Sta diventando sempre più dominante, sul resto degli elementi della trama, il disperato e cocciuto desiderio di Sh di comunicare con John. Scavare nel suo cuore, nella sua psiche per avere la conferma che non sia stato colmato il vuoto della sua (finta)morte. Sh vuole sapere se John sta bene, ma i dati che lui assembla febbrilmente gli confermano il contrario. Dunque deve assolutamente riaverlo con se' perché la sofferenza del loro legame spezzato è troppa. Capitolo magistrale in quanto a focalizzazione di un grande dolore, da entrambi le parti. |
Caro, buon Greg, aiuto regista (forse Mycroft potrebbe essere il regista) generoso di un film che non vuole trovare un lieto fine e che lo sta travolgendo in un vortice di sofferenza a lottare, impotente, di fronte ad una mail che non spedirà mai. Rappresenti la situazione che si evolve su vari fronti in modo organico, curando sia la parte pratica dei messaggi di vario tipo che s’intersecano sia i drammi umani per i quali non si hanno mai abbastanza parole per rappresentarli senza scadere nel banale e nello scontato. |
La trama si fa più complessa e anche le interazioni tra i personaggi. Calare tutto ciò in una text è, ripeto, una sfida che tu stai vincendo alla grande. “…Il mio nome è Richard Garner…”: nonostante il momento convulso che sta vivendo, Sh riesce ad escogitare un sistema per sentirsi più vicino a John e per controllarlo. La storia procede, alla grande. |
Mi hai strappato una risata quando ho letto il messaggio di Anthea a Mic (ore 04:16) che gli comunica di essere in procinto di recarsi in ufficio! Perfetto il ritratto della donna che incarna la più completa efficienza e dedizione al capo. Pure il referto sulle condizioni di Sh con la firma del medico: magicamente verosimile. |
Ti sei destreggiata splendidamente tra varie modalità comunicative. Particolarmente toccante la capacità di Greg di far sentire la sua vicinanza a John senza essere invasivo con l’inutile retorica di raccomandazioni scontate. È l’unico ad aver conservato lucidità ed un certo equilibrio nei comportamenti, mentre anche l’algido Mycroft sembra stia cedendo sotto l’assedio della disperazione del fratello. I personaggi sono perfettamente IC, nelle loro caratteristiche psicologiche che li rendono unici. |
Certo che trattare di sentimenti e di problemi, come abbondano nel post-Reichenbach, non è già di per sé semplice in una normale forma narrativa. Figuriamoci in una text. Tu, invece, ci riesci benissimo. Si sta svelando, ad un sempre più frastornato Sh, il dramma di John che, per non impazzire nel ricordo di chi ha visto ammazzarsi, cerca l’anestesia della memoria in un teatro di guerra. |
Eccomi. La prima impressione che ricevo dalla lettura di questo “tesoro” ritrovato, è la durezza di parole che si susseguono rapide e dure come sassate o proiettili, visto che John è tornato in guerra. Ci introducono alla storia Mycroft e Greg, che fai comunicare con dialoghi non scontati. Sh è tornato dal lungo esilio con la certezza che la sua vita non può avere altro scopo che John. |
Ciao :D quando ho letto che Mycroft vuole portare Sherlock da John il mio cuore ha avuto un forte battito, e Sherlock che ne ha paura di come John reagirà ma vuole comunque vederlo è un grande gesto d'amore e protezione verso di lui! E per quanto non so quanto sia giusto per John sono indecisa da vari capitoli se sia meglio John sappia la verità o meno :P in questo momento, è un bene per il fatto che che Sherlock ha già notato quell'uomo, e dunque può proteggere John. |
Ciao :D partiamo già con i feels a manetta XD e John quanto lo ama quanto? E Sherlock che deve leggersi quelle parole e non poter rispondere come vorrebbe? T.T mi dispiace troppo |
I dialoghi tra John e Sherlock continuano puntualmente a spezzarmi il cuore, perché nonostante i discorsi di John sul dire sempre la verità siano incoraggianti, dubito che reagirebbe con la stessa razionalità se messo davanti alla sua verità. E comunque, più si apre, più Sherlock si sente in colpa per quello che ha fatto: forse questo dolore è un contrappasso dovuto per quello che ha fatto, ma non posso fare a meno di pensare che Sherlock stia da schifo ogni volta che prende in mano il telefono per scrivere a John. |
Capitolo che, come tutti gli altri, si legge senza poter staccare gli occhi un solo attimo: bello, intrigante, coinvolgente e scritto davvero con attenzione e passione. Per tutti questi motivi non posso far altro che aspettare sul serio una continuazione, quando il tempo te lo permetterà. Spero davvero non abbandonerai questa storia e, in generale, la voglia di raccontare di "questo mondo" perché possiedi il dono di invogliare alla lettura! Un abbraccio e spero a presto con un altro capitolo, appena te la sentirai |
Sherlock che sorveglia John. |
Ciao :) povero Sherlock posso immaginare come si sente ma sicuramente anche Mycroft visto l'altro capitolo e la sua empatia, e devo dire logicamente ha ragione. Sherlock è così sopraffatto dall'emozione da non riuscire a vedere chiaramente e lucidamente ma è comprensibilissimo direi, però John ha bisogno poi di quello sfogo in realtà ma comunque penso abbia ragione Mycroft a livello logico (e scusa Sherlock XD) |
Sto recuperando! Fra lavoro e StarCon e la mia long, sono rimasta indietro. |
Aspettare non è un problema... giusto per fare un esempio, aspetto ancora l'aggiornamento di Captive Hearts con lo stesso entusiasmo di un anno e mezzo fa... aspetterò l'aggiornamento di questa, come credo faranno in molti. Di solito è così che si fa con le belle storie! :) |