Buonsalve, dear! ♥
Come stai? C:
Sono immensamente dispiaciuta per non aver saputo scrivere qualche riga un po' meglio di quelle che seguiranno, per l'ultimo capitolo *lacrima* di questa meravigliosa storia.
Ma nulla, io sono fatta così: quando mi dico che devo scrivere qualcosa di bello va a finire che resto senza idee e il più delle volte rinuncio nell'impresa. Stavolta mi sarei sentita decisamente in colpa a fare simile cosa, quindi ho deciso di inviare queste due pessime parole in croce.
Chiedo venia in anticipo, quindi.
Altra cosa, a ogni nuova rivelazione ho rischiato l'infarto. Se vuoi farmi fuori potevi usare metodi più veloci che scrivere una storia eccelsa e farmi stramazzare sull'ultimo capitolo *lacrima* xD
Anche questo capitolo è filato che è una meraviglia, le parole incastrate alla perfezione, quella sorta di poesia che solo tu sai intrecciare con tanta grazia brilla stupendamente tra i caratteri.
Quindi quindi, siamo due anni dopo la fine del liceo *^*
Infondo Hiashi e Sasuke non sono così diversi, per tratti. In comune hanno, perlomeno, l'aspirazione al bene nei confronti della loro “protetta” dai capelli blu e gli occhi perlacei, uno specchio incrinato dalle linee di frattura riempite d'oro liquido, in modo da farne notare l'importanza, più di quanto non dimostri in se.
Mikoto mi è sempre sembrata simpatica e vederle ritagliato un piccolo ruolo anche in questa storia (non solo in questo capitolo). L'aspetto fisico è indescrivibile, perfetta. E ha trasmesso questa cosa anche a Sasuke °u° Piccola precisazione, giusto per non apparire quella che non sono: per me la bellezza esteriore vale relativamente poco.
Però, questa donna, ha anche un carattere molto affascinante. Forte, sensibile, severa e sbarazzina, senza contare che, se non erro, nel manga era un jonin **
Ahw, il legame tra le due donne sarà splendido. Ahaha, immagino, povera Signora Uchiha x'D Ci sarebbe solo mancato un Hiashi junior a completare il gruppo “Fratelli Belli e Misteriosi Dai Capelli Neri e Gli Occhi di Ossidiana”. Oppure, chissà, magari sarebbe spuntata fuori una piccola peste mora *w*
Comunque, devo ammettere che all'inizio avevo pensato a una fantomatica cena dei genitori, poi invece.. OuO
*Itachi sei comunque mio, sappilo. Tu e Neji, miei anche se siete morti ù-ù*
Com'è cucciolo, quand'è nel panicoo C: *non sono sadica, no no no u.u*
Poi, vabbè, lui è un essere sovrannaturale e non da segni particolarmente evidenti di emozioni =.=
Magari, non so, è la prima volta che prova una gioia così devastante, di quelle che non passano, per il futuro. Pardon, per il presente.
Come hai detto tu si è convertito alle fulve, ma, d'altronde, l'amore è mutevole, imprevedibile, si rifugia entro coloro di cui tu non sospetteresti mai. E poi un giorno ti ritrovi a terra, stremato ma col sorriso, pronto a rialzarti e ricadere. Divertenti torture umane. Con questo non voglio dire che non donino felicità, anzi ^^
Sasuke, invece, spaventato dalla possibilità di perdere il fratello – quale parola più bella e dolce? - sia dal punto di vista di una vicinanza fisica sia mentale.. Awwoso pure luii **
Non avere, da un giorno all'altro, sebbene fossimo stati avvertiti, una persona in casa, vicina, parlarci quando vogliamo, trovarla intenta nelle sue occupazioni, osservarla, saperla lì, è senz'altro un'altra cosa che saperla in un'abitazione diversa dalla propria, con qualcun altro, senza te vicino per buona parte del tempo.
Ma ora lui aveva Hinata, presto – si spera – sarebbe toccato a loro :D
E' una cosa molto tenera, poi, quello che Hinata pensa - prova – riguardo gli occhi di Sasuke; le emozioni che prova sono le stesse della prima volta in cui ha incrociato quelle iridi. Davvero, è un pensiero bellissimo, soprattutto in una coppia. Sì, perché è il fondamento del sentimento che li anima, infondo. Vuol dire non darsi per scontati, considerare un dono la persona che ti sta affianco, lottare contro la routine, lottare per il bene e la felicità dell'altro.
A volte accade che degli occhi ti assorbano completamente, trascinandoti dentro, in una voragine senza fine, talvolta decorata, talvolta con un invito a renderla più bella, e a quel punto l'unica certezza cui puoi aggrapparti è la vertigine.
Come l'intrecciare parole nel silenzio, non avere mai un silenzio che è solo silenzio, ma solo un'assenza di particolari suoni, coperta da parole che l'uno indovinava nella mente dell'altro.
L'idea di inserire il “famoso” parco, completamente ristrutturato – e dallo stesso Itachi, poi – è stata a dir poco perfetta.
E sono felice di notare il mutamento dei personaggi, in questi due anni.
Soprattutto quello di Hinata, non più ancorata al passato e proiettata nel futuro, ma ben attaccata al presente, che ha l'ombra del passato – quasi a promemoria – e un frammento del futuro, ma solo un frammento, per non pensare troppo in grande al domani, in modo da, appunto, costruirci la nostra strada pezzo per pezzo.
Sono, poi, quasi orgogliosa – che questo sia segno di instabilità mentale o meno – che si arrivata alla conclusione che la felicità la deve soprattutto a se stessa. Perché ha imparato a Amarsi, con un forza che solo noi abbiamo, ma che gli altri possono aiutarci a tirar fuori, soprattutto Lui, che, amandola, le ha insegnato a apprezzarsi, a vedere che i difetti non sono né più né meno di quelli degli altri, che sono una cosa che fa parte di ogni essere umano e che in alcun modo possiamo totalmente cancellare.
Poi.. Mi citi figure mitologiche, uno tra i più celebri dialoghi di Platone, che si dirama in una teoria sull'Amore *^* Delle volte mi chiedo come, in 25OO anni, l'umanità si sia rimbambita così tanto.
Comunque, ovvio, ci sono delle eccezioni – come te – capaci di donare una simile riflessione sull'anima gemella – se così possiamo chiamarla – capace di entrare a far parte dei libri di testo di interi istituti.
Delle volte il tuo testo trasfigura in poesia, seriamente.
E non so se ho apprezzato più l'autore sopracitato o quel che ho letto in questa storia riguardo a un'opera del sopracitato.
Per non parlare del passo successivo, quello dedicato all'Amore, su cui mi sono soffermata per non so quanto. Mi verrebbe davvero voglia di cancellare quanto ha preceduto queste parole, indegno e talmente sconnesso per potersi dir legato, in un qualche modo, a tale storia.
Ma torniamo alla storia, in un vago momento in cui mi sono convinta di non demordere.
L'equitazione. Ma.. ahahahaha x'D Un tocco, anche questo, quanto mai azzeccato :')
E poi che teneri, sono. Sai portare al diabete senza risultare stucchevole, fantastico :3
L'ultima frase, poi.. *sviene*
E mi ritrovo qui a pensare, gli occhi mezzi persi “Sono già arrivata all'ultima frase? Davvero, non ho altro da dire?”
Non appena ho visto questa storia comparire prima, tra le preferite, e leggervi la data del giorno stesso per poco non ho rasentato l'infarto.
Alle prime due parole già ero in uno stato di malinconia pura, quando sono arrivata in fondo sono restata per una decina di secondi a fissare l'ultimo punto, prima di passare alle note dell'autore.
Mi mancherà in modo indicibile non sperare di trovare questa storia all'inizio della lista, quando apro la pagina delle preferite, mi mancheranno gli aggiornamenti, mi mancherà leggere le vicende di questi due angioletti, mi mancheranno tutti i personaggi, che qui ormai hanno preso vita propria.
Mi mancherà scrivere una recensione mediocre per poi deprimermi per non esservi riuscita, mi mancherà persino arrivare quasi sempre ultima a inviare le mie parole. E mi mancherà parlare di questa storia. Mi mancherà proprio questa storia, con ogni punto.
Déi, presente quando si finisce un libro e ci si sente per i primi secondi vuoti? Come se si fosse perso qualcosa cui eravamo affezionati, un amico cui rivolgere i nostri pensieri, che non ci facesse, insomma, sentire i nostri difetti, che ci portasse un po' fuori dalla realtà. Ecco, la sensazione è la stessa.
Poi, solitamente, la storia appena finita inizia a prendere forma e a ricolmare un po' di quel vuoto che, infondo, mai è esistito.
Davvero complimenti, i personaggi sono cresciuti attraverso i capitoli, questa storia ha detto molto. Devo proprio finire questa recensione, eh? Almeno che non mi intrattenga a scrivere una sfilza di complimenti ripetuti all'infinito, ma, assolutamente, non mi sembra una buona idea.
Le parole ripetute troppe volte perdono il loro significato, quello che senti a pelle non appena le leggi o udisci. Ma sappi che te li meriteresti tutti.
L'ho sempre detto che eri una sorta di angelo sceso tra noi miseri comuni mortali ♥
Grazie mille, splendore, per le perle che hai messo sopra ogni tua parola di questo lavoro. E scusa se non sono stata sempre presente.
Ci risentiamo presto.
Un abbraccio forte forte,
∾ℳutηy :') |