutto.
L'atmosfera che crei è impressionante.
Scatta già quell'allarme nella testa. Che ti fa dire: "No Marylou.. vai via prima che sia troppo tardi"
Brr.. ok basta.
Detto questo, mi è piaciuta molto! Complimentissimi! Ad ogni storia mi colpisci sempre di più!
Chissà le altre!! Corro a leggere!
Alla prossima! Bye!

Recensore Master
11/01/12, ore 23:56
Cap. 2:

Perchè mi sembra di aver già letto una situazione del genere?
Si, di quest'uomo, che è "pazzo", rinchiuso, che prende tante medicine, che si ricorda i vari nomi, a cui piace fare liste.
Oddio, mi sembra di avere un dejavù. Vabbè.
Beh, in ogni caso ho apprezzato molto anche questa.
La personalità del personaggio mi è piaciuta.
A parte questo.. niente, mi riduco a farti i complimenti. Leggerò anche le altre!
Bye!

Recensore Master

Bellissima.
Innanzitutto è scritta non bene, di più! Mi piace trovare pezzi scritti così. Si leggono che è un piacere! Ti prendono e non ti lasciano più sino alla fine.
E poi mi ha colpito parecchio. Perchè, nonostante tratti di un argomento delicato, riesci a farlo sembrare un dato di fatto.
Come se ogni giorno, ragazzi giovani, meditano di suicidarsi un giorno o l'altro.
Comunque il protagonista mi ha trasmesso tanta rassegnazione e anche un po' di ironia.
Mi è piaciuta la fine, quando saluta gente qualunque. I dettagli (come la penna o i bidelli) fanno sorridere. Forse hai capito in che senso.. (spero)
Si insomma, complimenti!
Alla prossima! Saluti!!

Recensore Junior
03/01/12, ore 15:03

Mi piace moltissimo questa raccolta, è così accidentalmente riflessiva da non poter non meritare un fantomatico inchino virtuale.
Pilar, in specifico, merita davvero molto. Il suo rapporto con il Grande Lago è insolito, delicato.
Un lago che muore e la ragazza che lo vede, lo sente morire.
Mi piace molto il tuo stile, è molto, molto particolare.
Scusami, volevo scrivere una bella e lunga recensione ma sono essenzialmente di poche parole e spero che la cosa non ti disturbi.
Ancora tanti complimenti e buon anno nuovo,


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