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Danielle trascorre il viaggio quotidiano in autobus fissando il paesaggio sempre uguale, con poca voglia di tornare a una casa dove si sente solo ospite. Peter resta sempre in piedi vicino all’uscita, isolato da tutti e protetto dal cappuccio sempre alzato.
Sulla linea 97, il destino dà appuntamento a due vite all’apparenza diverse, ma gravate entrambe da troppi addii e sogni infranti.
Riusciranno a vedersi, pur avendo ormai rinunciato a guardare davvero il mondo, e ad arrendersi al bisogno disperato del calore di un abbraccio, per lenire anni di solitudine?
Questa non è solo una storia d’amore, è un inno alla speranza che non deve mai scomparire, alle seconde opportunità che la vita ci offre, perché l’autobus, presto o tardi, percorre la strada di ognuno di noi.

[Katherine/Elena]
FEMSLASH - LEMON - ANGST.
Elena si alzò dalla sedia posta nell’angolo, e si avvicinò all’altra donna come se nulla fosse. La squadrò dalla testa ai piedi, incrociando le braccia al petto.
«Sei così uguale…» pensò ad alta voce, scuotendo il capo sconcertata. Da quando era diventata vampira, il fuoco nei suoi occhi l’aveva resa ancora più identica a Katherine. E se avesse avuto ragione? E se… Elena non fosse altro che lei?
«Ben svegliata, ragazza. Quanto c’è voluto per rendertene conto?» Katherine sbuffò, annoiata dalle parole di Elena. Nonostante tutto, era ancora lì seduta sul letto. Perché non se ne andava?
Il motivo era ovvio: voleva divertirsi davvero, e non soltanto umiliandola. Ciò che vagheggiava era il suo corpo, la sua nuova essenza… era un qualcosa di contorto, ma per Katherine non era altro che un nuovo modo di sfogarsi.

«Tu credi che tutti noi siamo destinati alla felicità? Voglio dire... Prima o poi tutti avremo il nostro pezzettino di felicità? O alcuni sono destinati a rimanere infelice per sempre?» «No, io credo che la felicità sia un privilegio che pochi possono concedersi.» Se l'avesse presa in giro, sarebbe stato meno doloroso. Quello era uno schiaffo in faccia.
Non è una Draco/Hermione come ce la si potrebbe aspettare. Nessun Principe delle Serpi che si scopre innamorato della bella Regina dei Grifoni. C'è solo un'Hermione confusa e dubbiosa; un Draco disilluso e un cinico. E un dialogo, inaspettato quanto strano. Un lungo dialogo.

Vale come Valeria. Vale come Valentina. Due ragazze apperentemente così diverse l'una dall'altra. Una timida e pacata, l'altra esuberante e schietta.
Vivono senza mai incontrarsi, fino a quando le loro strade non si incrociano. Da quel momento in poi inizierà un'amicizia intesa, tanto da diventare la cosa più importante per entrambe.
Senza nemmeno renderse conto finiscono per innamorarsi e si trovano a fare i conti con la più travolgente delle storie che potessero immaginare.
Saranno davvero pronte a lasciarsi andare? Ad abbandonarsi del tutto all'altra?

J.K.Rowling ci ha descritto solo il dialogo tra il Cappello Parlante ed Harry. Ma per tutti gli altri personaggi? Beh, per alcuni ci ho pensato io e l'immagine del Cappello più amato di Hogwarts che ne viene fuori è un pò diversa da quella a cui eravamo abituati.

Ron, nel bel mezzo di una partita a Scacchi Magici, non riesce a non paragonare quel che prova per Hermione con la sua attuale situazione sulla scacchiera.
La mia prima fic in questo fandom e la mia prima drabble ^^

Hermione Granger è innamorata di Draco, di Blaise, di Harry, di Severus, di Sirius, di Ginny...mai di Ron!
E se facesse sentire cosa ne pensa LEI di tutti questi sballottamenti?
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N.B. Questa storia è stata scritta per strappare un sorriso a chiunque sia dotato di un po’ di senso dell’umorismo. Non è stata assolutamente scritta per denigrare o attaccare singole persone o idee. Il mondo è bello perché è vario!
Se avete paura di offendervi, non leggete. Se siete capaci di un minimo di (auto)ironia siete i benvenuti! =)

«L'Amortentia attira la persona alla quale è destinata emettendo odori diversi a seconda dei gusti della stessa».
«Se preparassi l'Amortentia, di cosa profumerebbe per te?», gli chiese Lily un giorno.
Le sorrise dolcemente. «Non ne ho la più pallida idea», sospirò. «Di che odorerebbe per te, invece?».
«Di campi verdi, di erba bagnata dalla rugiada, di pioggia e sole», rise allegramente la ragazza.
Di cosa odorerebbe per te, Severus?

Tu sorridi, e lo fai con dolcezza. Come quando eravate a casa e tutto sembrava perfetto. Quando lui si accorgeva che lo stavi fissando e con una timidezza che mai avresti creduto gli appartenesse, usava il cuscino per nascondersi. [...]

Mi sento stupida perché non so arrivarci a quel maledetto “noi” e non so nemmeno se esiste. E tu non mi aiuti a trovarlo, o magari a crearlo.

Mio banale tentativo di rendere onore a Lavanda Brown, descrivendo la sua morte durante la battaglia finale.
[MOVIEVERSE.]