[SPOILERS SECONDA STAGIONE]
Le loro separazioni non erano mai per sempre. In fondo lo aveva detto anche Aziraphale stesso: "Nulla è per sempre".
Eppure la loro ultima lite era sembrata una ghigliottina: li aveva divisi così profondamente da lacerarli, così duramente da far mettere ad entrambi il punto su una relazione che pareva essere appena cominciata - o che era morta ancor prima di cominciare davvero.
Crowley si era sentito tradito, così tanto da dirsi che non sarebbe tornato dall'angelo nemmeno se gli fosse piombato davanti - in ginocchio, per giunta.
Peccato che fosse solo tutta una stupida storiella che si ripeteva per non ammettere quanto in realtà sperasse in un ritorno. Sperava in un chiarimento. Sperava in una svolta.
E adesso la svolta era arrivata così, di colpo, senza preavviso.
Dopo un anno intero da quel disperatissimo bacio.

Crowley invita Aziraphale a un appuntamento. Che non è un appuntamento, ma lo è.
Tra una bottiglia di vino e l’altra… e l’altra ancora, capiscono entrambi che, forse, è arrivato il momento di essere sinceri l’uno con l’altro.
E che c’è qualcosa di umano che ancora non hanno provato a fare insieme.
Ma non è così facile come sembra. Anche la Bentley lo sa.
Per fortuna un demone è capace di tentare. E un angelo possiede la grazia divina.
E c’è questo immenso amore che non ne vuole proprio più sapere di starsene in silenzio.
Tutti e due vogliono sentire cos'è l’amore. Tutti e due vogliono mostrarselo.

Eren Jeager è un giovane graphic Desiner che condivide un piccolo appartamento con l'amico Armin.
Omosessuale dichiarato, ha una famiglia che non accetta completamente il suo orientamento sessuale e per questo non riesce a mantenere una relazione stabile per lunghi periodi, poichè i suoi genitori non avrebbero permesso l'entrata di un uomo in famiglia.
Cosa accade quando, stanco di essere solo, decide di iscriversi su un sito di incontri?

"Non sono stato mica morso”
“Se ti avessero morso ti avrei già sparato in testa e avrei dato fuoco ai tuoi resti”
Hinata si sentì scorrere da un brivido freddo lungo la spina dorsale. “Sei senza cuore” sibilò.
“È un atto di misericordia” disse Kageyama sistemando meglio la tracolla del fucile sulla spalla, come se niente fosse. Hinata si irrigidì “Almeno non dirlo come se ti facesse piacere l’idea di spararmi in testa”
Lui alzò le spalle e lo guardò con aria un po’ stupita “Non mi farebbe piacere spararti in testa”
_______________________________________________________________________________
Kageyama e Hinata durante un’apocalisse zombie, ma in realtà è solo una scusa per scrivere del porno.

Che succede quando una pandemia globale manda all'aria i tuoi piani e ti rinchiude in casa? E se lo facesse proprio nel periodo in cui cade l'anniversario con il tuo romantico marito?
Tra complottisti, invettive contro frammenti di RNA, capacità culinarie pari a quelle di un'ostrica morta da giorni e problemi con amici stupidi e ragni, Levi dovrà sudare per riuscire a organizzare una cena speciale per il suo Eren.
ATTENZIONE!
In questa storia troverete un ampio bagaglio di battute squallide, umorismo demenziale e tanto, ma tanto, scazzo da quarantena. Io vi ho avvisato 😉

[Storia di FareaFire e StarCrossedAyu] [Omegaverse]

Eren Jaeger non aveva mai considerato l'idea di avere un partner stabile, troppo preso dalla carriera; era un lusso che non poteva permettersi, fonte di rischi e probabile causa di grattacapi di cui non poteva occuparsi.
Levi Ackerman non aveva mai desiderato condividere la sua quotidianità con qualcuno, troppo concentrato su sé stesso; si bastava e, fintanto che le cose fossero rimaste tali, gli andava bene così.
È nel momento in cui le loro dinamiche si scontrano che i guai hanno inizio.
In una silente lotta al potere dove vendetta, ambizione ed interessi si sovrappongono, sarà il raziocinio a trionfare oppure un sentimento tanto inaspettato quanto coinvolgente...?
In fondo, Levi lo ha sempre saputo che gli Omega portano dipendenza...

Quando era ragazzo non c’era niente che annoiasse Wei Ying più delle lezioni, ore di studio che lui considerava sottratte alla caccia, al dormire o al mangiare. Vantava più vizi che pregi e la sua vita era stata un infinito susseguirsi di errori.
Poi, si era sposato.
-
[WangXiang]

Alcune cose vanno chieste, perché la verità stupisce più dell'immaginazione, se a dirla è qualcuno che amiamo con tutto il cuore. Perciò domandare non è mai un errore.
-Perché non mi hai seguito a Yunmeng, quella volta?-
Già Lan Zhan, perché non l'hai fatto?
-
[WangXian]

New York City è una delle più grandi megalopoli del pianeta, ed è lì che vira la bussola del giapponese Levi Ackerman, un ragazzo alla pari desideroso di apprendere la lingua anglofona.
Eren Jaeger, appartenente alla famiglia ospitante ed emergente speaker radiofonico, ha sempre considerato l'occasione di lavorare per la Titan's Radio come una delle più importanti della sua vita, ma si ricrederà su ogni cosa, quando la carriera non sarà più la sua unica priorità.

Da quando lui e Lan Zhan sono sposati, gli abitanti dei Meandri della Nuvola hanno capito cosa significa l'insonnia per il troppo baccano la notte.
Ma anche il giorno può essere speso in maniera utile.
-
Nella quiete che si è creata, il Patriarca di Yiling percepisce un sospiro tremulo. Il fiato del cultore di Gusu gli raggiunge le guance e ad un tratto il calore dei raggi solari non è altro che una tiepida stilettata sulla pelle
-
[WangXian]

È passato molto tempo, da quando Eren ha visto per l'ultima volta Levi, primo amore di quando erano adolescenti, conclusosi in modo disastroso per la loro inettitudine nel gestire i sentimenti.
Si sono persi per anni da quel giorno in poi, ma, rincontratisi fra i locali della movida mondana, è comune l'emozione che li avvolge: nostalgia.
Ed Eren ha sempre disprezzato, il modo in cui quella subdola sensazione riuscisse ad edulcorare persino i ricordi peggiori.
***
Dal testo:
-Eren? Che ci fai qui?-
-Che ci fai tu qui, piuttosto.- sembra quasi un'accusa, ma non lo è. Forse. Meglio dire che si tratti di confusione, miscelata con una buona dose di sorpresa, ecco.
Solo questo, solo questo giuro, promette, riappacificandosi con se stesso per far fronte comune, sciorinando un sorriso stupefatto.

ll COMPLETA ll
Dal testo:
Quanto sarebbe pesato il suo corpo su quello di Eren, quanto avrebbe stretto le corde che lo avrebbero ancorato alla testata del letto? Quanto ci avrebbe messo per renderlo una statua di gelatina fra le sue mani, per farlo pregare di essere preso nella maniera più cruda e rude possibile, fra un gemito rotto e l'altro?
_______
ATTENZIONE! RAPPORTI BDSM

Lan Wangji e Lan Sizhui si comportano in modo insolito, tanto da suscitare la curiosità di Wei Wuxian e Lan Jingyi.
Spoiler sulla novel!

[Eren/Levi] [Supernatural!AU] [Vampire!Levi] [Servant!Eren]
“Lord Ackerman, i vostri ospiti sono arrivati.”
In piedi, contro la finestra, c’è una figura: è intenta ad osservare la notte e le stelle che illuminano la volta celeste oltre il vetro. Deglutisco nel momento in cui mi rendo conto che si tratta davvero di lui, della ragione di questa nostra visita così lontano dal posto in cui sono cresciuto. Il motivo per cui stasera io non tornerò a casa con mio padre.
L’uomo è di bassa statura e indossa un completo blu di quella che sembra una stoffa incredibilmente pregiata accompagnato da un fazzoletto bianco al collo. Ha capelli neri brillanti che assomigliano alle piume di un corvo, i lineamenti duri e spigolosi e due occhi chiari e penetranti.
Sembra un uomo normale, uno come tanti: un commerciante, un banchiere, qualcuno come me. Compio l’errore di incrociare quelle iridi glaciali e mi rendo conto all’istante dell’immensa autorità celata dietro quel volto. Abbasso lo sguardo con mortificazione, scacciando via quelle stupide illusioni e riportando a galla tutto l’odio e la rabbia che custodisco nel petto da sempre.
“Ben arrivati,” mormora il Lord. "Vi stavo aspettando."

| EreRiren | One-Shot |
«Ren...» lo stava supplicando, ed Eren amava essere supplicato da quelle labbra rosee e umide, martoriate continuamente dai denti. E quanto lo facevano impazzire quando si schiudevano spontaneamente ogni qualvolta avvicinava la bocca all'elastico dei suoi pantaloncini, per poi serrarsi, quando il castano si ritirava crudelmente, negandogli ciò che il compagno anelava disperatamente.
«Lee, non ti ho nemmeno sfiorato.»