“Tua madre ti guarderebbe in quella maniera stupidamente contenta e orgogliosa anche se dichiarassi di voler fare il terrorista.”
Izuku rise, e Katsuki pensò che pure quella risata limpida ma più matura gli era mancata un po’.
“Ti vestiresti davvero di bianco, Kacchan?”
“Forse per il tuo funerale.”
E Midoriya si nascose nell’acqua fino al collo, distante da lui “Ehr… sarebbe di pessimo gusto.”
“Sarebbe impossibile, visto che quel giorno sarò in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale.”
“Hai pensato proprio a tutto.”
***********************************
Alla fine gliel’aveva detto: “Va bene, Midoriya, farò tutto ciò che vuoi.”
E già se ne stava pentendo.

Bakugou Katsuki scrive dell'amore anche se lo detesta. Una dolce bugia vende più di un'amara verità, in fin dei conti. Midoriya Izuku vive con i libri e per i libri e se qualcuno glielo chiedesse, risponderebbe che non è assolutamente ossessionato da quello scrittore, ma non saprebbe fornire una spiegazione convincente sul perché si ostini a nascondere uno dei suoi best seller — non è importante quale esattamente — nello zainetto, prima di uscire.
[Bakugou/Midoriya] • [AU] • [Writer!Bakugou] • [Explicit content] • [38,419 words] • [One Shot]

Izuku impiegò due minuti e cinquantasei secondi a materializzarsi davanti alla porta di Katsuki: aveva battuto il proprio record di ben quattro secondi. Bussò una volta, due, tre, e ad ogni bussata sentiva il proprio corpo farsi più teso e impaziente. Quando Kacchan aprì la porta, Izuku percepì nettamente i propri muscoli rilassarsi di botto, ma durò solo un secondo.
Indossava gli occhiali, Kacchan.
Izuku lo aveva sempre sospettato, ma finché erano stati al liceo si era trattato di un puro presentimento. Poi, qualche anno prima, l’innegabile conferma: Katsuki era leggermente miope da entrambi gli occhi, e per tutta l’adolescenza aveva ovviato al problema indossando perennemente le lenti a contatto.
Non gli piaceva portare gli occhiali; a Deku, invece, piaceva un sacco quell’aria seria che gli conferivano. Quel fare quasi intellettuale, o per meglio dire maturo. Gli piaceva un sacco.
- Deku, smettila di fissarmi come un imbecille. – grugnì il diretto interessato - Che sei venuto a fare? -
("Tonight we honor the hero" shameless sequel)

Immaginate di avere un'ossessione e che quell'ossessione abbia un nome.
Immaginate poi che quell'ossessione non solo abbia un nome, ma anche un volto, con tanto di lineamenti sopraffini, iridi chiare come laghi di alta montagna, capelli sottili e splendenti come fili d'argento.
Immaginate poi che a tutto ciò si sommi un fisico atletico e slanciato, un fisico temprato da ore ed ore di rigorosi allenamenti, un fisico abituato a danzare letteralmente sul ghiaccio.
Riuscite ad immaginarlo?

Lavorare per Magnus non è semplice. Magnus è fuori controllo e Alec deve discutere spesso per farsi ascoltare. Odia tutto ciò che è formale perché significa che deve stare attento a quello che dice. Ancor più importante, Magnus flirta sempre.
Che andrebbe anche bene se Alec non fosse così completamente, irrimediabilmente, impossibilmente innamorato di lui.
Basato su questo prompt: "AU in cui Magnus è un attore vincitore del Premio Oscar e Alec, il suo assistente personale, è innamorato di lui."

No Name!AU
Eren ha sviluppato una specie di disturbo ossessivo-compulsivo nei confronti di L, il famoso vocalist della band dei No Name che guarda caso si trova proprio nella sua città per un concerto...ovviamente non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione di stalkerarlo, con l'aiuto del malcapitato Armin, costretto ad assecondare le folli idee del suo migliore amico.

«Sì. Tutto chiaro. Posso sapere il nome da cercare sul campanello?» - domandai con la massima pazienza di cui disponevo in quel momento.
«Avevo detto che l'indirizzo te lo avrei mandato per sms, quindi anche il nome. Sicuro di aver bisogno di ripetizioni solo di inglese? Mi sembra tu abbia ben altri problemi. Comunque... Rivaille. Rivaille Ackerman» - feci appena in tempo ad appuntarmi mentalmente quelle parole che la chiamata mi venne chiusa in faccia.

Levi/Eren | Ackerman brothers AU
Mikasa e Levi sono fratelli. Eren Jaeger è il migliore amico della prima e la vittima delle molestie sessuali del secondo.
"Una delle pochissime cose che aveva realizzato, però, era anche una delle cause maggiori del suo problema.
E in questo momento era seduto a cavalcioni su tale causa del problema. "

Phil aveva le braccia conserte, il volto scuro, gli occhi assottigliati a mandare scariche e pugnalate. "Cosa diavolo hai combinato?" Sollevò un sopracciglio a scorgere una seconda ombra, la mano volata subito sulla fondina, "Barton?"
Subito, nell'avvertire una scossa dei muscoli di Vedova Nera sotto i polpastrelli, Clint alzò le braccia e mostrò i palmi al superiore, come a dirgli di non fare mosse avventate o gesti inconsulti.
“Signore, io...” Prese un respiro profondo, “Signore, non ho potuto ucciderla. Non ce l'ho fatta. Non lo meritava. Lei per primo mi ha insegnato il valore della vita, il rispetto di e per essa. Non meritava di morire.”
Coulson rimase fermo a fissarlo, la mano sempre poggiata sulla pistola, "Non solo hai disubbidito ad un ordine, ma hai portato una pericolosa assassina nel nostro nascondiglio."

- Lo sai Nagisa-kun, sono molto geloso delle mie cose. Potrei uccidere chiunque provasse anche solo a toccarle, ed era quello che volevo fare poco fa a quel ragazzo.- alza lo sguardo, sorridendo pericolosamente.- Perché tu sei mio Nagisa-kun, e non permetterò a nessuno di prenderti.-
***
Tratto dal capitolo 66, piccolo momento Karma x Nagisa, perché...... bo, mi piacciono u.u
Grazie a tutti dell'attenzione, a presto!
Jeo 95 =3

BadBoy!Kurt
«Kurt, dove diavolo sei?», tuonò la voce di Cooper fuori dalla stanza.
Kurt trattenne il fiato mentre sentiva l'agitazione assalirlo, ma poi deglutì e cercò di recuperare la calma, perché a Kurt Hummel non è permesso avere momenti di debolezza, anche se ne aveva uno in carne ed ossa proprio davanti agli occhi.
Così sorrise, uno di quei sorrisi che Blaine aveva imparato a memoria negli ultimi anni e avvicinò di nuovo il viso a quello tremante del più piccolo. «Stai crescendo bene, dolcezza», soffiò sulle sue labbra, un attimo prima di lasciargli ultimo bacio. 
Kurt uscì dalla stanza e chiuse la porta, lasciandosi alle spalle un quindicenne imbarazzato, con le guance arrossate, i capelli scompigliati e il cuore che batteva così forte da fargli male, semplicemente perché il ragazzo che amava da prima che riuscisse a ricordare, lo aveva appena baciato.

[MYSTRADE]
Ci sono Sally, Anderson e Molly che cominciano a sentirsi frustrati; ci sono Sherlock e John che si annoiano; e poi ci sono Greg e Mycroft che vorrebbero solo essere lasciati in pace.
Ma quando i primi si coalizzano con i secondi, per i terzi sembra non esserci possibilità di uscirne indenni. Ed ecco che il caso potrebbe essere risolto, con l'aiuto del più geniale (nonché unico) Consulente Investigativo al mondo.
Ho messo da subito rating ROSSO anche se i primi tre capitoli non contengono Lemon.

Dal primo capitolo:
Coop annuì e volse lo sguardo supplichevole verso Kurt, che spalancò gli occhi.
“Aspetta, cosa? No, andiamo…Io forse lavoro principalmente a casa ma questo non significa che ho un sacco di tempo libero. inoltre, non sono un babysitter, che dovrei fare con un ragazzino?”
Coop fece lo sguardo da cucciolo. Mannaggia a lui, conosceva perfettamente come intenerire Kurt.
“Non è un bambino, ha diciassette anni, Kurt. Diciotto ad agosto. Ha solo bisogno di un po’ di compagnia di quando in quando durante la settimana e qualcuno che gli mostri come andare in giro per la città in modo sicuro. Oh, e un passaggio dall’aeroporto a casa, domani.”
traduzione italiana della fan fiction americana omonima di anxioussquirrel, a opera di Helena Melime
TRADUZIONE A CURA DI MANU00 A PARTIRE DAL CAPITOLO 19

Questa storia partecipa al progetto "Big Bang Italia", indetto da Flan ed Alanna! :)
"Blaine si era chiesto spesso cosa fosse diventato il loro rapporto. Avevano bisogno l'uno dell'altro come aria da respirare, e ogni volta si trovavano come se non avessero scelta. Era come una droga; intenso e proibito eppure indispensabile, con l'unica differenza che li faceva vivere, e non star male. Insieme si ferivano ma separati sentivano la mancanza dell'altro. Era impossibile immaginare una vita in cui non ci fossero le braccia di Kurt o le carezze di Blaine. Forse era stato così dal primo istante, da quando Blaine aveva posato gli occhi su Kurt e aveva capito che quel ragazzo sarebbe stato la sua rovina, ma anche la ragione del suo respiro. Avevano bisogno dell'altro per vivere, per respirare, per credere. Era come se fossero gli stessi pezzi di un'anima rotta: solo insieme potevano funzionare."
(Badboy!Kurt)

“Che c'è?”, chiese Kurt a quel punto, passandosi una mano tra i capelli. “Adesso che sai che sono gay vuoi buttarmi giù dalla macchina?”
“Sarebbe poco cortese da parte mia.”, puntualizzò Blaine, cercando gli occhi di Kurt per un singolo istante. “Considerando il fatto che anch'io sono gay.”
Kurt a quel punto fece uno strano suono, qualcosa che assomigliava vagamente a uno squittio vittorioso. “Lo sapevo.”, si limitò a borbottare. Blaine lo guardò con un sopracciglio alzato.
“Che c'è?”, gli chiese Kurt. “Sarebbe stato un vero peccato se tu fossi stato etero, Blaine. E poi, chiamala vittoria personale: io ci avrei scommesso, anche se hai quell'aria da sono-etero-e-spezzerò-ogni-vostro-cuore.”
(...)
“Beh-”, esordì Blaine a quel punto, gettando una veloce occhiata agli occhi azzurri di Kurt. “Siamo arrivati.”
Kurt si guardò attorno e sorrise leggermente.
“E' stato un piacere.”
“Soprattutto perché ti ho aggiustato la macchina.”
“No, solo- tu. Conoscere te. Tu sei, beh...qualcuno che vorresti intercettasse la tua vita.”
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(MagicMike!Klaine)