Sherlock e John indagano su alcune sparizioni riguardanti dei fotomodelli, infiltrandosi sotto copertura e cacciandosi ben presto in grossi guai.
JOHNLOCK con accenni MYSTRADE
First!kiss
First!Time
Virgin!Sherlock
Beard!kink
Military!kink

Ambientato durante TLD, prima di TFP.
JOHNLOCK, JOHN POV, LEGGERO PINING, FFTL, FIRST!KISS, FIRST!TIME
Dal testo: "Non volevo che si allontanasse ancora, non volevo che si dimenticasse di me, non potevo tollerare l’idea che potesse ancora confondermi con un palloncino scarabocchiato e lasciare che io mi allontanassi senza sentirsi male, come succedeva a me, tutte le volte in cui era lui a sparire.
Cominciai a capire che l'errore umano di cui parlava lui era lo stesso in cui avevo inciampato io, tanto tempo prima, perseverando inesorabilmente, arrivando ad un punto di non ritorno che ora non avevo idea di come gestire."

La storia di Sherlock e John, il modo in cui si sono incontrati, tutto ciò che hanno vissuto, la conosciamo bene. Molti di noi avranno rivisto la serie abbastanza volte da citare le frasi senza che le altre persone riescano a capire, ma neanche ci importa, noi sappiamo (e se il nostro interlocutore abbassa la media di intelligenza dell'intero quartiere non è nemmeno colpa sua). E molti di noi hanno avuto problemi con il modo con cui l'hanno conclusa (per ora). E allora che fare? Allora ho deciso che la storia provo a scriverla come vorrei fosse andata, magari grazie a qualcuno che ha sempre osservato ma non abbiamo mai visto. Qualcuno che come noi era sempre con loro, ma al contrario nostro ha potuto cambiare le carte in tavola.
Rivivremo la storia, e basterà cambiare una cosa, per cambiare un sacco di cose.

Storia scritta per la challenge "il tempo passa, la Johnlock resta" indetta dal gruppo FB "Johnlock is the way... and Freebatch of course"
[Post s3 ma pre s4] Mary è la mente dietro al Did you miss me, la nuova Moriarty. Ma a causa di lotte tra criminali, Mary sa che i suoi giorni sono contati e prima di morire vuole compiere un'azione buona, fingendo di farne una cattiva: rapisce Sherlock e John e, pistola alla tempia, ordina a John di prendere la verginità di Sherlock.
[#Johnlock #first!kiss #first!time #bottom!lock #virgin!sherlock #s4 #fuckordie #sfideimpossibili #complicarsilavita #ditemichenonègrottescaviprego #marycupidopsicopatico #happyending #badendingformary]

| Stucky | Kid!Fic | Omegaverse | NonCon | Violenza | Angst |
Storia nata per la BingoChallenge del gruppo FB "Till the end of the line - Stucky".
Bucky è un omega single che si ritrova ad avere a che fare con un passato oscuro e burrascoso, un passato che ha "intaccato" anche la vita della figlia, Sarah.
Vivono con la paura e con l'angoscia che accada qualcosa di brutto eppure, in tutta quell'oscurità, la bimba riesce a dare speranza al padre.
Cosa succederà?
WARNING!
Storia con contenuti forti tra cui stupri e droghe, ho cercato di restare il più soft possibile ma io vi avverto in anticipo.

Sherlock ha quasi vent’anni, frequenta il secondo anno di chimica a Cambridge ed è un piccolo genio. È un ragazzo molto atletico e sportivo, con tanti interessi (suona il violino, ama leggere e risolvere misteri). Pratica scherma e di tanto in tanto partecipa a incontri clandestini di boxe, vincendoli sempre. Non ha nessun amico, non ama la compagnia femminile e definisce se stesso gay, anche se odia le etichette questa è la sola che gli calzi a pennello. Ha un fratello ingombrante, una madre e un padre assenti e un migliore amico che se n’è andato in America e che non sente più da qualche tempo. La sua vita scorre lenta, scandita dagli orari delle lezioni e dalle solitarie sedute di studio. Ultimamente, però, un certo giocare di rugby sembra avergli fatto perdere definitivamente la testa.

In un mondo abitato principalmente da beta, gli alpha sono la razza dominante e gli omega privi di legame sono spesso trattati come la feccia della società.
Omegavere - Steve/alpha - Bucky/omega

Sul finire del diciottesimo secolo Crowley fa una scoperta terribile. Scopre che Aziraphale, il SUO Aziraphale, si frequenta in modo decisamente equivoco con un umano, un tal Oscar Wilde.
Per ripicca, il demone decide di trovarsi anche lui un umano famoso con cui farlo ingelosire, ma lo troverà solo un centinaio di anni dopo, in un palcoscenico…
 
Con la straordinaria partecipazione di Oscar Wilde e Freddie Mercury

Eccomi qua, come per la mia precedente storia, durante la stesura mi sono visivamente ispirata agli attori di Bohemian Rhapsody per una mia questione personale di pudore nei confronti di Freddie.
BRIANxFREDDIE E ROGERxJOHN
E' una visione Au della nascita dei Queen. Freddie e John sono studenti di Cambridge appassionati di musica duettano in un pub nel week-end mentre Brian è un professore al primo incarico, coinquilino dell'amico Roger, odontoiatra annoiato e propenso a dedicarsi alla musica.

Principalmente BrianXFreddie ma anche RogerxJohn
(Durante la stesura della storia mi sono visivamente ispirata agli attori di Bohemian Rhapsody per una mia questione personale di pudore nei confronti di Freddie. Per questo, leggerete di occhi grigi o occhi azzurri con riferimento a Freddie e Brian. Rami e Gwilym)
La fanfiction copre lo spazio temporale vissuto dai ragazzi a partire dall'agosto del 1975 ( Durante la registrazione di Bohemian Rhapsody ai Rockfield Stdios) sino all'estate dell'anno successivo. Segue lo sviluppo sentimentale delle due coppie attenendosi il più possibile alla realtà dal punto di vista dei tour ecc.

Dopo aver combattuto in Siberia contro Tony Stark, Steve non può permettere che Bucky si faccia ibernare di nuovo.
Non può permettersi di perderlo un'altra volta.

Una serie di bizzarri omicidi colpisce Londra e dintorni , la minaccia di un serial-killer si fa sempre più probabile...
(Johnlock con accenni Mystrade)
"Mese di maggio.
Quartiere di Ilford. Londra.Inghilterra.
L’ispettore capo di New Scotland Yard Gregory Lestrade sospirò pesantemente. Un mano scivolò sul viso in un gesto nervoso, l’altra serrò con forza il proprio fianco.
Pioveva su Saint’s Mary Church.
Pioveva sul piccolo cimitero antistante.
Pioveva sul capo dei poliziotti e sul cadavere steso a terra..."
".....Il corpo nudo e pallido era parzialmente drappeggiato con della stoffa bianca in maniera impeccabile quasi volesse abbigliarlo in maniera specifica.
Nella mano rigida vi era infilato un calice.
Sul capo una corona di foglie.
Della frutta adornava macabramente il tutto...."

Steve lo guardò negli occhi: questa volta era sincero, al cento per cento. Si sentì improvvisamente scaldare sulle guance e su tutta la pelle. Era... sorpreso da ciò che gli aveva detto. Bucky non parlava mai d’amore nel senso sentimentale con lui, era più propenso nel descrivere l’attrazione fisica. Discutevano veramente di tutto, dalle curiosità alle stupidaggini, dai problemi che affliggevano l’uomo ai desideri idioti, ma di sentimenti mai. Era curioso, morbosamente curioso di sapere le sue opinioni a proposito di questo sentimento. “e che significa amare... per te?”
Bucky rimase in silenzio alcuni secondi, guardando il suo amico e pensando a come avrebbe voluto non spiegarglielo a parole ma solo in un modo. Non poteva spiegarglielo. Era assurdo. Era una follia. Avrebbe voluto dirgli tante cose ... avrebbe voluto dirgli tutto e basta.
“beh ...essere innamorati significa ...” cominciò Bucky con voce che tremava, guardando in basso e poi Steve. Significa il tuo nome per me. Zitto, controllati, cerca di mantenerti stabile. Spiegaglielo senza mentire, ma senza rivelare nulla del tuo amore verso lui. Riprese “significa devozione....

Aveva gli occhi molto scuri, piccoli e profondi, capaci di perforarti l'anima. Da una parte terrorizzavano, ma dall'altra avevano un non so che di… Seducente? Quale che fosse la verità, un lampo gelido li attraversò quando Ryeowook alzò lo sguardo su di lui.
Spaventato, prese posto rapidamente; l’altro aveva riportato l’attenzione fuori dalla finestra.
Più per educazione che per coraggio, Ryeowook fece un tentativo.

KyuMinKyu, HyukMin, accenni EunHae
Se avessero dovuto stabilire quando tutto era iniziato, di sicuro nessuno dei due avrebbe saputo dare una risposta.
Non ricordavano il giorno, o il perché, né il fattore scatenante.
Ricordavano solo che era successo, senza logica né preavviso, senza che nessuno dei due ci avesse mai pensato.
Era capitato. Punto.
Così come capitano tante altre cose, era capitato anche quello.
Ma, si sa, le cose che capitano senza averle preventivate, di solito vengono interrotte sul nascere, bloccate e cancellate (se possibile) dalla mente.
E anche in questo caso sarebbe stata la cosa giusta da fare. La più logica, la più sensata, quella che avrebbe fatto meno male.
Ma non fu così.
L’errore si ripeté nel tempo, più e più volte, all’infinito.
Entrambi non ne erano mai sazi, entrambi non ne avevano mai abbastanza. Entrambi si cercavano e volevano e desideravano e non c’era null’altro, in quel momento, che valesse tanto.
Esattamente come in quel momento, aggrovigliati tra le lenzuola, a rotolarsi e amarsi come mai prima d’ora.