{Questa OS partecipa alla challenge "La Cocomerata" indetta dal gruppo Facebook “Boys Love - Fanfic & Fanart's World”}
Nagisa si aggrappò con noncuranza al suo braccio e lo strattonò con una certa veemenza. Puntò i suoi occhi in quelli dell'amico e lo implorò silenziosamente di restare e di ascoltarlo.
Cercò di cacciare indietro le lacrime che si erano fatte largo sul suo viso tirando più volte su con il naso. Non voleva piangere di fronte a lui, ma sentiva di non riuscire a controllare degnamente i suoi istinti primordiali.
Per quanto si sentisse in completo imbarazzo, rivolse ancora una volta il viso al compagno e cercò di sorridergli. Era divenuto color porpora fin sulla punta del naso.
“... la squadra... la squadra ha bisogno di te!”
[Nagisa x Rei]

La vita di un uomo cambia in cinque minuti: uno scambio di opinioni, una frase detta da una persona importante – ma anche di una sconosciuta –, un sospiro di troppo, una lite, un incidente, un lutto, un libro. I cambiamenti più importanti avvengono in un soffio di vento e si protraggono fino alla fine dell'esistenza. Ed era proprio ciò che era accaduto a Rin quando, in una di quelle giornate banali e senza scopo alcuno, si era ritrovato in un angolo di strada ed era rimasto bloccato in una fiumana di gente che si era accalcata per vedere "qualcosa".
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[RinAi]
"Aiichirou provava a prestare attenzione al libro che stava leggendo, ma non riusciva proprio a concentrarsi sui simboli stampati sulle pagine candide. Sentiva lo sguardo di Rin su di sé, constante ed immobile. Il rosso lo scrutava da quando era entrato nella stanza che divideva con Momotarou e si era seduto sul letto che un anno prima era stato suo. Da quel momento i suoi occhi non si erano spostati dalla figura del kohai, intento nella lettura di un qualche autore straniero."

«I ragazzi non si baciano tra loro, Nagisa-kun!!!», grida.
La reazione è esagerata e una persona normale avrebbe cominciato ad allontanarsi strusciando discretamente le suole delle scarpe, ma Nagisa trova divertente e per nulla scoraggiante quella sparata, così tipica di Rei quando viene provocato.
«Mh? Quindi se ti dimostro che ci sono ragazzi che si baciano è ok?»
[ReiGisa con accenni MakoHaru ♥]

Gli sfila la lettera dalle dita e la nasconde dietro la schiena come un bambino, il volto paonazzo.
«Non dovevi guardarla, Haru!», si agita.
Haruka è molto tranquillo, il perfetto opposto dell'altro. Lo scruta dal basso, le braccia finite penzoloni lungo i fianchi, e inclina appena la testa.
«Non avevo finito, Makoto. Posso riaverla?»

Per ogni lacrima che versi una stella cade, precipita nel cielo e si deposita sul niente.
Per ogni respiro che prendi degli occhi ti osservano, indulgenti ti mangiano per sputarne solo gli avanti.
Spogliati dei segreti, del trucco in eccesso, spogliati della pelle e dei muscoli.
Spogliati e fatti osservare per quello che sei.
Spogliati degli esageranti sfarzi e dei bassi dubbi.
Per ogni ogni parola che proferisci un cuore freme ed un altro muore.
Questa storia partecipa a “Una festa in zucca” - Challenge Halloween” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.

L'amore ha mille e più modi per giungere a noi. Può assumere la forma di un sorriso, di un gesto gentile; può essere una frase o uno sguardo mai innocente, mai del tutto inconsapevole.
Per Rin fu una vista, come non ne aveva mai vedute in vita sua prima di allora. Una schiena grande a proteggerlo, e braccia spalancate a fargli da ulteriore barriera – come se al ragazzo che gli stava di fronte e fissava i loro compagni di scuola con uno sguardo che avrebbe potuto sciogliere anche l'acciaio non bastasse porsi di fronte a lui; come fosse nato solo per fare quello.
Dieci momenti in cui le vite di Rin e Sousuke si sono intrecciate, dalla loro infanzia fino all'età adulta. Angst & Fluff & Smut.

"Aveva ancora in sé quella voglia di averli, abbracciarli, baciarli, morderli, leccarli, possederli interamente, ed essere interamente posseduto da loro, in un senso più ampio di quello fisico. Ma anche quello fisico andava benissimo, eh. Meglio non fraintendere." [Rin/Makoto/Haruka]

{Sousuke Yamazaki x Rin Matsuoka}
Essere il capitano della squadra di nuoto dava diritto ad indubbi vantaggi, come, ad esempio, poter chiudere a chiave il padiglione della piscina. Così, nessuno poteva entrare e fu allora che Rin fece una singolare richiesta a Sousuke.
“Nuota per me… nudo.”

Na'imah è una concubina, Raja' il capo delle guardie.
Il primo sta crescendo e diventando un uomo, perdendo valore, il secondo non cessa di meravigliarsi di questi cambiamenti.
{Arabian!AU, ReiGisa}

«Che cos’è l’amore, se non ci si fa del male?»
«Che razza di amore è, se ci si fa del male?»
[RinHaru] [side-MakoHaru]

«Quando sono stato in Australia con Rin, ho nuotato in una piscina pubblica. Lì ho capito una cosa».
«Che cosa?».
«Ho bisogno di Rin per entrare in acqua, ma mi servi tu per uscirne».
[ RinMakoHaru | p0rn!Threesome ]

{Matsuoka Rin x Nitori Aiichirou}
Tremante, Aiichirou si inginocchiò per terra, le mani sul pavimento e la testa china in totale segno di sottomissione. “Puniscimi, senpai.”
“Ai, ma che dici?”
“Sono stato mancante in moltissime cose. Durante la staffetta amichevole con il club Iwatobi abbiamo perso per colpa mia, perché sono stato troppo lento. Speravo che tu mi punissi per questo, come facevi l’anno scorso quando prendevo un brutto voto o lasciavo la camera in disordine, e invece non lo hai fatto. E poi durante i provinciali, ho fatto un tempo pessimo e anche lì tu non mi hai punito. Per questo ho pensato che tu non tieni più a me come prima.” Una lacrima solitaria cadde sulla moquette.

Rin si irrigidì all'improvviso e scattò all'indietro, paonazzo.
«Ha—Ha...»
Haruka batté gli occhi un paio di volte. Era stato troppo diretto per i suoi ormoni?
«HA—»
«...Rin?»
«Mistaidicendochestoiosopra?»
“...Oh.”
I nostri due idioti fanno a palle di neve, si bevono una cioccolata calda mentre guardano un film horror e poi... la prima volta è sempre imbarazzante.

[Free! - Iwatobi Swim Club]
"Poi Rin era diventato la corrente. Rin pretendeva qualcosa, da lui. Lo spronava, lo guidava, lo sfidava…o lo guardava soltanto, con quegli occhi rossi e taglienti come il corallo. E per tutti quegli anni, dalla sua comparsa alla sua partenza, anche adesso, la verità era che Haruka aveva potuto vivere in quel modo, facendo solo quello che gli andava, perché c’era Makoto. " [Rin/Mako/Haru] [Scritta per la Notte Bianca#10]

"E quando mi chiederanno perché l’ho fatto, dirò la verità. È perché ti amo. Ti amo, Nagisa Hazuki." ❤
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(Questo racconto si chiama ‘Ti amo, Tommy Brown’ non perché si parla di qualche Tommy, ma perché è preso dal titolo della puntata di Criminal Minds (7x17) che mi ha ispirato per scrivere. Mi ha colpito particolarmente e non ho potuto fare a meno di scrivere prendendola come modello. La trama è diversa, ma la lettera di Maggie Hallman a Tommy Brown (che ho riportato sotto) mi sembrava perfetta per questo genere, anche se quella originale dice ‘Tommy Brown’ e non ‘Nagisa Hazuki’, naturalmente. E nulla, lascio a voi i giudizi dopo che avrete letto. Spero vi piaccia.❤)

SPOILER se non avete visto la puntata #12
“Makoto sospirò, lasciando ciondolare la testa tra le spalle, e fece il giro della casa per entrare dal retro. Forzò l'apertura giusto un po' – quella porta era stata inutilizzata per anni prima che Haru iniziasse a vivere da solo, ma ogni volta che Makoto la usava questa sembrava ammorbidirsi per farlo entrare più facilmente. Haru lasciava quella porta aperta apposta per lui, e tutti lo sapevano – forse tutti tranne Haru, che lo faceva senza neanche esserne consapevole.”

Chou Yamazaki - Matsuoka non dava mai un bacio sulla guancia di suo padre Sousuke quando era ora di andare a letto.
|Fluff| |SouRin| |Daddies!SouRin|

[Makoto/Haru] [Rei/Nagisa]
Sei un angelo, sarei perso senza di te.
Makoto si tirò su a sedere in un attimo, non riuscendo a credere a ciò che era scritto sullo schermo e arrossendo come una fragola matura.
Rilesse il messaggio almeno una decina di volte, guardandosi attorno e aspettandosi che qualcuno sbucasse fuori da un armadio urlando “Candid camera!”. Insomma, Nagisa ne sarebbe stato capace.
Fissò tremante lo schermo del cellulare, non sapendo come organizzare i pensieri e le emozioni che gli stavano facendo battere così veloce il cuore nel petto. Provò a calmarsi, cercando di convincersi che quel messaggio fosse stato puramente dettato dal sentimento di amicizia che Haru provava nei suoi confronti.
Sciocchezze, non faccio nulla di che, scrisse, provando a rimanere sul vago per capire dove l’altro volesse andare a parare.
Rimase seduto a fissare il proprio apparecchio finchè non lo sentì vibrare di nuovo. Quasi gli cadde dalle mani per quanto stavano tremando.
Non è vero, riesci a spronarmi e a trovare il modo migliore di aiutarmi. Lo fai sempre. Non so cosa farei se non ti avessi al mio fianco. Sei tutto per me.

{Matsuoka Rin x Nitori Aiichirou}
“Nitori” chiamò, con voce neutra.
“Sì, senpai?” rispose all’istante l’interpellato, una nota di agitazione nel suo tono.
“Ti avevo detto di non farmi trovare la camera in disordine al mio ritorno.”
“Perdonami, senpai. Credevo che saresti tornato più tardi e avrei messo a posto prima che tu arrivassi.” Il turbamento di Aiichirou era lapalissiano.
Rin si compiacque del timore che sapeva instillare nel suo kohai. “Adesso dovrò punirti, così imparerai una volta per tutte.”

[Sousuke/Rin] [Florist!AU]
In cui Sousuke è il bellissimo proprietario del negozio di fiori di fronte alla piscina dove si allena Rin e Rin quasi gli compra tutto il negozio per cercare di rimediare un appuntamento.

La bocca di Rin è calda, è bollente e morbida e Sousuke non sa con quale forza sta continuando a muoversi, ma lo fa. L’armadietto emette un altro cigolio stridulo mentre il corpo mezzo nudo di Rin gli viene premuto contro da quello di Sousuke, famelicamente confuso e felice.
È un bacio profondo, pieno. Un bacio che racchiude tutta la voglia che ha di lui e che gli ha stretto il cuore dal lontano candore dei suoi dodici anni. In quel pomeriggio di sole e cicale in cui ha capito che non avrebbe mai amato nessun altro come amava Rin.

[baby!Haru, baby!Mako]
Mako era il bambino a cui tutti erano davvero affezionati, perché era sempre buono e tranquillo, in grado di sorridere per ogni cosa e di regalare una ventata di buonumore a chiunque gli stesse accanto.
Fra tutti i bimbi solo uno sembrava essere immune al sorriso di Mako: si trattava di Haru, un bimbetto dall'aria perennemente imbronciata, la bocca corrucciata e gli occhi azzurri sempre velati di malinconia.

Con il passare del tempo e l'aumento delle ore giornaliere che passavano assieme, Haruka aveva imparato molti tratti interessanti del carattere del compagno, ma tra tutti c'era un lato fondamentale del signorino Rin Matsuoka che non gli andava giù – agli inizi: era lento.
Rin era lento, e Haruka nel corso della loro relazione aveva imparato ad approfittare di ogni sua lentezza, ricavandone ogni volta qualcosa di buono. (Svariati pezzi si svolgono dopo la serie, con Rin e Haru ormai adulti)

Perché proprio lui?
Perché non io?
Perché sei un pezzo di riserva, Aiichirou. Duri il tempo di riparare l’originale, poi non servi più.
[NitoRin onesided] [accenni RinHaru]

NagisaxRei | flash fic totally random.
Dal testo: "Tecnicamente, Nagisa sorride sempre, quindi adesso sta semplicemente sorridendo un po’ in più del solito. In quel modo che ti fa incastrare il respiro e ti costringe a schiariti la gola per liberarlo."

{Rin Matsuoka x Aiichirou Nitori}
Rin riemerse per prendere fiato. A giudicare dall’affanno che aveva, si capiva che aveva resistito in apnea il più a lungo possibile. Notò il turbamento di Aiichirou e lo abbracciò. “Cosa c’è?”
“Potrebbero scoprirci, Rin-senpai.”
Per tutta risposta, questi gli sorrise suadente e gli leccò il labbro superiore, mordicchiando poi l’arco di cupido. “Non verrà nessuno a quest’ora. Fidati di me.” Il capitano Mikoshiba era stato indulgente e aveva assecondato la singolare richiesta di Rin a restare oltre il consueto orario per allenarsi con l’amico, da soli: nessuno aveva mai voglia di restare in piscina più del necessario.