Recensioni per
Raccolta di racconti raffazzonati, ruspanti ed accidentalmente riflessivi
di GenGhis

Questa storia ha ottenuto 106 recensioni.
Positive : 98
Neutre o critiche: 8 (guarda)


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Nuovo recensore
28/08/11, ore 14:45

Stupenda, come le altre storie del resto. Apprezzo particolarmente il modo in cui tratti questi argomenti così attuali, il tuo modo di scrivere, di narrare queste storie è molto suggestivo. Mi scuso per la recensione breve, ma sai che non sono brava a scrivere recensioni lunghe, insensate si, ma lunghe no xD
Complimenti, la mia stima per te aumenta ( non ti montare la testa u.u)
Ciao,
planet

Recensore Junior
27/08/11, ore 00:59
Cap. 5:

Ma buonasera! 
Ultimamente leggo yaoi in quantità spropositata e dato che qui il punto di vista è femminile, non mi è balenato neanche per un instante in testa che fosse un triangolo amoroso- chiamiamolo blocco yaoista…  
Però ho pensato altre cose: ho pensato fosse una stalker o una psicopatica - e queste due opzioni mi sono rimaste in testa per un bel po’, perché inizialmente il punto di vista maschile è passivo... Sembra subirla questa donna. Poi non so, a me ha dato quest’impressione…
Il finale l’ho trovato davvero positivo. Dal punto di vista giudiziario on so quanto conti la volontà di un bambino in situazioni simili, ma io, ancor prima della protagonista, sento di dovermi aggrappare all'ultima battuta.
Complimenti, ho apprezzato l’attualità dell’argomento, il punto di vista inedito ed il finale che lascia sospirare anche vecchietti con acciacchi come me.
Saluti, The_Heartbreaker. 

Recensore Junior
26/08/11, ore 20:51
Cap. 5:

Oh ecco, arrivata più o meno a metà, lo confesso, stavo per chiudere. Sembrava una di quelle noiose storielle d'amore in stile lui,lei  e l'altra...e invece come al solito stupisci. Si parla di madri, di legami d'amore spesso anche più forti di quelli tra partner. Che dire...perfetta, tanto per cambiare!
Baci

Recensore Master
26/08/11, ore 19:09
Cap. 5:

Lacrimuccia per il finale :'''(
Naturalmente, sembra che parli di un triangolo amoroso fino alle ultime righe.
Mentre invece si tratta di una madre adottiva. Ottimo argomento, come sempre d'attualità.
E, come sempre, un punto di vista valido e un racconto originale.

Erodiade

Recensore Junior

Mi piace come scrivi, parecchio. Mi piace anche la "trama" di questa storia, il ragazzo che diciannove anni dopo la sua nascita vuole finirla, complimenti, hai attirato la mia attenzione con un nonnulla e ora sta cosa mi piace da matti. Vado a leggere il resto, credo di averti già annoiato abbastanza.

Recensore Master
22/08/11, ore 19:44
Cap. 2:

Ciao! Ho letto tutti e quattro i tuoi racconti e mi sono davvero piaciuti, ma recensisco su questo perché è il mio preferito.

Innanzitutto, sei mooolto bravo/a XD Mi ricordi un pò Palahniuk, gli scrittori della beat generation o J.T.LeRoy, insomma hai uno stile moderno e cogli con tragica crudezza tutte le pecche della società di massa.

Il secondo racconto è il mio preferito perché tratteggi perfettamente la sensazione di vuoto ed insieme di rabbia, di nausea di quel ragazzo, e perché alla fine chi può dire che cosa significa essere pazzi? Il confine tra normalità e pazzia è davvero labile e "solo chi è pazzo può dire la verità". Ottima quella specie di fantasia/allucinazione sugli amici al bar. "Sono libero, vivo, pazzo." Stupendo!

La prima storia ha del tragicomico. Un suicidio così, senza pensarci due volte, come se la vita fosse così stupida e frustrante da non valere la pena viverla.

La terza è....ambigua. Siamo noi a pensare male o si tratta di un pedofilo? La seconda immagino - non ho gli occhi innocenti di quella bambina.

E l'ultima.... Sì, quante volte capita di sentire fatti di cronaca simili? E quante volte si preferisce spegnere la tv?

Ti seguo!!!!
Saluti da Ero

Recensore Veterano

Ho letto tutti e quattro i tuoi racconti e mi sono piaciuti veramente molto, hai uno stile di scrittura notevole; la mia storia preferita comunque è la prima, mi ha catturato l'attenzione sin dall'esordio. Scrivi in maniera fluida e schietta, è un tipo di linguaggio adatto al turbinio di pensieri dei personaggi che descrivi, ed è proprio la forma eccellente ciò che più apprezzo, anche se pure il contenuto è sviluppato molto bene. Ottimo lavoro!

Recensore Master
18/08/11, ore 21:21

Mamma, che tensione! o.o
E' qualcosa di assolutamente attuale e terrorizzante, probabilmente me lo sognerò stanotte.
Vorrei dire tante cose ma non trovo le parole... se non: brava. Magnifica caratterizzazione, magnifica conclusione, magnifica storia :)  (e angosciante, aggiungerei)

-Light-

Recensore Junior
17/08/11, ore 16:43

Per Diana! 
Le famigliole quasi-simil-forse felici di per sé hanno del tetro, l’ho sempre pensato.
È pazzesco come si ci comporta dopo le più cruenti notizie del Tg. È pazzesco non perché inverosimile, ma al contrario, lo è troppo. Siamo tutti portati a crogiolarci nella nostra personale sindrome della piccolezza: tanto io che ci posso fare? È già successo! Era inevitabile! Proprio adesso dobbiamo parlare di ‘sta poveraccia morta ammazzata? Guardiamoci un film, che non ci pensiamo più! 
È orribile che si è portati a comportarsi così, ed è ancor più orribile che non si possa fare altrimenti. Scrollarsi le spalle è inevitabile…
I tuoi racconti tirano fuori un mio lato che ignoravo: quello che chiude gli occhi, quello che si volta altrove, quello che vuol ricoprire di zucchero rosa anche il catrame più nero. Posso capire e non voglio capire. Non voglio capire appunto perché già capisco. Leggendoti, sono costretta a tenere gli occhi aperti, mi guardo alle spalle.
Beh, anche questo finale è… sì, lo definirò intenso.
La mia stima per te cresce di aggiornamento in aggiornamento come il mostro che nascondo sotto il letto e che si  ciba delle spalle scrollate, dei sorrisi tirati e di rospi ingoiati.
Ancora complimenti. 
Ossequi, The_Heartbreaker.

Recensore Junior
15/08/11, ore 23:46

*Trattiene il fiato*
 
Angoscia! E'emblematicamente moderna. Immediatamente il lettore diffidente come me è portato a figurarsi i più turpi scenari. Ma potrebbe anche non essere necessariamente così...
Mi piace moltissimo come l'hai concluso sospeso... lasciamo Marylou e Roosevelt stretti sotto lo stesso ombrello. Deve piovere per sempre e loro devono rimanere cristallizzati in quel gesto. Non un passo di più. Basta così.
Sinceri complimenti.
Ossequi, The_Heartbreaker.

Nuovo recensore

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Il protagonista, descritto in maniera quasi vaga, concentrandosi solo sulla sua malattia, da uno spaccato di un'esistenza posta totalmente alla cura di una malattia, spesso una terapia superficiale, basata quasi totalmente sull'assunzione di potenti farmaci. La storia è pregna di significato, racconta qualcosa di davvero inedito e da un punto di vista nuovo ed appassionante.

Nuovo recensore
12/08/11, ore 11:05
Cap. 2:

E' davvero molto,molto triste,ma anche molto bella.La parte che più mi ha colpito della tua storia è senz'altro la scena del bar e in particolare il modo in cui finisce,per non parlare di una cosa a cui io non avevo mai pensato,la ritrosia di un depresso a mostrarsi tale agli amici,per paura di essere giudicato.
P.s. Hai fatto un piccolo errore di battitura:La faccia attendere un minuto più del dovuto,credo che tu volessi intendere la faccio,o no?(piccolo dispetto xD)
Cmq questa storia va dritto nei miei preferiti u.u

Nuovo recensore

Davvero bella.Noto,con piacere,una particolare attenzione alla punteggiatura,accurata la scelta di vocaboli e molto,molto ben descritto l'atteggiamento che i bidelli hanno verso gli allievi.La parte più veritiera di ciò che hai scritto è proprio quella riguardante le pompe funebri,ed io ho una sola parola per ciò che fanno...TRISTEZZA!

Recensore Veterano

Non bazzico la sezione delle fan fiction originali, ma trovarmi al primo posto, nella home, una storia con un titolo come questo mi ha colpita molto. E la lettura di questo primo testo è stata davvero soddisfacente. Ben scritto a livello di grammatica e di idee.
La voce narrante di questo anonimo ragazzo è riuscita a renderlo un personaggio interessante. Ha tutta l'aria di essere una persona comune, con tutte le sfighe che un adolescente può avere a casa, a scuola, con gli amici. Nonostante ciò la vita di questo ragazzo è molto colorita, grazie ai rapidi, ma vividi ricordi che richiama su quel davanzale. Il veleno per ratti, Fragola, i gerani, il basilico... in qualche modo tutte queste cose mi hanno "colorato" la scena, non saprei spiegarlo, è una sensazione. Hanno creato un racconto d'impatto, con la sua comicità un po' grottesca. La prima frase è già molto accattivante (o almeno lo è per me, credo dipenda da quel che si sta cercando in una storia), e anche l'ultima è bella.

Complimenti davvero.
Storia scagliata nei preferiti ;)

Recensore Master

Questa storia mi è davvero piaciuta. Breve, concisa, pregna di un’ironia di fondo velata da quel tanto che basta di cinismo. Credo che questo sia il primo sul tema del suicidio che non mi abbia annoiata, letteralmente, a morte. Probabilmente è anche uno dei pochi in cui il protagonista si uccide davvero, senza venire colto da ripensamenti o bloccato da una persona speciale che passava di lì casualmente eccetera eccetera. Non tratta nemmeno di un suicidio in “grande stile”, è qualcosa di semplice e veloce, senza ricorrere ai più disparati veleni, effetti scenici e quant’altro. Credo che questo sia molto azzeccato.
In effetti se una persona decide di porre fine alla sua vita, non le interessa molto del resto. A che pro assicurarsi una morte fantasiosa, preceduta da lunghe e tormentate riflessioni? Tanto tutto ciò non avrebbe ripercussioni su di sé, una volta avvenuto. Penso che tu con questo scritto abbia colto nel segno, specie nella frase:
“La verità è che mi sono reso conto che di questa vita non me ne fregava niente quando ho ipotizzato per la prima volta di chiuderla lì, e non ho pensato niente.”
Ho particolarmente apprezzato, per altro, il sunto dei vari aneddoti sulla vita del protagonista. Oltre a essere perfino comico (non oso immaginare la scena del ragazzo che arriva all’ospedale e spiega di aver ricevuto una canna di basilico a cui è allergico, impagabile), riesce a esprimere la sensazione di indifferenza che prova il protagonista verso la sua esistenza. In generale l’introspezione è trattata in modo molto diverso dal solito e abbastanza originale, quindi meriti i miei complimenti per come hai trattato l’argomento.
Anche gli addii finali, ultimi pensieri del ragazzo, sono direi perfetti. Arrivare a salutare perfino l’agenzia funebre pensando alle penne in regalo al funerale merita tutta la mia stima (dopotutto, svolgono un servizio anche loro). L’ultima frase è quella che ho preferito, come c’è da aspettarsi. L’idea di uccidersi per il protagonista non è stata causata da drammi insormontabili, addirittura viene presa con una certa leggerezza, propria di chi è certo di non aver nulla di particolare da perdere. Forse le disgrazie non motivano il causare la propria morte. Ogni ostacolo, come si suol dire, può essere superato. È il non avere una ragione per vivere, secondo me, l’unica vera ragione per porre fine alla propria esistenza. In questo rapido e, come dici tu, “ruspante” racconto questo aspetto viene a emergere. Forse in apparenza non è questo il fine ultimo della storia ma, come è scritto nel titolo, queste poche righe si sono dimostrate accidentalmente riflessive.
Ora, passo alla parte più noiosa (sì, è possibile) della recensione. Seppur bello questo racconto ha un paio di sviste che ti segnalo subito.
“e con una piede sul davanzale della finestra” In questa frase c’è un articolo indeterminativo femminile al posto del maschile. Poi, quando scrivi: “Oramai il mio piede era dentro fino alla caviglia nel dei gerani ti è sfuggita la parola “vaso”, o qualunque cosa fosse, per disattenzione. Ovviamente non sono errori madornali, si possono tranquillamente correggere, a parte queste imprecisioni il resto della storia è scritto davvero bene.

Non vedo l’ora di leggere i prossimi racconti, spero che siano tutti ottimi come questo!
Ti faccio i miei complimenti, un saluto e un “continua così”

Tawara