Ciao Ophelia,
Ma che mi combini? Solo ora mi accorgo che hai cambiato nickname, eri stanca del precedente? Comunque è bello anche questo e sicuramente racchiuderà qualche significato recondito. Prima di cominciare con la recensione volevo augurarti una Buona Pasqua e una stupenda Pasquetta, spero all'insegna del bel tempo dato che oggi ha anche nevischiato! Bene ed ora concentriamoci su questo aggiornamento, ti anticipo fin da ora che mi è piaciuto moltissimo. Ma come sempre si parte dal principio. Apri il capitolo con i pensieri di Hinata che si trova ad ascoltare la discussione della tesi di Itachi, una descrizione oserei dire perfetta del clima che si respira nelle aule magne in quegli scarsi dieci minuti che vengono concessi ai laureandi per spiegare sinteticamente il frutto delle loro fatiche. Con poche parole sei riuscita a farmi fare un bel tuffo nel passato e vuoi sapere una coincidenza assurda? Anche io ho discusso di Novembre!!! E seguendo la tua linea temporale dovrebbe essere un venerdì. Ho avuto una tale nostalgia che non puoi assolutamente immaginare! Torniamo a noi. Hinata seguendo la sua natura scruta tutti coloro che sono presenti nell'aula e in particolar modo la famiglia del laureando. Si concentra sui minimi gesti di ognuno di loro, dopotutto è allenata ha passato anni ad osservare gli altri e ad attribuire determinati significati a gesti e parole. Questo tipo di attenzione le permette di andare oltre il mero atteggiamento che superficialmente viene percepito, e scava talmente in fondo che nota il minimo cenno di orgoglio e soddisfazione nell'impassibile Fugaku Uchiha. Lei riesce silenziosamente a cogliere le sfumature caratteriali degli altri semplicemente osservandoli e, a volte, immedesimandosi in loro. In questo modo vengono scansionati sotto il suo attento sguardo tutti i componenti della famiglia Uchiha compreso Sasuke. E poi viene distolta dall'esuberante Uzumaki, che naturalmente non riesce a trattenere la sua effervescente personalità, strappando un sorriso sincero anche ad Hinata, e come non si fa a ridere o sorridere quando in un'atmosfera così solenne una voce fuori dal coro fa un tifo da stadio? Non si può non adorarlo, o morire di vergogna dipende se sei coinvolto o meno, allora dovresti fare la faccia di “chi lo conosce questo”? Oppure “io non so chi sia gli sono capitato vicino per caso”, o ancora “fa il tifo per me, ma io non so chi sia”!! Credo che sia normale che quella naturale esuberanza faccia sentire Hinata un po' meno impacciata e un pochino di più tra persone che conosce, ormai è abituata a quel carattere così espansivo e eccessivo, che comunque riesce a infonderle una buona dose di buon umore e perché no la sicurezza, che solo qualcosa di quotidiano e familiare può darti. Naruto è sempre Naruto e questo è confortante, almeno per Hinata in quel frangente. Hai fatto bene a dare un'accelerata temporale con questo salto dal capitolo precedente, semplicemente hai sottolineato la volontà di Hinata di cristallizzare la spinosa situazione con Sasuke evitandolo in ogni modo, creando una situazione di stasi tra loro resasi comunque insostenibile a causa della mancanza di quel confronto diretto cercato dal ragazzo, ma rifuggito da lei. Questa consapevolezza spegne il sorriso che le aveva fatto scaturire il biondo non appena aveva incrociato il profilo del moro, beh come ho detto Hinata è un'attenta osservatrice per cui ha notato gli sguardi di apprensione che le lancia costantemente Sasuke. Ho trovato molto sensato l'escamotage che hai usato delle riflessioni di Hinata per descrivere brevemente cosa sia accaduto durante le settimane susseguenti all'aggressione e soprattutto attraverso i suoi occhi riusciamo a definire alcune sfumature dei personaggi che fin'ora erano solo accennate, mi riferisco anche al “Commissario di Ghiaccio”, a proposito ottimo soprannome calza a pennello. La descrizione delle congratulazioni è stata simpatica soprattutto quando ho immaginato Itachi dribblare quella furia bionda. E il primo contatto dopo tanto tempo tra Hinata e Sasuke, lo hai descritto con una maestria che mi lascia sempre sconcertata. L'unica cosa che ho notato è che nella parte dove descrivi ciò che Sasuke prova nel contemplare la figura di Hinta, in questo punto: “volta in era riuscito”, manca “cui”. Ho trovato la riflessione di Sasuke addirittura più bella di quella di Hinata, certo la mancanza di chiarimento tra i due non può non suscitare conclusioni errate e aberranti riguardo gli atteggiamenti di entrambi. Hinata crede che, sebbene lui voglia parlarle e riavvicinarsi, il ragazzo provi per lei anche un sentimento di disgusto nei suoi confronti generato da ciò che è accaduto, mentre lui è mosso da sentimenti di amore e protezione verso di lei, ma ha paura che, a causa di ciò che le è capitato, lo detesti o lo ritenga in qualche modo responsabile. Forse il fatto di averle visto indosso quel vestito ha indotto Sasuke a farsi coraggio e affrontarla, ma le reazioni di lei lo congelano, e questo lo confonde, perché credeva di aver visto un'apertura verso di lui e invece lei sie è immediatamente chiusa a riccio. Questa reazione è comprensibile, perché Hinata stessa sa che basterebbe un gesto o una sola parola per farla capitolare e correre da lui, la sua recita diviene sempre più difficile, soprattutto se l'oggetto dei suoi patemi tenta qualsiasi tipo di approccio nei suoi confronti. Quindi, una semplice reazione di ristabilire l'autocontrollo viene scambiata per repulsione, ma ecco che una volta che i loro sguardi s'incrociano vengono catapultati in una dimensione atemporale dove ci sono solo loro. La magia, purtroppo per uno e per fortuna per l'altra, viene spezzata dal rientro della commissione, ma Sasuke ha visto uno spiraglio, anche se lieve e non vuole demordere. Come la discussione della tesi al pinto di vista principe di Hinata, quello della festa è, almeno in principio, di Sasuke. La riflessione del moro parte dal fratello, sul loro legame e la sua evoluzione, tutto grazie a Hinata, che gli ha aperto un mondo:quello dei legami. Si stupisce di come Itachi sia ben voluto da tante persone, e lo stupore deriva dal fatto che mentre era concentrato a vivere la sua vita da ribelle-asociale prestava poca attenzione a ciò che gli gravitava attorno e in questo c'era anche la vita di suo fratello. Anche se si concedeva poche distrazioni Itachi era riuscito, a differenza sua, a intessere molti legami con le persone più disparate, mentre lui credendosi al di sopra di tutto e tutti ha evitato di costruirne, per lui distrazioni equivaleva a distrarsi o con ragazze o con le risse, mai del sano divertimento, anzi forse quello glielo procurava l'unica persona con cui era riuscito davvero a legare: Naruto. Diciamo che Sasuke e suo fratello, ora che hanno gettato le fondamenta per un solido rapporto, devono imparare a conoscersi e scoprirsi. Naturalmente i suoi pensieri non possono non finire verso colei che ha reso possibile tutto ciò e che ora si nega con un tale impegno da sbaragliare la solida volontà di Sasuke. Diciamo che sono i nuovi sentimenti che ha scoperto per la bella mora a farlo riflettere anche sui suoi comportamenti passati, e questo lo porta a sentirsi un verme nei confronti di Sakura e di tutte quelle come lei, che lo idolatravano. Credo che se non ci fosse stata Hinata non si sarebbe mai sentito in colpa verso Sakura e le altre. Mi piace anche il ruolo che hai fatto ricoprire a Naruto in questo capitolo, il solo fatto di essere di sostegno alla bella Hyuga con la sua presenza, ma soprattutto esuberanza, è stato geniale. Lo hai usato come un elemento comico di disturbo che stempera l'atmosfera, che potrebbe farsi troppo pesante. Le sue gag e i suoi strafalcioni che lasci all'immaginazione grazie a brevi descrizioni sparse qua e là nel testo, riescono nel loro intento lasciando al lettore l'immaginazione di cosa quell'uragano può combinare, ma al contempo, attraverso gli occhi di Hinata, ci fai capire la presa di coscienza della mora in relazione ai suoi sentimenti per il biondino e la decisione risolutiva di chiudere un capitolo che per lei è stato molto importante. E grazie a Naruto introduci le pene d'amore di Itachi. Hinata forse è l'unica che sa tutto grazie, anche, al vestito che indossa, infatti fu in quell'occasione che Itachi prima disse quella “battuta” sui suoi capelli e poi, visto che era caduto in un malinteso, le accennò della ragazza di cui era innamorato. Ho apprezzato il frammento che hai inserito su Itachi e Hinata, lei che altruista vuole rendersi utile e alleviare le pene del moro e lui che la prende in contropiede e la invita a ballare, non mancando di sfottere Sasuke. Ed ecco che i sensi di colpa di Hinata saltano fuori, lei che voleva far distrarre Itachi si ritrova a sfogare con lui la sua frustrazione che per un mese l'ha tenuta ancorata ad un malessere che infliggeva sia a lei che a Sasuke. Itachi sembra avere il dono di far sfogare le persone, forse perché è un buon ascoltatore e decisamente un ottimo osservatore, capace di consigliare le cose giuste al momento giusto. Credo che lui e Hinata si assomiglino molto, anche se la ragazza non coglie questa somiglianza, anzi. Quando parlano di Konan e Itachi si apre con lei spiegandole chiaramente perché non ha intenzione si combattere per lei, Hinata lo elogia come persona altruista e di buon cuore e gli dice che lei non ne sarebbe mai capace, non può essere più fuori strada di così, perché lei una cosa simile l'aveva già fatta con Naruto, infatti, vedendolo raggiante con Sakura aveva deciso di amarlo da lontano, ma Sasuke intervenne promettendole di aiutarla a conquistarlo. E anche in quel momento lei era sempre pronta a tirarsi indietro per lasciare che Naruto fosse realmente felice. Inoltre, ammira Itachi per il suo grande altruismo, ma anche lei ha sempre pensato prima al bene degli altri e solo ultimamente al suo, anzi, lei si è preoccupata anche del benessere di coloro che la trattavano male, quindi è già un passo avanti. E' anche vero che ultimamente, nel subbuglio interiore che le si è venuto a creare, lei si sia bollata come un'egoista, visione un po' aberrata e distorta che la stessa Hinata ha di se stessa. Dalle parole di Itachi, inoltre, si può ritrovare un parallelo tra la sua situazione con Konan e quella di Hinata con Naruto, soprattutto dove afferma di non esserne innamorato e che lo ha capito quella sera osservando semplicemente lei e Yahito, mentre Hinata ha dovuto cozzare contro un muro di nome Sasuke Uchiha per capire di non essere innamorata del biondo Uzumaki. Il discorso di Itachi calza a pennello anche per lei, non deve seguire la ragione in quanto l'amore non è un calcolo da fare si vive con intensità e basta. E dopo Itachi c'è Naruto, con una brevissima parentesi di Sasuke che seppur fuggevole è stata intensa, è arrivato il momento catartico di Hinata, una volta visto passato e futuro a confronto si è decisa di chiudere definitivamente la porta Uzumaki e aprire il portone Uchiha, ecco perché decide di concedere un ballo a Naruto prima di affrontare di nuovo e apertamente lo sguardo di Sasuke. La scena Naru-Hina mi è piaciuta molto (anche se da fan della coppia è dura da dire), l'ho apprezzata perché Hinata, spinta anche dalla solarità di Naruto decide di vuotare il sacco con lui, perché ora sa da chi deve andare e come comportarsi, ma non può senza mettere le carte in tavola ed essere al contempo onesta con Naruto, con se stessa e con colui che lei ama. Anche il malinteso che scaturisce dalla battuta dell'esagitato biondino è apprezzabile e spiana la strada, insieme all'atmosfera serena e rilassata, alla risolutiva Hyuga. Mi piace il modo in cui Hinata si rapporta con Naruto, esorcizzando parte delle sue paure e addirittura ringraziandolo per aver impersonato un faro sicuro in quegli anni bui in attesa di attraccare nel porto a lei destinato. Certo però se vuole essere un buon cavaliere per Sakura dovrà chiedere ad Hinata di aiutarlo con il ballo visto che è negato. La promessa è frutto della malsana influenza di Jiraya? Ahahahaha, non poteva essere altrimenti!! Finalmente giungiamo al fulcro del capitolo: il tanto atteso confronto tra Hinata e Sasuke. Povero Sasuke, interpretando in modo errato gli ultimi atteggiamenti di Hinata, crede che la ragazza abbia repulsione unicamente per lui e non per l'intero genere maschile e questo è un colpo duro da incassare, soprattutto vedendola tranquilla ballare tra le braccia di suo fratello, prima, e di Naruto poi. Giungere alla conclusione che per uno strano scherzo della psiche della ragazza sia precluso solo a lui di starle vicino e toccarla, gli fa provare una rabbia feroce che lo accende e lo consuma, addirittura prova invidia per il suo migliore amico e questa viene amplificata come in una cassa di risonanza dalla consapevolezza che una volta Hinata ne era infatuata. Quando Hinata scopre cosa hanno realmente causato le sue azioni, od omissioni, non può non farsi assalire dai sensi di colpa, perché non credeva di aver ferito così profondamente colui che ama. MI è piaciuto molto questo Sasuke così spigoloso, a tratti rude, ma dolce e comprensivo, e vedendo la sua Hinata così incolpa è spinto a proteggerla anche da se stessa, rassicurandola e asciugandole le lacrime. La ragazza è convinta di non meritarlo e a parlare è il suo senso di inadeguatezza, che ogni tanto riemerge, ma lui con una semplice e ripetitiva frase le infonde quella sicurezza e poi indirettamente le dice di amarla. E che dire dell'ultimo periodo? Niente, solo:pura poesia. Non so cos'altro dire a riguardo, mi ha colpito molto quella immagine della luna, sei stata veramente eccezionale. Ora, però, sono curiosa di sapere come si evolverà la situazione, del tipo Sasuke “segnerà il territorio” e guai a chi si avvicina troppo o guarda troppo allungo la sua Hinata senza il suo permesso? O vivranno questo sentimento momentaneamente in sordina? E le indagini? Troppi interrogativi, non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.
A presto
Arcx
P.S. Avevo dimenticato la parte sul Canova, qual imperdonabile distrazione da parte mia, anche se avrei preferito un riferimento al magnifico Bernini, ho un debole per le sue sculture, soprattutto per "Dafne e Apollo". La scultura che in una perfetta mimesi della natura viene cristallizzata in quell'attimo dove la metamorfosi è iniziata, ma non ancora compiuta, e i giochi di luce e ombra che rendono quasi palpabili le due figure nella trasfigurazione dei loro volti in quell'attimo che fugge inesorabile. Ok, deformazione professionale, comunque non mi sono allontanata da Galleria Borghese visto che lì c'è la splendida Paolina Bonaparte mollemente adagiata su un divanetto scolpita dal mirabile maestro Canova. Scusa per questo sproloquio, ma è stata una somma gioia vedere un accenno alla mia passione! (Recensione modificata il 17/04/2014 - 07:54 pm)
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