Recensioni per
Nel nome del padre
di Dark Sider

Questa storia ha ottenuto 391 recensioni.
Positive : 391
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/10/20, ore 20:11

Okay, ma che roba triste e squallida la famiglia di Mordhen e Nerya! Questo ragazzo era un adolescente che non voleva null'altro che evitare un lavoro che gli era imposto per tradizione, e quandi ha deciso di andarsene per miglior fortuna, la sorella non gli ha mai più rivolto la parola? Per anni? Con pure quell'apocalisse di mezzo? Ma che accidenti, se n'era andato a vivere per conto suo, non aveva mica ammazzato qualcuno, ne avrebbero avute di possibilità di stare ancora insieme! Ma no, Nerya doveva rinunciare a tutto con la sua testardaggine, e Mordhen si ritrova al suo capezzale per darle l'eutanasia senza mai aver avuto la possibilità di dirle quanto le volesse bene. Una cosa di una tristezza assoluta.
E poi gli crepano tutti davanti! L'amico che voleva fare l'eroe ... così adesso il povero Mordhen ha il migliore amico agonizzante da curare in qualche modo, senza la minima idea di come fare. Anvedi che allegria.
Davvero un bel capitolo, complimenti!

Recensore Junior
30/09/20, ore 23:00
Cap. 3:

Ottimo capitolo ben descritto.
Parte della fuga ben descritta, con il protagonista che trasporta la madre anche se ormai le possibilità di ricevere buone notizie dai guaritori sono quasi zero.
Poveri cani, trattati così per cercare i fuggiaschi.
Ben descritto il combattimento a Syrdin e peccato per l'esito finale.
Quel razziatore, doveva essere proprio sadico per volergli fare tutte quelle cose.
A presto ciao ^^
(Recensione modificata il 30/09/2020 - 11:05 pm)

Recensore Master
29/09/20, ore 22:21
Cap. 8:

Ti sarà anche difficile scrivere le sue parti, ma ti assicuro che è una fatica ben ripagata: Mano Insanguinata è un personaggio estremamente interessante da leggere.
Devo dire, mi piace più di Rowen: forse perché a modo suo è più filosofico, più riflessivo sul mondo che lo circonda, uno che a dispetto dell'educazione che ha ricevuto le domande se le fa eccome. Nei suoi capitoli si percepisce una costante tensione tra 'quello che è' e 'quello che deve essere'. È umano e deve essere un mostro; è disinteressato alle gerarchie ma deve imporle; non odia le persone che ha davanti - pur non avendone neanche compassione - ma deve tormentarle. E proprio per questo è molto abile nel notare simili contrasti in chi lo circonda: Camek la cui maschera di sicurezza si sfalda in pochi minuti, Golgoth che pur essendo un mostro sembra mostrare una qualche forma di attaccamento a lui.
Davvero un bel capitolo: complimenti!

Recensore Master
23/09/20, ore 18:16
Cap. 5:

Oh, beh, in questo momento mi sento come Mordhen quindi a mood ci stiamo benissimo xD
Penso che questa sia la frase chiave del tutto: -"Mordhen aveva varcato la linea di demarcazione che separava gli illusi dai disperati." - Qui, sebbene il pov sia di Thoen, abbiamo una chiara visione d'insieme. Questo signorotto di belle speranze (signorotto... ragazzo) aveva tanti sogni e aspirazioni. Sono stati spezzati; il fatto che possa essere accaduto d'inverno è tristemente poetico. È avvenuto qualche anno fa rispetto agli eventi narrati, dunque non fa parte del prologo. È proprio una trama a sè, che forse sarà proprio Thoen a svelare; mi sto facendo un calcolo mentale e no, Rowen ha... diciamo diciotto anni(?), me lo sono scordato, ma nel flashback lui e Mano Insanguinata erano bambini piccoli, massimo otto anni, dieci ragionando all'eccesso.
Ok, meglio se mi mantengo sul vago perché potrei aver detto un po' di cose senza senso...
Ma torniamo al capitolo. C'è una frattura tra Mordhen e Thoen nello stesso capitolo in cui Nerya, che scopriamo essere la sorella, sta per essere uccisa da August. È evidente che la sitauzione gli sia definitivamente sfuggita di mano. Da chiedersi se non potesse già sfuggire, se Thoen si fosse distaccato prima. Campava forse di rendita per una vecchia, difficile ma critica decisione? Dev'essere stato davvero un trauma, se adesso si vergona dei suoi stessi pensieri; specifichiamo, si vergona di aver elaborato quella decisione.
Ha aggiunto un tassello di complessità e mistero che mi piacciono. 
Oggi mi sento un po' svagato, quindi la butto lì: ma Nerya aveva sempre i capelli neri? Me la immaginavo bionda.

E prima di perdere tutti i punti guadagnati, meglio che mi fermo qui. 
Aggiungo solo che Golgoth, ad oggi - nonostante sia un Demone sanguinario e avrà le mani instrise di chissà quanto sangue -, è il mio personaggio preferito. Perché non è un demone convenzionale. Ora, non voglio espormi, ma un demone della sua risma che tratta un umano, pur figlio del ricettacolo, quasi come compare, ha la mia attenzione.
Vado a farmi una cura di fosforo ^^
Spettro94

Recensore Master
20/09/20, ore 11:11
Cap. 20:

Buongiorno!
Scusami davvero, il mio ritardo è imperdonabile, sono state settimane troppo frenetiche, e quando avevo un po' di tempo per recensire non ero dell'umore adatto. Oggi mi sono detta che non potevo continuare a rimandare ulteriormente, e in realtà tornare a recensire partendo da questa perla è stata un'ottima idea, perché il capitolo mi è davvero piaciuto tantissimo. Ma come al solito andrò con ordine!
Finalmente rivedo Rowen, di certo non nelle condizioni che speravo visto che è legato, affamato, ma almeno gli hanno dato dell'acqua. Continuo ad adorare il modo in cui Rowen non teme veramente Mano, non quanto teme il Balor. Amo che riveda in lui un essere come se stesso, Rowen sa che Mano è umano, anche se i suoi occhi sono freddissimi e lugubri, anche se ha un modo di fare sempre gelido e distaccato, apatico.
Ammiro un sacco la forza che Rowen dimostra sempre, è attaccato alla vita e non si lascia scoraggiare nemmeno dalle situazioni più complicate. Ha avuto una vita che non è mai stata semplice, e invece di lasciarsi andare a morte certa, ancora è in cerca di un modo per scamparla, e mi piace che per liberarsi abbia iniziato a osservare i suoi carcerieri per coglierne le debolezze. 
Tuttavia, Rowen ha bisogno di tempo, di cibo e di riposo, e per quanto cerchi di avanzare le sue richieste, queste non vengono accolte e anzi viene spronato a continuare a camminare, e nemmeno in modo troppo gentile - ma che ci aspettiamo da Mano, insomma, sappiamo che non è esattamente la persona più gentile della storia.
Eppure, alla fine Rowen viene accontentato e gli viene dato del cibo e dell'acqua. Ottenuto ciò, Rowen non demorde e chiede che gli vengano rimosse le catene. Questo non fa piacere a Mano, che si scalda subito e gli ordina di smettere di avanzare pretese.
Qui c'è una conversazione un sacco interessante fra il Balor e Rowen, e questo brevissimo scambio di parole fa capire qualcosa di importante a Rowen, che noi lettori sapevamo già, e cioè che il punto debole del Balor è Mano. Questa cosa è troppo carina <3
La situazione che si è creata mi intriga tantissimo, mi piace che adesso siamo tutti e tre insieme e sono certa che ci riserveranno delle belle sorprese. 
Insomma, tu sei bravissima come sempre e io ho amato questo capitolo **
Spero di leggere presto il prossimo! ^^
Alla prossima!
fumoemiele

Recensore Master
20/09/20, ore 09:25
Cap. 7:

Rowen è un protagonista interessante. Protagonista, perché 'eroe' non lo si può proprio chiamare. Sembrs di stare leggendo il punto di vista di quello che in molte altre storie sarebbe il personaggio odioso, viscido e inutile, preoccupato solo di sè stesso, mentre gli eroi cercano di tenere insieme la comunità o di fuggire dagli schiavisti. Per la miseria, non ha contribuito in alcun modo alla fuga, a parte lamentarsi e insultare mentalmente quelli che lo stavano liberando; ha lasciato morire quel tizio anche se avrebbe potuto salvarlo, perché non voleva perdere neanche un secondo. Si capisce come sia diventato così, però fa anche parecchio schifo.
Davvero un capitolo molto interessante, complimenti!

Recensore Master
19/09/20, ore 22:15
Cap. 6:

Okay: oltre che egoista, durei che Rowen è anche pieno di sè e mentalmente chiuso, visto come giudica come idioti due che, cosa abbastanza evidente, sono lì prigionieri da così tanto tempo da aver imparato a fare buon viso a cattivo gioco, e perfino ad essere generosi e scherzosi.
Anche perché non sono cresciuti nella lotta alla sopravvivenza che ha dovuto affrontare lui. La rivelazione delle città floride è stara una bella botta, e ovviamente scatena tante domande: perché Syrdin non è stata abbandonata del tutto? Perché Nerya ha voluto crescere suo figlio lì?
Altro capitolo veramente interessante, complimenti!

Recensore Master
19/09/20, ore 21:14
Cap. 5:

Sto adorando Mordhen: si vede che si sforza come un disperato di fare quello che è meglio per tutti gli altri, ma è stanco, ha condotto una vita di merda, e per giunta continua a litigare con quelli che gli stanno vicini, ugualmente bene intenzionati ma con idee diverse sul come esserlo.
Ed era il fratello di Nerya?! Lo zio di Rowen? Ecco perché a modo suo mostrava un certo affetto nei loro confronti ... quindi oltre a tutto il peso della leadership in questi anni ha dovuto pure vedere impazzire sua sorella? Poveraccio.
Interessanti i ricordi di Mano Insanguinata: oltre a tutte le torture che ha subito, oltre all'educazione alla violenza, ha comunque avuto un attaccamento sicuro e affettuoso con Rhiain, che in qualche modo gli fa capire che quello che sta facendo è sbagliato (anche se non è nelle condizioni di darci troppo peso).
Un altro capitolo veramente interessante, complimenti!

Recensore Master
18/09/20, ore 22:01
Cap. 4:

Mordhen mi piace sempre di più: è severo,ma sinceramente dedito alla protezione della sua gente.
Quasi inquietante l'assoluta assenza di qualsiasi risposta all'invasione dell'Accademia. Provo a indovinare: sono morti tutti da chissà quanto?
Di nuovo, apprezzatissimo Mordhen, che si rivela per quello che fondamentalmente è, un uomo come tanti, la cui vita è stata sconvolta in un attimo e che, mosso da desiderio di protezione verso gli altri, ha cercato di diventare un leader. E ci è riuscito, anche se sacrifucando gli alti ideali in nome della sopravvivenza di tutti.
Insomma una persona con un passato, dei legami, piena di emozioni: un bel contrasto con Mano Insanguinata, che viene descritto dagli altri come crudele e sadico ma non è nemmeno quello, ha semplicemente avuto un blocco emotivo tale da renderlo alessitimico; e quell'emozione che, vagamente, riesce a sentire, è timore per la punizione paterna, come un bambino.
Davvero un bel capitolo, complimenti!

Recensore Master
17/09/20, ore 17:01
Cap. 3:

Povero Rowen, veramente si trova in una situazione allucinante. È cresciuto in un mondo mille volte peggiore di quello di suo padre, questo dà decisamente le dimensioni della boiata che hanno fatto con il frammentodi Kyr.
Però anche povero Mordhen: lui cerca di far tirare avanti questa comunità, e di mezzo c'è Rowen che, in cambio di cibo e cure, cerca di filarsela, si mette tra i piedi, e offre poco aiuto e malvolentieri. Comunque sia, si sono trovati tutti impacchettati.
Altro bel capitolo, complimenti!

Recensore Master
16/09/20, ore 21:27
Cap. 2:

Povero Rowen. Sembrava lui il genitore della madre, e ci ha guadagnato un bel morso a un orecchio. Ma almeno quando era più piccolo Nerya era più equilibrata, o ha dovuto proprio crescere così?
Come che fosse, ha cresciuto una persona fondamentalmente egoista, che mette la sopravvivenza sua e di pochi intimi al di sopra di tutto. Si capisce come sia finito a pensarla così in quel mondo duro, ma si capisce anche la mentalità di Mordhen, che finora è riuscito a mandare avanti una comunità con un ficus completamente collettivisticove utilitaristico. Decisamente, gli interessi dei due sono inconciliabili.
E intanto arriva Senza Nome, a capo dell'esercito di papino, a fare cose brutte. Mi sa che adesso i due 'cugini' finiranno per incontrarsi.
Complimenti per un gran bel capitolo!

Recensore Master
15/09/20, ore 18:28
Cap. 18:

Ciao carissima, innanzitutto ti chiedo immensamente scusa per il ritardo con cui ti arriva questa recensione. È per me un grande piacere davvero tornare a leggere la storia e devo anche ammettere che non mi ero accorta che avessi aggiornato ben tre capitoli! Sono indietro, ma spero di rimettermi presto in pari!
Ho riletto gli ultimi capitoli prima di gettarmi su questo nuovo aggiornamento in modo da riprendere per bene le fila della storia e ricordare a che punto fossero tutti i personaggi principali. Qui, hai esplorato due punti di vista: Golgoth e Mano.
Della prima parte, ho molto apprezzato questa introspezione di Golgoth, soprattutto nel confronto con Vorjah, dove si mostra apertamente una frattura da un lato per una questione che sembra di mera gelosia (tra chi è il più "considerato" come svela la traduzione dei dialoghi) ma soprattutto dall'altro e più in profondità rispetto a un diverso modo di pensare. Golgoth è diverso dagli altri Balor e ne è ben consapevole, e la prova è data proprio da quel sentimento di nostalgia che lo pervade e a cui si "aggrappa" (mi è piaciuta molto la scelta di questo verbo). Golgoth ama ancora Kyr pur consapevole della sua illusione, mentre Vorjah lo sfida - Golgoth vuole proteggere Mano o perlomeno non vuole farlo morire, ed è proprio su questo che si gioca l'altra accusa di Vorjah. Sono posizioni che si cominciano a delineare più nettamente e che, sono certa, avranno un peso in futuro, perché Vorjah mi sembra molto pronto a scattare da un momento all'altro.
Intanto torniamo a Mano e Rowen: non ricordavo quanto volessi vederli di nuovo interagire, ma sappi che qui li ho amati. C'è poco, in fondo, ma l'atteggiamento di Rowen così sfrontato è qualcosa che riesce a scuotere Mano e che rende il loro incontro sempre più ricco di significato. Mano non è abituato a confrontarsi con qualcuno che non abbassa lo sguardo davanti a lui, che gli risponde a tono pure con un pizzico di ironia ("Se mi aveste dato da mangiare e da bere, riuscirei a stare in piedi") e che, in definitiva, lo considera un suo pari. Mi piacciono davvero molto insieme e, adesso, resto molto curiosa di scoprire di più, di vederli di più, soprattutto adesso che stanno per partire.
Ti faccio come sempre i miei complimenti per come riesci brillantemente a delineare tutti questi personaggi nei loro pensieri più intimi e per il world building che è a mio avviso davvero ben strutturato.
Un bacio e alla prossima!

Recensore Master
15/09/20, ore 14:33
Cap. 1:

Ovviamente al figlio di uno come Davian non poteva andare troppo bene la vita. C'è un'ironia amara nelle punizioni corporali in caso di errore nell'addestramenti, visto il ruolo non indifferente che hanno avuto nel far cedere Davian al male.
Ah, ed ecco quello che è successo. Nerya è un personaggio interessante: di fronte alla minaccia, ha preferito sacrificare un bambino per una fragile sicurezza per suo figlio, ma non è esattamente una persona così tremenda da non aver bisogno di rassicurazioni messe su alla meno peggio per non crollare.
Con poco successo, peraltro, la discussione col figlio ce la mostra ai limiti del delirio.
Quindi dopo tutti quei casini Ademar è ancora vivo? Chissà se riuscirà a dare ai protagonisti chiarimenti sul passato.
Complimenti per questo interessante capitolo!

Recensore Master
12/09/20, ore 23:52
Cap. 10:

Per Mano Insanguinata, il suo genitore aveva il volto della paura, del dolore e di tutto ciò che aveva perduto e che gli era stato strappato brutalmente via; non sapeva figurarselo diverso da un indistinto ammasso di tutto ciò che si poteva temere e odiare. → MA QUESTA È POESIA IN PROSA. Molto triste e negativa perché esprime un concetto tremendamente crudo e doloroso, ma pur sempre poesia in prosa.

(Arrivo subito, il tempo di riprendermi un attimo…)

Buonasera, cara!
Finalmente passo a recensire questo capitolo, era da un bel po' che non proseguivo nella lettura della long e mamma mia, quanto mi era mancata T^T
Ma poi, io dico, proprio QUI dovevo fermarmi?! Ma stiamo scherzando, disonore su di me e sulla mia mucca proprio (semi-cit).
Deliri a parte, come si fa a non amare questo capitolo? Seriamente, dire che mi è piaciuto tantissimo è estremamente riduttivo e don't worry, comprendo bene quando un capitolo subisce cambiamenti in corso d'opera, è una cosa che succede spesso anche a me – e in questo caso, ti dirò, a me non dispiace affatto perché un intero capitolo incentrato su Mano Insanguinata e il ricettacolo di Kyr lo agognavo proprio (MANO PER FAVORE NON MI GUARDARE IN QUEL MODO, OKAY).
Cioè, non è che attendessi con ansia il momento della punizione, quello proprio mai nella vita perché ciò che ha subito Mano (e anche Golgoth) è stato a dir poco devastante; attendevo, invece, le introspezioni di Mano una volta trovatosi davanti al padre, perché Mano è diventato ciò che è proprio a causa sua e quindi era un susseguirsi di pensieri di una vittima davanti al proprio carnefice, praticamente.
Ci sono diversi punti che mi hanno colpita: il primo fra tutti è il fatto che il ricettacolo di Kyr non si faccia (quasi) mai vedere in volto e che rimanga sempre avvolto nelle tenebre. Che il suo corpo sia ormai talmente deteriorato (l'odore, quello soprattutto parla chiaro) al punto tale che anche solo esporsi a una flebile luce lo danneggi?
Oppure gioca a livello psicologico con chiunque entri in quella stanza? Perché io il terrore di Mano l'ho percepito dall'inizio alla fine, era perennemente spaventato dal fatto di non poter vedere il padre ma solo percepirlo e ci mancava poco che scattasse all'indietro quando gli era troppo vicino. Era la rappresentazione della paura dell'ignoto, del non sapere cosa sarebbe accaduto da lì a pochi istanti.
Di conseguenza, dato che il ricettacolo di Kyr ha mostrato ben più di una volta tutto il suo sadismo, mi viene da pensare che giochi molto sul suo nascondersi nelle ombre per incutere ancora più terrore ai suoi sottoposti.
Poi ancora, un'altra cosa che mi ha particolarmente colpita è il fatto che, nonostante Mano sia stato danneggiato fisicamente, quello più provato sia invece Golgoth, colpito nella mente e nella coscienza, letteralmente destabilizzato.
Mi viene da pensare che il ricettacolo di Kyr se la sia presa quasi di più con lui perché se Mano ha fallito nell'incarico, è colpa di Golgoth che non lo ha addestrato a dovere. Un po' come a dire: “sei stato un incapace che ha tirato su uno altrettanto incapace”.
Quindi penso sia anche per questo che se la sia presa in maniera tanto feroce anche con Golgoth.
Ho già detto che le introspezioni di Mano le adoro, no? Ecco, qui penso che abbiano superato un apice che non credevo si potesse effettivamente superare, specie quando ha espresso nuovamente il desiderio di morire e questa volta per davvero. Almeno da porre fine a tutte quelle atrocità una volta per tutte ed essere finalmente libero.
E mi chiedo ancora una volta in quale mondo maligno abbia vissuto per tutti quegli anni se arriva addirittura a desiderare di morire piuttosto che continuare ad andare avanti così.
Senza contare che in pochissime parole hai espresso ancora una volta non solo di quanto il ricettacolo di Kyr sia malvagio, ma anche di quanto non provi proprio nulla per il figlio, di come lo consideri solo una mera pedina per la sua immensa scacchiera: Mano è stato solo uno degli innumerevoli capricci del ricettacolo di Kyr e resterà in vita fino a quando non verrà considerato utile. Nulla di più, nulla di meno.
E quanto deve essere tremendo essere considerato in questo modo da quello che dovrebbe essere tuo padre. Praticamente non vieni neanche considerato un essere umano, vieni privato della tua identità e della tua libertà. È davvero terribile.
E ultimo, ma non per questo meno importante: i demoni nella foresta di Turinor. Demoni che devono essere uccisi nonostante stiano dalla parte del tiranno.
Perché quest'ultimo ha deciso di mandare proprio Mano e Golgoth? E chi ha incaricato per il “recupero” dei maghi? E poi perché certi demoni devono essere fatti fuori? IO VOGLIO SAPERE, OKAY.
Infatti già non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo e spero avvenga presto.
Ti rinnovo i miei più sentiti complimenti, leggerti è sempre un piacere per me.
Alla prossima!

»Amethyst«

Recensore Master
11/09/20, ore 19:37
Cap. 20:

Mia cara Dark Sider!
Non sai che gioia infinita è il ritrovarti qui con questo aggiornamento che ho divorato tutto d’un fiato, merito anche delle tue capacità scrittorie. Non ritengo sia un capitolo di passaggio. Amo queste introspezioni e lo spaccato che ci hai regalato di questo terzetto male assortito (o troppo bene assortito?) lascia adito a numerose riflessioni. Anzitutto, c’è un Rowen che si scontra con il suo destino. Che vorrebbe fermarsi, che ha una cognizione più completa del mondo. Si sente in trappola e riflette sulle sue capacità, sulla sua stanchezza, sulla sua probabilità. Osserva Mano Insanguinata, che lui conosce solo per la sua sinistra fama, e scopre che è solo un uomo e di questo gliene dà conferma anche il Balor (il mio Balor preferito), che ne riconosce la fragilità, come se si trovasse ad ammirare una bambola di vetro. Entrambi, il demone e Rowen, osservano Mano, centro e culmine dei loro pensieri, perché uno lo protegge e l’altro è un suo mero prigioniero. E ne scoprono l’umanità, sebbene sia molto ben celata. Mi piace anche che in questo accampamento e nel precedente viaggio non ci sia spazio per la pietà. Rowen è un prigioniero e loro, che adesso giocano la parte dei “villain della situazione”, non possono togliergli le catene o permettergli delle libertà pericolose.

Sarebbero stupidi, se lo facessero. La parte iniziale e centrale del capitolo mostra molto bene la disperazione di Rowen prigioniero, ma anche la stanchezza, la debolezza, la volontà di lasciarsi andare, di smettere di lottare per una vita che è troppo in salita. È un pensiero ricorrente nel capitolo, questa necessità di ritrovare un conforto che sia pure un semplice sedersi un momento e che lo riconduce verso un pensiero fisso e che credo possa condividere, più avanti, con Mano: la casa. Il luogo dove chiudere gli occhi senza temere di venire accoltellati. Il ricordo di una serenità che sa di coperte calde e che i due ragazzi nemmeno possono ricordare, perché sono solo ricordi sfumati, sensazioni. Non è solo la lunga marcia, la sete, la denutrizione e il sonno a prostrare Rowen. Una volta rifocillato, ha notato anche un altro aspetto: il demone e Mano sono tesi, hanno paura. E se sei padrone in casa tua, cosa dovresti temere? Ecco, qui non mi perderò in illazioni, ma sappi che le lotte interne mi piacciono moltissimo e che ricordo molto bene come tu le abbia anticipate… insomma, quando aggiorni questo gioiello io sono non felice, ma felicissima e non vedo l’ora di sapere come prosegue. Quindi, sperando che il tempo e l’ispirazione ti assistano, ti faccio una cascata di complimenti e ti abbraccio forte!
Un caro saluto,
Shilyss