Carissima, perdona il ritardo.
Ho letto d’un fiato questo tuo capitolo. Lo aspettavo trepidante. In tutto e per tutto ha soddisfatto e superato le mie aspettative. Perché che si iniziasse a grattare la superficie dei ricordi tra Rowen e Mano ormai era nell’aria. Che il fronteggiarsi tra i due diventasse più equilibrato, beh, ci speravo davvero tanto. Che ci riuscissi in un modo che mi ha soddisfatto così tanto. Beh, mia cara, senza tanti giri di parole: ho gongolato.
Di solito ci mostri la parte più cupa e dura dell’essere umano, sia nella sua fisicità, sia nella potenza della mente. Stavolta, invece, hai analizzato la forza della stessa in senso positivo. Il rovescio della medaglia. Quello che solo un astuto cacciatore o una persona tenacemente attaccata alla vita e desiderosa di sopravvivere riesce a trovare. Ho adorato questo Rowen. Mi è sembrato di vedere luccicare il suo sguardo nella penombra tetra della cella.
Ammetto che sia stata doverosa l’aggiunta finale nelle note. Personalmente avevo capito perfettamente l’antefatto. Non mi era ma passato per l’anticamera del cervello che fosse nulla di diverso di un personale delirio di Rowen. Ma hai fatto senza dubbio bene a precisare. Nella trame che uso io, spesso più fumose, mi sono resa conto mio malgrado, visto che esagero, che a volte è bene rimarcare persino l’ovvio. Per cui, per mia esperienza, non posso che concordare che hai fatto benissimo a precisare.
Magistrale come passi dai morsi della fame, noti, a quelli della sete, per addentrarti nell’autoconforto di una nenia passata. Rowen è stato abile a trovare uno stratagemma che spezzasse il peso della sua solitudine e gli fornisse sollievo. Chissà, forse, più che un delirio, è un semplice sonno ristoratore. Una mente brillante la sua, nonostante il peso delle privazioni fisiche.
Sembra quasi di sentirla quella canzone di madre che placava i morsi della fame. Dolce, triste e lontana. Forse sgraziata e persa nei ricordi. Eppure efficace. Una Nerya giovane, senza dubbio incorporea e morta. Eppure efficace, tangibile, risolutiva. Così perfetta nel suo essere effimera che persino il suo tocco, più che le sue parole, hanno peso e temperatura, una consistenza precisa. Efficace anche Mordhen, nella sua tacita espressione di rimprovero. Anche se è solo un’altra elucubrazione di una mente che cerca scampo. Sembra di sentire lo scricchiolare degli ingranaggi mentali del ragazzo in quel gioco di parole e sguardi tra Rowen e le sue ombre. Piano piano, fino all’illuminazione finale, alla chiave di volta. Fino al ritorno del cacciatore.
Dall’altro lato della barricata, persino Mano inizia a grattare appena la superficie del suo passato. Qualcosa non gli torna. Non è uno stupido. Per lui, però, sono più impressioni e sensazioni. Qualcosa di meno definito ed importante. Lui ha il presentimento di un nuovo buco nell’acqua. Di un altro fallimento e conseguente punizione. Anche se… anche se non ne è convinto. Ci sbatte di muso, stavolta. Figurativamente. Trova un degno avversario. Qualcuno, forse, che per il momento non è nessuno ma che comunque fornirgli, in futuro, un gioco interessante: un avversario con cui misurarsi ad armi pari.
Piano piano, hai delineato il confronto tra due grandi, tra due avversari diversi ma dello stesso calibro. Due con gli attributi. Lo ammetto anche qui senza filtri: gli scontri che adoro. Spesso ne trovo, specie nelle fic non originali, con oc che diventano titani e personaggi principali che sbiadiscono fino a diventare idioti, scritti pure da gente che, per carità, non è del mestiere… ma non ha neppure quindici anni. Non puoi pretendere che una cosa del genere catturi ed emozioni, faccia risuonare e vibrare. Ecco, tu qui hai creato l’esatto contrario. Ed è credibile e stupendo, davvero, per quanto la mia sensibilità, almeno, possa concepire.
Menzione particolare per gli esperimenti disseminati per le celle più vicino all’ingresso, quelle prima di Rowen. Esperimenti? Cosa sta combinando il paparino? Cerca forse disperatamente un sistema per procurarsi un nuovo corpo, visto che il suo, letteralmente, cade a pezzi? Se non ricordo male, già è tanto che non sia già distrutto del tutto. Qui, vabè, sono andata a braccio ma anime che ho visto in passato sullo stile Fullmetal alchemist, beh, un po’ mi ha risuonato. E visto quanto mi era piaciuto, nel caso ci avessi preso anche per un milionesimo, beh sarei non felice ma felicissima. Chissà, forse il corpo attuale del tiranno non è neppure il primo primo ma il frutto di un qualche esperimento. Passaggio di anima in un corpo nuovo? Bello, troppo bello. Vedremo come svolgerai anche questa interessantissima sottotrama. A riprova del fatto che il tiranno è un megacattivo ma non è affatto scemo.
Poi, vabè, il pezzo forte. Lo scontro verbale. Rowen incatenato, indebolito, che tiene comunque gioco. Lucido, calmo, rassegnato ma niente affatto sconfitto. Davvero grande il ragazzo. Qui ho visto lui vincitore. Mano, però, non esce certo sminuito da questo confronto. E’ stato cresciuto per essere crudele, fino a diventarlo lui per primo, totalmente. Eppure, quel lato umano di curiosità che è stato impossibile da togliergli perché fa parte della sua natura (e qui sei stata grande tu che hai permesso di non dimenticare mai questo tratto senza neppure enfatizzarlo troppo) qui emerge. Lo rende consapevole di aver ancora un appiglio contro suo padre. Bello. Chissà se poi, in qualche modo, ciò sarà anche uno dei motivi di una eventuale perdita da parte del ricettacolo di Kyr. Io faccio il tifo per i buoni. Sono un’anima semplice. Un po’ ci spero. Bravissima. Alla prossima :) |