[Sequel di "Nel Nome del Padre e del Figlio" e de "L'Eredità della Maledizione"]
Cos'è più straziante? Essere nella stessa stanza, ma sentirsi distanti, o allontanarsi realmente per provare a riavvicinarsi?
È ciò che Scorpius Malfoy ha voluto provare a comprendere, partendo per l'America. Ma la lontananza può davvero permettere di sanare le ferite? O, come Albus Potter ha gridato sul suo volto, è solo un modo per fuggire da ogni pensiero, da ogni ricordo, da ogni responsabilità e per andare avanti?
Ad Hogwarts, la vita continua per come tutti la conoscono. Ed è la stessa per tutti. O quasi.
Ad Ilvermorny, di vita ce n'è una nuova. Fatta di indipendenza, di nuove sensazioni, di decisioni, a volte difficili. Decisioni che possono cambiare la vita di più di una persona.
Da questo dipenderà il futuro di Albus e Scorpius. Delle loro famiglie. E non solo.
Ma, soprattutto, da questo dipenderà la loro felicità.
Perché, a volte, bisogna osare per poter essere felici.
A volte, bisogna fare delle scelte, prendere delle decisioni, per poter essere felici.
E non avere paura.
Dal testo:
"È arrivato il momento. È la resa dei conti. Ora, dimmelo. Una volta per tutte. Senza tornare più indietro. È me che vuoi?"

“Non sai che cosa ho appena saputo.”
Draco roteò gli occhi, tornando a concentrarsi su un editoriale di politica.
“È il pettegolezzo del giorno” continuò lei, immune alle ondate di negatività che emanava.
Draco girò pagina e poi tirò su il giornale in modo che la sua faccia fosse parzialmente coperta. “Non interessato” replicò.
Gli occhi di Pansy luccicavano di aspettativa. "Questa mattina Harry Potter si è presentato in ufficio con un segno qui” proseguì lei indicandosi la base del collo. “Doreen della mensa giura che sembrava proprio uno di quelli…”
“Quelli cosa?” ribatté Draco contro qualsiasi buon proposito.
“Succhiotto.”
Draco non rispose. Si era ripromesso di non immischiarsi negli affari di Potter. Avrebbero potuto coesistere ignorandosi per il resto dei loro giorni.
La mano di Pansy artigliò di nuovo il giornale. “Sai chi è stato?”
“Sì, Pansy, sono stato io a fare un succhiotto a Harry Potter! Adesso smetti di infastidirmi” sbottò Draco, strappando il giornale dalle sue grinfie. Recuperò il caffè e il giornale e si diresse verso il suo ufficio senza più voltarsi indietro.

Siete anche voi dell'idea che un ragazzo come il nostro Harry Potter dopo: infanzia con gravi carenze di affetto e tutori abusivi, traumi pesanti in adolescenza con minacce di morte, perdite di affetti rilevanti nel corso della vita, non avrebbe mai potuto avere una vita troppo facile con una famiglia alla mulino bianco e soprattutto una mente equilibrata e serena?! Secondo me PTSD come se non ci fosse un domani. Questa è una trilogia molto poco magica che, in un crescendo, esplorerà la sua mente e la sua vita famigliare con i suoi mille problemi e difficoltà data da tormenti mai risolti, una popolarità cresciuta a dismisura che non lo fa vivere bene, fragili equilibri nelle sue relazioni che si frantumano. Partiamo diciannove anni dopo, esattamente dove ci ha lasciati la Rowling. Il Natale di quell'anno.
ATTENZIONE: comincia molto leggero, quasi frivolo, ma ci tengo a precisare che non è un testo per bambini. Da più o meno metà del primo libro e poi nel terzo, ci sono parecchi punti intensi, violenza e tratta temi delicati. Specie il terzo libro, dove ho raffinato un po' la mia scrittura quindi le immagini sono più vive.
E' una traduzione dall'inglese.

Hermione chiuse gli occhi e sospirò. Quel respiro caldo gli solleticò le labbra, di nuovo. Erano spaventosamente vicini. Fred sentiva un odore fresco pizzicargli il naso. Erano i suoi capelli.
- Che cos'è?- chiese, prima di potersi trattenere.
Lei spalancò gli occhi. - Cosa?-
- Questo profumo -
Hermione aggrottò la fronte. - Il mio shampoo -
- Mi ricorda qualcosa..- mormorò Fred, sovrappensiero.
Hermione sbuffò. - Fred, ti dispiacerebbe spostare la mano?- chiese acida.
- Quale mano?-
- Quella mano –
*
*
*
Era decisamente troppo vicina. Fred non riuscì a distogliere lo sguardo. Si rese conto che Hermione aveva cambiato espressione. Non era più né vittoriosa, né spavalda. Era inviolabile. Quella sua espressione indistricabile con cui lo aveva guardato nel corridoio. Anche volendo, Fred non sarebbe mai riuscito a capire cosa pensasse. Era impossibile capirlo.

Dal capitolo III:
“Cos’è questa storia del riscatto, Harry? Qual è il vero motivo per cui lui è qui?”, chiese Hermione, indicando il biondo e quando si accorse del modo rapito in cui l’amico lo guardava, sbottò inorridita: “Oh diamine, lui ti piace!”.
Harry non negò, confermando silenziosamente i suoi sospetti.
“Qual è il tuo piano geniale? Tenerlo imprigionato qui finché non si innamorerà di te?”, sibilò lei, indignata dal comportamento immaturo del suo capitano.
Potter scoppiò in una fragorosa risata, scuotendo la testa e socchiudendo le palpebre. “Ah Hermione, non essere così sentimentale”, ridacchiò, e quando riaprì gli occhi erano illuminati da una luce strana. “Voglio semplicemente scoparlo”.
“Harry, questo non va bene”, commentò Hermione, con voce condiscendente, cercando di farlo ragionare con calma, come si fa con qualcuno fuori di testa.
“Sì, mi hai già detto che non è una buona idea”, borbottò il pirata, senza prestarle troppa attenzione.
“Oh no, non era una buona idea rapirlo ma tenerlo in ostaggio finché non ti aprirà le gambe è una pessima idea”, sbottò la donna pirata, con estremo sdegno.

“Ehi Sirius, ho trovato un cervellone. Scommetto che il nostro amico qui ci farà copiare un sacco di compiti”
E poi compare lui. Lunghi capelli neri, un paio di jeans a zampa fanno capolino dal bordo inferiore della divisa. Ha la cravatta slacciata. Il suo baule deve costare una piccola fortuna, con le borchie dorate e la superficie di pelle nera levigata, ma lui lo sbatte dentro senza alcun riguardo. I suoi occhi grigi si posano su di me. Le labbra rimangono serie per un istante e poi un angolo si curva verso l’alto, facendo brillare lo sguardo.
“Un cervellone?” dice. “Io non credo. Secondo me ha fatto a botte” aggiunge indicando il mio graffio, non senza una certa ammirazione. Mi porge una mano. “Sono Sirius, Sirius Black.”
Ed iniziò così.

Cosa c'è di più difficile di esporsi agli altri, mettendo la propria anima a nudo e rischiando di perdere tutto per una verità che è solo vergogna e imbarazzo?
Scorpius è troppo abituato a convivere con i propri segreti per considerare una strada diversa.
Albus, d'altro canto, si fida troppo di lui per pensare che l'amico gli nasconda qualcosa.
Rose, invece, crede nell'importanza dei sentimenti più forti e giura continuamente a se stessa che non si permetterà di accontentarsi di qualcosa di meno.
Lily, che vede e sente ogni cosa, non riesce a non intromettersi nelle vite di quelli che ama nel tentativo di indirizzarle nel modo giusto.
E James, che cerca a tutti i costi di proteggere i suoi fratelli e cugini da qualsiasi sofferenza a cui potrebbero andare incontro, è così occupato a preoccuparsi degli altri che troppo spesso si dimentica di sé.
In una scuola in cui tutti sanno sempre tutto e la vera magia è riuscire a mantenere un segreto, celare se stessi può rivelarsi più complicato del previsto. Soprattutto quando certe emozioni premono per uscire allo scoperto.
[Nuova generazione. Non tiene conto di TCC, ma solo dell'epilogo di Harry Potter e i Doni della Morte.]

Settembre 2002.
Tutto sembra tornato alla normalità, nel mondo magico.
Harry e Draco sono innamorati, felici e sposati, adottati di fatto dai Weasley.
George Weasley ha ritrovato pace e serenità e amore con il campione di Quidditch, Gregory Goyle.
Marcus Flint e Oliver Baston sono felici e uniti.
Ma, intanto, accadono cose.
Charlie Weasley (https://ibb.co/VxCLQvV) e John Dawlish, capo Auror (https://ibb.co/VTbp7zX) ci raccontano cosa succede, dopo un lieto fine, alle coppie apparentemente perfette.
Kingsley Shaklebolt (https://ibb.co/D7s3N7R), illustre ministro, ci mostra che - anche quando hai vinto tutto - può mancarti qualcosa.
Anthony Goldstein (https://ibb.co/88fVDMD), ex alunno di Hogwarts, ci insegna che - anche quando non hai niente - puoi sognare tutto.
L’amore, ah, l’amore ci insegna che lui se ne frega sempre, di tutto, e accade nei modi più improbabili.
E, da ultima ma non per ultima, la vita ci insegna che il lieto fine è solo il punto in cui decidiamo di smettere di raccontare la vita, mentre la vita, meravigliosa e spietata, continua.
***
“Charlie, tu non sei uno che esagera. È l’esagerazione che – se s’impegna – charlieweasleyggia”
(Theodore Evander Nott)

Draco adorava far colazione alla caffetteria del Ministero. Il tavolo all’angolo con una buona visuale sull’entrata e una distanza ragionevole da tutti gli altri era ormai diventato il suo tavolo. Si concedeva tutti i giorni granola affogata in latte vegetale e un caffè forte, in tazza grande, mentre leggeva le ultime notizie sulla Gazzetta del Profeta. Era il suo rituale mattutino, che nessuno, nessuno osava interrompere.
Per questo sollevò uno sguardo glaciale non appena Granger e Ginny Weasley si sedettero di fronte a lui con un sorriso tanto grande quanto falso stampato sulla faccia. “Che cosa volete?” chiese, ripiegando il giornale.
“Ci servirebbe un favore da qualcuno molto esperto di moda maschile.”
“Ma non sappiamo se sei la persona giusta…”
Draco aggrottò le sopracciglia sospettosamente. “Che genere di favore?”
“Un restyling di una persona che si è lasciata un po’ andare ultimamente.”
“Sì, niente di troppo impegnativo. Niente dimagrimento o accumulo di massa muscolare…”
Weasley scosse la testa. “Oh no, lui è molto in forma.”
“Molto in forma, solo che…”
“Che…”
“Si veste di merda e da quando è stato sospeso…”
Draco bevve l’ultimo sorso di caffè e si alzò velocemente. “Addio”

|Scritta per la challenge con VigilanzaCostante, songfic su Taylor Swift, 4 su 12.
Ispirata alla canzone "Illicit affairs" di Taylor Swift.
Scorpius gli piace, semplicemente gli piace, dal primo momento – la stretta di mano insospettabilmente forte, il sorriso complice, un destino comune – e non può fingere che non fosse così. Un milione di anni e di storie ripetute che s'infrangono contro i milioni di piccole volte in cui se ne stanno seduti accanto allo stesso tavolo, vestiti degli stessi colori, a guardarsi le spalle a vicenda, loro contro il mondo.
Drarry|Scorbus|Snack.

Gregory Goyle (https://ibb.co/NL5QgCq)
Star dei Puddlemere United, battitore di punta della nazionale inglese, macchina da guerra del quidditch e del sesso.
Cinico, più leale che buono, sempre presente per amici e affetti.
La spalla ideale, la comparsa perfetta.
Ma anche le comparse sono protagoniste di una vita: la propria.
Tra amori (quello altalenante con Neville), infedeltà, vizi e sesso, ecco la vita del muscoloso Serpeverde.
***
George Weasley (https://ibb.co/2PN7H32)
È il gemello rimasto, dopo la morte di Fred. La metà di un tutto che non esiste più. L’anima della festa dopo che la festa è finita. Quello che tutti gli vogliono bene ma, quando se ne va, le risate tornano più alte e i cuori più leggeri. Quello che il suo dolore respinge e fa paura come una malattia.
Quello che è l’ombra grigia di ciò che era e vorrebbe scomparire, ma non ne ha il coraggio.
George Weasley cerca il buio in Notturn Alley, per perdercisi dentro, dimenticarsi di sé.
***
E poi Notturn Alley, coi suoi locali equivoci, le sue regole spietate, le bische e le sale da fumo.
Va usato saggiamente, il buio di Notturn Alley: perché il buio raggiunge luoghi inaccessibili alla luce.

Pericolosa era l’aggettivo che Harry avrebbe usato per descrivere Millicent Bulstrode. Capelli scuri, la pelle olivastra, che metteva in risalto gli occhi nocciola, contornati da ciglia folte e lunghe. Una lunga cicatrice frastagliata le sfregiava l’avambraccio sinistro. La mostrava quasi fosse una medaglia. Harry non riusciva a far collimare l’immagine a quella della ragazzina perennemente incazzata e un po’ in sovrappeso di Hogwarts.
“Il Dipartimento delle Forze Magiche Europeo mi ha mandato in Inghilterra seguendo la pista, ma non riesco a fare progressi. So che la Perla è qui, so chi la detiene, ma sono bloccata. I lupi mannari sono già sulle sue tracce, non ci metteranno molto a seguire la mia stessa pista… il nostro tempo sta scandendo.”
“Che cos’è la Perla?”
Lei lo guardò, una lunga occhiata penetrante che forse sarebbe risultata essere più spaventosa se lui non fosse abituato a ben altro.
“Un’arma. Una delle armi più potenti del mondo magico. La Perla non può essere creata, non può essere evocata… lei appare quando un evento traumatico ha sbilanciato il mondo magico rischiando di incrinare l’equilibrio naturale tra magia e mondo babbano.”

“Lascia perdere quello che succede quaggiù. Perché non ammiri le Pleiadi?”
“Preferisco pensare alle cose della terra anziché alle cose del cielo.”
“Bugiarda, Granger. Tu hai paura di perderti tra le stelle.”
Gli aveva concesso uno sguardo più concentrato. A ridosso tra il panico e la volontà di osare ancora.
In un gettito d’istanti, si erano solo guardati e forse, nel sussurro dei silenzi, si erano urlati con gli occhi qualcosa.
“Stanotte non vai a cercare la compagnia di qualche studentessa che ti sviene dietro?”
“Mi bastano le Pleiadi lassù, stanotte. Le Sette Sorelle e il loro splendore.”

"Ho sempre associato Albus a dei rumori. [...] E, dopo, il fruscio delle coperte quando si arrampicava e si lasciava cadere sul tappeto — e mi raggiungeva nel letto già caldo, e lo stringevo, le spalle forti e larghe per la boxe, i fianchi stretti e i capelli di seta."
— raccolta disomogenea su Albus Potter e Scorpius Malfoy partecipante al “Writober” di fanwriter.it ; la raccolta è ambientata in un mondo senza magia
I. — fruscio
II. — permesso
III. — cura
IV. — puntuale
V. — bianco
VI. — corsa
VII. — vergogna
VIII. — nero
IX. — FutureFic
X. — libreria
XIII. — primo
XV. — male
XVII. — catena
XVIII. — KidFic
XX. — sigaretta
XXIII. — ghiaccio
XXIV. — aroma
XXVII. — one bed only
XXX. — first kiss
XXXI. — tomba

Draco si lanciò su dalle scale. Rischiò di perdere l’equilibrio quando il castello tremò sotto la forza degli incantesimi. Si aggrappò alla ringhiera di ferro, ringhiando agli studenti dietro di lui di tornare nei sotterranei.
Intercettò Travis ai piedi delle scale. I capelli legati in una coda, la bacchetta in pugno. Neville, subito dietro di lei. Strinse di più la bacchetta, mentre un altro boato scosse la scuola fin nelle fondamenta. Il portone principale mandò uno scricchiolio acuto e Draco intuì che qualsiasi cosa fosse celata dal pannello di legno sarebbe entrata di lì a poco.“Manda un gufo al Ministero. Dì loro che Hogwarts è sotto attacco” disse. Gli incantesimi difensivi si stavano incrinando sotto la forza di una magia oscura e terribile.
Draco se la sentiva strisciare nella carne, pesare pastosa sulla lingua e penetrargli nelle ossa come un veleno gelido. La cosa dall’altra parte del portone era lì per massacrarli.