[storia scritta a quattro mani da blu992 e pampu]
Quando Stiles arriva in cucina si guarda intorno stupito. Tyler ha preparato toast alla marmellata per sé e per lui.
“Cosa mi devi chiedere?”
Il ragazzo sfodera il suo sorriso, allungandogli anche una tazza di caffè. Male. Malissimo.
“Papà, tra poco è il mio compleanno e vorrei dirti cosa potresti regalarmi. Sai, per evitarti di pensarci un sacco.”
“E dimmi, cosa vorresti di così assurdo che richiede una colazione e la mancata presenza di gel nei tuoi capelli?”
“Pensavo, dato che saranno sedici, e avrò anche la patente… che ne dici di una bella moto?”
Stiles si alza di scatto, prendendo poi le chiavi dell'auto. “Si, avrai la patente, ma guiderai un’auto. Ora alzati, ti accompagno a scuola.”
Per Stiles la conversazione è finita lì, ma non per Tyler. “Ma pà, tu ci lavori con le moto, papà ci lav-“
“Quello che faccio io non deve essere quello che farai tu e soprattutto non farai quello che fa tuo padre. Questa conversazione finisce qui, Tyler, non insistere perché perderai solo tempo” dice entrando in macchina.
Tyler gli si siede di fianco, imbronciato e silenzioso. Meglio un figlio incazzato che uno morto.

[Storia scritta a quattro mani da pampu e blu992]
Derek è nervoso. Picchietta in continuazione il dito sul bracciolo della poltrona su cui è seduto e continua a guardarsi attorno, cercando di distogliere la mente dai suoi pensieri. Ancora non capisce come sia riuscito a convincersi a fare quella “cosa”. Allison, sua moglie, non era ancora arrivata. Sono sposati da cinque anni e, contando gli anni di fidanzamento, sono insieme da nove. Si erano piaciuti fin da subito e avevano cominciato a frequentarsi. Il fatto che entrambi frequentassero la stessa università li aveva uniti molto, ma, ora che sono diventati medici affermati, le cose hanno cominciato a precipitare. Si sono sposati appena laureati e i primi tempi le cose andavano a gonfie vele. Ma da un anno a questa parte non è più la stessa cosa. Vuole davvero bene ad Allison, ma non è più certo di amarla. Un giorno, Allison ha chiesto a Derek di dare un’ultima possibilità al loro matrimonio. Derek non era molto convinto, ma sentiva di doverglielo.

Arthur è sopravvissuto a Mordred e ora la realtà davanti a se è cambiata. Merlin è uno Stregone, l'altra faccia della medaglia, il suo Destino, ma è anche il suo servitore, il suo amico... e ad Arthur i conti non tornano affatto, perché ora che ha aperto gli occhi e Avalon scintilla sullo sfondo, i colori del moro sembrano un po' più definiti e lui si rende conto di non riuscire più a guardare il mondo con gli stessi occhi.
Tratto dal testo:
-Voglio che tu me lo dica Merlin. Voglio che tu pretenda. Voglio che tu chieda. Voglio che tu… voglia. Perché io sono vivo, tu sei vivo e sono davvero stufo che i miei conti non tornino se tu non ci sei. Quindi dimmelo, dimmelo e basta-

C’era un giovane dall’aria disinvolta lì in piedi, con un braccio teso contro lo stipite a reggere il suo peso, mostrando al meglio il suo torace nudo, le forti spalle da nuotatore e il corpo snello e impallidito dalla luce lunare. Il suo ghigno impertinente, però, stava svanendo velocemente, lasciando il posto a un’espressione di sgomento e confusione. A parte la pelliccia marrone che aveva legata ai fianchi, formando una specie di kilt, anche le sue gambe erano spoglie, a discapito dei venti freddi che venivano dall’oceano.
“Non sei una ragazza,” disse l’estraneo, fissando Derek con occhi stretti, come se si aspettasse che la sua immagine cambiasse. Ma non era probabile che la sua vista gli stesse facendo scherzi, considerando la barba scura e le spalle ampie e muscolose, per non parlare di quello che aveva sotto al kilt.
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Per Brighidestone, che ha vinto il mio concorso a premi e impazzisce per le selkie e Stiles bisessuale. Ha chiesto una fic che comprendesse questi due elementi, in cui Stiles accettasse gradualmente la sua sessualità e Derek lo aiutasse.
[AU Sterek tradotta da LaGrenouille]

Derek è stanco. Se non fosse per la sua natura mannara probabilmente non sarebbe nemmeno in grado di camminare. Eppure eccolo lì, con il suo immancabile giubbino di pelle a coprire la canotta completamente coperta si sangue, che gira in una casa completamente colma di ragazzi per lo più ubriachi, alla ricerca di quel piccolo umano logorroico.
Aveva passato l’intera serata ad occuparsi dei suo Beta alle prese con la loro prima luna piena. Quando finalmente erano riusciti a calmarsi e addormentarsi, il suo telefono aveva squillato e lui aveva detto addio alla possibilità di riposare. Che poi non era ancora certo del perché avesse assecondato la richiesta di Scott. Ok, voleva che Scott prendesse quantomeno in considerazione l’idea di entrare a far parte del suo Branco, ma non gli era ben chiaro sul perché dovesse fare da babysitter al suo amico che, secondo quanto gli aveva riferito Scott, era alla festa di Lydia completamente ubriaco. Ad essere onesti forse una piccola, minuscola idea del perché ce l’aveva: appena aveva udito quelle parole il suo lupo aveva ringhiato spingendolo ad andare a cercarlo.

[Space!AU]
Merlin e Arthur sono entrambi agenti all'Interporto Spaziale della colonia CAMELOT#. Uno è solo un magazziniere con un mitico drago che fiuta merci illegali alla perfezione, l'altro un agente di pattuglia senza limiti.
“Non capisco perché tu sia intervenuto” sussurrò il biondo, notando il ticchettio ritmato del ginocchio dell’altro.
“Forse perché stavi per farti uccidere da quel grifone spaziale” rispose secco il moro, scostandosi con la sedia dal collega. “Come hanno fatto a darti l’abilitazione per la piattaforma centrale?” Si fermò a fissare Arthur e sospirò, appoggiando le mani sulla gamba per impedirle di muoversi.
“Avanti, dillo” continuò il biondo; l’espressione era seria, forse amareggiata.
Tutti sapevano che Arthur era il figlio del comandante della colonia spaziale CAMELOT#, e Merlin non era di certo il primo che si accingeva a ricordarglielo.
“Sei un po’ asino con le lingue. Ecco, l’ho detto” aggiunse il moro.
[La storia partecipa all'evento: A box full of prompts del gruppo Facebook EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni.]

[Sterek | 3878 parole | Lemon]
Punti. Ci sono circa un’infinità di punti che non gli sono chiari in quel frangente, tipo come Derek a colpo sicuro gli abbia lasciato sulla clavicola, coperta ancora dalla maglia, un morso leggero, cosa che ha fatto sospirare Stiles più del dovuto; tipo come sono passati dal ringhiarsi l'un l'altro che si sono salvati la vita a vicenda al baciarsi forsennatamente in bilico sullo schienale di un divano; tipo come diavolo fa Derek a essere così dannatamente bravo con gli uomini.

Sono passati mille anni, anno più anno meno e Merlin aspetta. Poi un giorno il futuro predetto si scontra finalmente con il presente e la ruota ricomincia a girare rendendo Merlin ebbro e assuefatto di felicità, cieco oltre ogni dire a tutto se non a stare insieme al suo Arthur il più possibile. Ma con la gentile collaborazione non proprio discreta di Lacelot, Gwen, Morgana e Gwaine forse non tutto sarà perduto.

[storia scritta a quattro mani da pampu e blu992]
È giovedì pomeriggio e Stiles sta uscendo dal parcheggio della palestra quando il cellulare suona. Lo prende e risponde a Scott.
"Sì, amico, ho finito. Un quarto d'ora e sono da te"
Un forte TUMPF lo fa sobbalzare e inchioda all'istante.
"Merda, merda, merda"
"Stiles, tutto bene?" chiede Scott preoccupato.
"Ho urtato qualcosa. Vado a vedere"
Stiles scende dalla Jeep e raggiunge il retro. Merda! Lydia è a terra e si sta tenendo una gamba.
"Ma sei scemo? Si può sapere dove avevi la testa?"
"Non sai che non si passa dietro le macchine con la retromarcia inserita?"
"Certo, ora dammi una mano. Aiutami ad alzarmi"
Stiles la prende da sotto le ascelle e la solleva, ma Lydia urla di dolore.
"Credo sia meglio che ti porti al pronto soccorso" dice Stiles.
"Derek mi ucciderà"
"Mi dispiace, se vuoi ci parlo io con questo Derek e gli spiego la situazione"
"Non credo sia una buona idea. Potrebbe azzannarti il collo"
"È così pericoloso?"
"Diciamo che ci tiene a quello che fa. E tra sei mesi abbiamo la prossima gara ed è la nostra ultima possibilità di accedere alle Olimpiadi dell'anno prossimo"

[storia scritta a quattro mani da pampu e blu]
Derek incontra Stiles nell'estate del 2011 mentre allena la squadra di basket di Beacon Hills. Questo è solo l'inizio di una storia tormentata, che distrugge e ricompone entrambi più di una volta.

«Che c’è?».
«Stiamo litigando».
«Lo so».
«E ci stiamo abbracciando».
«So anche questo».
«E quindi che si fa?».
«Si fa che se provi a lasciarmi ti strappo la gola. Con i miei denti».
«Ehi! Quella è una mia frase».
«Nostra, Derek. Siamo una coppia e ciò che è tuo è anche mio».
[Parent!Sterek] [AU| tutti umani] [3/3]

Derek perde l’amore della sua vita così, un giorno qualsiasi, quasi senza rendersene conto. Poi lo ritrova in Stiles. Stiles che gli chiede di comprarlo e che ha gli occhi più innocenti che abbia mai visto.

STEREK AU
Dal testo...
In fin dei conti, quando decidi di andare a lavare la tua auto in tutta fretta prima che l'autolavaggio, al confine della città, chiuda per la notte, davvero non ti aspetti di trovare il nuovo assunto che ti fissa in quel modo. Perché quel tipo doveva per forza essere appena arrivato in città, uno così lo si nota subito...

30 giorni. Stiles ha 30 giorni per cercare di capire cosa gli stia succedendo. E, soprattutto, per accettarlo.
Dal testo: - Quando Stiles tornò a casa, Derek era di fronte alla porta d’ingresso.
“Problemi lupeschi?” cercò di scherzare Stiles.
Derek non rispose. Lo fissò soltanto.
“Derek?”
Derek gli si avvicinò, fermandosi a pochi centimetri dal suo viso.
“D-Derek?” balbettò Stiles.
Derek si avvicinò ancora, sfiorando con il viso il collo di Stiles. Inspirò profondamente, per poi ringhiare in modo sommesso. -
Buon gay pride a tutt*! Giaceva lì, nel mio portatile, da un po'. Voglio un gran bene a Stiles e oggi mi è venuta voglia di pubblicarla.
Non c'è un contesto preciso, nè spoiler o riferimenti. Solo il cervellino di Stiles in azione.

Dal testo...
Erano una felice coppia ormai da quasi un anno. Come tutte le neo coppie si erano imbattuti nei i loro piccoli battibecchi ma niente che avesse provocato vera rabbia o un allontanamento ed entrambi avevano poi adorato il loro personale metodo per dichiarare la pace. 
In quelle occasioni il sesso era sempre più profondo, più osceno ed urlato.