"Ciò che si innalza sulle miserie dell'uomo, sulla violenza e sulla morte è l'amore. Soltanto l'amore. Quella era la mia sponda, ed aveva un unico nome. Sempre presente, anche negli anni di solitudine, là in un angolo del mio cuore, pronto a sbocciare. Pronto a salvarmi.".
Questa fan fiction è il seguito della storia "I'm Bellamy Blake", con la differenza che gli eventi sono qui narrati da Clarke in prima persona. E' una "bellarke story", che continua a gettare uno sguardo sui possibili avvenimenti della prossima 5° stagione di The 100.

“Vorrei poter dire, scrivere o anche soltanto pensare, che ci rivedremo ancora. Ma non è così. E’ probabile che ti rivedrò in un’altra vita, che spero arrivi presto per me. Si, sono sicuro che arriverà presto. Me lo sento nelle ossa. Nella testa. E nel cuore" - La vita sull'anello dell'Arca per i sette sopravvissuti all'ultima catastrofe, raccontata da Bellamy Blake. Il dolore, le difficoltà, il desiderio: i suoi pensieri. E infine, il ritorno a casa.

Dal testo:
Con indosso solo la biancheria, provò un momento di panico.
Che diavolo mi è venuto in mente?
Esaminò la situazione chiedendosi cosa fosse meglio: stare in una camera di albergo con uno sconosciuto o trascorrere un'altra serata da sola, mangiando un pasto frugale, leggendo un libro ed andando a dormire in un letto freddo?
Almeno per quella notte voleva che qualcuno la stringesse tra le braccia e lui la faceva sentire al sicuro, come non si era mai sentita con il suo ex.
Il rumore dell'acqua della doccia si affievolì, segno che sarebbe tornato a breve, quindi, scostate le lenzuola che sapevano di vaniglia, si ranicchiò sotto le coperte, ascoltando la pioggia che batteva contro la finestra e i tuoni in lontananza.
[SasuSaku][NaruHina][ItaIzu]

*PICCOLO AGGIORNAMENTO: immagini aggiunte! yeee!*
Sasuke Uchiha nel bel mezzo del suo ritiro spirituale, viene convocato con urgenza dall'attuale hogake del villaggio della foglia, Kakashi Hatake. Quello che si troverà di fronte Sasuke, sarà la disfatta del suo migliore amico, Naruto Uzumaki, che non riesce a salvare la persona che gli è più cara, Sakura Haruno, rimasta coinvolta in qualcosa più grande di lei.
Questa sarà la prova decisiva al lungo viaggio di sasuke?
* Prima di giudicare la storia, inviterei a chi ne è incuriosito di leggere per bene il manga e di vedere l'anime, perché la storia si basa principalmente da lì, inoltre vi consiglio di leggere le mie note all'interno del capitolo 1, grazie e Buona lettura ^^ *

ATTENZIONE! Questa è una lemon rossa, totalmente esplicita. Uomo avvisato mezzo salvato!
"Ogni sera, dopo aver svolto parte del lavoro, si affacciava alla finestra con una tazza di the in mano e guardava il cielo stellato, nella vana attesa di vedere l'animale alato volare verso di lei, seppur sapesse bene quanto la visione fosse un'utopia, dato che questo si spostava solo di giorno. Ma la speranza era l'ultima a morire, no? E una boccata di aria fresca era sempre gradita e salutare."

{AU ° fantasy} Per quanto tempo era stato segregato nell'oscurità? Si ritrovò a pensare che probabilmente lo era da sempre.Lui ci era nato nel buio.Sul suo paese invece, Konoha, regnava la luce. Eppure dietro quell'accecante luminosità, si nascondevano animi oscuri. Sasuke sapeva di essere uno di loro, ma era consapevole anche di non essere l'unico.
Lui però non era una semplice ombra, no, lui era il buio che era sceso sull'intero reame.Lui era l'oscurità della follia di chi ha smarrito ogni strada, il cui passato è una disperata menzogna.

Si avvicinò, lentamente, notando soddisfatta come l’uomo la stesse mangiando con gli occhi.
Adorava vedere quel genere di sguardi languidi, del tipo “ti vorrei possedere”. La facevano sentire…bene.
Sapeva di essere sporca e sapeva che gli altri l’avrebbero presa per poco di buono, ma era il suo corpo che parlava, chiedeva, agognava tutto quello.
Non riusciva a smettere.
Era…una dipendenza.
“Ciao…” sussurrò al giovane, mentre le labbra gli sfiorarono consapevolmente il lobo dell’orecchio, con estrema sensualità.
[SasuSaku] [accenni Sakualtripersonaggi - NaruHina - NejiTen - ShikaIno o KibaIno]

Tutto mi stava scivolando via dalle mani inesorabilmente, sentivo come se ciò che avevo tenuto gelosamente rinchiuso nel cuore fino a quel momento, stesse fuoriuscendo senza controllo. Il cervello era andato letteralmente in tilt, la mia testa non lo ospitava più, in quel momento sembrava così vuota che avrei potuto dire qualsiasi cosa, senza rendermene neanche conto. Io ero lì, ma era come se non ci fossi. Ero protagonista e spettatrice di quello che stava succedendo, e proprio non capivo come potesse essere possibile una cosa del genere. Mi avvicinai a lui e strinsi la stoffa della sua maglia in un disperato tentativo di accertarmi che quello che stava succedendo fosse reale.
[la storia tiene conto parzialmente degli eventi del manga]
[STORIA IN REVISIONE]

Camminava da troppo tempo ormai sotto quel sole cocente, trascinandosi stancamente un passo dopo l’altro, senza avere una meta precisa. Si passò una mano sulla fronte madida di sudore e volse lo sguardo intorno alla ricerca di un riparo. Alla fine decise di fermarsi un po’ per riposare sotto l’ombra di un grande albero, giusto il tempo di riprendere fiato. Era stremata ed il caldo era davvero soffocante. Facendo il punto della situazione, sapeva solo di non ricordare cosa fosse successo. L’unica cosa sicura era che si trovava da sola nel mezzo di quel misterioso bosco.

le giornate spensierate, senza problemi sulla nave sembra stiano finendo a causa di alcuni sogni particolari di Nami, come affronteranno questa nuova avventura la ciurma di cappello di paglia? riusciranno ad aiutare la loro navigatrice? fatemi sapere se vi piace la mia storia è la prima volta che scrivo su dei personaggi esistenti negli anime, in realtà mi piaceva la coppia Zoro/Nami per questo ho cercato di scrivere una storia che li rendesse protagonisti, spero di non creare un pasticcio, buona lettura

Lo guardava con orgoglio paterno, un orgoglio che sfiorava l’infinito della felicità, nell’essere riuscito a ritrovare l’amato figlio, e poterlo finalmente riportare a casa sano e salvo. Aveva adempiuto con onore al suo compito di padre.
Lo spadaccino distolse lo sguardo da loro, annegandolo nell’oscurità del mare che circondava la Sunny, mentre beveva un sorso di Sakè.
Padre
Era un concetto astratto, lontano anni luce da lui e da ciò che era, o almeno così aveva creduto fino a quella mattina…

La lama dall’elsa nera scivolò lenta tra le costole di un militare, squarciandolo sul petto, su cui un’immonde quantità di sangue colorò la sua blusa bianca, macchiandola di amaranto, inzaccherando sul dorso del militare il simbolo cobalto della Marina...

«Oy, oy, capitano… ci pensiamo noi a questi qui, tu vai avanti!»
Zoro ghigna, facendo scattare con un clack l’elsa delle spade.
Anche Sanji si fa avanti, soffiando una boccata di fumo fuori dalle labbra, e accenna ai pirati che li fronteggiano.
«Lo schifoso marimo ha ragione… lascia i pesci piccoli a noi, Rufy».
Il capitano non ha bisogno di voltarsi verso i due né di dir nulla.
[Rufy, Zoro & Sanji tribute]
[Monster Trio Nakamaship ~]

Teneva le braccia incrociate al petto e abbandonava lo sguardo sulle onde marine rossicce, che s’infrangevano contro lo scafo della Sunny. Nami sorrise, vedendolo così pensieroso. Punk Hazard aveva dato da riflettere a molti, sia nel bene che nel male…
Con sguardo diabolico, sorrise all’ideuzza malandrina che le illuminò gli occhi.
-Ehi Marimo…- lo chiamò, infossando le mani nelle tasche dei suoi jeans scuri e fingendo di spegnere una sigaretta con il tacco della sua scarpa...

Ansimo preso dal panico.
Mi piego in due, accovacciandomi a terra e puntando i palmi delle mani al legno del castello di prua per non cadere, mentre fisso perso il vuoto.
No, è troppo presto, non sono ancora pronto...