Le venne spontaneo allora assecondare lo sguardo di lui, farsi imprigionare, permettergli di diventare cacciatore di una preda imbarazzata, e regalargli su un piatto d'argento la totale consapevolezza che ogni suo imbranato gesto sarebbe stato causato, da quel momento in poi, proprio da quegli occhi invadenti.

Bella ha 19 anni ma non è una ragazza qualunque. Ha passato gli ultimi 10 anni della sua vita rinchiusa in una stanza, rapita da un uomo spregevole. La sua vita sembrava non avere più senso, fino a quando gli agenti della polizia non l'hanno finalmente trovata, tra cui l'agente Edward Cullen. Anche la vita di quest'ultimo non è stata rose e fiori a causa della morte prematura della moglie durante un parto finito male.
Due persone totalmente diverse unite dal dolore, due persone che hanno perso la fiducia in un mondo migliore, due persone che hanno dimenticato la felicità ma che insieme riusciranno in qualche modo a ritrovare il proprio posto nel mondo.

Quando la vita di Edward, puttaniere e sboccato, prende una piega inaspettata, si ritrova da solo con un bebè da crescere. Con l'aiuto di una vicina amichevole, imparerà che a volte l'inaspettato può essere la miglior cosa che ti sia mai capitata.
(Dal testo): «Chi non muore si rivede, Edward,» disse. «Ti ricordi di me?»
«Um … sì, tu sei …» dissi, completamente dimentico del suo nome.
«Kate.» Aggrottò la fronte. «Sono Kate. Abbiamo fatto sesso la notte che festeggiavi la fine dell’internato. Ti ricordi adesso?»
La pollastra che voleva giocare al dottore. «Sì, scusa … Cosa … di cosa hai bisogno?» dissi guardando il seggiolino che aveva sopra una copertina.
Ti prego, cazzo, no.
«Ho grandi notizie.» In qualche modo già dubitavo che le avrei trovate grandiose. «Sei papà!»
E fu così che la mia giornata di merda diventò più di merda di quanto avessi mai potuto immaginare. Il mio uccello non era così favoloso, in quel momento.

Rosalie Hale ha un'amica speciale: Cassie. Cassie ha un dono, un dono che non vuole, un dono che chissà perchè è toccato a lei, dono che però le ha permesso di conoscere i Cullen.
Lo stesso dono le porterà nuove amicizie nei pressi di La Push che potrebbero diventare di vitale importanza quando le cose si metteranno davvero male.
Storia senza troppe pretese, che potrebbe strapparvi spesso un sorriso e ogni tanto qualche lacrimuccia.
Dal primo capitolo: "Un’altra cosa che condividiamo io e Bella è la goffaggine. Che ci posso fare se mamma mi ha fatto due piedi quadrati? E sembra quasi che lo sapesse quando mi ha messo al mondo, che sarei diventata un cataclisma, tanto che mi ha chiamato Cassandra, come la povera profetessa troiana che non veniva creduta da nessuno e presagiva solo disgrazie.
Immaginate invece le risate che si sono fatti a casa Cullen sentendo il mio cognome. Ridono ancora e per Edward sono diventata Bloody, anche se in fondo non c’entra niente."
Recensite e fatemi sapere che ne pensate ;)

-Non è il posto che fa per te- disse una voce alle sue spalle. Si voltò sorpresa verso l’uomo che le aveva servito da bere, il cui nome le sembrava di aver capito fosse Jet.
-E chi lo dice?- chiese Emma, inarcando un sopracciglio.
-Ti do un consiglio Emma. Finisci la tua birra e vattene da qui.- disse Jet, appoggiandosi al ripiano del lavandino alle sue spalle.
Era a braccia conserte e la fissava intensamente, come a volerle leggere dentro.
-Ho bisogno di un lavoro. Non è facile trovarne uno di questi giorni.- disse Emma, sorpresa che lui avesse sentito la sua conversazione con Kian e l’avesse chiamata per nome.
-Chi è Karen?- chiese lui, dopo un po’.
Emma prese un sorso di birra, sperando che scacciasse il nodo in gola che le si era formato. -Era la mia migliore amica. Lavorava qui. È stata assassinata due anni fa, ma non hanno trovato il colpevole.- rispose Emma, incapace di mascherare la rabbia.

È facile perdere di vista i propri obiettivi, ed è ancora più difficile rialzarsi una volta che si cade.
Bella ha ventisei anni, una volta finito il college è rimasta a vivere a Chicago, ha trovato lavoro ed è piuttosto soddisfatta della sua vita... almeno finché non viene licenziata e si ritrova senza pensarci a Forks, di fronte alla casa che l'ha vista crescere.
Tratto dal prologo:
"Avete presente quella sensazione stupenda del sentirsi finalmente a casa? Ecco, è esattamente quello che sto provando di fronte alla villetta di mio padre.
Questa casa, queste semplici mura, racchiudono un’infinità di ricordi. Questa casa mi ha visto crescere. Su quel portico, una volta, ci ho rimesso quasi la pelle all'età di tre anni a causa di un’asse che ha ceduto; su quel dondolo ho letto una miriade di libri e soprattutto in giardino mi sono gustata un sacco di grigliate con amici.
Non accade spesso, purtroppo, che io torni a casa a trovare mio padre, il lavoro negli ultimi tre anni mi ha letteralmente succhiato la vita, e trovarmi qui, ora, ha un sapore dolce amaro."

Un incontro casuale tra due persone che sembrano destinate a non vedersi mai più. Ma se così non fosse? Se il fato decidesse di voler far conoscere meglio Isabella ed Edward, giusto per farsi due risate?

«Che cosa sono io per te?»
Alzo lo sguardo, lasciando andare la bustina di zucchero sul tavolo. Bella tiene la testa bassa e per un attimo penso di essermi immaginato la sua domanda.
Non parlava da ore e mi ero rassegnato all’idea di non sentire la sua voce per tutto il resto del viaggio.
«Perché sono qui con te, in una caffetteria dell’Arizona?» aggiunge, con voce più forte.
«Ti ho promesso che sarei venuto a riprenderti e l’ho fatto.» rispondo sicuro.
«Nessuno te l’ha chiesto, però. Ero riuscita ad andare avanti ma tu hai rovinato tutto, ancora una volta.» afferma sprezzante.
| SOSPESA |

«Ho sbagliato qualcosa?» chiedesti, tremando nel fuoco.
«No. Non hai sbagliato nulla.» ti risposero «Non è colpa tua.»
Ti condannarono ugualmente.
Nata dalle proprie ceneri come l'araba fenice, si chiede Chi sono? e impazzisce lentamente, senza memoria di ciò che fu prima.
Senza passato non c'è futuro; se non eri, non sarai. Allora che senso ha essere?

Quando sollevo lo sguardo è come ricevere un pugno nello stomaco.
Quegli occhi...due occhi color cioccolato mi fissano curiosi. Sono grandi, limpidi, luminosi. Nel momento in cui riesco a mettere a fuoco tutto il resto, vorrei che qualcuno mi desse uno scossone per ridestarmi dal sogno.

[ Storia in riscrittura con il titolo "Poison&Wine" ]
È una storia di rabbia, bugie e inganni, quella che nasce nell’animo dei cacciatori: un eco segreto che sorge nel sangue versato e nei rimpianti insani di Louis de Leclercq; un fragore di spari che accompagna l’abbaiare dei cani da seguita e perfino un tintinnio dorato che rappresenta la verità celata di una fede distorta, sadica e ingannevole, complice della perversione dell’aristocrazia francese sotto le mentite spoglie di un uomo di Dio.
Il senso di colpa di Oliver de Rivière, nascosto nel silenzio di notti insonni, ha il sapore del vino che si unisce all’ebbrezza disillusa di una donna ferita che sogna una vendetta amara come il fiele, fatta di tradimenti inconfessati, mormorati nelle orecchie della servitù del palazzo.
Il bisogno egocentrico annega nel dispiacere, laddove le bugie si confondono nell’amore testardo e le promesse inconsistenti di Bruce assumono le sembianze di un fantasma tra i vapori dell’alcol e le beffe di un tempo dispotico che insinua un interesse proprio.
Solo un fiore fra tanti, forse per la sua ingenuità, sembra spiccare nel centro della follia collettiva: Elliot

Il mondo è diverso da come lo ricordate.
La società è moderna, avanzata, dotata di ogni genere di tecnologia e ha affrontato il problema Bomba Nucleare con la costruzione di alcune zone sicure in cui è ancora possibile vivere. In un ambiente post-apocalittico, li unici insediamenti umani ancora esistenti sono le quattro grandi Cupole, rette da un Governo irreprensibile e organizzate in delle rigide classi sociali dalle quali non si può scappare.
I Governanti, una classe sociale unicamente maschile, si occupa di offrire al Paese un sistema politico degno di questo nome. I Guerrieri, allenati nella grande scuola di Metallica, difendono il Paese da minacce esterne e interne. I Produttori svolgono li altri mestieri, occupandosi delle necessità loro e delle altre classi. Ma c'è gente che non ci sta.
"Il mondo di Melanie finisce lì, si esaurisce alle pareti di materiale invisibile della Cupola, dove l’aria è respirabile e dove, grazie all'aiuto delle macchine, qualcosa cresce ancora. Fuori dalla Cupola Melanie non sa cosa sia esistito, un tempo.
Ma sa cosa c’è adesso. La morte."

Sequel di Friday at Noon. Edward ama sua figlia, ma deve fare i conti con il senso di colpa che si porta dentro. La Penny di Edward si porta dietro tutti i drammi che ti aspetti da un Masen.

Quel giorno avevi la bocca secca di chi ha sorriso per tutta una vita per finta, e gli occhi di chi ha trattenuto troppe lacrime.
Ti abbracciai, di un abbraccio che entra sotto la pelle, come quelle schegge di legno che si infilano lì sotto e tu, nonostante sai dove si trovano, non riesci a toglierlo.
Mi sei entrato dentro le ossa, dentro il cuore, mi sei entrato come una scheggia di legno sotto al cuore, amore.

Isabella Swan, figlia del magnate dell'economia Charlie Swan e della stilista di fama mondiale Renée Dwyer; indossa una maschera di perfezione per nascondere le sue ferite.
Edward Cullen, figlio di famiglia che non accetta, lavora in una libreria; si reputa senza speranza.
Entrambi, a un passo dall'autodistruzione si incontrarono.
Riusciranno a salvarsi? Riusciranno ad essere Edward e Bella?

A Bella, giornalista del Washington Inquisitor, viene affidato un incarico, dal quale dipenderà tutta la sua carriera. Dovrà svolgere una complessa inchiesta, svelare i segreti di Edward Masen, magnate dalla finanza e importante uomo d'affari, sul cui passato aleggia il mistero più totale. Rimarrà immischiata dall'intricata quanto oscura storia della famiglia Cullen e dei suoi membri, fino al punto di dover scegliere tra la sua carriera e il mantenimento di un importante segreto. AH, OOC, AU, Rating Rosso per i temi trattati. I paring saranno rispettati. Spero di aver attratto la vostra attenzione.