Ciao Amicicia (reminiscenze da “Mai dire gol”),
Come va? Spero di essere in tempo con questa recensione, anche perché ci tengo dato il tema del capitolo e non solo. Mi sento di sottolineare la tua onestà intellettuale, infatti, è difficile trovare persone che riconoscono la proprietà intellettuale di altre, anche se ad onor del vero io non credo di essere stata così importante, ma anche l'ego vuole la sua parte e le tue parole hanno fatto colpo. Già dal titolo si intuisce la piega che prenderà il capitolo, ma l'iter con cui ci arrivi mi è piaciuto molto. Non starò qui ad elencarti tutti i punti di forza del tuo stile narrativo o della padronanza impeccabile che hai della lingua, perché sarei ridondante e noiosa, tanto sai cosa penso, no?
Certo l'idea di far coincidere la data del diciottesimo compleanno della protagonista con la fine dell'incubo è stata significativa, in quanto quella data così speciale segna la chiusura definitiva di un capitolo buio della sua vita e l'inizio di una nuova fase all'insegna del cambiamento. Mi è piaciuto molto l'input del capitolo con “l'ideale”, o come dovrebbe svolgersi, un diciottesimo compleanno, che viene contrapposto alla realtà che non è così idilliaca. Inoltre, devo dire, che hai fatto bene a sottolineare il fatto che se non ci fosse stato il cambiamento, cominciato con una ricerca sull'Età Vittoriana, il suo compleanno sarebbe passato in sordina, forse avrebbe ricevuto gli auguri solo da Hanabi, dalla governante, da Kiba e Ten Ten, al massimo dai suoi zii, ma nulla più, invece ora si ritrova a passarlo con tutti i suoi cari circondata da affetto sincero, un bel passo avanti, no? Credo che debba essere ritenuto apprezzabile, anche la descrizione che Hinata fa degli astanti, iniziando da Fugaku, passando per Itachi, Neji e Sasuke, concludendo con il suo amato genitore. Mi è piaciuto molto il momento di considerazione che la ragazza regala a quel padre che per molto tempo ha perseverato in un comportamento sbagliato, credendo di fare il bene della sua bambina. L'espressione “suddita di Amore” l'ho trovata molto Shakespeariana, non so perché, ma mi ha fatto pensare alle sue commedie come “Sogno di una notte di Mezz'estate” o “Tanto rumore per nulla”, quest'idea di un Amore che impera sul cuore guidando le azioni di chiunque, un'immagine davvero romantica. Sei stata molto in gamba nel gestire le informazioni che ti avevo suggerito, soprattutto inserendole in punti strategici della narrazione, questo mi è piaciuto in particolare, ad esempio quando fai spiegare ad Hinata perché non è il padre a difenderla, tramite le sue considerazioni spieghi in modo semplice, ma efficace il sistema processuale. Ammetto di essere stata molto curiosa su questo aspetto. La descrizione di Karin e della situazione dal punto di vista di Hinata, dopotutto sono due ragazze che hanno avuto esperienze simili, si sono sentite sole e abbandonate a se stesse, ma hanno reagito in modo diametralmente opposto, forgiandole diversamente. In apparenza Karin incarnava la ragazza forte e sicura di sé, mentre Hinata era vista come quella fragile e insicura, ma le posizioni si sono ribaltate rivelando chi delle due fosse realmente quella con lo spirito più forte. Il fatto che durante l'apertura del processo la ragazza, contraddicendo il suo difensore, si dichiari “colpevole” denota il profondo senso di colpa che prova, questo automaticamente, per lei, fa scattare la procedura del patteggiamento per cui ha uno sconto di pena e da pagare un risarcimento, l'entità dipende dall'accordo degli avvocati e non dal giudice come invece avviene per Hidan che si dichiara “innocente”. Ti vorrei fare, comunque, partecipe di una considerazione, ho notato che hai usato la parola “interrogatorio”, ma credo che sia meglio usare “dibattimento”, in quanto l'interrogatorio, di solito, indica la procedura che le forze dell'ordine usano quando interrogano un sospettato o un fermato, mentre con “dibattimento” si indica una fase della procedura processuale che si chiude con la sentenza da parte del giudice. Mi rendo conto che è un'inezia, ma mi è sembrato giusto fartelo notare. La parte di Hidan è strutturata bene, riesci a dare una buona panoramica del suo modus pensandi, che non guasta. Ed infine anche lui si dichiara colpevole. Il cambio di scena successivo destabilizza un pochino, ma aiuta la narrazione. Il fatto che Sasuke si senta responsabile di tutto è naturale, ma dopotutto non deve biasimarsi più di tanto visto che con ogni sua avventura lui avesse messo le carte in tavola, ma il destino beffardo ha messo sul suo cammino una ragazza ossessionata da lui, questo errore di valutazione è stata la causa scatenante, comunque lui ha la coscienza a posto, anche se in questo momento è sommerso dai sensi di colpa per la sua condotta, fortuna che ha un aniki come Itachi, paziente e che lo sa prendere come nessun altro. Lo scambio di battute tra i due fratelli mi è piaciuto molto, adoro le scene tra loro dove Itachi dà il sostegno necessario al suo fratellino per superare i suoi dubbi e i suoi limiti, senza farsi mancare quella sagacia e ironia che irrita profondamente Sasuke. Credo, comunque, che la pena per Hidan sia un po' troppo leggera, conta che devono essere sommate tutte le pene singolarmente, e da quel che ho capito oltre al tentato stupro gli altri capi d'accusa, per il caso di Hinata, sono: sequestro; aggressione; minacce, percosse e dulcis in fundo: omissione di soccorso. Inoltre, il giudice deve aver tenuto conto della sua condotta aggressiva e pericolosa, quindi va ritenuto un soggetto socialmente pericoloso, ecco perché i capi d'accusa e la condanna mi sembrano “squilibrati” anche se alla fine si è dichiarato colpevole. E' vero che in caso di colpevolezza dichiarata la pena viene ridimensionata, ma così è troppo, non contando che poi dovrà essere sottoposto ad un ulteriore processo per le “aggressioni rituali” e le risse scatenate, credo che l'obbligo di incontri psichiatrici non glielo tolga nessuno. Questa è una mia opinione personale, insomma, una condotta così abominevole non può essere giudicata con solo due anni e due mesi, data anche la risonanza del caso. Passando al modo con cui Itachi stuzzica il fratellino, l'ho trovato divertente e adorabile, adoro questo fratellone e tu me lo hai fatto adorare in un modo che non riesco neanche a spigarlo. La parte della festa di Hinata è stata bellissima, sia il gelosone che non vede l'ora di arrivare, sia l'ingresso di Sasuke, con un Naruto da oscar, fino al confronto con il suocero. Il tipico padre possessivo: non mi piaci, ma ti permetto di frequentare mia figlia perché, Dio solo sa come, la rendi felice, ma prova solo a farle versare una lacrima e farai parte del coro delle voci bianche, capita l'antifona? Ahahahahaha!! Credo che ora che Sasuke frequenterà la casa di Hinata, Hiashi potrà, piano piano, arrivare a stimarlo. La scena tra Sasuke e Hinata è stupenda, ma la parte che preferisco è quando lei scarta il regalo e trova il messaggio di Naruto e gli altri... sono stati dei grandi!!! Un bigliettino del genere è stato geniale e Sasuke che sperava di essere passato inosservato durante quei mesi in cui lo sgabuzzino è stato unico testimone del loro amore, ah beata ignoranza!!! Ed ora sono pronti per mostrarsi al mondo come coppia ecco perché escono dalla sala da pranzo mano nella mano sotto glii sguardi di tutti, e proprio in quel momento ci riporti ad uno dei primi capitoli e finalmente Hinata fa capire a Sasuke che non conosce solo la data del compleanno di Naruto, ma anche del ragazzo che le ha irrimediabilmente rapito il cuore, e il ragazzo ne è profondamente colpito. La cosa che mi piace di più è il fatto che hai più volte ribadito che, sebbene Hinata sia una ragazza buona e pacifica, non è immune da sentimenti quali rabbia, disprezzo e disgusto per determinate condotte, insomma, è umana, matura, ma pur sempre umana e schiava di emozioni anche negative.
Il capitolo è molto bello e coinvolgente, non smetterò mai di dirtelo, sei davvero dotata come scrittrice.
Arcx
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