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Autore: sayuri_88    11/09/2011    6 recensioni
Bella è una normale ragazza che vive a Forks da sola e un giorno d'estate scopre che il mondo in cui è vissuta fino ad ora era solo una piccola parte di quello che è realmente...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Capitolo di passaggio, ho ritenuto utile lasciarvi una panoramica della loro vita e presentare con più calma la storia, capitolo un po corposo, scusate ma non sono riuscita a tagliare - anche se il prossimo sarà l'ultimo. Spero che vi piaccia e che me lo facciate sapere in un commentino...ino...ino ^^

Ah ringrazio le ragazze che hanno commentato il primo capitolo e tutti quelli che hanno messo nelle seguite, preferite e ricordate la storia! GRAZIE 1000

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…: Sette anni dopo :…

 






— Brava Bella! Sei la migliore — urlarono i miei amici quando il rettore dell’università mi consegnò la mia laurea.
Il rettore sorrise divertito mentre io accennavo un sorriso di scuse. Fu il momento più imbarazzante della mia vita. Erano venuti tutti, o quasi visto che non potevano lasciare La Push incustodita, c’erano Jake, Paul con Rachel, Seth, Leah e quella che era diventata a tutti gli effetti la persona più importante per me.
— Congratulazioni Bella! — disse con voce calda e suadente Edward venendomi in contro. Subito fui avvolta nel suo forte abbraccio che ricambiai.
 
Erano passati sette anni dall’arrivo nella mia vita di Edward. Sette anni in cui molte cose erano cambiate.
Alla fine del liceo decisi di iscrivermi all’università di Seattle, un ottimo posto per Edward che poteva rimanere in contatto con i ragazzi di La Push, che dopo la loro iniziale reticenza lo accolsero come un fratello. Gli insegnarono a cacciare, a controllarsi ad accettare la crescita innaturale del suo corpo. Già dopo il primo giorno i lupi avevano notato delle differenze, “troppo lievi per l’occhio umano” avevano detto ma quei lievi cambiamenti mi avevano fatto preoccupare e quando i cambiamenti divennero visibili anche al misero occhio umano, entrai nel panico. Se avesse continuato a quel ritmo, sarebbe diventato un vecchio pieno di rughe e dolori in meno di cinque anni o giù di li. In una settimana aveva detto la sua prima parola “Bella” e la sua prima frase e poi il suo primo discorso logico, alla fine, in neanche un mese, aveva imparato a camminare e correre. Nel giro di pochi mesi Edward appariva come un bambino di un anno o poco più.
Se non ci fosse stata Sue no cosa avrei fatto, era stata il mio sostegno fisico e morale nei momenti di maggior sconforto, quando la situazione sembrava pesare sulle mie spalle come, il mondo su quelle di Atlantide.
Ma poi successe quello che chiamavo miracolo, la crescita iniziò a rallentare, continuava a crescere a vista d’occhio ma di mese in mese, di anno in anno, sempre meno, fino a che al compimento del settimo anni di vita la crescita si bloccò. Edward, all’età di sette anni, appariva come un normale ragazzo di ventuno anni.
— Odio non sapere a cosa pensi — mormorò al mio orecchio. Già perché scoprimmo anche che Edward poteva leggere nelle menti delle persone, tutte, nessuna esclusa, tutte tranne me, a quanto pareva io ero l’unica immune al suo strabiliante potere. Alzai la testa per vederlo in viso, a fianco a lui passavo per una nana, e scontrai con i suoi occhi di giada. Avevo sempre amato quegli occhi così luminosi che erano in grado di farmi stare bene anche quando l’unica cosa che avrei voluto era quella di sprofondare e non riemergere più.
— Nulla Ed, solo ricordi — mormorai accarezzandogli la guancia.
— Allora togliti quel broncetto. Oggi devi essere felice, hai raggiunto il tuo obiettivo — disse lasciandomi un bacio sulla fronte e mettendomi in testa una corona d’alloro.
— Hai ragione. Oggi bisogna festeggiare.
 
— Bella sei stata bravissima.
— Congratulazioni.
Tutti i ragazzi si congratularono con me e insieme ci dirigemmo verso l’uscita del campus. Il piazzale era gremito di gente, tutti i nuovi laureati erano circondati dai loro familiari che come i miei amici si stavano congratulando con i loro figli.
— Ed vedi quella? Ecco devi puntare a quelle — disse Paul rivolgendosi a Edward mentre gli indicava una donna tutta curve.— Guarda quella che sedere che ha? E quell’altra il seno?... Ahio Leah! — urlò quando ricevette uno schiaffo sulla testa.
— Pianta di dirgli queste cose! — tuonò imbufalita. Le sorrisi grata, se fossi stata io a farlo, Paul non avrebbe sentito nulla e i mi sarei rotta una mano.
— Ma che c’è di male? Bella, l’hai cresciuto vecchio stampo a furia di fargli leggere Jane Austen! Gli sto solo mostrando come va nel mondo.
— L’ha cresciuto con dei principi! E poi parli tu! E Rachel? — asserì Leah. Rachel era il suo imprinting, la donna attorno cui girava tutto il suo mondo.
— Ma Rachel lo sa che per me c’è solo lei — rispose guardando l’interessata con occhi sognati. Era affascinante il modo in cui i licantropi sceglievano la loro compagna, questa diventava tutto il loro mondo e i lupi non potevano stare lontano da loro neanche un momento, troppa sarebbe stata la sofferenza.
— Grazie del suggerimento Paul ma, non m’interessano — disse guardando le ragazze che gli aveva indicato.
— Come non t’interessano? Non è che hai certe tendenze? — domandò Jake con tono canzonatorio. Edward divenne completamente rosso.
— Ma che dici! Quelle non sono il mio tipo — borbottò lanciandomi un’occhiata imbarazzata.
— Lasciatelo in pace, smettetela di metterlo in imbarazzo o Edward racconterà cose imbarazzanti su voi due a tutti quelli che vi conoscono — minacciai con un sorriso quasi sadico sul volto.  Jake e Paul presero sul serio il mio avvertimento e smisero di punzecchiarlo. 
 
 
 
Stavamo ridendo e scherzando quando vidi Edward irrigidirsi. Mi bloccai per guardarlo, il suo viso era duro e attento.
— Edward? Che succede? — gli chiesi preoccupata. Forse aveva percepito qualche odore particolare, del sangue piuttosto invitante. — Hai qualche problema di controllo? — continuai nel tentativo di capire quello che stava succedendo ma Edward scosse la testa. Al che mi tranquillizzai ma ancora non riuscivo a capire il suo atteggiamento.
— Vampiri — mormorò afferrandomi per un braccio e guadagnando con poche falcate l’uscita, dove ci attendevano i nostri amici. Io ero letteralmente atterrita, nonostante Edward non avevo mai visto un vampiro, oltre a quello che uccisero il giorno in cui fui introdotta nel mondo del sovrannaturale.
Mi aggrappai con forza al suo braccio, nel vano tentativo di trovare conforto e rassicurazioni.
— Non preoccuparti Bella — disse per tranquillizzarmi ma la tensione che percepivo dalla sua voce mi diceva che non era del tutto tranquillo neanche lui.
Jake si mise subito in allerta quando vide il volto scuro del mio accompagnatore.
— Che succede?
— Ho percepito dei pensieri sospetti. Vampiri — e un altro brivido a percorrermi le membra nell’udire quella parola.
Tutti i lupi si guardarono attorno alla ricerca di un odore dolciastro. L’odore che caratterizzava un vampiro.
— Meglio che ci allontaniamo — esclamò Jake serio.
— Cosa? Queste persone sono in pericolo — protestò Paul che aveva già iniziato a tremare. Jacob gli mise una mano sulla spalla e gli intimò di calmarsi.
— C’è troppa gente è pericoloso… — rispose Jake cercando di farlo ragionare, ma inutilmente. Paul era sempre stato un ragazzo molto impulsivo.
— Ora basta Paul, calmati. È un ordine — alle parole di Jake il corpo di Paul, sembrò piegarsi sotto il peso di quelle parole e subito si rilassò, senza però rilassare lo sguardo, che rimaneva severo e guardingo. — Bene e ora allontaniamoci. Quando porteremo Bells e Rachel al sicuro, io tornerò qui, — si girò verso Leah e a Seth, — voi, rimanete a controllare e se succede qualcosa, avvisateci. — i due fratelli annuirono decisi e si allontanarono per immergersi tra la gente. Jake s’incamminò verso le macchine, camminando a passo di carica seguito da Paul che teneva Rachel per mano e Seth che si guardava guardingo attorno. Edward presami sotto braccio li seguì senza dire nulla, troppo concentrato a captare qualsiasi segnale di pericolo.
— Ed io? — intervene Edward — è meglio se rimango qui, posso leggere nella loro mente.
— No! — quasi lo urlai, — è pericoloso e tu sei in netto svantaggio rispetto a loro — non volevo che Edward fosse immischiato, lo avrebbero ridotto a uno straccio se non peggio.
— Bella sono per metà vampiro. Posso resistere a uno scontro. Jake e i lupi mi hanno insegnato a combattere — ribatté deciso. Sì, ma gli altri erano vampiri, la loro pelle non si scalfiva tanto facilmente.
— No Edward, tu resterai con Paul. È più sicuro.
— Ma… — tentò di protestare ma il mio sguardo implorante lo convinse ad abbandonare i suoi propositi.
 
Paul era seduto a fianco di Rachel che dormiva tranquilla sul divano, la testa poggiata sulle gambe dell’indiano mentre questo le accarezzava gentilmente i capelli. Paul sprizzava amore da tutti i pori e un po' ne ero invidiosa, negli anni non ero mai riuscita a trovare qualcuno che potesse stare al mio fianco, ero troppo presa da me e dal tenere al sicuro Edward. Ma mi era sempre bastato, la mia vita era già piena così ed ero felice, anche se spesso dovevo ammettere di provare invidia verso i miei amici.
Ma non era quello il momento di parlare dell’amore, tre dei miei più cari amici stavano rischiando la vita ed io non sapevo nulla.
— Stanno bene Bella — disse la voce vellutata di Edward. Eravamo seduti nella cucina del mio appartamento di Seattle, lo avrei dovuto lasciare entro una settimana visto che ormai l’università era finita e che Edward non aveva intenzione di andarci. Voleva andare al liceo.
— Lo spero Edward — mormorai accennando un sorriso e stringendo la sua mano nella mia, lui la girò, facendo intrecciare le nostre dita.
Con un semplice gesto riusciva sempre a farmi calmare.
Il trillo del telefonino mi fece sobbalzare. Edward fu il più veloce a rispondere.
— Trovati? — chiese con voce tesa. Lo sguardo da concentrato andò via via a rilassarsi mentre l’interlocutore parlava, annuiva forse a seguito di qualcosa che Jake o uno degli altri gli stavadicendo.
La telefonata durò pochi minuti, e fu un susseguirsi di grugniti e risposte a monosillabi, alla fine Edward riattaccò con un sorriso sulle labbra.
— Stanno bene. Avevano trovato una scia ma devono aver preso una macchina facendo perdere le loro tracce.
Tirai un sospiro di sollievo nell’apprendere che stessero tutti bene.
— Perdonami Bella, questa era la tua giornata — mormorò guardandomi dispiaciuto.
— Avremo tutto il tempo di festeggiare quando torneremo a casa — dissi per rassicurarlo e lui accennò un sorriso tirato. Era ancora un po' teso, come tutti noi, ma voleva farsi vedere sicuro per me. Aveva sette anni ma la mentalità di un adulto.
 
Erano passati due giorni dalla cerimonia di laurea e tutto era tornato come prima.
— Edward mi raccomanda fai attenzione.
“ Bella devo solo andare a caccia e poi qui ci sono solo cervi ” rispose con tono dispiaciuto e ridacchiai, sembrava un bambino cui i genitori avevano negato l’ultimo gioco messo in commercio. Edward amava cacciare i grandi carnivori, il puma era il suo preferito.
“ Faccio il prima possibile e cercherò di non distruggere i vestiti ”
— Ecco questa è una giusta cosa o tra poco dovrai andare in giro con un sacco di iuta — dissi ridacchiando, alla mia risata si unì quella cristallina e armoniosa di lui, al confronto la mia sembrava un grugnito.
 
Erano passate quasi quattroore da quando Edward era andato a caccia e ancora non era tornato. Inutili si erano rivelati i miei tentativi mi mettermi in contatto con lui,iniziai a preoccuparmi, non era da lui ritardare così tanto senza dire nulla, soprattutto se preparavo la torta al cioccolato di cui era ghiotto.
Fui ridestata dai miei pensieri dallo scatto secco della serratura e appena senti la sua voce mi catapultai all'ingresso.
— Edward! Dove sei stato? Ero cosi preoccupata.
Edward si grattò la testa e distoglie lo sguardo. Rimasi interdetta dal gesto, sembrava volesse nascondermi qualcosa.
— Scusa Bella, mi sono fatto prendere dalla caccia e non mi sono accorto del tempo che passava.
— Okay — mormorai interdetta. Si era sempre premurato di chiamare. Sempre.
 
Cenammo quasi in completo silenzio, solo quando arrivammo al dolce sul suo viso, spuntò un sorriso genuino, ne mangiò tre fette.
— Edward non esagerare, non sei più un bambino — in senso lato ovviamente, nonostante le apparenze non dovevo dimenticare che aveva sette anni.
— Ehi! Ho sette anni, posso permettermi di essere goloso.
— La scusa dei sette anni la usi solo quando ti fa comodo — dissi rimbeccandolo bonariamente. Poi tornò tutto come prima, fu una serata strana e anche quando si congedo per andare a dormire, la sensazione che ci fosse qualcosa di strano non diminuì.
 
Rimasi in salotto per non so quanto tempo prima di convincermi a salire in camera mia.
Passai davanti alla camera di Edward, che era stata quella di Charlie, da cui non proveniva nessun rumore. Alzai la mano per bussare ma desistetti. Edward aveva la sua vita ed era giusto che non mi dicesse alcune cose, per quanto lo continuassi a vedere come il piccolo fagottino che avevo soccorso, ora era grande e nonostante la giovane età era molto più maturo di gente della mia leva.
Così lo lasciai solo ed entrai nella mia stanza, negli anni non era cambiata, era ancora la camera della diciassettenne che viveva con suo padre, solo qualche oggetto: computer nuovo, raccoglitori con la contabilità della casa, libri universitari, facevano supporre che la diciassettenne era cresciuta.
Indossai la tutta sgualcita che usavo come pigiama e mi nascosi sotto le coperte ma il sonno non voleva saperne di arrivare, continuavo a guardare il soffitto e ad ascoltare il rumore dei rami, mossi dal vento, che battevano sulla finestra.
— Bella? — il sussurro di Edward mi fece scattare sul letto per lo spavento, era sempre stato molto silenzioso, — scusa, non volevo spaventarti — disse con tono dispiaciuto. Io scossi la testa sorridendo leggermente e gli feci spazio nel letto. Quella di dormire insieme era sempre stata una sua abitudine, nel pieno della notte le lo ritrovavo sul bordo del letto che con una muta richiesta mi chiedeva di dormire con me ed io non ero mai riuscita a dirgli di no, solo negli ultimi due anni aveva perso quest’abitudine. Edward salì sul letto e si mise su un fianco, le braccia sotto il cuscino, io imitai la sua postura. Eravamo occhi negli occhi, nei suoi potevo leggere timore e paura. Senza pensarci lo abbracciai, sperando in quel modo di scacciare quei brutti pensieri dalla sua mente. Lui rispose all’abbraccio e come succedeva sempre, mi sembrava di essere in un altro mondo tutto nostro.
— Edward?
— Dimmi.
— Tra noi non ci sono segreti, vero?— gli chiesi e lo sentì irrigidirsi. La sua presa sul mio corpo si fece rigida e serrata.
— No — disse in un sospiro. Poggiò le mani sulle mie spalle mi obbligò ad allontanarmi. Eravamo occhi negli occhi, lo vidi prendere un grosso respiro e chiuse gli occhi.
— I Cullen sono arrivati in città — sputò tutto di un fiato.
I Cullen, la famiglia di vampiri che Billy mi aveva detto aver stretto un patto con i Quileute con la promessa di non uccidere umani o anche solo di morderli per trasformarli.
— E tu li hai incontrati? — sussurrai.Edward annuì e rafforzò la presa sulle mie spalle. In quel momento potei capire il perché del suo comportamento, aveva sempre odiato i vampiri, erano i responsabili della morte di sua madre e quasi della mia.
— Sono il capo clan, la sua compagna e un energumeno che dicono essere loro figlio. Vorrebbero conoscermi — il tono era distaccato.
— E tu? — lo sentì ruggire piano e una miriade di brividi mi percorse il corpo, subito lui si scusò per lo spavento ma in quel momento c’era altro da discutere.
— Tu, Edward? Li vuoi conoscere? — ripetei.
— No. Sono vampiri, sono come quello che ha lasciato mia madre morire. Ero piccolo ma ricordo tutto, lo sguardo assassino, il disprezzo nel parlare di mia madre, la tua paura, i suoi occhi puntati su di me, come se fossi il suo nuovo giocattolo — sputò tutto a denti stretti. L’odio e la ripugnanza verso quella specie, di cui lui, nonostante solo in parte, ne faceva parte. Quante volte lo avevo visto perso nel suo mondo con lo sguardo triste e pieno di rabbia, aveva paura che la parte meno abbietta di lui, quella del vampiro, potesse prendere il controllo e trasformarlo in un mostro.
Io sapevo che non era così, era un ragazzo buono e dolce e non farebbe del male neanche a una mosca. Beh forse sì… ma non a un umano.
— Billy ha detto che loro sono diversi — non sapevo perché li stessi difendendo, come lui non avevo simpatia per quei succhiasangue, come li chiamava Jake, ma quelli che componevano il clan dei Cullen, non si cibavano di umani, avevano fatto una scelta di vita diversa da quella degli altri.
— I vampiri sono tutti uguali — ringhiò alzandosi a sedere e tenendosi la testa tra le mani.
— Potresti dargli una possibilità — mormorai sedendomi a mia volta sul letto e accarezzandogli una spalla. Lui scosse energicamente la testa, soffiai col naso. Non avrei ricavato nulla quella sera e a essere onesti non avevo intenzione di insistere, ero felice di quella decisione, la tribù mi aveva raccontato molte cose sull’astuzia dei vampiri e della loro bassezza.
Emisi un sonoro sbadiglio e questo sembrò ridestarlo dai suoi pensieri, mi sorrise dolce e delicatamente mi spinse supina sul letto e mi affiancò, ero davvero stanca e dopo poco tempo le palpebre mi si abbassarono e cullata dalla dolce melodia che canticchiava Edward mi addormentai. L’ultima cosa che sentì fu una carezza sulla guancia e qualcosa di morbido e soffice posarsi sulle mie labbra che si tirarono in un sorriso, quel contatto durò il tempo di un battito e pensai di essermelo solo immaginato, un frutto della mia fantasia ormai libera di esprimersi grazie al mondo onirico in cui mi trovavo.
 
Il supermercato non era molto affollatoed ero riuscita a fare la spesa molto velocemente cosi da tornare a casa e preparare la prima lezione. L'indomani sarebbero iniziate le lezioni e io avevo ottenuto una cattedra come supplente di letteratura al mio vecchio liceo, ero al settimo cielo per aver trovato subito un posto, visto i tempi che correvano, una manna dal cielo che la professoressa McCallaghan avesse chiesto la maternità.
Stavo cercando i miei cereali preferiti quando andai a sbattere contro qualcosa di duro, ero già rossa come un peperone per l’imbarazzo di essere andata a sbattere contro uno dei pilastri, quando una voce dolce e squillante disse: —  Oh mi scusi signorina. Si è fatta male?
Una ragazza minuta e dai capelli corvini e sbarazzini mi guardava con un paio di occhi ambrati, grandi e preoccupati.
— No, sto bene non preoccuparti — anche se un forte dolore al costato non mi diceva che tutto andava bene.
— Alice sei sempre la solita sbadata — la richiamo una voce profonda e cristallina. Mi girai per capire a chi appartenesse e mi scontrai con un altro paio di occhi ambrati incorniciati da una chioma leonina bionda. Il nuovo arrivato affiancò la ragazza e la aiutò a raccogliere alcuni quaderni che probabilmente le erano caduti nello scontro. Erano giovani, dovevano avere la mia età.
— Lei sta bene? — disse il ragazzo rivolgendosi a me.
— Oh si tutto bene. La sua amica? — chiesi più che altro per educazione perché la ragazza sembrava fatta di marmo. Il ragazzo ridacchiò piano prima di rassicurarmi: — Ha la pelle dura non si preoccupi.
— Bene… — non ebbi il tempo di continuare poiché il mio telefonino iniziò a suonare. Era Edward.
"Bella dove sei?"
— Sono al supermercato. Adesso torno a casa. Ti serve qualcosa?
"No, solo che non ti ho trovato a casa e mi sono preoccupato"
Dalla sera, di ormai una settimana prima, in cui mi confessò che i Cullen erano arrivati in città era diventato molto apprensivo, erano poche le volte che mi lasciava da sola.
— Adesso arrivo, il tempo di pagare e sono a casa — promisi.
"Okay, ti aspetto" e riattaccai dopo un rapido saluto.
— Devo andare. Scusa ancora se ti sono venuta addosso. Me lo dicono sempre che sono sbadata — dissi ridacchiando.
— Nessun danno, quindi non c'è nulla per cui scusarsi. Comunque io sono Alice e lui è Jasper, il mio fidanzato — lo disse con occhi cosi pieni di amore che mi commossi. Era bello vedere due giovani cosi innamorati.
— Piacere di conoscervi. Io sono Isabella, ma chiamatemi pure Bella. Ora scusate, ma se non torno presto a casa, qualcuno inizierà a dare di matto — già m’immaginavo Edward camminare avanti e indietro per tutta la casa.
— Certo non vogliamo rubarti altro tempo — disse con tono quieto Jasper.
— Ceto! Tanto ho la sensazione che ci rivedremo presto. Buona serata Bella! — intervenne Alice con voce squillante, prese il suo ragazzo sotto braccio e lo trascinò letteralmente verso il corridoio dei cosmetici.
— Ciao — mormorai quando ormai erano già spariti.
Pagai e tornai a casa ed Edward era effettivamente come lo avevo immaginato, appena parcheggiai davanti a casa, lui stava camminando avanti e indietro sul portico e appena mi vide mi raggiunse con un sorriso sulle labbra ma presto il suo sguardo si fece attento, sembrava stesse annusando l’aria attorno a se, ma quando gli chiesi delle spiegazioni non rispose.
 
— Edward io vado — dissi con tono normale, lui era sotto la doccia ma mi avrebbe sentito lo stesso e, infatti, cinque minuti dopo, quando stavo per aprire la porta di casa, me lo ritrovai al mio fianco con ancora i capelli più scuri a causa dell’acqua e ancora gocciolanti.
— Ti accompagno? — mi chiese sorridente mentre stava già prendendo le chiavi del pick up.
— Non puoi farmi da guardia per tutto il giorno. Non credo che i vampiri frequentino la scuola. Avranno di meglio da fare — dissi retorica. Tutti pregavano che la scuola finisse il prima possibile e mi sembrava impossibile che qualcuno scelga di sua spontanea volontà di frequentarla.
Sconfitto, accettò di rimanere a casa, dicendo che avrebbe passato la mattina con Seth ed Embry, non riuscivo a capire perché uscisse così presto con loro, certo erano i suoi unici amici ma negli ultimi tempi tutti avevano un’aria seria e spesso preoccupata, anche se cercavano di non darlo a vedere.
Con quei pensieri parcheggiai nel primo spazio libero davanti alla scuola, il parcheggio era ancora mezzo vuoto.
Non era cambiato nulla da quando lo frequentavo io, nel parcheggio erano posteggiate tutti vecchi modelli di macchine ed era un miracolo che funzionassero ancora, l'edificio era la solita costruzione di mattoni rossi. Forks High School, la casa degli spartani.
— Buon giorno Signorina Swan — la preside Cooper mi accoglie appena entra nella sala professori, mi ero sempre chiesta come fosse quella sala tanto temuta da noi studenti, — come ci si sente a varcare la soglia del suo vecchio liceo come professoressa?
— Buon giorno Signora Cooper. È una strana sensazione ma è bello essere tornata.
La preside si esibì in un sorriso smagliante, aveva un’aria rilassata e affabile, incredibile come mi apparisse al pari di una terribile medusa solo cinque anni fa.
— Sono felice di sentirglielo dire — in quel momento la campanella suonò — ora la lascio alla sua prima lezione. Buona giornata.
— Anche a lei — e recuperato il mio registro, mi diressi verso l'edificio F, dove mi attendeva la classe del terzo anno.
Chiacchiere e risa provenivano dall'interno dell'aula, sorrisi al ricordo che c'ero stata anch’io in quell'aula a ridere e scherzare con le mie amiche nell'attesa dell'ingresso del professore.
Quando entrai, calò il silenzio, solo il ticchettio dei miei tacchi rimbombava nell'aula. Posai la mia borsa sulla cattedra e mi rivolsi ai miei studenti: — Buon giorno a tutti. Sono la professoressa Swan — nel dirlo mi girai, presi un gessetto e scissi il nome sulla lavagna — quest'anno sostituisco la professoressa McCallaghan che è in maternità — esclamazioni di giubilo salirono dai ragazzi ma subito mi apprestai a raffreddare i loro bollenti spiriti.
— Aspetterei il risultato del primo test prima di esultare — dissi con un sorriso sornione, — ma ora facciamo l’appello così posso conoscervi un po'.
Ai ragazzi chiesi qualcosa di loro, aspirazioni per il futuro, hobby, sport, giusto per creare un rapporto professionale ma di fiducia.
— Okay, grazie Mandy. Adesso… — stavo controllando la lista quando l’occhio cadde su un nome.— Alice Cullen — mormorai tra lo scioccata e l’impaurita.
— Eccomi! — trillò una voce che aveva già sentito da qualche parte e che non mi era completamente estranea. Alzai la testa di scatto e mi scontrai con occhi ambrati in seconda fila.
— Mi chiamo Alice e sono stata adottata da Esme e Carlisle, che è un dottore. Ho tre fratelli anche loro adottati, sono felicemente fidanzata e amo leggere riviste di moda per tenermi sempre aggiornata sulle nuove tendenze, spesso realizzo dei vestiti che ho disegnato io stessa e finito il liceo voglio iscrivermi a una scuola di moda — aveva parlato a manetta rispondendo alle domande che avevo fatto fino a quel momento agli altri studenti. — Credo di aver detto tutto — disse continuando a guardarmi sorridente.
Non credo che i vampiri frequentino la scuola. Avranno di meglio da fare
E invece mi trovavo un vampiro come studente e oltretutto questo suddetto vampiro aveva trovato il modo di incontrarmi, l’episodio del supermercato era una prova evidente. Un brivido mi percorse la schiena per la consapevolezza che quel piccolo esserino avrebbe potuto uccidere tutti i presenti in meno di un nanosecondo. Accennai un sorriso forzato e nonostante la gola secca parlai: — sei stata molto esauriente Alice, grazie. — ma non riuscì a nascondere del tutto il tremore nella mia voce, — Ora passiamo a Donner.
Il resto dell’ora la passai a parlare con gli studenti cercando di non incontrare mai lo sguardo della vampira e accolsi con gioia il suono della campanella, fu come se fossi stata liberata da un peso. Salutai cordialmente i ragazzi che uscivano velocemente per raggiungere la lezione successiva. Non avevo visto uscire Alice Cullen ma ero sicura che fosse andata, almeno fino a che non sentì la sua voce — Buona giornata professoressa. Lo avevo detto che ci saremmo riviste — la ragazza mi fissava, non sembrava avere cattive intenzioni ma quello non impedì al mio cuore di battere come le ali di un uccello in gabbia.
— Si rilassi professoressa non abbiamo intenzioni di fare del male a nessuno — lei sapeva che io ero s conoscenza del loro segreto.
— Dovrai perdonarmi se non mi fido delle tue parole — dissi cercando di mantenere un certo contegno. Sapevo che Alice stava ascoltando il mio cuore il mio respiro, tutto il mio corpo stava urlando che avevo paura e che la sicurezza che ostentavo era solo una maschera.
— I fatti parleranno per noi — disse sicura e decisa. Sapevo che i Cullen si nutrivano di sangue animale, ma i vampiri sono vampiri non ti puoi fidare.
— Vedremo, ma per ora Signorina Cullen lei è in ritardo per la sua prossima lezione.
Alice sorrise divertita, ma seguì il mio consiglio.
 
Quando finalmente quella giornata terminò, raggiunsi velocemente la mia macchina, sentivo degli sguardi bruciarmi addosso, non avevo il coraggio di accertarmi a chi appartenessero. Salì e misi in moto ma poco prima di uscire incrociai lo sguardo di Alice e quello degli altri Cullen, la prima mi salutava mentre gli altri tre ridevano tra di loro, riconobbi Jasper che mi lancia solo un’occhiata.
 
— Ma cosa... — la sala da pranzo era imbandita per un esercito e attorno al tavolo c'erano Sue, Seth, Leah, Jake e Edward che mi facevano i complimenti per il mio primo giorno come professoressa.
 — Eddy voleva festeggiare solo tu e lui ma volevamo festeggiarti anche noi — disse Jake venendo ad abbracciarmi. Subito cercai lo sguardo del mio mezzo vampiro e lo beccai guardare in cagnesco il mio amico, solo quando gli sorrisi lo vidi rilassarsi, mi scostai dal corpo troppo caldo  del mio amico licantropo per correre da Edward e abbracciarlo con forza.
— Com’è andata?
— Meglio di quanto pensassi. Grazie per la sorpresa — dissi commossa, non amavo le feste a sorpresa ma quella mi aveva fatto davvero piacere.
— Veramente volevo fare una cena solo tu ed io ma qualcuno si è messo in mezzo — borbottò in direzione di Jacob, — so che a te non piacciono le cose in grande.
Ridacchiai per la gelosia che ha sempre provato verso Jake, non ha mai sopportatoche si avvicinasse troppo a me.
— Invece mi ha fatto piacere avere tutti i miei amici qui.
 
Passammo la serata insieme e i pensieri che mi avevano oppresso per tutta la mattinata svanirono, si sciolsero come neve al sole per poi tornare quando tutti se ne furono andati.
— Bella? — mi chiamò Edward preoccupato e solo in quel momento mi accorsi di star fissando il frigorifero aperto, da non sapevo quanto tempo.
— Sì?
— Cosa c’è che non va? — mi chiese poggiando il sacco della pattumiera per terra e raggiungendomi. Lo sguardo che mi riservò gelava ogni mio tentativo di nascondere i miei pensieri.
— Oggi a scuola è successa una cosa — mormoro attirando la sua completa attenzione, con lo sguardo m’incitò a continuare — nella mia classe c’è una studentessa particolare — lui aggrottò le sopracciglia non capendo dove volessi arrivare — si chiama Alice Cullen — e avevo sganciato la bomba. Lo vidi contrarre la mascella e affilare lo sguardo per la rabbia.
— Che ti ha fatto? — sibilò scrutando ogni centimetro del mio corpo per trovare un qualche segno.
— No, nulla eravamo in classe con altre venti persone...
— Non l'avrebbe certo fermata — m’interruppe e purtroppo aveva ragione.
— Tu domani non ci vai — era un ordine che non ammetteva repliche. M’inalberai come non era mai successo, gonfiai il petto e misi le mani sui fianchi guardandolo truce.
— Edward Masen. Non ti permetto di darmi ordini chiaro! Ricorda che ti ho cambiato i pannolini fino a tre anni fa — gli ricordai, nonostante dimostrasse un’età maggiore aveva solo sette anni — e sono grande e vaccinata per prendere le mie decisioni — Edward mi guardava scioccato e triste, anche se non riuscivo a comprendere il perché di quel sentimento, ma si riprese presto riservandomi il suo sguardo truce.
— Bella mi sto solo preoccupando per te! Non voglio che ti facciano del male — aveva paura di perdermi, per lui ero l'unica famiglia che avesse. Sospirai e cercai di calmarmi, se mi mettevo nei sui panni, potevo capire la sua apprensione.
— Per domani starò attenta a stare in mezzo alla gente e non mi succederà nulla — dissi calma, Edward addolcì lo sguardo e si lasciò andare alla mia carezza, — ora vado a dormire sono distrutta. Lascia qui tutto, finisco di sistemare domani — e dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia, mi ritirai in camera mia.
La notte fu movimentata, il mio subconscio partoriva strani sogni, un’immagine frequente era un mare rosso, onde rosso arancio riempivano tutto il mio campo visivo e sentivo freddo fin dentro le ossa. Ogni volta mi svegliavo di colpo, sudata ma con brividi di freddo. Molti dicono che nei sogni si nascondono presagi, piccole finestre sul nostro futuro e se questo è vero, il mio sogno non preannunciava niente di buono.
 
— Ti accompagno e non provare a dire di no. Ti seguirò a piedi e starò nascosto nella foresta fino quando uscirai — così mi aveva accolto Edward quando entrai in cucina la mattina successiva.
— Edward non serve — ma non finì di parlare che lui subito mi bloccò.
— O cosi o ti lego al letto! — disse con tono imperioso per poi addolcirsi —  Va bene che tu voglia andare a scuola ma lascia che venga anche io almeno mi sentirò più tranquillo — supplicò.
— Okay. Allora prendi ... di Sue per il pranzo così mangiamo qualcosa di decente.
 
— Visto che non è successo nulla? Non sono tanto sciocchi da attaccare in mezzo a tutta questa gente.
— Fa niente e verrò tutti i giorni e non dire che è pericoloso o altro — disse quando apri bocca proprio per dire ciò — se lo è per me lo è ancora di più per te... — ma s’interruppe perché qualcosa attirò la sua attenzione. A velocità sovrumana si posizionò davanti a me.
— Andatevene. Non m’interessa quello che hai da dire — dichiarò con voce dura. Incuriosita mi sporsi per vedere chi avesse fatto scattare quella reazione e per la prima volta in quel giorno mi scontrai con gli occhi ambrati di Alice e Jasper — e puoi dire al tuo fidanzato di smetterla di testare le mie emozioni è alquanto fastidioso.
Lo guardai aggrottando le sopracciglia non capivo a cosa si riferisse, ma Edward non mi guardava troppo concentrato controllare i nostri ospiti inattesi.
— Edward vorremmo solo conoscerti soprattutto Carlisle ed Esme — intervenne Jasper.
— Conoscere o studiare? Nella foresta vostro padre — sputò l’ultima parola con scherno — era molto curioso di capire cosa fossi, al pari di una cavia da laboratorio.
— Anche — ammise il vampiro senza azzardare false giustificazioni, — ma non ti ritiene certo una cavia da laboratorio.
Alice rimaneva in silenzio e continuava a guardare me, ancora protetta dal braccio di Ed cui mi aggrappavo come se fosse un salvagente. Sembrava volermi supplicare con gli occhi, in qualche modo sapeva che io avrei potuto convincerlo. Sentì il corpo del mezzo vampiro irrigidirsi e tremare.
— No. Ho già detto che non verrò e soprattutto non porterò Bella nella fossa dei leoni — dichiarò quasi ringhiando.
— Cosa? — perché aveva messo in mezzo anche me?
— Ci farebbe piacere se Edward venisse questa sera a casa nostra. Ovviamente è invitata anche lei professoressa Swan — disse Alice parlando per la prima volta. Da soli a casa di sei vampiri potenzialmente pericolosi?
Il suono della campanella pose fine al nostro incontro.
— Signorina Cullen, Signor Hale le lezioni sono iniziate — dissi con tono duro.
Alice deve avergli chiesto ancora detto qualcosa perché lo sentì mormorare: —Attenderete per niente.
 
Era arrivato il weekend e con esso anche il mio meritato riposo per una settimana intensa, dopo quell’incontro non ce ne furono altri tra noi e i Cullen, oltre quelli nelle lezioni. Edward ed io non ne avevamo più parlato ma questo non voleva dire che avevo dimenticato la questione, che al contrario riemergeva ogni qual volta la mia mente fosse libera da impegni. Volevo saperne di più e forse parlare con uno di loro mi avrebbe aiutato a capire cosa avrei dovuto fare.
Fu così che presi una decisione: raggiunsi la macchina e mi diressi all’ospedale di Forks che raggiunsi in meno di dieci minuti. Varcai la soglia a passo sostenuto e mi fermai di fronte a un grande bancone dietro il quale c’era una donna sulla quarantina in divisa infermieristica che batteva qualcosa al computer.
— Buon pomeriggio, avrei urgenza di parlare con il Dottor Cullen. È urgente.





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L'atteggiamento di Bella e Edward è dettato primo dall'esperienza poco piacevole con James e secondo ricordate che hanno vissuto con i licantropi come amici e quindi le loro leggenge ecc...

Per eventuali errori mi scuso^^ e segnalatemeli. Grazie di aver letto!



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…: Fughe, scontri e biblioteche :… - Ultimo capitolo
Edward si è appena trasferito in una nuova città e durante una fuga si scontra con due occhi marroni come il cioccolato e....LEGGETE^^
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Giallo ] [ Genere: Commedia, Generale ] [ Capitoli: 9 ] [ Personaggi: Bella/Edward ] 
[ Pubblicata: 22/08/11 ] [ Aggiornata: 10/09/11 ] [ Note: AU, OOC ] [ In corso ]
[ Categoria: Libri > Twilight ] [ Contesto: Nessun libro/film ] [ Leggi le 60 recensioni ]

    La donna giusta - Ultimo capitolo
Ancora prima di formulare un pensiero, il mio corpo scatta e il cervello da ordine ai piedi di muoversi e con l'ombrello copro la sua esile figura. Il suo profumo mi colpisce come un pugno in faccia, mi beo di quel momento.
Il mio corpo freme di desiderio, ne vuole di più, sempre di più, desidera un contatto più profondo, desidera prenderla e portarla in un posto solo per noi, dove lei é solo mia, dove io sono solo suo, dove lei suona solo per me.
- bisogno di aiuto signorina? - dico con voce resa roca dal turbinio di emozioni che sono in atto dentro di me.
Passione. Desiderio. Bramosia. Dolcezza. Tenerezza. Senso di protezione. Possesso. Devozione.
I suoi occhi, blu come un cielo d'estate, incatenano i miei e non posso impedire alla mia mente di ritornare al primo giorno che la vidi.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Rosso ] [ Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale ] [ Capitoli: 5 ]   
[ Pubblicata: 11/05/11 ] [ Aggiornata: 25/08/11 ] [ Note: Nessuna ] [ In corso ]
[ Categoria: Storie originali > Romantico ] [ Leggi le 8 recensioni ]

    La Bella Italia 
E se qualcosa non va come la Meyer ha deciso? E se Edward, dopo aver salvato Bella e dopo averla convinta a cenare alla "Bella Italia" incontrasse qualcuno che cambia le carte in tavola?
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Verde ] [ Genere: Generale ] [ Capitoli: 1 ] [ Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Sorpresa ] 
[ Pubblicata: 22/08/11 ] [ Aggiornata: 22/08/11 ] [ Note: Drabble ] [ Completa ]
[ Categoria: Libri > Twilight ] [ Contesto: Twilight ] [ Leggi le 2 recensioni ]

    Buttare via tutto, e di nuovo ricominciare Ultimo capitolo
lei era il bersaglio degli scherzi di lui, lei una bimba timida e ciocciottella che vedeva in lui il suo peggiore incubo. Che succede se lei se ne va, per tornare solo otto anni dopo? è tutto come prima o per una qualche ragione nascerà qualcosa di bello?
Dal capitolo:
Lei che stava porgendo la mano si blocca come fulminata- I-Ian?- la guardo interrogativo non capendo il suo cambiamento repentino, che le è preso? 
Si schiarisce la gola - Ian…Knight?- a quanto pare le hanno già parlato di me. Sorrido strafottente.
-il solo ed unico- sbianca completamente.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Romantico ] [ Capitoli: 11 ]   
[ Pubblicata: 27/03/11 ] [ Aggiornata: 21/08/11 ] [ Note: Nessuna ] [ In corso ]
[ Categoria: Storie originali > Romantico ] [ Leggi le 12 recensioni ]

    In barca a vela controvento 
- ONE SHOT DELL'ESTATE -
Un viaggio in solitaria che porterà una ragazza alla scoperta di un mondo che neanche immaginava. Quello che pensava fosse solo una favola per bambini è in realtà un mondo nascosto, ai più. Un'avventura che la porterà a conoscere qualcuno che le mostrerà questo misterioso nuovo mondo.
Dalla storia:
Giocherellai con la piccola collana che portavo al collo. Era molto semplice, fatta con frammenti di corallo rosso da cui pendeva una metà di conchiglia, simile al nautilus, ma più piccola, e al centro una bellissima perla. Non so com’era possibile, ma questa cambiava colore in continuazione, col tempo avevo associato la cosa all’influenza dell’umore, come quegli anelli che vedono lungo le spiagge o nei negozi di souvenir. Ogni volta che provavo forti emozioni, il suo colore cambiava.
Come ne ero venuta in possesso? Beh, questa è una bella storia.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Avventura, Fantasy, Romantico ] [ Capitoli: 1 ]   
[ Pubblicata: 19/08/11 ] [ Aggiornata: 19/08/11 ] [ Note: One-shot ] [ Completa ]
[ Categoria: Storie originali > Soprannaturale ] [ Leggi le 1 recensioni ]

    La promessa di una bestia 
Extra dalla mia storia "Beastly". Daniel è un vampiro da molti secoli condannato a una vita di tenebre contro la sua volontà. E' una bestia. Tutto cambia quando, lungo il suo cammino incontra Isabel, giovane matricola della Dartmouth.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Giallo ] [ Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale ] [ Capitoli: 1 ]   
[ Pubblicata: 14/08/11 ] [ Aggiornata: 14/08/11 ] [ Note: Missing Moments ] [ Completa ]
[ Categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri ] [ Leggi le 2 recensioni ]

    Shade-Tolerant 
CONCORSO ONE SHOT DELL'ESTATE
Se su una spiaggia mentre osservi il tramonto facessi un incontro speciale?
Ho pensato a come deve essere passare le vacanze estive per una persona che non può, per cause di forza maggiore, passare una giornata sotto il sole come fanno tutti ed è uscito questo...spero vi piaccia^^
Dal capitolo:
Sognavo che un giorno avrei potuto correre sotto il sole, andare alla spiaggia a nuotare e poi asciugarmi sulla sabbia, pranzare in un parco mentre i raggi del sole sfioravano la mia pelle come delle carezze. Un sole che mi era amico insomma. Ma la realtà era ben diversa.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Giallo ] [ Genere: Generale, Sentimentale ] [ Capitoli: 1 ] [ Personaggi: Bella/Edward ] 
[ Pubblicata: 25/07/11 ] [ Aggiornata: 25/07/11 ] [ Note: One-shot ] [ Completa ]
[ Categoria: Libri > Twilight ] [ Contesto: Nessun libro/film ] [ Leggi le 6 recensioni ]

    La mia piccola fifona 
- Oddio!oddio! Edward ho paura - mormorai avvinghiandomi al braccio del mio ragazzo.
Mi aveva convinto a entrare in quell’edificio che sembrava aver scritto a caratteri cubitali “abbandonate ogni speranza voi che entrate” ma che il mio adorato ragazzo, a quanto pare, non aveva visto. Dovrò suggerirgli una visita dall’oculista mi appuntai mentalmente una volta che saremmo usciti da quell’inferno.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Verde ] [ Genere: Commedia ] [ Capitoli: 1 ] [ Personaggi: Bella/Edward ] 
[ Pubblicata: 02/07/11 ] [ Aggiornata: 02/07/11 ] [ Note: One-shot ] [ Completa ]
[ Categoria: Libri > Twilight ] [ Contesto: Nessun libro/film ] [ Leggi le 3 recensioni ]

    Beastly - Ultimo capitolo
Ispirato alla Bella e la Bestia.... Isabel sta per partire per l'università dove farà nuove conoscenze, nuove amicizie e qualcosa di più.... ma non tutto è come sembra.
Dal capitolo:
Isabel s’imbarcò sull’aereo con sentimenti contrastanti. 
Gioia, per l’inizio di una nuova esperienza. Tristezza, per dover salutare suo padre e i luoghi dove era cresciuta e che l’avevano fatta sentire al sicuro. Timore, perché aveva come il presentimento che qualcosa sarebbe successo e che questo le avrebbe sconvolto l’esistenza, in bene o in male ancora non lo sapeva.
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Mistero, Romantico ] [ Capitoli: 4 ]   
[ Pubblicata: 05/06/11 ] [ Aggiornata: 08/06/11 ] [ Note: Nessuna ] [ Completa ]
[ Categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri ] [ Leggi le 4 recensioni ]

    Red Fairytale - Ultimo capitolo
C’era una volta una bambina tanto vivace quanto sbadata, correva sempre anche per andare da una stanza all’altra, i genitori non sapevano come farla stare ferma soprattutto perché aveva la tendenza a sbattere contro oggetti fermi e inciampare sui suoi stessi piedini ed erano preoccupati che potesse farsi molto male, ma la amavano tanto e quando la vedevano a terra a piangere per l’ennesima caduta la rassicuravano e le davano un bacino sulla bua per fargliela passare e la piccolina rassicurata tornava felice a saltellare per la casa o il giardino mentre i genitori amorevoli, aspettavano la successiva caduta.
In un girono di fine giugno correva nei campi col suo fratellone, quando….
[ Autore: sayuri_88 ] [ Rating: Verde ] [ Genere: Generale ] [ Capitoli: 3 ] [ Personaggi: Bella/Edward, Un po' tutti ] 
[ Pubblicata: 30/04/11 ] [ Aggiornata: 03/05/11 ] [ Note: Nessuna ] [ Completa ]
[ Categoria: Libri > Twilight ] [ Contesto: Nessun libro/film ] [ Leggi le 16 recensioni ]
   
 
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