12esima recensione. Ultima recensione, ultimo capitolo, fine della fan fiction.
Da brava recensora (o da bravo recensore, ma non mi piace accordare l'aggettivo al maschile. O da brava recensore, ma sembra discordante.) non ho intenzione di farmi prendere dall'ansia da fine fan fiction, perché così facendo mi concentrerei solo sulla descrizione delle ultime righe. Analizzerò tutto come ho sempre provato a fare.
All'inizio di questo capitolo temevo un matrimonio Bells e Kate, da come descrivevi l'abbigliamento di quell'altro. Poi ho pensato che non l'avresti scritto, basando la mia deduzione su quello che so di te. Allora ho pensato che Dom fosse morto. Allora ho continuato a leggere, e ho capito che Dom era vivo e vegeto, magari un po' sorpreso, ma glielo concediamo. Allora ho pensato che avrebbero finito per lasciarsi e chiudere con i Muse. Poi ho pensato che era meglio se leggevo e lasciavo stare ste stronzate. Allora ho continuato a leggere.
Aspetta, ho glissato sulla parte iniziale e non era mia intenzione farlo. Ce lo vedo Matt davanti allo specchio, come in un video musicale, solo che invece della musica ci sono le tue riflessioni così poetiche e belle.
Inghiottiva il plesso solare. Senti che belle parole, Matt è come una nuvola che inghiotte il plesso solare. Senti come suona bene.
Come si può discernere il vero dal falso? Facile, ragazzo mio, il tuo amore per Dom è vero, quello per Kate falso. Basa su questo il tuo metro di giudizio. Sai, te lo dico così, a futura memoria.
La riflessione sulla fine delle cose, che cosa bellissima, te la citerei tutta, perché sul serio, non sai quante volte l'ho pensato. La morte, la fine della storia di una vita, di un oggetto, di un amore, di un rapporto, di una giornata, di un patto, di una fan fiction, la fine c'è sempre.
Ma io sapevo che si diceva sontuoso, era suntuoso? Va bè, son dettagli.
Il nero. Dedichi 12 righe, 12, secondo lo schermo del mio cellulare, a parlare di un colore che colore non è. Come quel copriletto di qualche capitolo fa, anche se c'è da dire che il nero ha un ruolo più importante di quel copriletto, perché, ti dirò, questo nero ai miei occhi ha avuto un effetto strano. Ha dato colore alla scala di grigi che faceva da sfondo a questa fan fiction. Un pugno, un colpo. Pum. Nero. Renditi conto che hai reso reale e viva una parola. Un ammasso di lettere, suoni, linee e curve. L'hai descritto con una forza tale da renderlo concreto. E tu dirai, da falsa modesta che sei: ovvio, sai già com'è il nero. No. Tu hai preso il nero e l'hai reso Nero, dandogli tutti i significati e le sfumature possibili. È con il nero che inizi questo capitolo, prosegui con le rondini, e sotto ancora finisci con l'infinito, che mi danno una fortissima idea di bianco. Un climax ascendente, o magari discendente?
Kate, amo come dedichi tutte quelle righe a Kate. Odiandola. Sputtanandola. Criticandola. Che gioia, che gioia. A quel punto del capitolo ho cominciato a sorridere pensando che tutto sarebbe andato bene. E così fu. Ma un passo alla volta.
Poi. Loro si incontrano. Dicono i loro nomi. Si baciano, si amano. Ma non si amano nel senso che si scopano con amore. No. Quei minuti di amore, casto, per una volta, sono più veri di tutti i "ti amo" che si sono detti. Restano a torso nudo. Ma poi la descrizione non continua con una sorta di vicendevole striptease. No, torni a descrivere la bellezza di quel bacio, l'incastro perfetto tra le loro labbra.
Oh, qui vedo un'ulteriore riga dedicata al nero, e il divano di qualche riga sotto è nero. Quindi 13 righe e mezzo sul nero.
Dicevo. Non c'è niente di carnale, o almeno esplicitamente, in questo capitolo. Perché gli accenni che fai, come se volessi lasciare loro la giusta privacy ma senza toglierti il gusto di raccontare un po' di gossip, lasciano intendere soltanto l'amore, puro, semplice e quasi infantile tra i due.
Che bella la frasetta semplice, dolce e romantica di Dom, e poi l'ultima frase che si scambiano, per quanto noi ne possiamo sapere, è di un Matt finalmente dolce, sinceramente romantico.
Non mi aspettavo un finale con il botto, fuochi d'artificio, corse fuori dalla chiesa urlando IO AMO TE, colpi di scena alla beautiful tipo IO SONO TUO PADRE, non fanno per te. Mi aspettavo un finale negativo, proprio dimmerda, ma ovviamente non lo è stato, è stata una certa Silvia a dirmi che faceva schifo, ma è un po' una sfigata senza speranza, quella lì. Seriamente, scherzi a parte, questa storia è davvero bellissima e amo come scrivi e quello che scrivi. Il finale è dolce, ma non diabetico, l'inizio è duro, ma non incomprensibile, lo svolgimento è fluente ma non banale, i colpi di scena sono originali ma non sopravvalutati. Ti posso assicurare che nessuno di questi aggettivi, nessuno, è scelto a caso, e tutto quello che ho detto in queste recensioni lo penso davvero (tranne che sei sfigata. Lì scherzavo, cuore).
E intanto, fuori da questa fan fiction, la mia vita va avanti, e non posso rifugiarmi dentro a questa storia ora che è finita, come se mi avesse chiuso le porte in faccia. Devo tornare alla realtà, al ragazzo che mi piace, alla scuola, ai miei, alle mie amiche, alla vita, senza quei 10 minuti per capitolo che mi permettevano di premere il tasto pausa.
Grazie, Silvia. Sei bravissima.
~Tea (Recensione modificata il 23/03/2011 - 06:47 am) |