Cosa c'è di più difficile di esporsi agli altri, mettendo la propria anima a nudo e rischiando di perdere tutto per una verità che è solo vergogna e imbarazzo?
Scorpius è troppo abituato a convivere con i propri segreti per considerare una strada diversa.
Albus, d'altro canto, si fida troppo di lui per pensare che l'amico gli nasconda qualcosa.
Rose, invece, crede nell'importanza dei sentimenti più forti e giura continuamente a se stessa che non si permetterà di accontentarsi di qualcosa di meno.
Lily, che vede e sente ogni cosa, non riesce a non intromettersi nelle vite di quelli che ama nel tentativo di indirizzarle nel modo giusto.
E James, che cerca a tutti i costi di proteggere i suoi fratelli e cugini da qualsiasi sofferenza a cui potrebbero andare incontro, è così occupato a preoccuparsi degli altri che troppo spesso si dimentica di sé.
In una scuola in cui tutti sanno sempre tutto e la vera magia è riuscire a mantenere un segreto, celare se stessi può rivelarsi più complicato del previsto. Soprattutto quando certe emozioni premono per uscire allo scoperto.
[Nuova generazione. Non tiene conto di TCC, ma solo dell'epilogo di Harry Potter e i Doni della Morte.]

"L’aveva conosciuta al primo anno e perfino da undicenne Blaise l’aveva trovata bellissima. Daphne si era presentata e lui aveva detto qualcosa di divertente per togliersi una curiosità – e sì, quando rideva era ancora più bella.
Si era innamorato all’istante. [...]
Ma crescere con qualcuno significa conoscerlo abbastanza da sapere dove si annidano i suoi mostri – e saperli evitare."
[Questa storia ha partecipato alla challenge Riflessioni sulla scrittura indetta da Rosmary sul forum Ferisce la penna.]

Dopo Hogwarts, Scorpius e Albus condividono un appartamento nel cuore di Londra mentre svolgono un tirocinio al Ministero. Sono entrambi cresciuti, Albus frequenta una nuova ragazza e Scorpius convive con la consapevolezza che lei non lo capisca – nessuno lo capisce quanto lui.
Però tace.
Dal testo: "Ci prova, Scorpius, a distogliere lo sguardo da lui. Fa fatica, ma ci prova comunque, ogni giorno. E punta gli occhi su un libro, un disegno, perfino su un cielo senza nuvole, pur di smetterla. Ce l’ha impresso sulla retina, perciò quando abbassa le palpebre lo vede ancora, come se fossero sempre un po’ schiuse, come se ci fosse sempre uno spiraglio – e lui fosse sempre dall’altra parte, pronto a farsi trovare."

"Non si firmava mai, nondimeno era impossibile non sapere chi fosse l’autore di quelle lettere. Di tanto in tanto Scorpius fingeva ignoranza, perché forse era meglio così, forse entrambi avrebbero provato sollievo a non avere certezze – con il dubbio avevano sempre convissuto bene, ai tempi di Hogwarts."
[Storia vincitrice dei premi per la Migliore sceneggiatura non originale e il Miglior Montaggio agli Oscar della Penna 2023 indetti sul forum Ferisce più la penna.]

Riacquisita la libertà e ottenuta una nave tutta sua, Inej inizia la sua caccia agli schiavisti partendo dall'isola di Kerch.
La voce di una sparizione giunge fino a Kaz, che le chiede un incontro tra le strade di Ketterdam per avere maggiori informazioni - o forse soltanto per vederla.
Dal testo: "«Allora perché volevi vedermi?»
Perché lui era fatto così. Le aveva dato una nave, la libertà e tutto ciò che poteva servirle per andare via. Poi le aveva chiesto di tornare."
[Storia partecipante al doppio flash contest indetto da Coraline sul forum Feriscelapenna.]

Scorpius è un ottimo Cercatore, ma il suo vero talento lo conosce soltanto Albus, che lo osserva e vede ciò che agli altri sfugge.
"Dipingeva traiettorie nel cielo con pennellate eleganti.
Volteggiando, Scorpius tratteggiava linee decise sullo sfondo azzurro."

Una volta ammessi i propri sentimenti ad Albus, Scorpius pensa di doversi far perdonare. L'amico, al contrario, crede fermamente che non ci sia alcun motivo di chiedere scusa.
"Lo diceva senza mai dirlo, Scorpius, che gli dispiaceva aver nascosto ciò che provava per lui. [...]
Lo diceva senza mai dirlo, Albus, che era grato di ciò che Scorpius provava per lui."

"C’era un muro, con pareti diverse dai due lati.
Un muro costruito nel tempo, da scardinare a mani nude.
E c’erano dita graffiate e unghie spezzate e nocche sbucciate a furia di bussare a una porta che non esisteva."
[Storia nominata nella categoria Miglior cortometraggio agli Oscar della Penna 2023 indetti sul forum Ferisce più la penna.]

Scorpius ha combattuto a lungo una silenziosa battaglia nel tentativo di nascondere ad Albus i suoi sentimenti per lui. Ma quando l'amico lo pone di fronte a una domanda diretta, Scorpius, incapace di mentire, scopre di avere perso.
"Crollarono, i suoi propositi, sotto il peso delle emozioni taciute.
Crollarono le fondamenta del suo silenzio quando Albus lo interrogò, guardandolo dritto negli occhi."

"C'era qualcosa di inaspettatamente banale in quel ragazzo che era cresciuto con ideali a cui, in quel momento, sembrava pronto a rinunciare con facilità. Aveva portato avanti con orgoglio il credo della famiglia senza mai preoccuparsi della labilità delle sue fondamenta, e ora era lì, sconfitto e in attesa di giudizio, incapace di aggrapparsi a quelle stesse ragioni perfino nella riservatezza dei propri pensieri. Era soltanto un guscio, una persona che era riuscita a svuotarsi degli insegnamenti di una vita, forse per timore o forse, come credeva lei, perché non c’era niente, nei principi che aveva ereditato, che lo rendesse diverso da un fantoccio nelle mani di qualcun altro. Era come se Draco Malfoy non fosse mai esistito, sbiadito com’era nell’ombra di ciò che avevano plasmato altri per lui."

Quando Neville Paciock fa una scoperta rilevante nell'ambito dell'Erbologia, Pansy Parkinson va a casa sua per intervistarlo.
Dal testo: "«Allora», iniziò lei, e la Penna Prendiappunti si sollevò dal taccuino su cui si era pigramente adagiata nell’attesa, «le sue recenti pubblicazioni sui fiori della Mimbulus Mimbletonia le hanno garantito una certa notorietà, signor Paciock. Vuole lasciarmi un commento?»
L’uomo ridacchiò. «Pansy, abbiamo frequentato la stessa scuola per sette anni, potresti chiamarmi per nome, invece di essere tanto formale.»"
[Storia nominata nelle categorie Miglior regia e Miglior primo piano agli Oscar della Penna 2023 indetti sul forum Ferisce più la penna.]

Albus Severus Potter sale per la prima volta a bordo dell'Espresso per Hogwarts con il peso della reputazione del padre sulle spalle; Scorpius Malfoy fa lo stesso, e la sua eredità è altrettanto ingombrante. Perciò, quando si incontrano, non possono fare a meno di riconoscersi e identificarsi l'uno nell'altro.
"«Ciao.» Gli tese la mano. Sapeva chi era."

Quando Albus Severus Potter arriva a Hogwarts con il peso di un cognome importante sulle spalle, ha paura di ciò che avverrà con lo Smistamento. Rassicurato dalle parole del padre, è convinto che il Cappello Parlante lo lascerà scegliere, ma non è altrettanto certo che la scelta più ovvia sia anche quella giusta.
"«Albus Potter.» Il Cappello Parlante sussurrava. I suoi dubbi urlavano."

Non è facile convivere con un sentimento che si è costretti a nascondere, ma Scorpius ha dovuto farlo, perché ciò che prova quando guarda Albus, quando lo sfiora per caso e sente bruciare dentro di sé un desiderio nuovo, è qualcosa che il suo migliore amico non deve sapere.
"Non poteva sapere, Scorpius, che la scintilla che gli si era accesa nel petto quando l'aveva visto per la prima volta sarebbe diventata una fiamma."