Recensioni per
Dammi mille baci
di padme83

Questa storia ha ottenuto 160 recensioni.
Positive : 160
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/11/20, ore 17:36

Cara la mia adorabile e adorata Padme,

anzitutto, io sono totalmente rin***onita, dato che ero certissimamente certa di aver recensito tutti i capitoli della raccolta. Ma vabbè. Poi, io adoro le storie dove c’entra la gelosia e anche questo mezzo triangolo, specie se a trattare di ciò è un’autrice raffinata come te. La reazione di Gellert di fronte a questo compagno di scuola di Albus effettivamente innamorato di lui, come scopriamo alla fine, è stupenda e solo chi non ha mai amato non ha mai conosciuto quella bestia dagli occhi verdi, per dirla con Shakespeare, che ci fa perdere la ragione. Poi, alcuni esplodono, altri sono molto capaci di tenerla a freno sotto la ragione, però c’è, esiste, come è naturale lo sdegno e la furia di Gellert che risponde in modo tagliente e sprezzante ad Albus.

E il tuo Albus è sempre perfetto, anche nelle parti di oggetto d’amore. Lui è consapevole di ciò che gli accade intorno – sempre – è capace di leggere nel cuore altrui – sempre ed è leggermente manipolatorio, come abbiamo imparato a conoscerlo e ad amarlo. Adoro la sicurezza seducente con cui si spoglia e si concede a Gellert per fare pace e ristabilire l’equilibrio che la gelosia di Grindewald ha scatenato e amo anche come sia Gellert quello geloso e più furioso e caotico. Ma sulla caratterizzazione di questi due personaggi e sull’equilibrio che hai saputo creare ho detto già abbastanza e sai come la penso <3. Mi piace anche il linguaggio degli amanti: in quel contesto, in una vasca poco prima di fare l’amore, è un codice atto a stuzzicarsi e non risulta mai eccessivo, ma anzi: sottolinea quanto, per due persone adulte, il sesso sia un’attività ludica.

La presenza di Elphias è un elemento aggiuntivo parecchio intrigante, sia per come l’hai inserito nella storia che per le sue sfaccettature. All’inizio viene da pensare che Grindelwald sia, da bravo villain della situazione, geloso senza motivo, e il disinteresse per la questione mostrato da Albus, che rassicura il suo bredhu, spingerebbero per questa interpratazione, ma nelle ultime righe Elphias ci regala queste due o tre frasi caustiche sul tedesco che mi hanno fatta impazzire. E niente, io vorrei più di questi due e più tempo per essere più puntuale. Ti faccio i miei complimenti per questa piccola perla che, come sempre, rende le mie giornate migliori e mi fa venire voglia di scrivere. **
Un abbraccio forte forte,
Shilyss :*

Recensore Master
27/11/20, ore 11:19
Cap. 4:

Ciaooo mia cara! Scusami per il ritardo, questa settimana sono stata più lenta del solito, ma eccomi qui finalmente per lasciarti un segno del mio passaggio! Sono super felice di essere tornata su questi lidi: si vede che ami molto questa coppia, che ti sta proprio a cuore e ogni volta che mi accingo ad aprire una tua storia, sono super curiosa di conoscere quale altra sfumatura di questo amore con la “a” maiuscola intendi raccontarci! :)
Come mi avevi suggerito, sono andata direttamente alla quarta OS della raccolta e, ti confesso, non appena ho letto il suo titolo, mi sono immaginata qualcosa che avesse a che fare con la magia, nel senso più potteriano del termine, ecco. Invece sono rimasta a dir poco estasiata di fronte alla poesia pura che si è lentamente spiegata di fronte ai miei occhi! Il fulcro della flash è semplicissimo, due amanti che si svegliano nel cuore della notte, a causa della pioggia battente e fanno l’amore, eppure è la potenza di questo sentimento ad innalzare ogni cosa, a prendere questa fusione di corpi e renderla una magia straordinaria, un “incanto” , per l’appunto. L’eroticità della scena mi ha regalati dei brividi caldi lungo la schiena e lo ha fatto perché chi legge non può che rimanere assolutamente rapito, quasi accecato dalla bellezza purissima di ciò che le tue parole stanno delineando: Albus e Gillert si amano in un modo che pare trascendentale, il sesso per loro non è altro che l’ennesimo modo di dimostrarsi quel qualcosa di unico che scorre fra di loro – bellissima il pezzo finale in cui il fuoco di altri amanti sembra riecheggiare in mezzo a loro, ma non riesce ad eguagliarli – l’assoluta sinergia mentale e spirituale che li accomuna.
La pioggia fuori che batte è la cornice perfetta di questo momento, perché appunto sembra avvolgerli e proteggerli dal mondo esterno, proprio per sottolineare la bolla di poesia e di passione in cui i due sono immersi e in cui nessun’altro avrebbe il potere di entrare. Ho amato da morire la prima parte, quella in cui i due si svegliano nello stesso istante, aprono soltanto gli occhi e si guardano in silenzio prima di lasciarsi prendere dalla fame, perché mi ha dato un senso di stasi, di limbo, di pace assoluta. È un momento importantissimo quanto l’atto sessuale stesso, dove sebbene i due non si dicano una sola parola, è evidente che stiano comunicando con la mente in un linguaggio soltanto loro, che poi prende forma, subito dopo, attraverso la bollente passione dei loro corpi.
Insomma, come avrai capito cara, questa flash mi ha fatta innamorare! È il genere che preferisco in assoluto e tu lo hai riempito di bisogno, di poesia… non potevo chiedere di meglio!
Una lettura affascinante!
Alla prossima, Violet :)

Recensore Master
26/11/20, ore 10:43

Ciao!
Io ormai vorrei sbattere la testa contro il muro, perché non riesco più a tenere il conto di niente e mi ritrovo ogni volta ad affannarmi, cercando di arrivare ovunque, ma alla fine sono sempre in ritardo.
Perché questa storia è qualcosa di così bello che ho continuato a rimandare e rimandare il momento della recensione, perché volevo essere certa di scrivere qualcosa di decente, perché volevo cercare di rendere giustizia a tutte le tematiche che hai saputo suggerire in maniera così delicata e così giusta, ma mi rendo conto che forse il momento perfetto per dire tutte queste cose non arriverà mai, e allora tanto vale provarci.
Non lo so, forse è solo un’impressione mia, ma ho avuto l’impressione che questa storia rappresentasse un po’ un punto di svolta: forse è perché non ho ancora letto tutto quello che c’è nella serie, o forse ricordo male, ma se non sbaglio non hai scritto moltissimo su di loro così adulti e consapevoli delle proprie scelte, e di che cosa queste scelte comportino per loro. E mi è piaciuto tanto, tantissimo vederli così (anche se ho il cuore a pezzi, sappilo). Nelle tue storie, il loro destino sembra sempre pendere, inesorabile, come un’ombra scura che forse loro conoscono da sempre, che avvertono da sempre, ma qui c’è un passo in avanti, un cambiamento che va di pari passo con la presa di coscienza. Ed è straordinario.
Questa storia è struggente, perché si muove su quello struggimento che ha mosso tutta la loro vita: hanno avuto qualcosa di meraviglioso, un legame viscerale e inscindibile che è davvero una benedizione rara, eppure nemmeno questo è stato sufficiente a far percorrere loro la stessa strada. E qui tu fai un passaggio ulteriore, e vai ad affondare ancora di più nel dolore e nella disperazione, perché se è vero che loro sanno di aver percorso strade diverse, sanno anche che quel legame c’è, ed è sempre lì, e si concretizza nel loro continuare a conoscersi e riconoscersi, perché un’intimità come la loro, una vicinanza come la loro non può essere cancellata solo con una scelta deliberata. E questo fa male, ed è forse l’essenza più precisa di tutto il loro legame: non c’è per loro futuro assieme, ma non possono nemmeno pensare di dimenticarsi, mai.
E qui sono forse già lontani, ma questo non importa, perché quando sono assieme tornano a essere Albus e Gellert al di là di ogni cosa, e si conoscono, e si amano come hanno sempre fatto, e davvero, tutta la malinconia che emerge da questa storia è tangibile, è qualcosa di reale, che rende quasi difficile respirare.
Ho amato tantissimo la tua prosa, che è una prosa che gioca con la poesia, vi si intreccia, e abbatte i confini del genere: è qualcosa di originalissimo e assolutamente personale, che ha sempre una genuinità, una spontaneità che va di pari passo con la cura e l’attenzione che modella ogni frase. Il modo in cui riesci a rendere la passione, l’erotismo e la devozioneche uniscono i tuoi personaggi è davvero straordinario, e ogni volta io mi trovo un po’ a corto di parole, perché mi sembra di dirti sempre frasi vuote e che non riescono a rendere appieno quello che vorrei, ma davvero, questa serie è qualcosa di prezioso.
Complimenti davvero, e grazie per avermi spezzato il cuore in maniera così stupenda!
Un abbraccio!

P.S. quei vent'anni presi e calati così perfettamente nel contesto sono stati un po' una pugnalata al cuore, e farsi pugnalare è stato bellissimo, sappilo.

Recensore Master
25/11/20, ore 13:11

Lui sa dove toccarti per farti tremare e sciogliere e morire,
Mon amour...
Se dovessi usare una parola per esprimere questo capitolo, direi malinconico. Seppure, racchiude dentro di sé anche un po' di speranza, qualcosa che pulsa ancora, che palpita... e lo si avverte di più quando si scopre che sono loro, ma adulti, dunque sono loro che vivono, ancora per poco, quell'amore che li tiene in vita, che è un tutt'uno ma che va in conflitto con le loro scelte, al quale non rinunciano e che inesorabilmente li divide.
Questa shot ha dei tempi musicali pazzeschi. Sembra di assistere all'esibizione di un pianista; le mani di Albus che percorrono il corpo di Gellert, lentamente, come se le cellule del suo corpo fossero tasti d'avorio di un austero e intoccabile pianoforte, costruito solo per le sue dita, che studiano quel corpo, anche se forse lo conosce a memoria, ma le sfumature dell'amore danno agli occhi nuovi dettagli, ogni giorno che passa... e Albus sembra voler imprimere nella testa quell'immagine; l'immagine del ragazzo – ora uomo – che ama e che amerà sempre sempre, che è un tutt'uno con lui. La sua parte oscura, quella di luce, quella migliore e peggiore... tutto e niente.
Io rimango sempre ammaliata da come riesci a lasciar uscire, dalle tue parole, sentimenti caldi che appartengono così tanto loro che quasi sembra di essere di troppo, mentre si legge. Siamo così vicini che vediamo ogni movimento, ogni sorriso, ogni movimento lento delle dita, ogni capello muoversi al ritmo dell'amore e della passione. Sentiamo ogni sospiro, risata, gemito, persino le paure e la speranza che quel tempo non passi mai.
Ecco, questo mi trasmetti: la paura del tempo che passa, la consapevolezza troppo grande che quei momenti non sono eterni e che dunque vanno vissuti con tutta l'intensità possibile e i tuoi Albus e Gellert lo fanno con una disperata immortalità; quello che voglio dire è che non lasciano niente da parte, quando sono insieme, a meno del mondo intero. Hanno bisogno l'uno dell'altro e il fatto che si ritaglino una via a parte, quando sono insieme, escludendo tutto il resto, è la prova che sono i primi a sapere inconsapevolmente – o forse anche consapevolmente, che cosa succederà, perché s conoscono, perché sanno quali via prese da entrambi convergono nello stesso punto e quali si dividono ad un bivio che porta verso l'ignoto e li allontana sempre di più.
Per questo parlo di malinconia, perché è tutto scritto; lo sappiamo noi, lo sentono loro e l'amore esplode tra le tue righe, ti esce dalla testa, brilla sulle tue mani e poi nasce questo... accompagnato da Stefano e i suoi compagni di viaggio, al quale tutti noi dobbiamo dire grazie per aver condiviso una profondità tale e, nel tuo caso specifico, aver parlato inconsapevolmente dei tuoi blu regalandoci un'emozione ardente racchiusa in solo 740.
Non importa quanto brucia l'amore, l'importante è sempre stringersi ♥
avrai bufere e vento e sole ed ancora e ancora amore.
L'ennesimo capolavoro, solo che stavolta il cuore me lo hai distrutto un po' di più, ma ti amo soprattutto per questo ♥
Un abbraccio forte mon amour,
che l'ispirazione possa sempre accompagnarti, ovunque tu voglia stare.
Miry

Recensore Master
25/11/20, ore 01:00

Come promesso passo di qui e direttamente all’ultimo capitolo pubblicato (scusa il ritardo).
Ormai sta diventando difficile recensirti, perché mi sembra di dire sempre le stesse cose e farti sempre gli stessi complimenti – ma giuro che non è colpa mia, ma dell’impegno che metti ogni volta nei tuoi scritti, nella sensibilità con cui svisceri ogni anfratto di questo loro amore (che resta celato agli occhi del mondo ma non a quello di noi lettori e non ai tuoi, soprattutto). E, probabilmente colpa anche del fatto che non ho ancora avuto modo di leggere tutto quel che hai sfornato, ma finora ricordo mi sia capitato raramente di trovarmi davanti un POV di Albus – solitamente, anzi, sono sempre quelli di Gellert, il che ha portato una ventata di novità, almeno dalle mie parti. Ma tant’è, che sia l’uno o l’altro, come già ho avuto modo di dire, più che di loro, tu racconti del loro amore, della loro unione, delle loro anime che si cercano, si trovano e che, anche se scelgono altro continueranno comunque ad amarsi sempre.
E sappi che non è passato inosservato quel “che ancora vivrete (forse)” e che ha fatto male come uno schiaffo in piena faccia, perché in quell’unica parola tra parentesi hai nascosto il loro destino. Ma adesso almeno sono ancora insieme e possono ritrovarsi, che sia nella memoria o sul corpo l’uno dell’altro o tra le braccia e i respiri l’uno dell’altro.
È pura poesia. Tutto quanto, come riesci tu a immortalare l’amore nessuno mai e con quelle sfumature di rosso che io ovviamente non posso che apprezzare, perché la poesia incontra l’erotismo e l’erotismo incontra l’amore e tutto combacia in modo magistrale nella tua prosa, tutte le parole si incastrano come se non ne esistessero altre per descriverli.
“Restano i ricordi, però, le memorie incancellabili – e l’amore, l’amore, l’amore che spezza il fiato e dissolve il sangue nelle vene.” Adoro anche la malinconia che ogni volta riesci a infilare come gocce di veleno in una brocca. Lo fai sempre con eleganza, sempre colpendoci dove più ci fa male e ricordandoci puntualmente che la loro storia d’amore non è una storia a lieto fine, che dietro l’angolo li aspetta un triste destino – un destino che entrambi si sono costruiti sulla testa, perseguendolo con orgoglio e testardaggine – ma ad unirli è qualcosa di ben più forte, che nemmeno la morte può spezzare, che si portano dentro e che fa di loro due anime gemelle.
Ancora una volta sei riuscita a superarti, dearie e io applaudo a tanta bellezza.
“Ma tu continua a stringermi più forte che puoi.”
Le tue storie saranno la mia tomba!

Recensore Master
24/11/20, ore 19:10

Cara Padme,
nostalgia e passione si legano insieme in questo bellissimo capitolo il cui titolo richiama la maturità. Non sono più due ragazzi pieni di speranza e sogni, Gellert e Albus, ma due uomini che pur avendo condiviso tutto, pur conoscendosi con una profondità totale e assoluta, pur essendo vincolati ora e per sempre, hanno compiuto scelte diverse, hanno scelto altro. Perché l’amore, anche quando è fusione massima, non è mai piegarsi, asservirsi o cambiare. Il cambiamento o è già presente nell’altro e doveva solo uscire fuori, o è impossibile.

Albus e Gellert hanno deciso di intraprendere sentieri diversi, eppure in quella camera da letto da cui hanno estromesso il mondo e i loro stessi desideri, vive il desiderio vero, il completamento senza tempo né spazio che li rende coppia che si conosce così intimamente da sapere come darsi il piacere. E anche il concetto di fantasia o di oscenità che, nella camera da letto, nello spazio chiuso e riservato che Albus e Gellert si prendono a dispetto delle loro scelte e del mondo, diventano un linguaggio per parlarsi, un modo per completarsi, per sedare la passione associata alle fiamme che corrompono e bruciano, certo, ma come amo ricordare, scaldano anche (e in queste serate un po’ freschette ci vuole pensare alle coltri calde di Albus e Gellert **. È prosa, ma potrebbe essere poesia, grazie anche all’uso sempre attento del corsivo che fai, grazie al modo in cui riesci a scavare nel loro bisogno di stare insieme – col corpo e con l’anima, nonostante tutto, nonostante loro.

Io credo che questo capitolo sia l’elogio della conoscenza: non viene esaltata la scoperta che nasce quando due persone imparano a conoscersi, ma piuttosto il bisogno di ritornare insieme come nel mito raccontato da Platone, per tornare a essere, fondendosi nell’atto sessuale, quella creatura perfetta composta da due anime unite. Ogni volta che ti leggo ho voglia di scrivere io stessa, perché ogni tua parola è incastrata con una tale cura nelle frasi che arriva diritta al cuore. Un abbraccio forte, mia cara padme: dai tanto a loro e a noi che ti leggiamo.
Con affetto,
Shilyss

Recensore Master
24/11/20, ore 12:14
Cap. 4:

Ciao tesoro, quanto tempo non mi soffermavo sulle tue storie... con immenso piacere ritorno da te e da loro...
Loro ormai parlano per me solo con la tua voce e ne riconosco le sfumature grazie al fatto che tu li hai tratteggiati sempre così bene...
Qui, mi pare di capire la raccolta gira intorno al bacio, ah che cosa dolce e potentissima iL bacio. Per me, che sono una romantica a non ci può essere amore senza bacio, ma neanche attrazione... cioè per me le più grandi esperienze d’amore o di sesso, non posso prescindere da un bacio e deve essere un bacio bello, significativo, potente...
Qui tu di hai messo tutto. In primissima la pioggia che cade fuori, incurante degli amanti dentro, poi il risveglio, la naturale dolcezza con la quale si cercano e poi la bramosia con cui si prendono, sempre e di nuovo come se si fossero appena incontrati,eppure si conoscono da sempre...
E poi c’è quella linea sottile tra piacere e dolore che è tipica di un certo sentimento, quello pieno e vivido della passione, del sentirsi amati.
Ecco sto delirando, ma questi due mi scaldano il cuore...
Che bella questa ultima immagine: “...Sussurra favole di innamorati, prima di voi, fra le stesse lenzuola umide e vestiti sfatti dimenticati in un angolo. Racconta di notti insonni, di gemiti soffocati con furia tra i denti, di amanti felici e pazzi come voi, legati come voi, disperati come voi.
Ma nessuno è come voi...”
Loro si amano come nessuno mai, sono unici tra tutti, anche se l’amore è un sentimento universale, ciascuno pensa sempre di avere amato o di amare in maniera differente ed è proprio così...
Che bella davvero questa Shot, penso leggerò anche le altre...
Un abbraccio cara e coraggio! Che questo 2020 sta per finire...
Tua Ladyhawke83

Recensore Master
22/11/20, ore 17:24

Ciao **
Essendo una raccolta e - se non ho capito male - sono tutti capitoli autoconclusivi, sono partita dalla fine, anche perché il titolo mi ha subito conquistata visto il periodo autunnale in cui siamo. Quando ti leggo e poi recensisco sicuramente finisco con il ripetermi, ma wow, che ci posso fare se rimango incantata a leggere e a sospirare come una sciocca?
Oramai ti leggo da un po' e ho imparato che sai descrivere anche moment di pura semplicità in un modo che mi fanno battere il cuore. Albus e Gellert mi fanno battere il cuore. Albus che guarda Gellert riposargli accanto e capisce che, in fondo, non ha bisogno di questo per essere felice. Di momenti, ti carezze e di sguardi che solo con lui però assumono il significato che hanno. Come al solito c'è una forte vena di malinconia che adoro e che non potrebbe mancare considerando di quali personaggi stiamo parlando. Albus si siete stretto questi momenti perché sa (e credo lo sappiano entrambi) che tutto sfugge, le cose cambiano, MA il ricordo resta. Il ricordo è un modo per non far morire niente (persone, legami). Il mondo non sa quello che loro sono davvero, ma non è importante che lo sappiano. Lo sanno loro due e questo basta, poco importano le apparenze o chissà che altro. Mi piace sempre tanto quanto appaia indissolubile il loro legame, il concetto di anima gemella qui viene espresso nella maniera più dolce, romantica e malinconica. Concorderai con me quando dico che non creo possa essere un'altra la persona per Albus e viceversa per Gellert, più ne leggo più me ne convinco. E anche alla fine, quando Albus lo abbraccio e gli chiede se ha freddo, lui gli risponde di no, ma non vuole comunque che lo lasci. Gellert potrà anche essere il mago oscuro più potente di tutti i tempo (e nemmeno Albus scherza), ma tra le braccia l'uno dell'altro sono semplicemente umani. Ti ringrazio per questa bellissima lettura, come al solito è stato un piacere ^^


Nao

Recensore Master
16/11/20, ore 21:49

Devo ripetermi, perché non so come altro dirlo: è un brano meraviglioso.
Come li descrivi tu, come me li fai sentire tu, è assolutamente unico.
L'amore e lo struggimento che riesci a infondere in questi personaggi, nei loro incontri sempre più rubati dopo che hanno fatto scelte diverse, che li hanno portati lontani, è ad un tempo un tormento e un balsamo sul cuore.
Fa male, certo, pensare alla nostalgia, alla separazione, a un lieto fine che non c'è (ma è solo rimandato ad altri tempi, altri luoghi, altri nomi), ma è anche bello, per i pochi minuti necessari per leggere, riscoprire un amore così struggente, così assoluto.
Non mi dilungo sulla forma, perché è sempre perfetta.
♥ alla prossima. ^^

Recensore Master
16/11/20, ore 19:57

Albus fa capire a Gellert, che lui è il centro del suo universo.




Il sentimento è reciproco, ovviamente.




E questo lo confermano i loro gesti, così come il fatto che si cercano in continuazione.



Senza omettere il fatto, che sono inseparabili.



Ottimo lavoro, e a presto...🤩

Recensore Master
07/11/20, ore 20:49

Ciao!
Questo brano è breve ma davvero molto intenso.
Sono fan delle storie con questa coppia anche se era da un po' che non ne leggevo.
La tua raccolta, da quello che ho letto con questa ultima one shot, sembra davvero promettente ** Lo stile che hai usato ha decisamente un tocco tutto particolare, ogni frase e ogni parola viene esaltata esattamente come se fosse una poesia o una preghiera.
E in effetti lo è in tutto e per tutto, nella mente di Gellert.
I dettagli sono enfatizzati con l'accentuazione tutta sulle sensazioni. Nel complesso un lavoro secondo me perfetto, che racchude allo stesso tempo passione e amore, pure emozioni messe su carta con grande coinvolgimento del lettore.
Complimenti davvero **
Ci vediamo spero presto!
Anna

Recensore Master
24/10/20, ore 16:44

Finalmente riesco a ritagliarmi un po' di tempo per passare a tentare di lasciarti qualche riga di recensione: come mi accade sempre, ho letto questa storia appena l'hai pubblicata, e ci sono tornata sopra più volte, pur senza mai avere il tempo di scrivere. Paradossalmente, sono lieta di questa mia continua corsa in affanno contro il tempo, perché credo che le tue storie non possano essere lette una sola volta: sono storie dense, dove rimandi e immagini emergono piano piano, ed emergono lentamente, lasciando che le parole affondino nell'animo del lettore e vi ci incidano. Ogni nuova lettura permette di andare un po' più a fondo, di vedere qualche cosa di più, di mettere meglio a fuoco certe prospettive e, al tempo stesso, di cogliere al meglio il ruolo preciso che questa storia ha in tutto il panorama della serie, perché il tuo progetto è un mosaico perfetto.
Non sai quanto mi sia piaciuta l'atmosfera che pervade questa storia: questa ambientazione sacrale, che prende in prestito tematiche e lessico religiosi per andare a consacrare ancor di più il legame viscerale e in un certo senso "oltre umano" di Albus e Gellert. È davvero bellissimo, perché sei riuscita a fondere insieme due contesti apparentemente diversissimi ma che qui sembrano intrinsecamente legati, quasi non potesse essere altrimenti: c'è un amore sacro, un amore che trascende l'essere umano e la meschinità e la piccolezza dei rapporti terreni, e al tempo stesso gran parte di questa sacralità si celebra proprio con un rapporto carnale, umanissimo, fatto di corpi che sono il simbolo perfetto di questa unione ineluttabile di anime (sottolineata, come sempre, dalla loro straordinaria comunione di pensieri, che qui più che mai viene ad assumere un ruolo particolarmente significativo e importante).
È davvero un racconto meraviglioso, esaltato da questo impianto stilistico che permette davvero di indagare la coppia e mostrare un momento in un certo senso spezzato e riflesso, quasi mostrato da due prospettive opposte che sono in realtà un'unicità concreta (non so se abbia senso quello che sto cercando di dire, spero di sì).
Meraviglioso, davvero.
A presto!

Recensore Master
20/10/20, ore 23:39
Cap. 6:

tesoraaaa, un po' in ritardo ma arrivo.
Non so dove tu abiti ma giuro che, metro di distanza o no, vengo a picchiarti se dici ancora che questa sarebbe una storia mediocre (come la precendente?? grrr che sentono le mie orecchie, ora le imbottisco di amuchina o mi ci acceco gli occhi, una delle due)
questo mio sproloquio delirante solo per farti capire come ogni volta tu centri sempre l'obiettivo.
emozionare, far innamorare, vivere le vicende dei tupi personaggi, vivere le loro emozioni, vivere il loro desiderio.
Sono tridimensionali nelle tue mani e ogni volta trovi uno spunto nuovo, stavolta questo specchio, cimelio di famiglia, nascosto da un drappo, con Albus che lo fissa interrogandosi su più cose, prima che la sua anima gemella lo raggiunga e di quello specchio facciano un uso assai interessante... è quasi inverno ma tu coi tuoi scritti fai salire il fuoco ogni volta.
amo come certe espressioni siano messe più enfatizzate da altre, c'è sempre un ritmo, una musica, se vogliamo, nei tuoi scritti.
La ricercatezza che hai per poesie da citare o canzoni è sempre pazzesca.
complimenti, ma sto diventando ripetitiva

Recensore Master
18/10/20, ore 12:57

Cara Padme,

approfitto della domenica mattina per lasciarti una recensione sensata (spero) a questo piccolo incanto. Come sempre, ogni volta che si cita Faber io m’illumino d’immenso, e se ci sono loro due, poi, il successo è assicurato. La scelta di usare una canzone d’ispirazione religiosa e dei versi tratti dal Cantico ti consente di esaltare la sacralità dell’Amore e del piacere. I corpi sono fatti per cercarsi e unirsi, per donarsi una soddisfazione che procede secondo dei rituali che, esattamente come quelli liturgici, sono essenziali affinché venga rivelato il Mistero. Allo stesso modo, i corpi terreni sono dei Templi da onorare e rispettare. In mezzo a ciò, Albus appare come un genio e come un sacerdote di questo tempio. Intendo genio nell’accezione più antica del termine, quello che si riferisce ai djinn che esaudiscono i desideri in maniera sempre un pizzico crudele. Allo stesso modo, Albus, che sa come dare piacere (perché conosce i vari passaggi da espletare affinché Gellert ceda) assume caratteristiche magiche (qui sembra un controsenso, dato che egli è mago) perché sa quello che l’altro vuole. E qui mi riallaccio ai tuoi efficacissimi e personali headcanon, che sottolineano sempre la pari abilità e il pari legame che questa coppia magnifica possiede e che la rende capace di leggersi dentro senza, per questo, prevaricarsi in alcun modo, come dovrebbe accadere ogni volta che c’è l’amore adulto, pieno e consapevole.

Il nome invocato, l’Universo il cui centro è in camera da letto o in qualsiasi altro luogo Albus e Gellert decidano di darsi convegno, si riallaccia al concetto di preghiera e all’assolutismo del piacere carnale. Riesumo qui qualche lezione di storia dell’arte indimenticata sulle estasi delle sante ribattezzate dagli stessi autori (e citate negli stessi libri) come orgasmi, a rimarcare come l’Amore e la sua sublimazione metta in connessione l’individuo con il Tutto, azzeri ogni pensiero, apra ogni altro e sia bianco – che stupenda definizione, cara Padme. Io sono sempre felicissima di leggerti e orgogliosa di leggere cotanta beltà e ti abbraccio forte chiedendoti di regalarci ancora di loro, perché li scrivi in maniera semplicemente magnifica.
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
14/10/20, ore 01:20

È incredibile come riesci a tratteggiare bene i sentimenti d'amore che Albus e Gellert, provano l'uno nei confronti dell'altro.




Sentono il bisogno fisico di esorcizzare i loro demoni interiori concedendosi l'uno all'altro, e facendo l'amore con tutto il sentimento del quale sono capaci di provare reciprocamente.




Ottimo lavoro, e a presto...🤩🤩🤩