Ophelia! ♥
Come ben vedi i miei nobili [xD] propositi sono andati diligentemente a farsi benedire, permettendomi di recensire solo a così tarda ora.
Ormai ti sarai abituata, ma non sai quanto mi dispiace.
Partiamo da una considerazione generale dell'opera.
Sta diventando una dipendenza O.O xD
Aspetto sempre un nuovo capitolo di questa storia e quando arriva ho sempre paura a iniziarlo per il pensiero di dover crogiolare nelle mie fantasie mentali e di elaborare una recensione decente.
Poi, una volta finito, devo leggerlo nuovamente, onde evitare che le tue parole si disperdano tra quelle scolastiche, mescolando rigore, fissità e insolito spavento a elasticità e al perdersi tra le matasse mentali che mi faccio.
Questo capitolo mi ha colpito particolarmente, anche se non so spiegarti un preciso motivo.
Forse perché era incentrato sulla presenza di Hinata nelle vite degli altri e, come ben sai, io mi ritrovo spesso in alcune sfaccettature del carattere di questo nostro angioletto. E sai anche bene quanto mi ritenga inutile. E vedere lei all'apice dei pensieri di qualcuno mi fa sentire bene, fa tornare in me l'ottimismo che tanto le invidio.
Passiamo poi al fatto che le emozioni e i sentimenti dei personaggi mi passano per osmosi.
Appena inizio a scorrere le parole, questi segni neri iniziano a trasferirsi nella mia testa, trasformandosi in ciò che si portano dietro, nella strada che fai loro percorrere e che loro seguono tanto amabilmente. E, dato che ci tieni tanto a dire che non fai niente di speciale, non è cosa da tutti riuscire a trovare la strada giusta per le parole. Loro ne hanno già una loro, che non mostrano a nessuno e bisogna ripassare il tracciato giusto per poter far esprimere tutta la loro potenza a questi insiemi di piccoli segni neri.
Bene, saltata questa prima parte generale, per la quale ti sarò certamente sembrata una ripetitiva o con scarsa memoria, andiamo a entrare nel nostro capitolo.
L'ansia, l'agitazione e la morsa che avvolgevano l'animo di Sasuke, hanno avvolto anche il mio.
Una chiamata, che nascondeva tutto.
E noi abbiamo sempre paura di ciò che non conosciamo, quando ci ritroviamo nel nulla andiamo sempre a trovare mostri che non esistono, forse per paura di esser soli. Quando non sappiamo dove guardare, su chi far affidamento, cosa pensare, cosa aspettarci, ricorriamo sempre alle cose peggiori, spaventandoci.
E allora partono, inesorabili, i sensi di colpa e i rimorsi. I peggiori. Ti seguono dappertutto, ti dormono accanto.
Come il buio. Non lo puoi lavare via e ti resta appiccicato addosso ovunque tu sia. E alla fine te lo ritrovi anche dentro, generato proprio da loro.
Paura, Sasuke prova anche quella. Ma non per lui, piuttosto per chi è rimasto intrappolato dalle sue azioni per mani di altri. Paura di vedervi realizzati i suoi pensieri, di trovare una persona estranea, che non conosce, al posto di quella che vedeva ogni giorno. Di dover ricominciare tutto d'accapo, dopo aver lavorato per costruire quel ponte, disfarlo, per raggiungere uno sconosciuto, per dover
creare paralleli tra il prima e il dopo e vedervisi al centro come causa.
[...]magari mettendo in pericolo Itachi, Naruto o… no, non ci voleva pensare. Non lei, tutto ma non lei, perché era troppo innocente per poter essere sfiorata da mani ancora più sporche delle sue. […]
Quanta tenerezza :'D ♥
Ma poi la sua attenzione si sposta sul fratello, sulla probabilità di trovarci lui, in quel parco che lo inquietava tanto. Ci sarebbe stato male, enormemente, ma sarebbe stato più tranquillo, perché era quasi certo di poterlo far tornare come prima. Quel grand'uomo di cultura, quel genio, il suo adorato fratello, sarebbe senz'altro tornato come prima, a intervalli di tempo più o meno vasti. Anche perché ci è difficile immaginare un Itachi diverso da quello conosciuto, ferito. Penso comunque che vivere tutto il giorno vicino a un fratello che non è più tuo fratello sia terribile, mi fa venire le lacrime al solo pensiero.
“Una figura familiare stesa a terra” ed ecco anche il nodo allo stomaco.
Hinata, Hinata, cosa ti hanno mai fatto?
Quando emaniamo luce dovremmo fare molta attenzione. Noi non possiamo vedere i mostri nascosti nell’oscurità. Ma loro possono vederci. Loro sono nel buio. E possono vedere la luce anche da molto lontano.
E lei emette troppa luce per essere invisibile alle persone che si trovano gli estremi. Angeli e demoni. Le persone non la vedono, perché è troppo forte e le abbaglia, convincendole che non esista.
Sasuke stava guardando la sua vita dall'alto di un grattacielo, consapevole di doversi buttare ma incapace di farlo.
Lui, il più fermo della scuola, quel cuore di pietra, aveva paura di una ragazza incapace di muoversi. Suona ridicolo. Suonerebbe, pardon, se non si conoscesse altro.
E' proprio come avere le vertigini, la testa inizia a girare. Cerca di aggrapparsi a qualcosa. Qualsiasi cosa. Ma non trova appigli. E così precipita giù. Una lenta e dolorosa discesa verso un punto che era a qualche centimetro dal tetto dell'edificio. Verso qualcosa talmente chiaro da far paura, per il quale troviamo sempre strade secondarie, terrorizzati dall'idea di doverlo raggiungere, prima o poi.
Sente il petto opprimersi, il respiro si fa affannoso e ogni volta che cerca di prendere una boccata d’ aria si sente sempre di più soffocare.
Non riesce a concentrarsi, a parlare, la gola si fa secca, sente il corpo cedere con le mani che sudano e tremano.
Ha come la netta sensazione che tutto stia per crollare, che lui stia per crollare.
Gli sembra di non riuscire a controllare niente, si sente immobilizzata e senza forze.
Vorrebbe urlare ma non ci riesce e la mente si affolla di pensieri contrastanti, mentre il cuore batte così forte che sembra pronto ad esplodere come una bomba.
È l’ unica cosa veramente sensata che gli viene in mente è: ‘sto per morire’ .
Poi si rende conto che quella che dovrebbe aver provato tutte queste cose, quella che dovrebbe stare in quel modo era lei e non lui. Allora, da disperso nel labirinto senza fine, si innalza al di sopra di questo, furente per quello che aveva visto, credendosi capace di tutto, solo per aprire gli occhi e scoprire che non è capace di nulla.
Parlare poi con il punto di vista di Hinata è una cosa dolcissima, delicata e bellissima.
Si vede la forza che tutti ignorano, ma che invece è presente in quantità impensabili nel suo fragile corpo. Quanto coraggio ci vuole a impedirsi di amare qualcuno per salvaguardare alla sua vita?
Quanto amore anima tale scelta?
Significa amare in silenzio, sentire fitte al cuore ogni volta che si vedono quegli occhi e sorridere quando vedi che si sta allontanando, ripetendoti che te la sei cercata, che te volevi proprio questo, che lui si allontanasse.
Respingere le lacrime e gli urli di rabbia quando lo vedi guardare un'altra ragazza, magari migliore di te, con quello sguardo tenero che potevi decifrare solo te.
Ritenerti l'unica a conoscerlo e accorgerti che ci sono persone che lo stanno conoscendo più di te.
Vuol dire piangere a casa, quando vedi la sua mano infondere coraggio a un'altra mano.
Mostrarsi forte e sorridente soprattutto davanti a lui, fargli vedere che stai bene anche senza di lui, farlo stare bene a discapito della tua felicità.
Perché gli avevi donato un pezzo di anima e adesso non la volevi più indietro, ma gliela avevi lasciata in quel prezioso portagioie di velluto che ti aveva regalato.
Quanti sarebbero capaci di accettare tutto questo e portarlo avanti?
«Sasuke, vattene!»
Chi, in tale situazione, dopo determinati eventi, riesce a impartire simile ordine?
Dire a colui che vorremo solo abbracciare di andarsene, imponendo a noi stessi di apparire fermi nella decisione, sicuri di quello che stiamo dicendo.
Il diretto interessato, da suo canto, spera sia un sogno. Quale via di fuga più utile di questa?
Un sogno, il luogo dove tutto può accadere, lasciando piccoli graffi sulla pelle, ma senza rimanere ad aspettarti a ogni angolo. Puoi sempre rassicurarti con il pensiero che fosse un sogno, un qualcosa di non reale.
Ma la vita ci mette sempre alla prova, ci tortura portandoci alle lacrime. Fa spuntare la realtà davanti a te, un ragazzo di quelli vissuti per strada, dove la realtà è il pane di ogni giorno.
Jeans larghi, bassi, maglia senza maniche, rossa, lunga. Scarpe da ginnastica consunte, che hanno percorso tante strade. Un mazzo di chiavi in mano, che girano lentamente attorno a un dito. Mezzo sorriso, di chi ne ha viste tante ma non smette mai di divertirsi e, in fondo, rattristarsi, di tirar fuori una persona dall'unico luogo in cui aveva trovato serenità. E sta lì, questo ragazzo, appoggiato al muro, a guardarti altezzoso.
[...]avrebbe volentieri accettato un rifiuto da parte di Hinata, [...]purché lei, ora, si fosse alzata e avesse sorriso, tornando ad adornarsi dell’incanto di un diamante[...]
Si torna a quello che avevo detto prima. Quanta nostalgia, quanta impotenza, ci sono nei pensieri del moro.
[...]Un cieco istinto primordiale gli mordeva il petto, mentre la frustrazione scendeva sotto forma di lacrime, sulle sue guance. […]
Lacrime. Mi si stringe il cuore immaginando Sasuke in lacrime.
Cercava di essere il salvagente degli altri, ma stava affogando nel mare delle sue stesse lacrime.
Ed erano salate, quelle lacrime.
E facevano male, quelle lacrime .
Bruciavano.
Logoravano.
Povero il mio moretto ♥
Quando Hinata si fa prendere in braccio, mentre lui si tormenta per il fatto di esser andato contro il suo volere..mah, penso sia troppo tenero anche solo per esprimervi un giudizio.
Mai quanto, però, la risposta data da Sasuke alla domanda, posta dalla Hyuga, su cosa ci facesse lì.
“Quando il tuo mondo sarebbe caduto a pezzi, sarei venuto a riprenderti” La dolcezza. Lui le aveva promesso questa cosa, ma quando credeva che i distruttori del mondo del nostro diamante fossero il padre e il cugino, non certo un uomo che aveva punito la sua lei per far ricadere tutto su di lui.
A partire dai sensi di colpa e la sensazione di schifo.
Seriamente, io mi sto innamorando di questo Sasuke xD
Il predatore della scuola, quell'essere che cammina al di sopra di tutti e di tutto, si piega per colei che tutti ritengono calpestabile, come le foglie secche nei parchi.
Un leone che risparmia l'animale più piccolo del suo habitat, anche se ha fame, e gli dona persino un pezzo di cuore. Che tenero *^*
Infondo l'amore è fermarsi quando la vita ti dice di correre, perché hai sentito bisbigliare il tuo nome.
Poi Hinata si stanca di guardare, di vedere nel vuoto i momenti passati, di percepire sulla pelle le parole dell'uomo, di sentire l'odore delle sue paure, e si abbandona alla stanchezza.
Forse toglie un peso a Sasuke, che non dovrà più incontrare quegli occhi tanto diversi da prima, il riflesso di una figura che non c'era più, l'addio sempre più forte per un essere cui voleva solo dire “mi manchi” non appena questa si fosse voltata, dopo essersi persa negli occhi color carbone per decine di minuti. Mente tragica del moro, che cerca le strade più ovvie e tristi per assimilare la realtà. Non è un addio. Nemmeno un arrivederci. E' un sono sempre con te, anche a occhi chiusi, sento il tuo cuore battere e anche il tuo calore, non importa la distanza e non importano le barriere. Io ci sono, nella scia del tuo profumo.
E' uno sto cercando di proteggerti, sono disposta a lasciarti scappare, pur di continuare a amarti in silenzio.
L'altra parte più struggente è quella riguardante Neji. Ho un debole per il cugino di Hinata, quando non si comporta da “Fidanzato Ufficiale Della Serpe Rossa Fungente Da Trasmettitore Delle Idee Della Signora Che Accompagna”. Quando si preoccupa per sua cugina, poi..♥
Itachi e Neji e Sasuke. Preoccupati. Per la Hyuga. Déi, Ophelia, non potevi metterci di meglio in un capitolo :3
Mostrano tutti la loro debolezza, il loro lato nascosto, solo chi era etichettata come debole mostra la forza.
Sasuke stava crollando, pezzo per pezzo, sarebbe impazzito o avrebbe fatto gesti avventati se l'ultimo barlume della ragione rimastogli non gli avrebbe suggerito di chiamare il fratello. Ne aveva la necessità, oserei dire.
Il più piccolo era sconvolto, aveva visto la sua dea cadere miseramente al suolo ed esser pestata dai passanti, la sua ancora di salvezza esser portata a fondere. Ci voleva la razionalità di Itachi, la forza ostentata di un fratello maggiore che si erge automaticamente come protettore del minore, anche quando le sue fondamenta dondolano.
Anche io ne vorrei uno così, un genio, un eroe personale, un migliore amico che avrà quel legame sempre e solo con te..*-*
Tornando a noi. Neji e Sasuke. Non è esattamente uno scontro, quello tra loro, ma non può nemmeno dirsi un amorevole appuntamento in una caffetteria a prendere un caffé .-.
Piuttosto un confronto. Entrambi hanno a cuore quel fragile cristallo scheggiato, anche se con modi diversi di assimilare la cosa. O, meglio, l'uno è arrivato allo stadio dell'accettazione, dell'accumulazione delle colpe, sono certa si sarebbe flagellato automaticamente se ne avesse avuta l'opportunità. L'altro, invece, cerca modi per sentirsi meno in colpa, ad esempio trovare la persona che poteva essere più facilmente identificata come colpevole e sfogarsi su questa.
Ovvio, poi, che il minore degli Uchiha si lasci colpire dallo Hyuga, il dolore morale c'era e voleva sperare di poterlo coprire con quello fisico o, almeno, nasconderlo per pochi secondi, il tempo per riprendere aria. Infatti sta soffocando.
I due sarebbero resti mollicci di umani se non vi fosse stato Itachi. Sfiancati emotivamente e fisicamente.
La razionalità di quell'uomo è impagabile.
[...]la sua esistenza, in meno di sette giorni, gli era parsa molto più limpida, molto più… vita, semplicemente [...]
='3
Quando si è innamorati si ha sempre la sensazione che la vita sia una gran bella cosa, che abbia trovato il suo colore, qualcosa con cui mostrarsi, qualcosa in cui incarnarsi.
E lui adesso si prometteva di salvarla, anche se era fermamente convinto che lei non lo amasse più.
Dicono che la distanza più breve tra due punti sia una linea retta. Ma che succede quando quel percorso è bloccato? Quando i sedimenti ne ostruiscono il corso, un fiume cambia direzione, procedendo a zig zag invece che in linea retta: quelli che possono sembrare dei meandri, per l’acqua sono il percorso più efficiente dalla sorgente alla foce; è la natura che fa una deviazione. Quando due punti sono destinati a toccarsi, ma un collegamento diretto è impossibile, l’universo trova sempre un’altra via.
Le promesse che si fa Sasuke, riguardo a Hinata, al fatto che l'avrebbe salvata, che l'avrebbe seguita ovunque, anche se non al suo fianco, sono bellissime.
Lei può superare questa fase solo con l'affetto di certe persone, che devono essere determinate in ciò che fanno e dicono, non avere paura di avvicinarsi a lei per il timore di trovare lo stesso corpo con un'anima diversa.
La parte finale è meravigliosa, come tutto il capitolo, del resto.
Mi è piaciuto come hai evidenziato i “sua” del moro riferiti alla Hyuga, nel capitolo. Significano così tante cose ♥
Nel prossimo capitolo, che ormai dovrebbe esser pubblicato a breve, penso troveremo Hiashi. Non chiedermi il perché, è solo che tra le persone che hanno a cuore il nostro angioletto c'è anche lui, che è, oltretutto, il padre della stessa. Ok, come minimo ho detto una cavolata. Scusa.
Comunque prima o poi dovrà venire a sapere della cosa e sono impaziente di scoprire le sue reazioni :)
Quasi mi vergogno a recensire ora. Ti avevo promesso che avrei fatto prima, invece... :(
Mi spiace tanto.
Ci tenevo a non accumulare ritardi disastrosi come questo.
Adesso penso sia giusto chiudere altrimenti è la volta buona che inizi a odiarmi x)
Un abbraccio stretto stretto,
Mutny |