Lungo la rotta per Laugh Tale la Sunny finisce vittima di un fenomeno atmosferico catastrofico che la costringe a un’imprevista deviazione su un’altra isola, un luogo apparentemente dimenticato dal resto del mondo. A Drakul Mihawk, messosi sulle tracce di Zoro per un motivo preciso che non intende rivelare, tocca la stessa sorte.
Nami è l’unica che può riportare tutti indietro, e la consapevolezza di avere più vite e sogni nelle sue mani ne mette a dura prova il raziocinio.
No spoiler: eventuali fatti e avvenimenti riferiti a un arco temporale successivo a Wano, così come luoghi e oggetti, sono tutti inventati da me. Citazione interna modificata il 21/11/23 per inizio nuovo arco narrativo:
"Spesso" Nami deglutisce, ha la gola arrochita, "mi chiedo quale sia il mio posto nel mondo, se ne ho davvero uno, o se sono soltanto..."
(uno sbaglio.)
C'è sempre un senso di liberazione dietro l'ammissione della paura. E di sollievo. Ma quando si tratta di se stessa lei e il coraggio viaggiano spesso su rette parallele.
Zoro non le chiede spiegazioni, si fa bastare quella confessione a metà. "Qualunque cosa ti stia capitando, resti sempre Nami."

-Se state cercando di sedurmi per convincermi a venire a letto con voi mi dispiace comunicarvi che dovrete impegnarvi di più.-
Una ragazza che portava con sé il Mar Mediterraneo ovunque andasse si mise in affari con un uomo il cui cuore era rimasto nelle trincee.
E fu pianto e stridor di denti.
1920-Stagione 1/2

Italia, 1944. Anastasia è una diciassettenne di buona famiglia che fatica a sopportare la vita impregnata del perbenismo che le impongono i suoi genitori. Una sera, però, dopo essere uscita di casa di nascosto, riesce a intrufolarsi in un ricevimento a cui sono presenti anche degli alti ufficiali nazisti. Da quel momento, il suo destino seguirà una strada del tutto differente.
(Nota: revisione completata)

Din non ha mai avuto alcun problema a dormire: crolla sempre come un sasso, ovunque si stenda – o anche in piedi – comunque pronto a destarsi al minimo cenno d’allarme. Le notti insonni non sono mai state un problema, e ciò è decisamente una benedizione per un cacciatore di taglie. Nelle ultime settimane, ne ha collezionato un numero spropositato. Rimane ad occhi aperti nel buio per ore, tenuto sveglio dallo sferragliare dei suoi stessi pensieri, ad ascoltare il respiro lieve del Bambino interrotto di tanto in tanto da un lamento assonnato.
È sveglio anche adesso, steso sulla schiena con un braccio ripiegato sulla fronte. Una posizione difensiva che assume in automatico, a sopperire la mancanza dell’elmo – come se qualcosa o qualcuno potesse attaccarlo là dentro, nelle solide paratie della Crest, con Cara di guardia fuori.
[The Mandalorian // implied!CaraDin // What If? // Mando&BabyYoda // Fluff/Introspettivo]

Mai sottovalutare o offrire il fianco ad un cane rabbioso, a meno che non si sia disposti a subirne ed affrontarne le conseguenze.
Una storia di sangue, destino, dolore, amore e... vendetta.
*Reylo*

[Bellarke; Modern!AU]
Clarke Griffin è una diciannovenne alla ricerca di se stessa, ma soprattutto alla ricerca di una verità ancora più grande di lei: quella riguardo la morte del padre.
Costretta a dover abbandonare le proprie ricerche per due anni, il suo mondo verrà nuovamente sconvolto quando conoscerà il suo nuovo vicino di casa, il giovane detective Bellamy Blake.

"In principio ci furono le fiamme."
Londra, 1882. Amelie von Kleemt è una giovane di buona famiglia, ed ha tutto ciò che una ragazza della sua età possa desiderare: un nome altisonante, una casa lussuosa, innumerevoli vestiti, gioielli e... un fidanzato che non ha nemmeno mai visto in volto. Accade però che durante la festa di fidanzamento, la ragazza viene a conoscenza della più orrenda delle verità. Chi sono le creature che popolano i suoi incubi? Cosa vogliono da lei... ma soprattutto, sono reali? Ma è proprio quando tutte le sue speranze crollarono in mille pezzi, che Amelie viene salvata da un misterioso ragazzo, il quale, subito dopo…

Vieni con me. Io posso insegnarti, posso farti vedere.
Non hai visto che la luce, in tutti questi anni. Riposa gli occhi. Concediti un po' di oscurità, e vedrai che saprai discernere meglio le cose del mondo.
Le cose non sono mai state come ti appaiono. Io ti insegnerò a vedere.

Sorrideva, senza aprire gli occhi, e continuava ad accarezzare quello sbuffo caldo di vita nato dal suo seme, con il viso immerso nei lunghi riccioli di Padmé, resi se possibile ancor più forti e belli dalla gravidanza.
Sono due... pensò nel dormiveglia.

Avrei tanta voglia di liberarmi del mio fidanzato e sposarmi questo brutto Beethoven così simpatico; se non dovessi scendere tanto in basso.
Giulietta Guicciardi
storia partecipante al contest "storie nei dipinti" liberamente ispirata alla relazione tra Giulietta Guicciardi e Beethoven. spero vi piaccia e che venga commentata.

Se vi dicessi due parole (anzi, tre) e vi chiedessi di associarle tra loro, quanti pensieri censurabili ne scaturirebbero?
Le parole sono: Jared & Isola deserta. Tre, due uno...scatenatevi =)
Jared si alzò in piedi, porgendole la mano. «Credo proprio che ci accontenteremo di una cena a base di pesce». Recuperò il machete e glielo porse. «Io li prendo e tu li infilzi».
«Questa è quella che si dice: “cavalleria maschile”». Prese il machete autoconvincendosi che sarebbe stata una cosa da niente, anche se non si sentiva psicologicamente pronta ad uccidere un animale ed era ancora troppo lucida per rendersi conto di non aver mai investito accidentalmente nemmeno un piccione. «Ma cosa fai…lo prendi in mano?!» esclamò, orripilata dall’immagine di Jared che giocherellava con le chele di un granchio di modeste dimensioni.
«Victoria» disse lui. «Non è il momento per i doppi sensi» la ammonì. «Uccidilo, prima che mi ci affezioni troppo».
Gli puntò contro il machete, con aria sofferente. «Intendevo il granchio, per la cronaca…ok, appoggialo sulla sabbia…oh, mamma…ma è gigante, sembrava più piccolo». Guardò l’animale un po’ schifata.
Jared si compiacque. «Me lo dicono tutte, non preoccuparti».

[AU della 1x08 Day Trip]
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Dal testo:
“Dobbiamo raggiungere Monte Weather, Bellamy! L’inverno si sta avvicinando e noi abbiamo bisogno di quelle provviste!”
Clarke era esausta ed esasperata: dalla tempesta e l’operazione di Finn erano passati solo quattro giorni, ma erano stati talmente pieni di cose da fare – ricostruire la barriera, dare a tutti un compito da svolgere, controllare le condizioni di Finn – che non poteva fare a meno di sentirsi priva di forze. Avrebbe voluto ritirarsi nella sua tenda e dormire per giorni interi, invece era nella navicella a litigare con Bellamy di fronte ai suoi amici solo per convincerlo a fare qualcosa che era necessario.
“Sei impazzita principessa? Tu e Spacewalker ci avete già provato una volta e avete fallito. Quello è territorio dei Terrestri, non possiamo andare lì!”
Mentre urlava il ragazzo le si era avvicinato notevolmente e lei poteva notare i suoi occhi scuri fiammeggiare dall’ira; qualsiasi altra persona sarebbe indietreggiata di fronte a quello sguardo così sicuro e rabbioso ma non lei.
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Storia partecipante al contest "Le Mille e una Ship" indetto da funny1723

Un'antica leggenda narra che Giulio Cesare, attraversando il Rubicone, combatté una ferocissima battaglia e poi continuò l'inseguimento dei nemici, lasciando sul campo morti insepolti e moribondi. Un suo fedele e coraggioso tribuno, ferito, resistette tre giorni lottando coi lupi prima di morire. Lo trovarono alcuni pastori che, impietositi, lo seppellirono in un antico sarcofago di pietra.
Giulio Cesare, vicino alle idi di Marzo e insonne, sogna il suo antico compagno...

[Bellarke]
« Non arrenderti mai, Bellamy. Te lo impedirò ogni volta che penserai di cedere. Ci sarò io. »